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Autore: _Fanvergent_    26/06/2015    1 recensioni
E se le cose dopo lo scontro finale avessero preso una piega diversa? Storia narrata dal punto di vista di Annabeth.
NO fatti e personaggi degli Eroi dell'Olimpo.
***
Dal primo capitolo:
-Anche lui era cambiato, rimaneva ben poco di quel ragazzo impacciato che baciai sul Monte Sant'Elena.
Non mi sentivo più una figlia di Atena, ero solo una ragazza confusa, non avevo più certezze, ero insicura su tutto: sul mondo in cui vivevo, sui miei sentimenti. Non è che fingessi quando ero assieme a Percy ma eravamo rallentati da qualcosa, o meglio da qualcuno e il suo ricordo. Gli amici persi in battaglia erano tanti, troppi.-
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Annabeth Chase, Ethan Nakamura, Percy Jackson, Silena Beauregard, Talia Grace
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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### CAPITOLO 7 ###

[martedì S. Francisco]

“Merda” quello fu il mio primo pensiero quella pomeriggio. Mi ero svegliata abbracciata ad un torace molto muscoloso, che in un secondo momento collegai a Luke. “Merda” ed ecco il pensiero quando collegai come ero finita in quella posizione.

“Oh merda, merda, merda” lentamente sfilai la coperta dal corpo di Luke, avvolgendomela addosso e andando verso il bagno.

Mi guardai allo specchio: capelli arruffati, occhi arrossati, labbra rosse e segni dello stesso colore sul collo. Mi sciacquai la faccia e appoggiai le mani al bordo del lavandino. “Ok Annabeth. Pensa. Non è stato brutto, lo rifaresti anche ora a mente lucida. Niente rimpianti. Quindi comportati in maniera normale con lui.”

<< Annabeth stai bene? >> mi sentì chiamare dalla camera.

Presi un respiro profondo e incrociai i miei occhi nello specchio.

<< Annabeth? >>

<< Si, scusa mi stavo lavando la faccia. >> risposi poco convincente.

<< Mmmh OK...sono in cucina a preparare il pranzo >>

“Forza ce la puoi fare” mi incitai mentalmente “Sai fare cose più difficili”

Il punto non era affrontare Luke per quello che avevamo fatto, ma affrontare le mie scelte per il piano di Ethan. La litigata della mattina mi aveva fatto aprire gli occhi e dovevo fare qualcosa. Mi sembrava di aver fatto scelte a casaccio fino a quel momento, incoerenti e sbagliate in principio.

Entrai in cucina dopo essermi rivestita e Luke era di spalle che trafficava davanti al frigo.

Spostai una sedia per sedermi e lui si voltò accorgendosi della mia presenza.

<< Ehi >> disse gentile << Va tutto bene? >>

<< Tranquillo è tutto a posto e-e-e... >>

<< E...? >> mi chiese guardandomi con le sopracciglia alzate e uno sguardo teso.

<< Davvero è tutto ok >> sperai vivamente che capisse a cosa mi riferivo. << Però dobbiamo parlare di quello che ho fatto >> continuai

<< Lo so, ma non capisco se comprendi fino in fondo cosa comporta ciò che farai. >>

<< Io lo capisco e capisco anche di aver sbagliato completamente, devo risolvere questa situazione. Ma non credo che Ethan me la farà passare liscia >> sospirai.

<< Per prima cosa dobbiamo avvisare il campo >> affermò deciso.

<< Cosa??? >> sobbalzai io.

<< E' la cosa più importante e sensata, non trovi?>> disse confuso

<< Si, hai perfettamente ragione. Ma io non voglio tornare per il momento, manderò un messaggio Iride a Chirone casomai. >>

<< No! Posso farlo io, torno io! >> disse alzandosi dalla sedia come volesse partire all'istante.

<< Luke >> sospirai afferrandogli il polso << Pensi che non faranno storie e non ti diranno niente? >>

<< Beh no, ma parlerò prima con Chirone o Grover e Percy: loro erano lì potrebbero darmi una mano a farmi credere. >>

<< Su Percy non ci contare, è cambiato >> dissi abbassando lo sguardo, parlare di lui ancora mi faceva male.

<< Oh ok >> rispose lui squadrandomi << Andrò da Chirone, va bene? >>

<< Si certo ma stai attento >>

<< Stai attenta tu con Ethan >> mi avvertì.

