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Autore: nettie    26/06/2015    2 recensioni
Se la felicità dovesse mai avere un nome, io potrei dire di conoscerla, di averci camminato mano nella mano, e di averci fatto l’amore. Non voglio veder suonare la chitarra nessun altro oltre lui, perché solo lui sa come farmi sentire bene.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Storie brevi scritte in un lasso di tempo breve. '
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Interessante: non potrei mai dire altro. E’ fottutamente interessante, mentre davanti a me lo vedo imbracciare la propria chitarra color pece e voltare lo sguardo a quest’ultima. Il profilo del suo volto è assolutamente perfetto, così quanto il suo modo di impegnarsi nel suonare. Tiene lo sguardo appena chino sul suo strumento, ogni tanto mi da un’occhiata veloce, e io non posso far altro che abbassare il volto e piegare le labbra in un sorrisino compiaciuto, probabilmente in questo momento le mie guance staranno andando a fuoco. Per la prima volta in vita mia mi sento amata, e non sta facendo assolutamente niente di speciale per me, almeno non consapevolmente. Sta solo suonando una chitarra, ma è una delle cose più belle che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Ogni tanto gli capita di sbagliare - più di ogni tanto, direi - e dalla sua bocca esce un qualche tipo di imprecazione che mi fa sempre ridere, il suo accento è assolutamente delizioso. Le dita si muovono veloci, e mentre lui si impegna nel creare diverse melodie, io scrivo. E scrivo tutto quello che sento, quello che vedo, tutto quello che può passarmi per la testa. Scrivo di lui, scrivo di noi, e scrivo del mio cuore che batte a ritmo con ogni accordo. Le sue dita scorrono sul manico della chitarra, le mie si muovono articolate sulla tastiera, tasto dopo tasto, respiro dopo respiro, mentre con la coda dell’occhio osservo il mio bellissimo uomo creare ciò che nessuno ha mai creato. Vorrei davvero trovare un modo per tradurre quello che suona, trascriverlo in parole su carta, dargli un senso, magari creare un vocabolario tutto nuovo, farlo leggere alla gente e sentirmi orgogliosa, ma penso che non ci sia proprio modo. Non c’è mai stato, e mai ci sarà. Quello che lui suona con la sua chitarra deve rimanere suo e della sua chitarra, io posso solo limitarmi a scrivere il più possibile ogni singola sensazione che mi trasmette, posso solo guardarlo e rimanere estasiata da ogni suo singolo movimento che gli riesce così naturale, così sciolto. Posso solo descriverlo nel modo più fedele possibile, sperando di farlo bene.
Amare è un’arte, e lui lo sta facendo benissimo.

Lo sta facendo in modo così naturale ma intenso che quasi non mi sembra vero, l’amore è palpabile nell’aria. E ogni tanto mentre manca qualche nota escono parole poco cortesi da quelle due labbra rosee e magnifiche che ora tanto vorrei baciare, a me scappa una risatina, e lui mi volge lo sguardo divertito per pochi secondi, il tempo di farmi tremare il cuore e poi tornare ad esercitarsi, più determinato di prima.

E’ incredibile tutto quello che possiamo fare muovendo solo due braccia e dieci dita, è davvero incredibile, quasi strabiliante. Emozionante, oserei dire. Mai mi sono sentita così innamorata di qualcuno, mai sono stata così felice e rilassata, mai ho sentito queste sensazioni. La voglia di saltargli addosso ed abbracciarlo è tanta, ma allo stesso tempo non voglio interrompere quello che lui sta creando, la melodia che sta suonando e che delizia il mio udito, dopo tanti anni di litigi ed urla. Sì, è la mia pace, lui consiste in tutto quello che mi rimane, ed’è pace e passione, passione e amore, amore e beatitudine. Lui è il mio silenzio così come il mio rumore, ma non è un rumore assordante, è una delle armonie più belle che io abbia mai sentito in tutta la mia vita. Lo vedo, è qui, davanti a me, tutto assorto a muovere con velocità e precisione le dita sui tasti, la bocca semichiusa e gli occhi che scorrono sul manico della chitarra, perseveranti, attenti.

 

Se la felicità dovesse mai avere un nome, io potrei dire di conoscerla, di averci camminato mano nella mano, e di averci fatto l’amore.

Come può una cosa così “semplice” come suonare uno strumento musicale darmi un sollievo così intenso? E la cosa ancora più particolare, è che solo lui sa darmi questa sensazione che sento nascere nello stomaco. Non voglio veder suonare la chitarra nessun altro oltre lui, perché solo lui sa come farmi sentire bene.  


{ Angolo Autrice:

beh .. non so cosa dire. Ho scritto questo testo tutto in una botta senza neanche rileggerlo, mentre stavo guardando una persona abbastanza speciale suonare la chitarra.

Spero vi piaccia, per me ha un significato molto particolare.

Per quanto riguarda la mia storia a capitoli, sto finendo di completare l’ultimo, aspettatevi un aggiornamento in qualsiasi ora delle prossime due giornate.

-nettie.

 
   
 
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