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Autore: DoubleLife    26/06/2015    6 recensioni
Da quando il Team Magma e il Team Idro si sono ritirati, la regione di Hoenn vive un florido periodo di pace. Per molti allenatori, come Sofia, è possibile intraprendere una nuova avventura con i propri Pokémon e costruire indimenticabili ricordi con essi. Ma sarà davvero possibile viaggiare senza una nuova minaccia in vista?
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Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adriano, Altri, N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Piccoli imprevisti
Nel frattempo...
 
-Merda!-

L'imprecazione fece sobbalzare Furret. Non doveva essere molto tranquilla la sua allenatrice, se sbottava con quella parola. 
-Merda, merda, merda!-. Caspita, ma cosa le stava prendendo? Nemmeno il furetto lo sapeva. Certo, la sua compagna aveva sempre avuto un carattere abbastanza particolare, come lui stesso lo definiva, ma raramente l'aveva sentire pronunciare parole tanto... fiorite.

Misha stava sudando freddo. Era la prima volta che, sebbene stesse usando la cartina, non era in grado di orientarsi. La commessa che aveva consultato al Market le aveva consigliato di comprare la mappa più grande, quella che era provvista di più dettagli possibili. Così, le aveva detto cordialmente, avrebbe viaggiato più facilmente verso la prossima città, che non era tanto distante da quella in cui si trovava in quel momento. La ragazza, seguendo i consigli della giovane donna, se avesse saputo prima che la cartina datelele in seguito era invece quella fatta appositamente per quelli che avevano già viaggiato nella regione di Hoenn, non la avrebbe mai ascoltato. Gli unici punti che riusciva a malapena a vedere erano all'estremo destro di quell'inutile pezzo di carta che teneva in mano da non meno di un'ora.

I suoi occhi chiari balenavano da una parte all'altra della mappa, alla disperata ricerca di una scritta che le avrebbe potuto dare un prezioso aiuto. E, dopo una decina di minuti, aveva sbottato con una serie di imprecazioni di cui il suo Furret non aveva mai sentito pronunciare dalla sua angelica voce, la stessa che lo aveva accompagnato da quando era stato un piccolo Sentret.

-E adesso?-, mugugnò appena la ragazza, usando poi un tono che pareva tutt'altro che irato. Misha non lo avrebbe mai voluto ammettere, ma la situazione era più che evidente: si era definitivamente persa. Quando questo pensiero attraversò la sua mente, si arrabbiò nuovamente. Come era possibile? Lei, che aveva viaggiato in un'intera regione da sola collezionandone tutte le sue medaglie, allenandosi duramente con i suoi Pokémon, davvero si era persa in un continente dove aveva messo piede due giorni prima? Doveva tenere alto il suo titolo da fantallenatrice, non sfigurare in partenza!

Furret emise un leggero borbottìo, attirando l'attenzione della ragazza. Sembrava leggermente triste. Quando la sua compagna reagiva così esageratamente davanti alle difficoltà, sapeva cosa stava covando sotto a quell'insopportabile e orgogliosa maschera che sfoggiava unicamente in quelle situazioni. Misha era disperata. 

La fantallenatrice si pose sul morbido tappeto di foglie che ricopriva il paesaggio circostante, ispirando a pieni polmoni. Un leggero profumo di miele investì le sue narici, facendo così emigrare i suoi pensieri altrove. 
Si era persa e non sapeva cosa fare.

 
***


Il professor Birch era esagitato. Ma cosa avevano in testa i giovani d'oggi?

Era chiaro che Sofia non sapesse nulla di Daraem, avendolo conosciuto da meno di dieci minuti nel suo laboratorio. Ciò di cui era a conoscenza l'uomo era necessario a dover fare cambiare idea ai due ragazzi; ma ormai era troppo tardi per intervenire.

-Forza, allora andiamo!-, strillò allegramente la mora, facendo cenno alla sua piccola amica di seguirla. Quella rispose con uno squittìo di gioia, saltando giù dal rettangolo di cemento su cui era scomodamente seduta. Anche lei non vedeva l'ora di combattere. 
Dall'altra parte del laboratorio le aspettava Daraem, anch'egli emozionato. Non che fosse condizionato da quella presuntuosa di cui aveva fatto conoscenza quel giorno, ma non vedeva l'ora di battersi al fianco dei suoi Pokémon un'altra volta. Da giorni non aveva avuto l'occasione di poter vedere i suoi compagni e ciò gli era dispiaciuto. Aveva viaggiato per giorni e giorni, senza sfidare nessuno. Riprovare l'adrenalina che lo percorreva senza sosta fino ad eccitarlo fu come una rinfrescante boccata d'aria in montagna.

