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Autore: daimler    26/06/2015    13 recensioni
Chronicles of pirates è una lunga storia divisa in archi, il primo è The princess and the pirates: Una principessa promessa a un principe lontano. Un pirata in cerca del più grande tesoro mai esistito. Le loro vite si scontreranno quando Salamander, capitano di una delle navi della flotta di Fairy Tail dovrà scortare Lucy, principessa di Acalipya a Crocus. Inizieranno nell'odiarsi, mal sopportandosi a vicenda e portandosi rancore, ma tra avventure, lotte ed emozioni il loro rapporto si evolverà fino a diventare qualcosa di completamente diverso dall'odio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!! non so come esprimere la mia felicità!! veramente grazie a tutti! il primo capitolo è stato molto apprezzato e spero di non deludervi con il secondo!
Grazie a tutti quelli che hanno recensito <3
un bacio e buona lettura


2-THE PIRATE


~Il giorno dopo la grande festa tenutasi a palazzo, le strade di Acalipha ribollivano alla scoperta di quel fatto accaduto il giorno prima a palazzo. Tra i cittadini si era sparsa la voce di ciò che fosse successo, quella notizia per quanto assurda potesse sembrare era in realtà vera , una principessa avrebbe solcato i mari in compagnia di una banda di pirati.

Virgo non riusciva staccare lo sguardo dal quel galeone pirata che insolitamente sostava tranquillo  al molo del porto di Acalypha, spostò poi le iridi azzurre verso la sua principessa. Lucy era stranamente serena, a tratti eccitata nell'affrontare il viaggio con una banda di pirati.
Capricorn accanto a lei sembrava seriamente preoccupato e Virgo si dispiacque nel vederlo in quel modo, sapeva quando tenesse a Lucy.
-dovremmo andare- mormorò  e Capricorn annuì amaramente, Salamander non aveva permesso a nessuno di poter accompagnare Lucy, nonostante le sue ripetute proteste.
-non devi preoccuparti- tentò Virgo -ha dato la sua parola e ci ha dimostrato di essere onesto rispettando il patto-
-non mi fido lo stesso, resta comunque un pirata- soffiò
-Dopo aver lasciato il palazzo ieri sera sarebbe potuto scappare, ma non l'ha fatto- precisò Virgo, si era stupita lei stessa di tale atteggiamento
-non è questo- disse Capricorn a denti stretti - è che credo che abbia un secondo fine il suo viaggio con Lucy, è uno dei sette di Fairy Tail, sarebbe riuscito ad evitare la pena di morte anche senza la grazia del re-
Virgo aggrottò le sopracciglia, stava per chiedergli che cosa interesse per "uno dei sette"  ma esitò nel vedere Lucy giungere verso di loro, un sorriso radioso a incorniciarle il viso. Abbracciò i due, e  Virgo si asciugò le lacrime
-principessa!! mi mancherete moltissimo- piagnucolò, le passò poi un diario dalle pagine bianche -volevo regalarvi questo, il vostro è ormai quasi finito e il viaggio sarà molto lungo e non credo che in quella nave di zoticoni ci possano essere fogli e calamai-  disse con voce rotta dal pianto.
 Lucy si fece felice, accettandolo con amore, aprì la borsa a tracolla che portava estraendo quello vecchio
-tieni!- le disse passandoglielo -ti regalo questo vecchio, così non sentirai la mia mancanza, ma non è un addio-  l'abbracciò nuovamente.
Capricorn sospirò, posandole una mano sul capo -principessa avevo promesso a vostra madre che avrei vegliato su di voi- soffiò amareggiato.
Lucy sorrise -l'hai sempre fatto Capricorn-
-ma ora non posso più farlo- gl'occhi bassi, il volto cupo
-state attenta da quel pirata, vi prego-  l'avvertì lasciandole un'ultima carezza.
Virgo si guardò intorno curiosa -a proposito dov'è?-
Lucy fece spallucce -al nostro arrivo già non c'era e io devo ancora caricare le mie valigie sulla nave- sbuffò impaziente.
Voltò le spalle ai due puntando verso uno dei membri della ciurma di Salamander - mi scusi gentile ragazzo!?!- cinguettò allegra raggiungendo il pirata. Virgo sospirò a capo chinato -credo che stia prendendo con troppa leggerezza questa storia- commentò
-la sua sete di avventura è più forte del timore di trovarsi da sola in mezzo all'oceano con una delle bande più famigerate del continente-  continuò guardando di sottecchi Capricorn.
