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Autore: Baka_Empire    26/06/2015    1 recensioni
Sono passati ormai 5 mesi dal loro ritorno dal futuro.
5 mesi in cui hanno vissuto felicemente come amici e compagni di avventure.
5 mesi in cui le relazioni all’ interno della Famiglia sono cambiate diventando più solide e durature.
5 mesi per riprendersi dalle lotte intraprese contro Byakuran e i Millefiore.
5 mesi in cui erano consapevoli di aver cambiato il futuro proteggendo così tutte le persone a loro care.
Ma se Byakuran non fosse l' unico a voler distruggere la Famiglia Vongola?
Se ci fossero altri disposti a tutto per il potere assoluto?
Riuscirà la Famiglia del Decimo a sconfiggere questa oscura minaccia? Sapranno affrontarla?
(Questa storia si svolge dopo l’anime.
In questa storia Lambo e I-pin non sono bambini ma normali studenti di 1 media, nonostante questo manterranno lo stesso carattere che avevano nell’ anime)
Ho ripreso questa storia che avevo interrotto, adesso sono pronto per riprenderlo :)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sensazione del sangue tra le labbra. Il dolore della sua guancia destra.
Queste furono le percezioni di Sawada.
La preoccupazione di Kyoko. La rabbia dei suoi Guardiani. L’ incredulità dei suoi compagni di classe.
Queste furono le emozioni dei presenti.
La soddisfazione di quel gesto. La liberazione di tutta la rabbia, gelosia che aveva contro Sawada liberato in un solo colpo. Soddisfazione, benessere.
Queste furono le sensazioni di Mochida.
Ma il giovane spadaccino non aveva fatto molta attenzione alle possibili conseguenze delle sue azioni prese troppo avventatamente.
Il pugno fu incassato senza problemi da Tsuna e non ebbe alcuna reazione in proposito come se non gli avesse fatto alcun male o non gli importasse per niente della sua incolumità, pochi, infatti sapevano che un pugno del genere non avrebbe fatto di certo cadere il ragazzo e sapevano altrettanto che il ragazzo non avrebbe alzato nemmeno un dito al riguardo.
La reazione, purtroppo per il leader del club del kendo, lo ebbero i suoi amici e non erano affatto contenti dell’azione che il diretto responsabile aveva commesso, anzi, erano fuori dalla rabbia in particolar modo il Guardiano della Tempesta, Hayato Gokudera, nonché il suo autoproclamato braccio destro, anche se era ben consapevole che il pugno non gli aveva fatto niente.
Era infuriato solo per il fatto che il suo amato Decimo aveva preso un pugno e si era fatto male, pensava unicamente a questo e al solo pensiero stava vedendo rosso sangue, il sangue di Mochida.
-Tsuna…. – mormorò nel frattempo Yamamoto preoccupato – stai bene?
-Tsu-chan…. – disse Kyoko che nel frattempo era corsa a dargli un fazzoletto perché di sfuggita aveva visto del sangue provenire dal suo labbro spaccato.
-Boss… - disse invece Chrome che era rimasta paralizzata e stupefatta dalla reazione che aveva compiuto Mochida nei confronti di Tsuna non credeva possibile che lo avesse colpito per un’assurdità del genere.
Il più arrabbiato di tutti, anche se quella parola non riassumeva tutta la rabbia che provava, era Gokudera che vedendo il suo Boss attaccato non resistette nell’ impulso di spedirlo all’ inferno.
-Adesso tu mi hai veramente rotto, lurido bastardo! – esclamò fuori di sé – ti farò rimpiangere di aver attaccato il Decimo, brutto essere insignificante! – terminò estraendo le sue amate dinamite.
-Gokudera tranquillo non è successo niente – disse il Decimo giunto alle spalle del suo braccio destro, fermando momentaneamente la sete di sangue che aveva invaso il Guardiano della Tempesta era palese a tutti che solo l’autorità del ragazzo di fianco a lui lo teneva a freno a compiere azioni avventate che di certo ci sarebbero state delle conseguenze che di certo per lui non sarebbero state felici.
-Ma, Decimo… - disse il suo braccio destro, perplesso, del fatto che il giovane Vongola lo avesse fermato, in un’azione che per lui era giusta ed era soprattutto una buona azione per l’umanità, sbarazzarsi di un essere inutile come quello.
-Non ti preoccupare Gokudera, ho subito di peggio – disse cercando di rassicurarlo – e di più doloroso – disse ironico rivolgendosi a Mochida, che sentendo quelle parole digrignò i denti e fece finta di nulla, anche se dentro di sé ribolliva dalla rabbia che era pronta a esplodere come niente.
-Non mi interessa! Devo ucciderlo! Così da poter ridare onore al tuo nome! – ribatté sicuro e deciso il Guardiano.
-Sopravvivrò – rispose semplicemente come se la cosa non gli toccasse più di tanto.
-Ma… - cercò di convincerlo sapendo però che non sarebbe riuscito a convincerlo.
-Non ti preoccupare Gokudera non è successo niente di che, quindi, per favore rilassati – gli chiese con un mezzo sorriso.
-Uff, ok se lo dici lei…  – concesse il Guardiano anche se non era del tutto convinto dalle parole del Boss.