Daraem, anche se non lo voleva ammettere, era su di giri. Uscì dal laboratorio più euforico che mai, ma mantenendo la sua lenta e disinvolta camminata fino ad aver superato la porta dell'ingresso.

Aveva fatto la scelta giusta? Sofia non ne era del tutto sicura. Aveva avuto dieci minuti per decidere chi scegliere tra i Pokémon del professore e, per colpa della sua fretta, aveva ottenuto uno starter probabilmente inadatto alle sue capacità da neo allenatrice. Se avesse potuto avere più tempo, avrebbe probabilmente scelto tra Cyndaquil e Totodile. Ma perchè aveva chiamato Chikorita? Che fosse stata condizionata da quegli irresistibili occhioni rossi emozionati quando la guardavano? Sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe ammesso se mai avesse dovuto giustificare la sua scelta a sua madre, sempre se glielo avesse chiesto.

Sofia sentì nuovamente il calore del sole scaldarle le spalle. Era finalmente fuori dal tetro edificio dai toni grigi.

Il rosso le aveva lanciato, ancora una volta, un'occhiata strafottente. La ragazza era arrivata al limite della sua pazienza, ma cercò di restare lucida.
-Cosa c'è, ansia da prestazione novellina?-, domandò con tono scherzoso Daraem. Era sicuro che, se la avesse provocata ulteriolmente, le avrebbe fatto perdere la concentrazione. Sofia non rispose alla sua provocazione, ma lasciò che Chikorita saltellasse qualche metro più avanti rispetto a lei. Non aveva alcuna intenzione di ammettere che era agitata per la sua prima sfida da allenatrice. 

-Avanti, combattiamo!-

Daraem stava per ridere. Ma cosa era, una lotta wrestling? Mancava solo che si prendessero a pugni con dei guantoni da box e chiamassero un albitro per terminare il tutto; però non si scompose. Prese una delle sfere dal borsellino nero e la lanciò verso per terra, facendo attenzione a non colpire nessuno dei presenti. Un fascio di luce precedette l'entrata in scena del suo Pokémon.

Un massiccio Swampert comparve davanti a Daraem, emettendo uno scuro ringhio che fece strillar terrorizzata  la piccola Chikorita. Sofia sentì bruciare le labbra, guardando il grosso anfibio cobalto prendere posto nel cortile del laboratorio di ricerca. 
-Possiamo cominciare.-, dichiarò Daraem. -Lascio a te la prima mossa.-.

Bene, benissimo. La voglia di ritirarsi aumentava vertiginosamente, ma non si mosse di un centrimento dalla postazione in cui si era messa. Strinse la pokéball che il professore le aveva dato prima che uscisse fuori, facendosi forza. La piccola starter verde attendeva un suo ordine.
Sofia sembrò disorientata. 

-Ah, sì. Le mosse del tuo Chikorita sono azione, ruggito, tossina e verdebufera.-

Perchè un Chikorita sapeva avvelenare e fare stormi di foglie già alla sua prima forma? Pareva più confusa di prima. 

-Chikorita, usa azione!-. Chikorita corse verso Swampert, facendola apparire ancora più piccola dinanzi al suo nemico. Il giovane sembrò impietosito dal confronto.
-Swampert, usa protezione e scansa Chikorita!-, urlò il ragazzo. Il suo Pokémon obbedì e subito creò uno scudo verdastro, scontrandolesi contro. L'impatto fu così violento che l'esserino volò via. Sofia sbiancò spaventata, osservandola rotolare fino ai suoi piedi. 
-Non vedi? E' chiaramente impossibile che tu possa lottare con me.-, disse l'allenatore, con un tono serio. -Ritirati, sei in tempo.-. 
Perchè lo avrebbe dovuto fare? Non aveva motivo di lasciare la battaglia inconclusa. Anche se ciò che aveva visto sembrava aver già segnato l'esito della lotta, Sofia era decisa a continuare; Chikorita sembrava esser d'accordo con lei, perchè si rialzò, sebbene stordita, e si mise in posizione.
Daraem, rimanendo in primo luogo stupito dalla tenacia del piccolo starter, passò al contrattacco.
-Swampert, gelopugno!-. Chikorita schivò per un pelo un minaccioso pugno congelato che colpì invece il terreno rigoglioso, creando una fossa di modeste dimensioni completamente gelata. La novellina rabbrividì, come se avesse ricevuto lei stessa il pugno; ma pensò subito di rispondere al suo attaco in maniera strategica, ordinando al Pokémon Foglia di avvelenarlo.
-Chikorita, usa tossina!-. Una polverina violacea, sprigionata dalla sua testolina lucida, andò a finire in faccia a Swampert, che risentì ben presto degli effetti della mossa. Daraem non sembrava affatto preoccupato delle condizioni del suo Swampert: lui aveva fiducia nel suo Pokémon.
-Swampert, ora usa cascata!-. Il Pokémon, che strabuzzava gli occhi stranito, ritornò lucido e fece ciò che gli era stato ordinato. Con un'incredibile potenza investì Chikorita, che nel frattempo aveva tentato la fuga inutilmente verso la parte più nascosta del cortile. Un agghiaciante verso assordò i presenti, terminando con un secco e breve tonfo. Ormai Chikorita era stata sconfitta.