-Buona fortuna mia principessa- disse soltanto lui guardandola un'ultima volta prima di andare via entrambi. 

Gildart seduto sullo sgabello  di quella taverna , un bicchiere di vino rosso in mano e una bottiglia ormai vuota poggiata sul bancone accanto a lui, metà del corpo steso su di esso e il mento poggiato sulla superfice in legno di noce, il mantello con cui era avvolto cadeva fino toccare terra.
-Ei marmocchio, hai visto zio Glidart che ti ha combinato?-   biascicò buttando giù d'un sorso il vino. 
Salamander sbuffò, sedendosi accanto a lui,-già grazie, come se avevo bisogno della grazia del re- rispose lui. Gildart ridacchiò tentando di versare dalla bottiglia vuota dell'altro altro vino, scuotendo la bottiglia dall'alto al basso -bé probabilmente il favore l'ho fatto a loro, avresti raso a suolo il palazzo-
Anche Salamander ridacchiò di gusto - ma parlavo dell'altra cosa, ti ho procurato una chiave-  gli ricordò l'uomo schioccandogli un occhiolino.
Natsu annuì- con quella principessa a bordo potrò passare da Jupiter senza correre rischi, quello era l'unico ostacolo per arrivare alle terre di Ishigar-
Gildart ridacchiò -la strada per il tesoro è molto più difficile di quanto tu pensa- lo avvertì guadagnando un'occhiata scettica. Sobbalzò al ricordo improvviso di quell'avviso che doveva dargli -il Master ci vuole tutti e sette a Magnolia, fra tre giorni- lo avvisò. Salamander si fece curioso -perché?- ma ciò che ottenne fu solo una scrollata di spalle.
-tre giorni, giusto il tempo per arrivare a Magnolia da Acalipha- notò.  Si fece improvvisamente serio -parliamo del motivo per cui ci saremmo dovuti incontrare qui- anche Gildart sembrò riprendersi immediatamente dalla sbronza
-Ho trovato le conferme di quelle voci,  anche Acnologia si sta dirigendo verso Ishigar- confermò con voce ferma. L'espressione di Natsu si fece torva, strinse un pugno dalla rabbia digrignando i denti -motivo in più per dirigermi li allora- sentenziò con occhi furenti. Si alzò dallo sgabello per andare verso l'uscita ma la mano di Gildart arrestò il passo
-Acnologia è più forte di quanto tu ricordi- lo avvertì, il mantello si aprì lievemente mostrando il corpo mutilato di Gildart, un braccio e una gamba di legno al posto di quelle vere - dieci anni fa sono riuscito a proteggerti al prezzo di perdere  i miei arti e non me ne sono pentito che ti sia chiaro, avevo promesso a tuo padre la mia stessa vita al costo della tua-  Salamander rimase immobile, il viso contorto in un' espressione furente - promettimi che non agirai d'impulso se dovessi trovarlo-
Salamander annuì vago, e Gildart lasciò la presa lasciandogli una pacca sulle spalle. Gli sorrise -buona fortuna- gli augurò.
-non è ho bisogno- rispose lui dirigendosi verso la porta- non parlavo del viaggio ma della donna-  precisò Gildart ritornando a sedersi al bancone, facendo cenno al barista un'altra bottiglia di vino. Salamander lo guardo accigliato- ricorda di mantenere la calma, con le donne c'è ne vuole moltissima- lo raccomandò ma Natsu scrollò le spalle con non curanza.

Il giovane pirata uscì dalla taverna, un braccio alzato in mo di saluto e un ghigno spavaldo che padroneggiava sul viso abbronzato al pensiero di aver ottenuto con estrema facilità un cosa così preziosa. Quel suo sorriso però durò giusto il tempo di mettere a fuoco la scena che si gli parava davanti. Accanto alla nave ormeggiata sostavano un lunga fila di bauli e valige, Lucy tra esse intenta a sbracciarsi a destra e sinistra. Strabuzzò gl'occhi e con fare infastidito avanzò a grandi falcate verso la sua nave
-Elfman che diavolo stai facendo?- ringhiò in modo meccanico verso uno dei suoi uomini, lo sguardo tra il perplesso e l'arrabbiato. IL giovane dal fisico massiccio roteò la testa, in mano quel grosso baule
-capitano! sto portando sulla nave gl'effetti della principessa- spiegò con tutta la normalità del mondo, creando in Salamander uno spasmo.
