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Autore: didi_95    26/06/2015    3 recensioni
Dal testo: "La sua voce...non credevo che l'avrei sentita di nuovo; non qui, non adesso.
Eppure è lei: unica, testarda e dolcissima..è lei il mio personale richiamo alla vita."
Questa storia parla di amore, coraggio e grandi azioni; ma anche dei piccoli passi avanti fatti giorno per giorno nella grande palestra della vita, dove ogni errore serve a migliorarsi.
Jari, il padre di Fili, ripercorrerà i momenti salienti della sua vita, fino al momento per lui più importante: l'incontro con Dìs, la madre dei suoi figli.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dìs, Dwalin, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Memorie e presagi



-Dìs-


< Ecco... io sono Dana, la moglie di Frerin e lui è Kirin, nostro figlio. >

Le parole della nana bionda risuonano nella mia testa per qualche secondo, prive di significato; poi, all'improvviso, realizzo le implicazioni della sua frase.
Frerin... sposato.
< Mamma! > la voce di Fili mi arriva attutita e solo un secondo dopo mi rendo conto di barcollare.
Due braccia forti ma gentili mi sorreggono per le spalle e mi guidano verso la poltrona del soggiorno:
< Mia signora... non volevo turbarvi così, nelle vostre condizioni! Sono proprio una stupida... volete che vi porti un bicchiere d'acqua? >
< Sto bene, sto bene - mormoro mentre la visuale mi si schiarisce di nuovo - E' la gravidanza, manca poco ormai. Accetterò volentieri l'acqua, ma chiamami Dìs per favore; detesto le formalità. >
< Come volete... Dìs. > replica Dana, entrando in cucina.
Fili mi viene vicino con uno sguardo più che preoccupato, sedendosi sul tappeto ai miei piedi.
< Sto bene tesoro... non preoccuparti. > lo rassicuro, arruffandogli i capelli.
Lo sguardo di Fili, leggermente più tranquillo, si posa curioso sul nano dai capelli rossi che ancora non ha aperto bocca.
Poco dopo la nana ritorna, porgendomi un bicchiere d'acqua che mi porto velocemente alle labbra, vuotandolo con un solo sorso.
Faccio un respiro profondo, cercando di calmare i sordi battiti del mio cuore; ancora non riesco a credere che Frerin si sia sposato senza dire nulla a nessuno.
< Innanzitutto toglietevi quei mantelli fradici di pioggia... i vostri vestiti sono asciutti? >
Dana, dopo aver controllato anche quelli del figlio, annuisce.
< A quanto ho capito, venite da lontano... avete fame? >
< Non preoccupatevi, mia signora; ci siamo fermati in una locanda qualche ora fa. >
< Allora credo proprio che sia giunto il momento per ascoltarti, Dana. >
Tormentandosi la lunga treccia bionda, la nana avvicina una sedia alla mia poltrona e comincia a raccontare.

< Sono nata sui Colli Ferrosi, unica figlia di una coppia di alto rango... >

< Non siamo qui per questo, mamma! >

La voce carica di ansia del piccolo Kirin, interrompe quella di Dana che, come me, lo guarda stupita e addolorata.
< Ti prego tesoro, hanno bisogno di sapere la verità. Fai parlare me, per favore. >
Lo prega Dana, appoggiandogli una mano sulla spalla.
< Sai bene che non c'è nulla che noi possiamo fare.. > gli sussurra poi in un orecchio a voce così bassa che a stento la comprendo.
"Nulla che possiamo fare per cosa?"
Mi chiedo, cercando di dare un senso alla strana irrequietezza di Kirin ed alla pesantissima consapevolezza che scorgo nei suoi profondi occhi nocciola.
Tuttavia, la curiosità di conoscere la storia di Dana è superiore a tutto il resto; così le faccio cenno di continuare.

