Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: BELIEBER_G    26/06/2015    1 recensioni
Dopo la loro ultima volta a Narnia, i cinque erano stati divisi: Peter, Emily e Susan erano stati trasferiti con il loro padre, mentre Edmund e Lucy, insieme ai loro zii e al cugino Eustace
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Eustachio Scrubb, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Il veliero dell’alba seguì la stella azzurra fino all’isola di Ramandù. Fu lì che trovarono la grande tavola di Aslan piena di cibo come se fosse un banchetto. Ma più in là, tre Lord erano sotto un incantesimo: immobili come statue, ma respiravano ancora. Quando Edmund si accorse che sulla tavola c’era anche il pugnale della strega bianca, riunirono tutte le spade che avevano trovato, comprese le tre già presenti. Dall’alto, la stella azzurra scese sulla terra e si trasformò in una bellissima ragazza. “Un benvenuto a tutti alla tavola di Aslan.” Disse. “E voi chi siete?” chiese Caspian, ammaliato dalla sua bellezza. “Io sono Liliandill, figlia di Ramandù, sono la vostra guida.” Spiegò egli. “Siete una stella, siete bellissima.” Commentò l’altro. “Se è causa di distrazione per voi, cambio aspetto!” esclamò la ragazza. “No!” dissero insieme Caspian ed Edmund. Emily roteò gli occhi e sospirò: “Che cosa è successo a quegli uomini?” “Sono arrivati qui con una grande oscurità negli occhi e hanno iniziato a combattersi l’uno con l’altro. L’isola di Ramandù non accetta l’oscurità, così sono stati pietrificati. Ma quando sarà tutto finito, torneranno come prima.” Spiegò Liliandill. “Ma abbiamo trovato solo sei spade, ne manca una.” Commentò Edmund. La stella indicò un’isola poco più in là da dove si trovavano: emanava una nebbia verde e oscura. “E’ sull’isola delle tenebre che lo troverete. Dovrete avere un grande coraggio.” Rispose. “A presto.”
***
Attraverso il veliero, navigarono fino all’isola delle tenebre. Eustace avvertì una brutta aria e si tirò indietro. “Ehi! Dove credi di andare?! Insomma, sei un drago accidenti! Combatti!” gli urlò Emily. Il drago pensò che aveva ragione: allora voltò la testa e seguì la nave fino all’isola. La ragazza proseguì verso una delle stanza in cui Edmund si stava mettendo la propria armatura. Emily gli porse la spada di Peter. “Credo che questa dovresti averla tu. Non penso serva molto nelle mani di una donna.” Commentò, Edmund sorrise appena e la prese,prima di posare una mano sulla guancia ed avvicinarsi per tentare di baciarla. Emily si scansò appena e gli coprì la bocca scuotendo la testa.
Quasi ci stava, ma amava troppo il suo Peter per tradirlo. Caspian si posò sulla prua per guardare in faccia tutto l’equipaggio: sapeva cosa li avrebbe aspettati,oscurità e brutti pensieri. “Cavalieri di Narnia, oggi siamo qui per salvare i nostri cari. Non abbiate paura,combattete contro la vostra stessa mente. Per Aslan e per Narnia.” Disse Caspian. Tutti lo acclamarono e quasi ne fu sorpreso: credeva di non essere un vero re come suo padre, quella era la sua più grande paura.
 
Entrarono lentamente dentro l’isola e primi brutti pensieri iniziarono ad arrivare subito. Emily vide davanti a se l’ombra della strega bianca che rideva di lei. “Mi spieghi cosa credi di fare? Davvero sei così sicura di farcela da sola?” le disse. Emily la guardò male: “Io ti ho sconfitto. Tu sei morta.” Ribatté. Un battito di ciglia e si trovò davanti Lucy. “Em, stai bene?” le domandò. La ragazza annuì, quando si udirono delle grida provenienti da uno scoglio. Edmund prese la propria torcia e lo illuminò, facendo vedere agli altri che si trattava di un Lord che teneva ben stretta in mano la sua spada. “Andate via! Non mi avrete mai!” gridò. “E’ Lord Rhoop. Non vogliamo nuocervi mio signore!” esclamò Caspian, che fece salire a bordo l’uomo. “Dovete andarvene da qui.” Disse subito poi. “Abbiamo la spada, andiamocene!” esclamò Edmund. Caspian diede subito gli ordini al capitano, ma Lord Rhoop gli afferrò il braccio. “Non svelategli i vostri pensieri o prenderà le loro sembianze!” disse poi. Fu in quel momento che Edmund fece una smorfia col viso. “Edmund, a cosa stavi pensando un attimo fa?” gli domandò la sorella preoccupata. “Dannazione,scusatemi tanto.” Imprecò Edmund e poi mise gli occhi sull’acqua: da essa, comparve un gigantesco mostro lungo e con gli artigli ritirati: come se fosse un pipistrello. Ma questo era assai molto più spaventoso e cercò di attaccare l’albero della nave. Eustace tentò di sputargli il suo fuoco contro, ma di conseguenza il Lord gli lanciò la sua spada, credendo fosse una minaccia. Caspian ed Emily notarono che un artiglio del mostro era finito sulla nave e pian piano si stava dissolvendo. “Può essere sconfitto.” Commentò Emily. Allora Caspian radunò tutti i suoi uomini, che usarono delle corde per attirare la grande testa sulla nave. Edmund prese la spada di Peter si arrampicò, fino alla torre di vedetta. “Vengo con te!” esclamò Emily.
***
Eustace volò fino ad una spiaggia, sulla quale atterrò. Fu lì che comparve Aslan. Lo guardò indifeso e gli tolse la spada dal petto. Infine graffiò sulla sabbia e pian piano la sua corazza d’oro iniziò a scomparire, fino a farlo tornare ragazzo.
 
Edmund ed Emily si trovarono faccia a faccia con il mostro e l’unica cosa che dovevano fare, era conficcare la spada dentro di lui. Ma la mente di Edmund non era del tutto pulita. Sapeva che il ricordo della strega bianca lo avrebbe perseguitato per sempre. “Cosa credi di fare Edmund? L’eroe?” disse la nebbia,sotto sua forma. “Ed, è solo la tua immaginazione, lei è morta.” Sussurrò Emily, mettendosi davanti al suo volto. Ma il ragazzo sembrava non ascoltarla, così gli prese la maglia e l’attirò a se per baciarlo con passione sulle labbra e distrarlo dai suoi brutti pensieri. Riaperti gli occhi, Edmund strinse bene la spada in mano e trafisse il mostro,uccidendolo.
Il sole tornò a splendere sull’isola e da lontano si poterono vedere gli abitanti di Narnia che erano stati portati via dalla nebbia. L’incantesimo era sciolto, ciò voleva dire che Eustace aveva riunito tutte le spade sulla tavola di Aslan.“Emily! Emily,sono qui!” esclamò il ragazzo in acqua. Emily rise e si tuffò in acqua insieme a lui. “Sei stato bravo amico mio.” Gli disse, dandogli il cinque.
  
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