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Autore: Classicboy    26/06/2015    2 recensioni
AU! Modern, AU! Mistery, AU! Fantasy
Nel villaggio tra le montagne di Cover Village tutto sembra scorrere nella più assoluta tranquillità.
Ma allora perché Hazel ha la sensazione che ci sia qualcosa che non va? Perché suo fratello si comporta in maniera così paranoica? Perché lui ed il padre non le hanno mai parlato del fatto che, prima di farla vivere con loro, vivevano lì? E soprattutto chi è la misteriosa figura di cui tutti parlano ma di cui nessuno fa cenno quando lei è presente?
Verità e fantasia a volte si confondono, rischiando di diventare un incubo senza vie d'uscita.
C'è un motivo se un tempo le persone avevano paura del buio...
ATTENZIONE: STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA, CI SCUSIAMO PROFONDAMENTE PER IL DISAGIO!
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hazel Levesque, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAP.11: ADDESTRAMENTO

 

 

“Hazel Lavesque: tu sei una strega”

Quella parole rimbombarono sui muri della stanza avvolta nel più completo silenzio. La ragazza guardò confusa Annabeth, scosse la testa e parlò: “No... No, ti sbagli. Io sono umana al 100%. Io non sono una strega!”

L'ultima frase l'aveva urlata. Brutti ricordi erano associati a quella singola piccola parola, ricordi legati a sua madre, ricordi che aveva permesso che scomparissero nelle nebbie del tempo quando era incominciata la sua nuova vita con Nico e suo padre.

La bionda era seria: “Hazel, mi dispiace che questa sia la tua reazione, ma questi sono i fatti e tu non puoi fare altro che accettarli”

“Zitta!” urlò in risposta alzandosi in piedi. Fece per guadagnare la porta ed andarsene, quando sentì il rumore di Annabeth che si alzava in piedi. L'attimo dopo era per terra, la bionda seduta sulla sua schiena le impediva qualunque movimento.

“Lasciami andare” provò a protestare con un filo di voce. Era difficile riuscire a parlare, con un'adolescente di almeno 60 chili sulla schiena che ti impedisce di respirare.

“No” disse con voce ferma la Guardiana “Ora mi stai a sentire: uno dei miei compiti è anche quello di tutelare coloro che fanno parte della comunità magica per impedire che succeda loro qualcosa”

“E allora?”

“Semplice” disse alzandosi e permettendole così di respirare di nuovo “I tuoi poteri sono ancora acerbi, io ti aiuterò a farli maturare. Non posso farti entrare tra i Guardiani, ma posso comunque aiutarti: ti addestrerò e ti farò conoscere il mondo da cui finora sei stata esclusa”

Hazel la guardò stupita: “Dici sul serio?”

“Sì, daltronde non sei stata tu quella che ha detto di possedere tutti i requisiti”

“Beh, sì ma...” era rimasta completamente spiazzata. Non ci aveva mai creduto davvero a quell'assurdità di diventare un vigile del mondo magico.

“Bene!” la interruppe allora la bionda “In questa caso direi che possiamo incominciare anche subito. Seguimi” e la accompagnò fino alla porta che dava sul giardino del retro.

“In cosa consisterà questo addestramento?” chiese Hazel curiosa.

Annabeth le fece l'occhiolino: “Oh, non sta certo a me dirtelo. Io mi occuperò di addestrarti dal punto di vista conoscitivo: ti insegnerò tutto quello che c'è da sapere sulle creature magiche dal punto di vista teorico, a quello pratico ci penserà lei” e aprì la porta.

In mezzo al giardino se ne stava ferma una figura. Era avvolta in un mantello violetto ed un cappuccio le copriva il volto. Hazel sentiva provenire da quella figura un'aura di energia e sicurezza.

“È lei?” chiese la figura ammantata. La voce era palesemente femminile.

Annabeth annuì: “Da adesso in poi è nelle tue mani, Inquisitrice”

Lei grugnì qualcosa che pareva non essere propriamente un complimento: “Ti ho detto e ripetuto che odio quel nome. Chiamami con quello di battesimo” e si tolse il cappuccio svelando il volto.