< Come dicevo, i miei genitori erano di famiglia nobile, tuttavia non siamo mai stati ricchi. Quando arrivai all'età di sposarmi, i nostri risparmi erano del tutto terminati e ci trovavamo sul lastrico; così i miei decisero di promettermi in sposa ad un nano nobile e considerevolmente ricco. Non ero d'accordo, ovviamente; ma, schiacciata dalla responsabilità di salvare la mia famiglia dalla povertà, mio malgrado acconsentii.
Non lo conobbi fino al giorno delle nozze.
Mi sposai senza amore e riuscii a convincere me stessa che con il tempo avrei cominciato ad amare mio marito, ma questo non accadde mai.
Tuttavia avevo una vita agiata e non mi lamentavo di nulla.
Dopo solo qualche mese dalle nozze rimasi incinta, ero così felice di sentire la vita dentro di me... >
La voce della nana trema leggermente ed alcune lacrime le scivolano sulle guance, andando ad infrangersi sulla curva delle labbra.
< Una mattina mi alzai dal letto con la sensazione che qualcosa non andasse; il piccolo non si muoveva più. Mio marito mi trascinò dal guaritore, il quale mi disse che il mio bambino era morto... ero all'ottavo mese. >
Istintivamente appoggio una mano sulla mia pancia, ansiosa di percepire i piccoli movimenti del mio secondo figlio.
< Caddi in una profonda depressione... ero ancora incinta, mi sentivo pronta per essere madre, avrei partorito, ma mio figlio non avrebbe mai posato gli occhi su questa terra. >
< Oh povera cara... > sussurro, alzandomi e prendendo fra le mani la sua lunga treccia bionda.
Dana mi sorride, lanciando un'occhiata piena di affetto a Kirin che si è messo a parlottare con Fili, distraendolo dal discorso.
< Non preoccuparti, mia signora. E' stato Mahal a volerlo ed io ormai l'ho superato. >
< Chiamami Dìs cara... e per favore, continua. >
Dana annuisce:
< Del parto vero e proprio non ricordo molto... ci furono molte complicazioni.
Persi conoscenza quasi subito e rimasi tra la vita e la morte per molti giorni.
Fu quando aprii gli occhi che lo vidi per la prima volta. >
Mentre parla, Dana sorride, lo sguardo perso nel suo passato.
< I suoi occhi erano così intensi, così felici che mi fossi svegliata ed attenti ad ogni mio bisogno. Credo che la prima cosa di lui che mi fece innamorare fu proprio la profonda dedizione per il suo mestiere; Frerin sa mettere passione in tutto quello che fa. Mi disse di venire dai Monti Azzurri, era un caso che fosse sui Colli Ferrosi, era impegnato per conto di suo fratello.
Il guaritore gli aveva chiesto aiuto e lui era intervenuto.
Insomma, mi resi conto che ero viva grazie a lui ed alla sua profonda conoscenza delle erbe medicinali. Toccò a lui informarmi del fatto che non avrei mai più potuto avere figli. Non dimenticherò mai la sua espressione addolorata, come se si dispiacesse per non aver potuto fare di meglio. >
Immaginando la risposta, le chiedo:
< Come la prese tuo marito? >
< Non si fece più vedere.
Quando venne a sapere che ero diventata sterile, decise di ripudiarmi ed annullare il matrimonio.
Quando Frerin lo seppe, si infuriò; non riusciva ad immaginare come mio marito potesse lasciarmi sola ad affrontare una cosa del genere.
Lui era con me... in ogni momento... fino a che non mi ripresi.
Solo una volta si assentò: venni poi a sapere che lui e mio marito si erano picchiati. >
< Ricordo quella lite! > la interrompo, riportando alla mente la mattina in cui gli avevo ricucito il sopracciglio senza che mi volesse raccontare che cosa era accaduto.
Dana mi sorride, ma poi si fa seria di nuovo, come rendendosi improvvisamente conto di quanto Frerin sia lontano, nonostante sia vicino nei nostri pensieri.
