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Autore: FrancyCece9    26/06/2015    2 recensioni
Benedetta, 19 anni, neo-diplomanda, con un sogno nel cassetto e un grande segreto da nascondere
Michele, 22 anni, la passione per il canto, un animo gentile sotto una scorza da duro
Lei perfettina, lui casinista, due caratteri all'opposto che assieme fanno scintille
Sullo sfondo un'accademia e quattro amici
Scoccherà la scintilla tra la piccola Benedetta e l'imprevedibile Michele?
(La precedente fanfiction "Vivimi" era scritta da me, orala pubblicherò nuovamente)
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Alcuni giorni dopo, Michele e Benedetta erano a lezione e stavano provando per la millesima volta il loro duetto, questa volta anche con il balletto che gli era stato imposto di fare, finalmente, dopo le tante risate di Benedetta perché Michele si muoveva goffamente, il duetto sembrava filare liscio
- If you're filled with affection- Benedetta mise una mano sulla spalla di Michele e lo guardò in modo provocante, lui la guardava con distacco - You're too shy to convey, meditate in my direction- fece un giro attorno  a lui sempre guardandolo -Feel your way- si avvicinò all’orecchio destro quasi a sussurrarglielo
-You better shape up, cause you…- nuovamente Michele si scordò le parole, Benedetta alzò gli occhi al cielo, lui fece un gesto di stizza e il maestro fu costretto  a interrompere la base
-Che è successo Michele? – chiese il maestro
-Scusatemi, mi sono deconcentrato- si scusò Michele, Benedetta si sedette
-Che fai, guardi Benedetta e t’imbarazzi, ti dimentichi addirittura le parole?- ipotizzò il maestro, Michele diventò rosso in un attimo
-Beh, non è una brutta ragazza- balbettò il ragazzo passandosi una mano nei capelli
-Quindi è per questo?- lo incalzò il maestro divertito dalla situazione, Michele guardò per un attimo Benedetta che lo osservava imbarazzata
-No…no…, sono solo un po’ stanco- si giustificò lui
-Però vedo che ti distrai spesso, facciamo una prova, ora guardi Benedetta negli occhi e mi dici il testo della canzone- disse il maestro, Michele sgranò gli occhi
-Davvero?- domandò incredulo il ragazzo, il maestro annuì –Questa canzone?- chiese poi
-No, cantale “A chi mi dice”- gli ordinò –E tu non ridere eh!- mise in guardia Benedetta che stava già ridendo, subito si fermò e Michele si mise davanti a lei
-Sorriderai e ti rivedo come sei- cominciò fissando la bella ragazza negli occhi, lei cercò di non scoppiare a ridere e si limitò a sorridergli dolcemente –Incrocerai lo sguardo mio per poi dirgli… dirmi- esitò alcuni secondi sempre guardando Benedetta  -Addio e mentirei se ti dicessi ora vai, oramai, oramai…- si riprese –A chi mi dice, che sto male pensandoti, tu sorridi voltandoti verso lui- continuò
-Ok, ok la sai. Ogni tanto ti agiti e ti sconcentri, ma non capisco perché sei distratto o perché guardi lei e ti imbarazza, di conseguenza ti dimentichi le parole- spiegò il maestro, Michele lo guardò e annuì –Bene dai, a parte la testa di Michele, con il duetto ci siamo, vi viene molto bene, si vede che vi state impegnando e ricordatevi che quando poi i professori vi valuteranno, ne terranno conto dell’impegno che ci mettete settimana dopo settimana per l’esibizione del sabato- continuò il maestro, poi guardò l’orologio –Beh, è ora di pranzo, quindi vi lascio andare- concluse congedando i due ragazzi. Michele e Benedetta dopo aver salutato il maestro si diressero verso la sala mensa
-Quindi quando mi guardi perdi le parole?- domandò maliziosa Benedetta, Michele spalancò gli occhi e diventò subito rosso
-No,…. cioè… non mi sconcentro perché ti guardo- si giustificò Michele passandosi una mano sulla nuca, Benedetta lo guardò e poi annuì, una ragazza andava verso di loro con in mano un mazzo di fiori, Benedetta non la considerava