Era una ragazza che doveva avere forse uno o due anni in più rispetto ad Annabeth, i capelli neri erano raccolti in una lunga treccia che le cadeva lungo la spalla destra, il volto abbronzato tradiva origini sudamericane, gli occhi neri sembravano arenaria sul suo volto regale e statuario.

“Io sono Reyna, Inquisitrice dei Guardiani, Lama d'oro della Cittadella, Signora dei lupi, e da oggi anche la tua insegnante”


 

Le spade cozzarono di nuovo una sull'altra. Hazel tentò un affondo su di un lato a suo parere scoperto, ma si ritrovò di nuovo con la spada che volava e lei per terra con la lama puntata alla gola.

“Avanti, Lavesque! È tutto qui quello che sai fare?!” chiese in tono duro Reyna andando a riprenderle la spada e ridandogliela.

La ragazza la prese e si rimise in guardia. Ormai era una settimana che si allenavano, i primi tempi la portoricana (perché era da li che veniva) le aveva insegnato come impugnare la spada senza uccidersi, dopodiché erano passate al confronto vero e proprio.

“Questa fase dell'allenamento non ha una durata specifica” le aveva detto prima che incominciassero.

“Che vuol dire?”

“Vuol dire che potrà andare avanti tre giorni come quattro mesi. Sarà una simulazione di combattimento che finirà quando ti giudicherò degna. Devi riuscire a disarmarmi” e si era messa in posizione d'attacco.

Hazel aveva sorriso incredula pensando che l'altra scherzasse: “Disarmarti? Ma andiamo. Sono solo una principiante, è assolutamente imposs...” ma l'altra l'aveva attaccata e lei era stata costretta a parare.

“Se hai tempo per lamentarti hai tempo per combattere” aveva ringhiato prima di riprendere.

I primi tempi la riccia era riuscita solo a difendersi a stento da quei mostruosi e selvaggi attacchi finendo comunque spesso per terra, ma dopo un paio di giorni era riuscita anche a infilare qualche offensiva e dei tentativi di affondo, tutti prontamente respinti.

Fendente sul lato sinistro. Clang. Parato.

“Avanti, c'eri quasi!”

Attacco alla testa. Clang. Respinto.

“Non male, davvero non male!”

Colpo alle gambe per destabilizzarla. Clang. Deviato.

“È tutto qui quello che sai fare?! Impegnati!”

Hazel arretrò leggermente e sentì la rabbia montarle dentro. Impegnarsi? Impegnarsi?! Era una maledettissima settimana che si impegnava, che si dava da fare per passare quella fase che la stava fisicamente uccidendo, e lei le diceva di impegnarsi?! Quando è troppo è troppo!

Sentì una sensazione di calore allo stomaco. Respirò a fondo e sentì i suoi sensi farsi più acuti.

“Avanti, che stai aspettando?” la provocò Reyna aprendo le braccia e scoprendo completamente il corpo “Ti do anche un vantaggio”

La ragazza aprì gli occhi e si mosse.

Clang! La spada si fermò a pochi centimetri dal volto della maggiore, che aveva avuto il buon senso di parare il colpo quando aveva visto arrivarlo.

Sembrava impossibile, ma Hazel era diventata più veloce e i suoi attacchi più precisi.

Riprese ad attaccare, con più foga stavolta. I suoi sensi si erano sviluppati oltre il normale, ormai riusciva a prevedere senza problema ogni singolo movimento dell'avversaria.

Notò uno spiraglio nella guardia.

<< Eccolo, posso farcela! >> pensò euforica.

Stava per prenderlo, quando Reyna raddoppiò, sotto il suo sguardo sbalordito, la propria velocità.

L'attimo dopo era inginocchiata per terra, due spade le cingevano la gola andando a formare una X.

“Ma come...?” chiese sbalordita senza quasi osare fiatare. L'attimo prima sembrava sul punto di vincere, l'attimo dopo era una replica di tutti gli scontri affrontati fino a quel momento

La mora rinfoderò la lama: “Sono molto più vecchia di quanto sembri. Sono secoli, letteralmente, che mi alleno e che soprattutto alleno la mia velocità. Mi hai stupito con quel rush finale, ma in confronto alla mia vera velocità non è nulla”

Si sentì svuotare: “Mi stai dicendo che finora non hai mai combattuto al pieno delle tue forze?!”