< Odiai mio marito per quello che mi aveva fatto, ma poi capii che forse era ciò che volevo. Non lo avevo mai amato e, in più, mi ero innamorata di Frerin.
Non mi era rimasto più nulla all'infuori di lui... ci amavamo.
Mi raccontò la vostra storia, di come avevate perso Erebor e della sua posizione; mi disse che era pronto a rinunciare a tutto pur di stare con me, ma io mi accorsi facilmente di quanto vi amava: tu, Thorin, tuo marito Jari e tutto il suo popolo...
Non avrei mai voluto che vi abbandonasse a causa mia, così scegliemmo l'anonimato e quando mi chiese di diventare sua moglie, accettai con tutto il mio cuore. >
Chino la testa:
< Non me lo ha mai detto... perché? >
< Avrebbe voluto farlo... voleva farlo, ma poi ha saputo della spedizione a Moria e tutto è stato rimandato. Oh, Dìs! Non volevo che partisse! Ho così tanta paura... >
Dana scoppia in lacrime e mi si getta tra le braccia.
Cercando di dimenticare che anche io ho paura quanto lei, la stringo forte accarezzandole la schiena.
< Andrà tutto bene... vedrai. Adesso calmati cognata e fatti guardare. >
Le sollevo il mento con il pollice, asciugandole velocemente le copiose lacrime che le bagnano le guance.
< Sei felice con mio fratello? >
Il suo sguardo si illumina.
< Tanto... anche se non posso vederlo così spesso come vorrei; e poi, da quando abbiamo Kirin, siamo una vera e propria famiglia. Non desidero altro che il suo ritorno. >
Poso lo sguardo sul piccolo nano dai capelli rossi... ho ancora l'impressione di averlo già visto.
Kirin ricambia il mio sguardo.
< Io ti conosco... > gli dico, aspettando una sua conferma.
Gli occhi del giovane nano sono marroni e profondi, carichi di una maturità ed una consapevolezza di gran lunga superiori alla sua età.
Kirin annuisce lentamente, sempre tenendo gli occhi fissi su di me, con un'espressione talmente intensa da farmi male.
< Una persona una volta mi chiese di portarti un fiore. >
Come un lampo improvviso, mi torna tutto in mente.
Il gruppo di orfani, Frerin che prende in braccio un piccolo nano dai capelli rossi, l'incendio alle fucine...
Una marea di immagini mi affolla la mente, scuoto la testa... sono così confusa.
Dana viene subito in mio soccorso:
< Kirin era un orfano... io e Frerin lo abbiamo preso con noi dopo quel brutto incidente alle fucine. >
Annuisco lentamente.
Mi sembra così impossibile che Frerin non mi abbia mai detto nulla; non è facile gestire una doppia vita in fondo... ma più ci penso e più tutto torna.
La sua leggera malinconia quando il lavoro lo teneva lontano dai viaggi sui Colli Ferrosi, il suo sguardo rivolto verso Est ogni sera, il suo sorriso appena accennato ogni volta che Dwalin e gli altri si sorprendevano per i suoi continui rifiuti di una serata piccante alla locanda.
Come ho potuto non rendermi conto di tutto questo?
Sono stata davvero così cieca?
Poi, all'improvviso, un pensiero mi attraversa la mente: qualcuno doveva essere a conoscenza della cosa.
< Mio marito lo sa vero? >
< Credo di si... Frerin non fa altro che parlare di Jari, sono davvero molto amici. E' possibile che mio marito abbia voluto dividere questo segreto con lui. >
< E come hanno condiviso il segreto, condivideranno anche la mia arrabbiatura! Non appena riuscirò a mettere loro le mani addosso, si intende! > sbraito, senza celare un sorriso.
Dana mi ricambia con un sorriso incerto; per fortuna sembra essersi lievemente calmata.
< Il tuo invece? - mi chiede all'improvviso - E' un matrimonio felice? >
Sorrido... certo che lo è; lo è dall'istante in cui Jari mi ha infilato l'anello al dito.
Quanto vorrei sentirlo vicino come quel giorno...

