~Mano amica

 

“Ah, how good it feels! The hand of an old friend”
~Henry Wadsworth Longfellow



 

Minerva McGranitt è sola, nell’aula di Trasfigurazione, e piange.
Stringe tra le mani tremanti lettere piene di parole appartenenti al passato, inchiostro che nasconde ricordi di sorrisi e momenti di felicità a cui lei, stolta, ha rinunciato.
Trema, Minerva, e quella sua figura sempre così rigida sembra adesso essere scossa da un vento di tempesta, che sta strappando via da lei tutti i pezzi di un cuore che è stata la sua stessa mano a distruggere, anni prima.
E’ gentile il tocco della mano di Silente sulla sua spalla, come un’àncora che la stabilizza, che porta ricordi meno intensi, ma probabilmente meno dolorosi. E’ soffice il tono della sua voce, e sono comprensivi quegli occhi così chiari che lei ricorda di aver sempre paragonato a limpidi stagni trasparenti, ai tempi della scuola.
Sono ancora più tranquillizzanti le sue parole, che le ricordano la sofferenza, che non la cancellano, ma riescono ad attaccarla alla sua pelle come una seconda epidermide, in modo tale che lei la senta, ma non ci faccia quasi più caso.
E’ dolce, e quasi sorprendente, il modo in cui lui le racconta altre ferite che non le appartengono, colpe di cui si è macchiato, delitti in cui non ha mai avuto colpa.
Alla fine, Minerva forse è ancora più fragile, e certamente ancora più forte di quanto era prima. Ha condiviso le proprie debolezze, ma al tempo stesso è stata quella mano amica a darle la forza necessaria per ritornare in superficie.
 

In tutti quegli anni hanno costruito qualcosa di saldo, un’amicizia con radici forti e robuste, impiantate in profondità nel terreno delle loro anime.  E’ un’amicizia di quelle che si coltivano con cura e dedizione, che non smettono mai di accrescere la propria grandezza, che in anni di conoscenza ha raggiunto livelli di fiducia e condivisione che molti maghi e streghe invidiano.
E’ così che, quando Albus Silente è solo, nel proprio ufficio, e osserva quella mano bruciata, la mano di un vecchio che ha soltanto troppi rimorsi, e piange il sorriso di una sorella perduta, Minerva gli si avvicina lentamente, senza esitazioni, e poggia la propria mano sull’altra, cadaverica e colpevole.
E’ un tocco leggero, sottile carezza di dita, e poi un sorriso, rassicurante, e in questi ella dice tutto ciò che non pronunzia.
Gli ricorda che un errore causato dalla sofferenza, è qualcosa che si può superare; gli ricorda che il dolore è ordinario, ma che egli è abbastanza forte da oltrepassarlo, e questo è speciale; gli ricorda che tutti devono guardare negli occhi la propria debolezza e che solo così si raggiunge uno stadio più forte dell’anima.
E solo un tocco gentile, una mano amica, ma è salvezza per Albus Silente, in momenti così oscuri e difficili.
Gli ricorda che un tempo lui c’è stato per Minerva McGranitt e che lei adesso è lì, presente, per lui. 

















~Fly's corner
Ammettiamolo: tutti abbiamo sempre pensato che la McGranitt e Silente avessero una storia eh >.>
Però da quando zia Jo ha affermato l'omosessualità di Silente, ho iniziato a pensare che forse era ancora più bella l'amicizia tra loro, tanto solida e forte, e poi Pottermore ci ha rivelato l'inizio di tutto questo e quindi è nata la flash.
Non ho molto altro da dire, ma spero vi sia piaciuta **
<3