<< Gli starò il più possibile alla larga >>

Finito di dire questo mi si avvicinò e poggiò le sue labbra morbide sulle mie mangiucchiate tenendomi per i fianchi. Io mi unì le mani dietro il suo collo e risposi al bacio.

<< Ora è meglio che io torni a casa >> dissi appoggiando la fronte alla sua.

<< Va bene, ci vediamo fra una settimana? >>.
 


[giovedì S. Francisco]

Ovviamente non avrei dato ascolto a Luke, insomma il mio gioco non avrebbe retto se fossi stata alla larga da Ethan, dovevo comportarmi come se fossi sua alleata.

Infatti dopo un paio di giorni stavo andando proprio da lui.

<< Ethan! >> lo chiamai affacciandomi al solito vicolo isolato.

<< Ciao bellezza >> disse lui facendomi irritare come suo solito. << Pronta a metterti contro i tuoi amici? Ti ricordo che avresti dovuto cercare alleati al campo, magari la figlia di Zeus o il figlio di Ade >>

<< Nessuno di loro accetterà, ti faccio un favore a non chiederglielo: verrebbero a conoscenza del piano e lo direbbero agli altri. >> mi giustificai, troppo velocemente per essere una reale scusa.

<< Ah, bene. Quindi tu sei l'unica ribelle del campo >> insinuò lo stronzo.

Deglutì non dandolo a vedere, sapeva qualcosa: ne ero certa. Stava a me non assicurare i suoi sospetti.

<< Ce ne sono altri. Ma non vale la pena rischiare che ci scoprano. >>

<< Mmmh-mmmh >> iniziò a girarmi intorno con la spada in pugno.

Ero abbastanza sveglia da capire cosa stesse per succede. Subito la mia mano corse alla cintura dove tenevo il mio coltello.

In un attimo mi fu addosso: spingendomi contro il muro e tenendo la sua spada a contatto con la mia gola.

Non era più tempo di far finta di essere dalla sua parte. Lui lo sapeva e mi stava minacciando.

Era il momento di contrattaccare.

<< Dimmi: pensavi davvero di poter fare così la stronza e ingannarmi col tuo stupido giochino? Pensavi sul serio di farmela così sotto il naso? >> disse premendo sempre di più col piatto della spada sulla mia gola.

<< Sei stupido. Sai che non mi farò mettere i piedi in testa da un bambinetto montato e fissato per la vendetta. >> la mia mano ormai impugnava il coltello ma lui non se ne accorse: era troppo concentrato a pensare di essere in vantaggio su di me.

All'improvviso sbiancò: come ricordandosi che ero brava a combattere.

In un lampo gli tirai una gomitata sul costato e tirai fuori il coltello puntandoglielo contro mentre si era allontanato più per la sorpresa che per il dolore.

Iniziammo a combattere, era tutto uno scontro di lame. Dovevo decidermi a dare retta a Luke: disarmarlo per avere il tempo di fuggire. In un momento di distrazione lui mi colpi al fianco, lacerando la maglietta e dal dolore che sentì, anche la carne. Mi ripresi subito e lo ferì ripetutamente sulla spalla.

Lui era messo peggio di me, aveva ferite sulle braccia, sul costato e sulla schiena; io solo al fianco. Dovevo però contare che mi sentivo svenire, vedevo già i puntini davanti agli occhi ma ero abbastanza concentrata per ferirlo gravemente. In un ultimo momento di coscienza lo colpì al lato del collo e lui sbarrò gli occhi e portandosi le mani al collo fuggì.

Codardo.

Mi accascia per terra premendo sulla ferita. E quella fu l'ultima cosa che ricordai.


*NA: non dovrei neanche farmi più vedere dopo il ritardo enorme...mi scuso tantissimo è che l'ultimo mese di scuola ho volontariamente messo da parte la scrittura per alzare alcune materie, ma ora posso liberamente riprendere a divorare libri e scrivere questa..cosa. Non saprei neanche come definirla io stessa. E' che vorrei ricevere almeno qualche recensione per capire se a qualcuno piace e cosa potrei cambiare per renderla più bella, ci tengo veramente tanto a sentire la vostra opinione. ^^
I prossimi 4 capitoli sono quasi pronti mancano solo piccoli punti di vista di altri personaggi, quindi spero di riuscire ad aggiornare a breve.
-Lisa

   
 
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