-Molla quell'affare-  ordinò perentorio con occhi infuocati, si voltò poi di scatto focalizzando la donna. Si avvicinò a lei a passo nervoso. Lucy, le mani serrate sui fianchi e il volto vago verso le sue valigie, sentendo quel -Tu!- ringhiato in maniera poco garbata sollevò il viso incrociando quello di Salamander.
-Non è così che si fa!- latrò l'uomo inviperito, puntandole un dito contro, Lucy si accigliò appena arricciando le labbra all'in su. Gl'occhi di Salamander si sgranarono fino all'in vero simile quando la principessa gli sorrise raggiante
- hai ragione scusa- esordì infatti -non ci siamo ancora presentati ufficialmente, sono Lucy di Acalipha- disse semplicemente, mantenendo il sorriso e stendendo una mano in avanti, Salamander puntò gl'occhi su quelle dita sottili e perfette per poi rivoltarlo repentinamente  su di lei, notando di quanto fosse diversa dal giorno prima. I capelli ordinatamente acconciati e quel vestito molto più lussuoso di quello che indossava quando l'aveva incontrata/scontrata la prima volta,  percepì solo in quel momento la cruda distanza che c'era tra di loro. Scosse il capo lievemente riscuotendosi da quello stato comatoso in cui era piombato
-non intendo questo- rispose infastidito, non contraccambiando la stretta di mano
-non può dare ordini ai miei uomini, solo io posso farlo- continuò seccato. Lucy sobbalzò sconcertata da quella mancanza di educazione , ritrasse la mano offesa incrociando le braccia al petto e voltando lo sguardo dall'altra parte -non ho dato degl'ordini, ho chiesto cortesemente- replicò austera creando in Salamander una vena di rabbia sulla fronte.
- e comunque non puoi portarteli tutti, scegliti un solo bagaglio- sentenziò imperativo facendo sciogliere in Lucy la postura rigida
-cosa?- domandò, le braccia allungate verso il basso e lo sguardo perplesso -io... questa è tutta la mia roba!!- pigolò indicando con un dito della mano quell'abbondante numero di bagagli e bauli sparsi per il molo.
Il giovane capitano le diede le spalle ignorando le lamentele, avanzando verso la nave
-no aspetta! non dirai sul serio!!- lagnò la principessa, ottenendo nuovamente la completa disattenzione del pirata.
Lucy strinse i pugni irritata da quell'atteggiamento ostile, emise una specie di ringhio mal soffocato -ei! aspetta!- brontolò  afferrando i lembi del vestito per tirarlo su, avanzando verso di lui. Sussultò, quando lui , girandosi di scatto, si trovò a poca distanza dal suo viso, Lucy indietreggiò imbarazzata- emm ecco vorrei portare anche quello- disse timidamente indicando con un dito un'enorme baule a poca distanza da loro. Salamander osservò l'oggetto indicato,  guardò poi lei con cipiglio
-è prezioso per me- mugolò Lucy, le mani dietro la schiena ciondolando appena, nel tentativo di convincere il ragazzo.
-No- rispose secco. Lucy  sbuffo stringendo le mani a pugno -Perché?- sbottò gonfiando le guance
-perché  è troppo pesante! ci rallenterà- emise -e poi non ti devo delle spiegazioni!- aggiunse stizzito sventolando le mani con fare nervoso, stupendosi di se stesso nell'avergliele date.
- io non parto senza questo!! - protestò la fanciulla, raggiunse il baule abbarbicandosi ad esso, con nessuna intenzione di staccarsene.