“Ovvio che no”

Le pareva un incubo. Era sicura di aver raggiunto il suo livello, e subito scopriva di non esserci andata neanche vicino. Quella tortura di allenamento non sarebbe mai più finito.

“Bene” disse Reyna voltandosi e dirigendosi verso la casa “Su, vai da Annabeth per la lezione di teoria. E mi raccomando domani puntuale che incominciamo la nuova fase dell'addestramento”

La guardò stupita: “Ma come? Hai detto che sarebbe incominciata quando sarei riuscita a disarmarti!” protestò incredula.

Lei sorrise: “No, io ho detto che avresti dovuto dimostrarmi il tuo valore. E ci sei riuscita pienamente liberando finalmente i tuoi poteri”

“Mi stai dicendo che...?!”

“Sì, quello sprint di prima altro non era che la forza della magia che scorreva nelle tue vene. Ma adesso basta parlare, va da Annabeth, su!”

La ragazza si riprese e andò dalla compagna di scuola.

Era felice perché finalmente era riuscita ad adoperare i suoi poteri quando erano giorni che ci provava senza successo.

Ma non sarebbe stata così allegra se avesse sentito le ultime parole sussurrate da Reyna: “Sembra essere talentuosa. Spero che le basti per il futuro che la attende”


 

“Annabeth!” urlò Hazel felice entrando nella stanza dell'amica.

Lei la guardò sorpresa, poi sorrise: “Beh, cos'è tutta questa euforia?”
“Ce l'ho fatta! Sono riuscita ad invocare, anche se non ancora come, i miei poteri magici nello scontro con Reyna!”

“Complimenti, ma adesso siediti, perché la lezione di oggi sarà molto particolare”

Quelle parole catturarono completamente la sua attenzione. Si calmò e si mise seduta.

“Bene” continuò Annabeth “La lezione sarà diversa perché, adesso che sai destreggiarti in questo nuovo mondo, voglio che tu conosca davvero chi ti sta affianco” detto questo si avvicinò al computer sulla sua scrivania e premette un tasto. All'istante si separarono due schermi dal corpo principale che si misero a formare angoli di circa 120 gradi. Uscì anche un piccolo proiettore che mostrò il logo dei Guardiani. Gli schermi si riempirono di dati e di immagini di silouettè che scorrevano a velocità vertiginosa.

La bionda sorrise allo sguardo incredulo della minore: “Ora ti spiego. Ti ho già detto che la maggior parte degli abitanti sono Rifugiati, ebbene adesso ti dirò più nello specifico di chi si tratta cosicché tu possa prendere confidenza. Mi raccomando però, nessuno deve sapere che sono stata io a dirtelo: i Guardiani devono tenere celata la loro posizione, altrimenti rischiano di essere attaccati da coloro che vogliono nuocere all'una o all'altra parte. Ora però torniamo alla lezione: presta attenzione mi raccomando” e si mise a digitare qualcosa.

Ben presto sul proiettore comparve l'immagine 3D di...

“Leo?” chiese stupita la castana.

“Sì” fu la risposta di Annabeth “Leo Valdez non è un essere umano. Discende da un elementale del fuoco, tra l'altro molto potente. Le sue capacità sono controllo delle fiamme e del fumo, capacità di diventare completamente di fuoco, inoltre è dotato di una mente brillante e creativa che gli permette di creare pressoché qualunque cosa”

Digitò qualcos'altro: “Piper McLean: fata. Ma non è una fata qualunque, bensì è la figlia della regina del Piccolo Popolo. Le sua caratteristiche sono: bellezza al di là dei canoni umani, voce ipnotica con la quale può convincere le persone a fare quello che vuole lei, ali retrattili da libellula”

Andò avanti: “Rachel Elizabeth Dare, la tua compagna di classe e cara amica. È all'incirca un essere umano. È nata con la capacita di vedere oltre potenziata. Oltre che il mondo fatato e tra gli universi è anche in grado di scorgere il futuro,ma solo vari brandelli”