-Scusa- la ragazza si rivolse a Benedetta che si fermò e le sorrise amichevolmente –Sei tu, Benedetta Ferrari?- chiese ancora la ragazza, Benedetta annuì, la ragazza le porse il mazzo di fiori –Li ha lasciati un ragazzo per te in segreteria- spiegò, Benedetta li prese stupita, Michele assisteva alla scena in silenzio
-Grazie- ringraziò Benedetta, la ragazza li lasciò soli nel corridoio vuoto, Benedetta guardò il maestoso mazzo di fiori che teneva tra le braccia, Michele la osservava mentre camminava spedita verso l’esterno –Lo sapeva…lo sapeva- ripeteva a bassa voce Benedetta che sembrava arrabbiata, uscì in giardino seguita da Michele, individuò un cestino e ci buttò dentro il mazzo di fiori, Michele la guardò sconvolto
-Perché li hai buttati?- le domandò subito
-Odio i fiori- sentenziò arrabbiata
-Perché?- chiese il ragazzo
-È una cosa stupida- ribatté lei, si mise le mani tra i capelli –Lo fanno tutti, e poi è troppo romantico- continuò lei andando verso la residenza seguita da Michele che le correva dietro –Fiori per festeggiare i mesi, fiori per dire qualcosa, fiori per farsi perdonare- disse entrando all’interno della residenza e imboccando le scale dirigendosi in camera sua –Per non parlare delle rose, le detesto- continuò mentre Michele la seguiva, a metà corridoio si fermò e si girò verso il ragazzo che aveva il fiatone –E lui lo sapeva, che detesto le rose e che odio quando mi regalano i fiori e lui me li ha mandati comunque- Michele si appoggiò al muro e fissò la ragazza infuriata davanti a se –E crede che lo perdoni? Ma non ci penso proprio- concluse la ragazza
-Dai Bene, non te la prendere, magari non si ricordava- le disse Michele, lei si mise le mani sui fianchi e  si tirò la maglietta lasciando intravedere la pancia
-Non difenderlo Michele!- gli intimò lei –Non ci provare, voi siete tutti uguali!- continuo lei, Michele le fissava la pancia, poi sentii dei passi dietro di se, istintivamente abbracciò Benedetta che si ritrovò spiazzata, Giulio e Mia ridevano camminando per il corridoio, Benedetta rimase in silenzio, perché Michele l’aveva abbracciata, Mia guardò i due stretti nell’abbraccio poi lanciò un’occhiata a Giulio
-Mic, Benny!- li chiamarono i due ragazzi, Michele si staccò e Benedetta rimase allibita ma cerco di mascherarlo, Michele si passò una mano nei capelli
-Ehi Giulio- salutò il compagno –Mia- la salutò, Benedetta non parlò
-Non venite giù a mangiare?- domandò Mia
-Si si, stavamo andando- s’inventò Michele, Giulio li squadrò poco convinto
-Beh, noi arriviamo subito- disse Giulio –Voi avviatevi- disse a Michele e alla biondina, loro annuirono e si diressero verso l’ascensore, quando furono dentro, lontani da orecchie indiscrete, Benedetta iniziò a fissare Michele
-Che c’è?- domandò Michele
-Perché mi hai abbracciato?- chiese lei di rimando
-Ti si vedeva la pancia, se qualcuno ti avesse visto avrebbe capito- spiegò Michele, Benedetta non rispose, si girò verso lo specchio e si guardò, di profilo, per osservare la pancia che cresceva, poi si girò verso Michele
-Mi sa che dovrò dirlo, tra un po’ si vedrà anche con le felpe e i maglioni pesanti- disse Benedetta
-Lo sai che se hai bisogno io ci sono- le ricordò Michele, lei gli sorrise dolcemente e annuì.



Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Ho finalmente un attimo libero per aggiornare questa storia, ma purtroppo sono stata impegnata con la maturità e purtroppo lo sono ancora, non potrò dire di essere matura fino al 7 Luglio, giorno del mio esame orale. Detto questo mi scuso per il ritardo, ma il motivo credo sia validissimo. Mi dispiace che questa storia che riceveva sempre molte recensioni, oggi non ne riceva più, nonostante tutto manderò avanti la storia per i lettori affezionati e anche per chi legge in silenzio, ciò non toglie che le recensioni, negative e positive, facciano sempre piacere. Non credo che posterò prima del 7, ma può essere
Buone vacanze a chi va a scuola e buono studio/lavoro a tutti gli altri
Francesca
 
  
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