< E se fossi ingrassata in questa settimana? E se non mi stesse più? Lo vedo, lo vedo che sono ingrassata! > gemo, guardando alternativamente la mia gigantesca figura riflessa nello specchio e lo strettissimo vestito bianco appoggiato sul letto.
< Per la barba di Durin, Dìs! Vuoi smetterla di farti prendere dall'ansia in questo modo? Non è da te! E poi in questa settimana non hai mangiato assolutamente nulla, come potresti essere ingrassata? Forza, tira su le braccia che ti aiuto ad infilarlo. >
Myra si aggira trafficando per la stanza; la paffuta nana sfoggia un bellissimo vestito color miele che si adatta perfettamente alle sue curve generose.
Da quando la conosco ha sempre avuto un atteggiamento materno nei miei confronti; ha un carattere così solare, ed il suo sorriso potrebbe fare tranquillamente a gara con quello di Bofur... anche se sono sicura che il vincitore sarebbe comunque lui, per via del cappello ovviamente.
Non potevo non chiederle di farmi da testimone.
Mentre la mia visuale, interamente coperta dal vestito, diventa bianco latte, la voce gioviale di Myra mi raggiunge anche attraverso la stoffa.
< Eppure lo sai bene che, con me, parlare di "ingrassare" è totalmente inutile. Sono convinta che i chili diano personalità... non vedi mio marito? Io lo trovo il nano più interessante in tutti gli Ered Luin! >
Soffoco una risatina che mi fa dimenticare l'agitazione... adoro Myra quando parla di Bombur.
< ...Come capirai se il matrimonio funziona? Basta vedere come tuo marito fa onore alla tavola ed alle pietanze... Non c'è niente di meglio di un nano buongustaio! >
< Ma Myra! - replico sempre ridendo - Tutti i nani amano mangiare! >
La nana, ostentando una faccia offesa e strattonando i fili del mio corsetto, replica:
< C'è differenza mia cara! Essere divoratori di qualunque cosa sia commestibile non vuol dire essere buongustai. Ecco fatto! Lo avevo detto che questo vestito avrebbe fatto risaltare i tuoi riccioli neri; non c'è nemmeno bisogno di acconciarli. >
Mi guardo allo specchio e, stranamente, mi piaccio.
< Adoro i ricami azzurri che ci hai aggiunto, Myra... > mormoro, percorrendoli lentamente con le dita.
< Sono felice che ti piacciano tesoro... sei un incanto, specialmente quando sorridi. >
Faccio una giravolta, cominciando a realizzare che, tra poco, sarò una nana sposata.
< Mi sposo! Mi sposo, Myra! Credi che Jari mi troverà bella? >
Myra aggrotta la fronte, pronta a rimproverare le mie domande insicure; quando, all'improvviso, bussano alla porta.
< Chi può essere adesso? - borbotta la nana tra sé e sé, poi più forte - Chi è? C'è da preparare una sposa qui! >
< E' per questo che sono qui, devo darle una cosa! >
La voce che proviene dalla porta chiusa ferma per un secondo il battito del mio cuore: è quella di Jari.
Myra si irrigidisce all'improvviso e, all'aprirsi della porta, ci si piazza davanti con tutta la sua mole, bloccando qualsiasi visuale.
< JARI! Non dovresti assolutamente essere qui! Non puoi vederla con il vestito addosso! Non potevi mandare qualcuno? >
La voce divertita del mio futuro marito scioglie ogni residua ansia dal mio cuore e reprimo a stento il subitaneo impulso di buttarmi tra le sue braccia, limitandomi ad ascoltare la sua voce dietro la gigantesca figura di Myra a guardia della porta.
< Ti assicuro che, anche se volessi, non vedrei nulla... faresti invidia alle solide e rocciose porte di Erebor... Sono tutti impegnati! Frerin si sta vestendo, Dwalin è fuori da qualche parte insieme a Gloin, tuo marito è in cucina e sono seriamente preoccupato per il nostro pranzo; Thorin poi mi evita da questa mattina... credo si sia convinto che se non mi vede non diventerò suo cognato. Insomma, ho dovuto arrangiarmi. Puoi darle questo da parte mia? >
Myra annuisce e poi accosta la porta, porgendomi una piccola scatola quadrata.
Attenta a non spiegazzare il vestito, mi siedo sul letto e la apro lentamente.
Spalanco gli occhi all'improvviso; la scatola contiene un bellissimo diadema di pietre azzurre; perfino la nana accanto a me rimane senza parole alla sua vista.
< E'... bellissimo. > mormoro, rigirandolo tra le mani.
Senza nemmeno accorgermene, balzo in piedi e spalanco la porta.
Jari è di spalle e l'unica cosa che riesco a vedere sono i suoi capelli biondi raccolti in trecce complicate.
Ignorando i rumorosi rimproveri di Myra, lo abbraccio da dietro, affondando il volto nei suoi capelli ed immergendomi nel suo familiare odore; Jari ricambia la mia stretta senza voltarsi, intrecciando le sue dita con le mie.
< Grazie... > riesco a mormorargli all'orecchio.
< L'ho fatto per te... > replica lui con un altro sussurro.
Incapace di lasciarlo andare, gli poso un bacio sulla guancia e, subito, le sue labbra si incatenano alle mie.