Sofia la raggiunse immediatamente. La lotta, anche se durata pochi minuti, aveva già stabilito il suo vincitore, rendendo la perdente più ferita di quanto la ragazza non pensasse. Il suo Pokémon a malapena gracchiò sulle sue braccia, facendole salire un grosso senso di colpa. La gola era secca e non riusciva a proferire alcuna parola. 

Oh, cavoli. Stava quasi per piangere. Aveva gli occhi lucidi, un viso contratto che sforzava di rimanere neutro. Ma le sopracciglia la tradirono, poichè corruggiate in un'espressione che tra non molto sarebbe stata triste. 
Daraem, ritirando il suo Pokémon, l'osservò. Non sapeva quanto fosse opportuno raggiungerla e dirle qualcosa, ma guardarla deprimersi con in braccio un Chikorita esausto non era ciò che sperava vedere.
 
-Cosa avete combinato, ragazzi!-, urlò il professore. Era uscito di corsa dopo aver sentito quel terribile suono propagarsi nel loro piccolo quartiere.


***


-Tutto pronto?-
-Tutto pronto, procediamo con l'esperimento.-. Il Pokémon, intrappolato in una gabbia arruginita apparentemente vecchia, cominciò ad impazzire. Non aveva intenzione di fare lo stesso esperimento che aveva segnato il compagno della cella accanto, ormai stecchito da giorni. Guardarlo privo di vita lo rendeva ancor più terrorizzato all'idea di dover fare anche lui la stessa esperienza.
Uno dei due scienziati lo tenne fermo, afferrandolo da dentro la gabbia. -Se non facciamo subito, romperà la gabbia!-. Il suo collega, senza indugiare oltre, prese un minaccioso e grosso ago, trasferendo un nauseabondo liquido blu sotto il folto pelo. La cavia urlò dando ancor più di matto. 
-Prendi la morfina e un sonnifero, subito!-. Quello corse da un estremo all'altro del piano, procurando gli oggetti richiesti. 

Sapevano che questo esperimento era rischioso, ma finora i risultati avevano dato degli effetti positivi sulle cavie. Loro si erano affidati a questi risultati e si erano proposti per testare il prodotto su alcuni Pokémon selvatici, specialmente sui Zigzagoon, che se ne potevano trovare a bizzeffe per tutta la regione di Hoenn. 

Appena lo scienziato tornò esausto nella stanza in cui stavano facendo degli esperimenti, per poco non vomitava. Il suo compagno era a terra, con la faccia violentemente squartata, come il suo stomaco. Il suo camice era completamente sporco di sangue, come il pavimento e i muri circostanti. 
L'uomo spalancò gli occhi spaventato.
Il Pokémon aveva rotto la gabbia in cui era stato rinchiuso, lasciando la stanza. E sembrava molto pericoloso, da quello che lui stesso aveva potuto constatare.

L'esperimento era riuscito.

Salvataggio in corso...


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Buon pomeriggio!  Sono ritornata con nuovo capitolo di questa fantasticerrima(?) storia! Ringrazio chi mi segue e chi recensisce questa ff, ha tutta la mia gratitudine. 
In questo capitolo ci stanno varie situazioni che accadono più o meno nello stesso momento. La prima, dedicata a Misha , OC di Taiyou_no_shita! Si è messa in un bel pasticcio, come farà adesso? 
La seconda parte, dedicata a Sofia e Daraem. La lotta, per quanto possa esser stata breve, è stata molto incisiva. :c 
La terza parte, nonchè la più intrigante a mio parere, preannuncia qualcosa di veramente inaspettato. Perchè sì, questo non l'avrei mai scritto io, ma l'ho fatto o_o sembra una scena molto simile ad Alien xD
Nel prossimo capitolo compariranno altri personaggi, vorrei farvi gustare ogni attimo di questi primi capitoli.
Nulla, con questo vi lascio. Seguitemi e recensitemi e ci si becca alla prossima volta!
DoubleLife

 
  
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