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Autore: emmeypsilon    25/06/2015    1 recensioni
Una larga dinastia di mezzosangue decide di vendicarsi con la famiglia dei Malfoy.
Tale vendetta porta il nome di Nemesi, figlia del giovane purosangue Draco.
Quale sarà la reazione del nostro mago?
Sarà in grado di adempire al suo nuovo ruolo di padre?
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Le figure di Lucius, Narcissa e Draco si allontanarono sempre più, confondendosi nella fitta nebbia che sembrava caratterizzare alla perfezione quella famiglia un po' sinistra.
 Nessun tipo di espressione trapelava dai volti e non facevano altro che scrutare la strada dinanzi a loro. Il cancello della loro cupa e triste tenuta si tramutò in fumo, così come da regola ad ogni passaggio di qualunque mangiamorte.
Questi ultimi, ormai, ornati di un marchio utile a rievocare solo orrendi incubi per alcuni e sogni infranti per altri. E nient'altro.
 "È tempo che vada via." Pronunciò Draco flebilmente.
Il viso di Narcissa sembrò divenire ancora più pallido del solito. Evento piuttosto insolito dal momento in cui la sua gradazione di carnagione poteva essere paragonata al bianco mozzarella.
 "Dove? Dove andrai?" Domandò con lo stesso tono del figlio. Probabilmente per paura di una sua risposta.
"Oh, non ne ho la minima idea." Aggiunse una risatina isterica stavolta.
Un'occhiata furtiva fu rivolta al padre, ora comodamente seduto sulla poltrona in pelle, curioso osservatore del suo bastone di compagnia che portava con se da anni oramai.
"Ci rivediamo presto" Aggiunse poi, smaterializzandosi senza dire altro.
Narcissa e Lucius avrebbero potuto raggiungerlo in qualunque momento, ma non vollero privarlo, ancora una volta, della sua libertà che per anni era stata incatenata al volere di Voldemort. Insieme alla loro.
 "Tornerà presto, il tempo è galantuomo e noi dobbiamo aspettare." Sussurrò l'ex mangiamorte capofamiglia con estrema saggezza.
 
 
Draco voleva continuare ad essere il dispotico purosangue viziato e pieno di autostima fino al midollo, ma senza essere riconosciuto come Draco Malfoy: seguace di Voldemort e giovane mangiamorte perdente.
D'altronde in Italia nessuno sembrava scrutarlo dalla testa ai piedi, ma decise ugualmente di adottare uno stile babbano per confondersi al meglio tra la gente comune della bella capitale, Roma.
Quello stesso giorno un grande evento sembrava popolare piazza di Spagna: il circo!
 “Quale orribile babbaneria è mai questa!” urlò indignato osservando lo spettacolo.  Alcuni bambini, assieme ai loro genitori, gli lanciarono uno sguardo furtivo. Pensando fosse un menomato si allontanarono poco a poco, ed il giovane mago sembrò non farci caso. Era fin troppo indignato, in effetti, per accorgersene.
Babbani che vogliono fare uso di magia senza averne neanche un briciolo in corpo. Che affronto!
Ma poi accadde qualcosa. Qualcosa che attirò l’attenzione del mago non differenziandolo poi così tanto da tutti gli altri spettatori che, come lui, osservavano stupefatti le meravigliose acrobazie.
 I suoi occhi erano già concentrati sull’unica ragazza del circo, dal fisico slanciato e dai lunghi capelli mossi e biondi.
“Sembra stia volando” pensò.


Una volta, la professoressa di babbanologia di Hogwarts riportò una frase alla classe:
“Vedete ragazzi miei,i babbani non sono poi così diversi da noi. Hanno più limiti, certo, ma forse più volontà e passione nel superarli. Magari possono variare le misure di tempo. A noi basta un’oscillazione di bacchetta e a loro una vita intera, ma quando il traguardo è lo stesso, dov’è la differenza?”
Ecco, proprio questa frase che ai tempi suscitò in lui un senso di ira funesta, adesso gli balenò in mente.
Che fosse vero?
Scosse velocemente il capo. Ma cosa diavolo era arrivato a pensare?
Oramai quella puzza cominciava a fargli venire il voltastomaco, così decise di allontanarsi.
Sarebbe dovuto adattarsi, prima o poi, all’arte culinaria dei babbani.
Si recò in un lussuoso albergo a cinque stelle. Stelle? Cosa diavolo erano le stelle degli alberghi?
Ne ebbe un’idea solo quando gli chiesero un piccolo anticipo sul soggiorno. Per fortuna aveva abbastanza denaro babbano con sé da permettersi un largo pernottamento.
Un signore vestito elegantemente di nero lo accompagnò nella sua stanza, e vi ritornò una trentina di minuti dopo con un tavolino scorrevole ricco di cibo.
“Servizio in camera, signore!”
Draco si sollevò con fatica dal comodo letto per aprire la porta, e non appena fu nuovamente solo, decise di riposarsi abbandonandosi alle braccia di Morfeo.
Un rumore lo svegliò di soprassalto. Spalancò gli occhi e solo in quel momento si rese conto che qualcuno stava bussando alla sua porta.
Dannazione, un altro servizio in camera?
Piuttosto scettico e nervoso aprì la porta.
“Non ho ordinato nulla, dann.. Oh”
La riconobbe immediatamente.
Era la ragazza del circo, che gli offrì un insolito sorriso a trentadue denti. Al quale Draco rispose corrugando la fronte.
“Cosa vuoi?”
La giovane abbassò lo sguardo, ma senza perdersi d’animo si presentò allungando una mano.
“Ciao, sono Joanne. Ti ho visto oggi in piazza e..”
Draco sospirò, senza per altro rispondere alla sua stretta di mano.
“Senti, se vuoi chiedermi di entrare a far parte del tuo stupido numero di circo hai proprio sbagliato strada.”
“Oh, no! Assolutamente. Volevo solo.. conoscerti.”
E dal suo sguardo ammiccante Draco capì tutto.
“E come mi hai trovato?”
“Non credo abbia tanta importanza.”
Aveva una perfetta pronuncia inglese e, a dire la verità, era anche molto bella.  Nonostante la sua natura babbana.. o forse no?
“Io sono come te.”
Pronunciò poi, sottovoce.
“Bene.” Il mago biondo sospirò. “Entra.”
Questa sarà la mia prima scopata in Italia. Pensò, versandosi del whisky mentre la giovane era comodamente seduta sul suo divano. In meno di trenta secondi, con grande stupore, la ritrovò nuda sotto il lenzuolo bianco che ne delineava le forme.
Decisamente impacciata e intimidita, come se non volesse davvero ciò che in realtà stava ottenendo.
Draco sorrise furbo e le si avvicinò.
Il tutto durò meno di quaranta minuti, ma soltanto dopo gli ultimi trenta secondi Draco fu davvero soddisfatto.
La giovane raccolse di sua iniziativa i suoi vestiti e, una volta arrivata allo stipite della porta, voltò il capo e pronunciò solamente un
“Ci sentiamo”
E se la diede a gambe.
Ovviamente questo suscitò un senso di piacevole libertà nel mago che non credeva assolutamente che l’Italia potesse riservare tali sorprese.
Attribuì il merito di quella visita improvvisa al suo fascino, ma non sapeva quali segreti si celassero sotto quella giovane biondina.
Comunque, lo avrebbe scoperto presto.
  
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