< Ehm! >
Davanti a noi, Frerin si schiarisce rumorosamente la voce, facendoci sobbalzare.
< Mi dispiace interrompere questo momento romantico, ma il dovere chiama! E poi, Jari, vorrei ricordarti che, per andare ad un matrimonio, specialmente se è il tuo, occorrono dei vestiti eleganti. I tuoi ti aspettano nella mia stanza. >
Jari annuisce e, dopo avermi lasciato un bacio sulla mano sinistra, si allontana senza voltarsi.
< Sorellina, vieni qui e fatti abbracciare! Sono così contento per voi... > sussurra Frerin, stringendomi a sé.
< Vorrei che anche Thorin la pensasse allo stesso modo. > replico tristemente.
Frerin scuote la testa ridendo e prendendomi per le spalle:
< Thorin è felice di queste nozze... forse più di quanto creda lui stesso e, fidati di me, se non si è ancora convinto del tutto, lo sarà dopo che ti avrà vista; oggi sei radiosa! >

Mentre raggiungo l'altare, al braccio di mio padre e circondata dalle persone che amo, penso a ciò che mi aspetta: una nuova casa, una nuova famiglia, una nuova vita.
Prima provavo un po' di paura pensandoci, ma adesso non più, Jari è una delle colonne della mia vita.
Ringrazio Mahal per avermelo donato e so che dalle macerie delle nostre vite precedenti nascerà qualcosa di forte e di immortale, qualcosa che nemmeno noi sapremo definire.
Il mio sguardo si posa via via su tutti i presenti:
Myra abbraccia Bombur con trasporto, spazzolandogli in fretta alcune briciole dalla lunga barba rossa; Bofur, con il cappello stretto tra le mani, fa l'occhiolino a Jari che mi aspetta con evidente emozione; Frerin mi guarda sorridendo accanto a Dwalin e a Gloin che borbottano tra loro indicando Thorin... che abbiano fatto un'altra scommessa?
Tuttavia non mi soffermo su questo pensiero, perché il volto di Thorin mi lascia del tutto pietrificata... se non fossi così emozionata scoppierei a ridere.
Sembra che il nano debba sostenere una durissima battaglia tra due stati d'animo contrastanti: nei suoi occhi vedo felicità e qualcosa che forse assomiglia alla commozione, ma tutto il resto del suo corpo cerca di non far notare la cosa, ostentando indifferenza e perfino fastidio.
Scuoto la testa sorridendo... Thorin non cambierà mai.
Dietro mio fratello spunta anche Thror, apparentemente libero dagli strani momenti di follia e di estraneazione che a volte si impadroniscono di lui; era tanto che non lo vedevo sorridere.
Balin mi aspetta accanto al nano che amo, un saggio sorriso ad illuminargli il volto.
La felicità che vibra nell'aria mi dimostra che, nonostante tutto ciò che ci è accaduto e che accadrà in futuro, sapremo restare uniti.