-Grazie, - disse, ma per poi rivolgersi verso Mochida disse quasi con tono freddo e tagliente non da lui, sorprendendolo – dovresti ringraziarmi sai?
-E perché di grazia? – chiese ironico.
-Ti ho appena salvato la vita. – gli rispose semplicemente, come se fosse la cosa più ovvia.
-Bè, grazie allora – disse beffardo – ma io non ho paura di quel pivello di Gokudera.
Il diritto interessato digrignò i denti e stava per attaccarlo di nuovo andando nonostante le parole del Decimo, ma venne interrotto da una risata da parte del Vongola.
-Bè che c’è di così divertente? – chiese irritato il leader del kendo sentendosi preso in giro.
-Le tue parole – cercò di rispondergli ancora troppo preso dalle risate che lo stavano scuotendo da capo a piedi – sai, tu dovresti avere paura di Gokudera lui potrebbe farti tanto male se solo lo volesse – gli disse ironico – ma purtroppo per te, non so se riuscirai indenne da questa aula. – disse tornando improvvisamente serio.
-Perchè? – disse scocciato da tutti questi giri di parole. – Vuoi darmi te una lezione?
-Hai pensato alle tue possibili conseguenze per l’azione che ai compiuto? – rispose invece con un’altra domanda facendolo irritare ancora di più.
-Questo non ti riguarda ImbranaTsuna, invece di fare tutti questi giri di parole potresti rispondermi in modo diretto e semplice? Non avrei mai immaginato che tu potessi fare tutti discorsi che non portano a nulla!!
-Davvero? – chiese – Davvero, pensi che stia facendo dei giri di parole per niente? Nei sei sicuro? Non hai pensato che tu sia talmente stupido da non capire le mie parole? – chiese provocandolo.
Tutti quanti si misero a ridere, tranne Mochida che rosso dalla rabbia urlò – COSAA?!?!?!!?
Ignorandolo Tsuna finalmente si decise a rispondere – vedi, tu quando attacchi ci metti tutto il tuo impegno e tutta la tua potenza. – disse guardandolo direttamente negli occhi -  Se da una parte potrebbe essere una cosa positiva dall’altra sarebbe… Come dire... Problematica, tu non riusciresti a spostare la direzione del tuo colpo se uno te lo schivasse senza problemi, che tra l’altro avrei potuto fare anche io e senza problemi. – glielo rinfacciò senza problemi gustandosi la sua irritazione a quella affermazione – Comunque hai visto chi avevo dietro di me prima che tu mi colpissi? – vedendo la sua espressione confusa emise uno sbuffo di incredulità e irritazione – vedendo la tua espressione confusa presumo che tu non sappia di cosa stia parlando. Vedi caro Mochida dietro di me c’era Kyoko e se mi fossi spostato lei si sarebbe fatto male.
Tutti erano stupiti, compreso lo stesso Mochida che per la prima volta stava pensando a quello che sarebbe potuto accadere e pensando alle conseguenze impallidì, e la stessa Kyoko che si rese conto che Tsuna invece di vederla ferita aveva deciso di proteggerla incassando lui stesso il colpo, invece di schivarlo e questo la faceva stare ancora sembrare più protetta e al sicuro in suo presenza, a quel pensiero sorrise, però rivolgendosi a Tsuna gli chiese in imbarazzo - Ehm, Tsu-chan…. – lo richiamò con imbarazzo e gratitudine.
-Dimmi – gli rispose sorridendo vedendo la sua espressione che man mano diventava sempre più rossa.
-Grazie – gli disse senza guardarlo in faccia.
-Di niente, ti avevo detto che ti avrei protetto anche a costo della mia stessa vita – gli disse quasi in un sussurro, ma, purtroppo per loro quella frase venne sentita da tutti scaturendo sorrisini da parte di tutti in particolar modo dalle ragazze che ormai li vedevano già al matrimonio.
Sentendo quelle parole Kyoko alzò di scatto lo sguardo verso il Vongola ma non riuscì a reggere il suo sguardo perché distolse per prima lo sguardo e arrossì fino all’ inverosimile.
Nessuno dei due notò gli sguardi dei loro compagni di classe, infatti erano come se fossero in mondo tutto loro e il collegamento erano gli occhi, occhi che non si staccavano gli uni dagli altri, legati da una strana calamita.
Vedendo quella scenetta che gli faceva ribollire lo stomaco dalla gelosia e dalla rabbia, Mochida, decise di interrompere quella scenetta che riteneva orribile.
-Che cosa toccante – disse, dimostrando a tutti che pure lui aveva sentito quella frase – ma ti rifaccio la domanda di prima, a chi ti riferivi prima visto che non avrei dovuto aver paura di quello stupido di Gokudera? – divertendosi a provocare il Guardiano della tempesta.
-Semplice, lo sai vero che il fratello di Kyoko si chiama Ryohei e nei suoi confronti è estremamente – usando le stesse parole del Senpai – geloso, possessivo e soprattutto protettivo?
-Si, lo so, ma che c’entra?
-Semplice lui ha visto tutto. – disse semplicemente indicando qualcuno dietro alle sue spalle.
Vedendo chi era Mochida impallidì come un cadavere e mormorò un chiaro e semplice – oh, merda.
Le sue parole furono molto esaurienti.
   
 
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