Altra silouetté: “Jason Grace, un caso molto particolare, e lo stesso dicasi” comparve un'altra figura maschile “Per Percy Jackson. Sono entrambi Vedenti, solo che sono figli di potenze naturali. Fidati, non sto parlando di elementali, bensì delle stesse forze che plasmarono la Terra al momento della sua formazione. Jason è figlio dell'aria, Percy dell'acqua. Ma c'è un lato positivo, il loro potere è talmente potente che la loro forza è praticamente sempre sopita, per far sì che il corpo non imploda per la troppa energia. In sintesi: esco con una mina umana”

Altra immagine: “Calipso, driade. Si tratta di una ninfa degli alberi, la differenza è che non ha nessuna fonte di energia da cui dipendere, cioè non ha nessun legame con gli alberi. I suoi poteri sono: controllo dei vegetali, abilità curative, longevità pari a quella di un albero, capacità di non invecchiare mai a meno che non sia lei a volerlo e comunicazione con qualunque tipo di pianta”

Premette qualche altro testo e Hazel per poco non si strozzò: “La professoressa Artemis?”

Lei annuì: “Diana Artemis, signora delle Driadi dei boschi. È uno spirito della natura assai antico. Controlla qualunque genere di pianta, non invecchia mai, inoltre, essendo tutte le driadi protette dalla Luna, è in grado di esercitare la magia di questo potente ed antico astro. È una delle Rifugiate più potenti di Cover Village e forse del mondo intero”

Un dubbio però ossessionava la mente di Hazel che non riuscì a trattenersi: “E Frank? Frank è uno dei Rifugiati?”
“No, Frank Zhang è uno dei pochi esseri umani di Cover Village”

Hazel emise un sospiro di sollievo mentre l'altra digitava un altro nome. Si sentiva meglio nel sapere che alla fin fine quel ragazzo era il solo a non averle mentito. Inteso, a parte suo fratello. Del resto, Nico glielo avrebbe detto subito se fosse stato o meno in grado di adoperare poteri magici.

Sollevata alzò lo sguardo sull'ologramma e si sentì mancare: in una luce azzurrognola svettava chiara la sagoma del fratellastro.

“Già” disse Annabeth scura in volto “Nico di Angelo: Vedente, figlio di una forza primordiale, principe degli Inferi. Mi dispiace rivelartelo in maniera così drastica Hazel, ma tuo fratello è un Rifugiato, di più: il potere ereditato da tuo padre gli da controllo sul mondo dei morti rendendolo forse ancora più potente di Jason e Percy messi assieme. Nico è il re degli spettri”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore che è in un terribile ritardo:

Allora, per cominciare... * si butta per terra col volto verso il pavimento e le braccia protese in avanti * SONO TREMENDAMENTE IN RITARDO E ME NE VERGOGNO PROFONDAMENTE, E GIURO CHE CERCERO' DI RIMEDIARE!!!!! Scusatescusatescusatescusatescusatescusate!!!!!!

Tornando a noi e alla storia, il capitolo io lo vedo un po di passaggio, però effettivamente succedono un po di cose come ad esempio la comparsa di Reyna (allora, vi aspettavate che fosse lei l'Inquisitrice?), l'addestramento di Hazel e la scoperta di chi sono veramente gli abitanti di Cover Village.

Scusate se Reyna è un po OOC, ma volevo renderla stile sergente-istruttore-che-sembra-che-si-diverta-a-mortificare-gli-altri-mentre-in-realtà-così-facendo-gli-aiuta mentre per i vari ruoli da creature magiche alcuni gli ho scelti un po a caso altri ci ho pensato un po su, infine la frase di Annabeth su Nico l'ho scritta perché... Andiamo! L'avete letto “Il sangue dell'Olimpo”? Quel ragazzino è fortissimo! È quanto di più forte esista a questo mondo!

Scusate lo sclero, ed ora: cosa intendeva Reyna con l'ultima frase? Come reagirà Hazel nello scoprire la verità sul tanto amato fratello? Com'è possibile che i Guardiani non sappiano della vera natura di Frank?

Alcune risposte nella prossima puntata (che avviso già da subito che non so quando pubblicherò perché ho finito i capitoli già pronti) nella quale finalmente scopriremo l'identità celata dietro ad un nome: Bianca!

Bye!!!!!!!!!

   
 
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