Quasi senza accorgermene, mi ritrovo di fronte a Jari e le uniche cose che contano in questo momento sono il calore delle sue mani ed il profondo scintillìo dei suoi occhi non appena incontrano i miei.
Tutto il resto scompare, ci siamo solo noi due ed il nostro amore.

< Dìs... mio dolce angelo, quando ti vidi per la prima volta, la distruzione ed il dolore ci circondavano, ma il solo guardarti mi permise di ritrovare la voglia di continuare ad amare la vita. Mi sono reso conto che ogni momento della mia esistenza, bello o brutto che sia, necessita dei tuoi occhi, della tua risata, della tua intelligenza, della tua bellezza... insomma, di te. Voglio che tu sia la mia famiglia, voglio poterti promettere che non ti abbandonerò mai e che ti amerò sempre... perché sei il mio presente ed il mio unico futuro possibile. Vuoi diventare mia moglie? >
< Lo voglio, Jari... > sussurro con un filo di voce, incapace di esprimere a parole la profonda emozione che mi ha invaso.
Dopo esserci scambiati gli anelli e dopo aver sentito, come in un sogno, la voce carezzevole e commossa di Balin che ci dichiara marito e moglie, mi ritrovo finalmente tra le sue braccia, finalmente completa.
Con la coda dell'occhio, riesco a vedere Thorin asciugarsi velocemente gli occhi con fare stizzito, evitando lo sguardo divertito di Frerin e la pacca distruttrice di Dwalin che, con lo sguardo più soddisfatto del mondo, tende la mano verso Gloin.
Il nano dalla barba rossa gli passa un sacchettino di monete, sbuffando sonoramente.
Ma quando imparerà che Dwalin scommette solo se è sicuro di vincere?

Improvvisamente Jari, accompagnato dal rumoreggiare di tutti gli invitati, mi solleva da terra, stringendomi saldamente tra le braccia.
< Si parte! > dice ridendo e cominciando a camminare verso lo spazio allestito per il pranzo.
Soffoco una risata nel suo collo e mi stringo a lui più forte che posso.
< Non lasciarmi andare... > gli sussurro.
< Mai. >



< Dìs? Tutto a posto? >
La voce di Dana penetra attraverso il pesante strato dei miei pensieri, eliminando ogni residua traccia del ricordo più bello che ho.
< Scusami io... bhè, ero da un'altra parte. > le rispondo sorridendo.
< Non scusarti, so bene cosa significa; da quando Frerin è partito non faccio altro che perdermi nei ricordi. >

Improvvisamente sentiamo un sonoro tonfo nel corridoio e, immediatamente dopo, la voce allarmata di Fili che mi chiama.
Entrambe ci precipitiamo dai bambini e quello che vedo mi lascia per un secondo senza fiato; Kirin è a terra con gli occhi chiusi ed un'espressione di intensa sofferenza sul viso, la sua mano sinistra stringe convulsamente il bordo di uno degli scalini che portano al piano di sopra.
< Cosa... ? > mormoro, accogliendo Fili tra le braccia.
Dana si precipita dal figlio, il viso preoccupato ma non sorpreso, come se si aspettasse una cosa del genere.
La nana bionda si siede sul pavimento, trascinando con sé Kirin e cominciando ad accarezzargli i capelli.
A poco a poco, il nanetto apre gli occhi sofferenti ed in essi leggo l'orrore.
< M-mamma? >
La voce del piccolo è fioca e priva di forze, come se venisse da molto lontano.
Dana continua ad accarezzargli i capelli.
< Sono qui tesoro... va tutto bene. Appena ti senti pronto, ci racconti tutto. >
Alcune lacrime sgorgano dagli occhi del piccolo, scivolandogli velocemente suelle guance.
< Che gli è successo? > mormoro.
< Kirin ha delle visioni... in realtà è per questo che siamo venuti. Era irrequieto già da qualche giorno e credevo che venire qui lo avrebbe aiutato. >
Cercando di dominare la cocente paura che mi dilania il cuore, balbetto:
< C-credi che abbia visto... >
La voce di Kirin, questa volta salda e profonda, mi interrompe:

< Il fuoco è freddo e morto nella fucina, il forte martello si è spezzato e la curativa Athelas si erge rigida e secca sulla piana. >

Un silenzio glaciale si diffonde nella stanza... non voglio credere a ciò che ho sentito.
Anche Dana ha spalancato gli occhi colmi di terrore.
Kirin si copre il volto con le mani e scoppia in un pianto disperato:
< Non volevo vederlo! Non volevo vederlo! > singhiozza.
Lo prendo per le spalle.
< Sono Jari e Frerin vero? Sono in pericolo? >
< Moriranno... > mormora Dana con lo sguardo perso nel vuoto.
Mi lascio scivolare addosso il significato di quel verbo, non posso permettermi di perdere la calma.
Kirin lancia un fugace sguardo alla madre e poi annuisce nella mia direzione.
< Non capisco sempre a cosa si riferiscono i simboli... ma questi non potrebbero essere più chiari. - Kirin abbassa lo sguardo - ...adad... >
La sensazione di sventura che mi ha pervaso in tutti questi giorni si acuisce, diventando più che reale; questa volta Jari non tornerà.
Stringo Fili con forza al mio petto e sento il suo cuore battere veloce vicino al mio.
Non posso arrendermi così, davvero non posso crederci.
< E' già accaduto? > dico, ingoiando i singhiozzi prima che si manifestino.
< Non lo so... non c'è modo di saperlo. > mi risponde Kirin, abbracciando Dana.
< Cosa faremo adesso? > mormora la nana.
La decisione prende forma e realtà nella mia mente non appena formulo la risposta.
< La cosa certa è che non me ne starò qui ad aspettare... Fili, prepara le tue cose, starai da Bofur per un po'. >
< Ma mamma! Voglio venire con te da papà! >
Il cuore mi si stringe... non voglio che veda suo padre ferito a morte; qualunque cosa troverò, non voglio che Fili veda... è ancora troppo piccolo.
< Non puoi venire tesoro. Devi cercare di essere forte adesso, tanto quanto tuo padre. Promettimelo! >
Fili annuisce e corre verso la sua stanza.
Mi alzo a fatica, tenendomi il pancione; forse è una follia partire, ma sento di doverlo fare.
< Verrò con te. Avrai bisogno di qualcuno che ti aiuti; dopotutto sei in gravidanza. > La voce di Dana, di nuovo salda, mi raggiunge.
< Kirin, tu rimarrai con Fili d'accordo? >
Il nanetto annuisce con la testa bassa... non vuole venire con noi, lui sa che non c'è nulla che possiamo fare.
O crede di saperlo.
Non lo so e non mi importa, non mi importa quanto ci vorrà e cosa mi costerà.
Nessuna perdita può essere peggiore di quella che maggiormente temo.

Jari, amore mio, sto arrivando.



Nda:
Salve ragazze! Spero che il capitolo sia bastato a farmi perdonare per il ritardo ;)
Come al solito ringrazio tantissimo chi mi segue, mi legge e mi recensisce. Siete speciali <3
Questa volta devo un rigraziamento speciale a Floffy_95 :D grazie per esserci sempre e comunque <3
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi auguro un buon weekend!
A presto :*
Diletta
   
 
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