Salamander si irritò, con un occhio tremante dal nervosismo e la bocca leggermente schiusa in un chiaro segno di ira, fece per estrarre la sua spada dal fodero e minacciare quella mocciosa di morte certa se non avrebbe fatto come diceva lui, ma non lo fece. Si portò indice e pollice tra il ponte del naso chiudendo gl'occhi e  sospirando profondamente -cosa aveva detto Gildart? devo stare calmo- penso tra sé e sé
-ma non devi preoccuparti, il principe di Crocus ti riempirà di gioielli!- esordì con un ghigno arrogante nel vano tentativo di convincerla con le buone. Lucy inarcò un sopracciglio, ancora rannicchiata e  con le braccia allungate sul baule, lo guardò indignata
- forse per te l'unica cosa di valore in questo mondo sono monili e diamanti- rispose torva - ma c'è ben altro che può essere considerato prezioso-
Salamander  digrignò i denti incassando quella risposta sfrontata
-quello non sale-  sputò velenoso, si girò poi di scatto, due dita tra le labbra per emettere un fischio -uomini! si salpa!- ordinò, attirando l'attenzione di tutti i membri dell'equipaggio a bordo.
-avete sentito il nostro capitano!! forza balordi!-
-spiegate le vele-
-tirate su l'ancora- rumoreggiava dal galeone
Lucy si morse un labbro corrucciata, non avrebbe mai fatto cambiare idea a quel zoticone, si tirò su e frettolosamente aprì il baule, e accucciandosi nuovamente incominciò a rovistare con apprensione. Salamander, incuriosito da cosa potesse contenere di così prezioso quel baule, diede un'occhiata fingendosi vago
Lucy si sollevò di scatto circondando con le braccia più libri possibili riuscisse a contenere, soffiò soddisfatta con le labbra quel ciuffo di capelli biondi  che le era sfuggito dall'acconciatura, tutto sotto lo sguardo sconcertato di Salamander
-tutte questo per quelle cartacce?- pensò sbalordito a occhi lievemente sgranati, li chiuse poi, sospirando in modo esasperato nel vedere Lucy in quel goffo tentativo di accaparrarsi qualche libro in più,  gli voltò le spalle pensando che quel viaggio probabilmente sarebbe stato uno dei più stressanti fatti fino ad' allora. Quel tremolio dell'occhio ritornò a presentarsi quando sentì sulla sua spalla un paio di colpetti ripetuti -cosa c'è?- sibilò non celando il fastidio, voltandosi lentamente
-non vedo scale o rampe per salire a bordo- chiese Lucy scrutando la nave da parte a parte, i libri ancora tra le braccia
-Elfman pensaci tu- rispose lui con aria seccata.
Lucy emise uno strilletto nelle essere sollevata come un sacco di patate da quell'armadio di ragazzo, protestò e nel dimenarsi perse anche qualche libro.
-i mieeii veestiitiii!- urlò disperata, quando Elfman afferrò la cima lanciata dalla nave, facendosi tirare su velocemente.
Salamander la guardò sorridendo bastardamente, vide quel libro tra i suoi stivali, si chinò raccogliendolo, i suoi occhi ne scrutarono con attenzione la copertina, blaterò un -tsk- per poi lanciarselo dietro le spalle.
Afferrò a sua volta la cima lanciata dalla nave e con agilità si lasciò trasportare di sopra.

Fu un sorriso ad accoglierlo, da parte di quel  ragazzino smilzo, a braccia conserte se ne stava seduto sulla balaustra della nave con le gambe a penzoloni
-una donna a bordo eh?- soffiò beffardo
-una mocciosa vorrai dire- rispose Salamander dopo essere atterrato elegantemente. Respirò a pieni polmoni osservando il molo del porto diventare sempre più piccolo,  il sole stava per tramontare e presto sarebbe giunta la sera, si poggiò sulla balaustra rivolgendo un ghigno verso il ragazzo
-ho le informazioni che volevo e inaspettatamente ho anche trovato la chiave per oltrepassare Jupiter, ora non ci resta che recuperare Gr_-
-ei!!- squittì una voce alle sue spalle, provocandogli l'ennesimo ringhio della giornata, si voltò tenendo la schiena premuta al parapetto, le braccia conserte e i canini bene in mostra
-come farò senza i miei bagagli!?- latrò Lucy inviperita. Salamander fece spallucce, avanzò verso di lei, e sorpassandola le soffiò
-potresti anche girare nuda, ai miei uomini non dispiacerebbe- scatenando l'ovazione generale di tutta la ciurma. Lucy sbuffò imbarazzata, arrabbiata si diresse verso la balaustra
-Non è sempre così irritante vero?- chiese al ragazzo, il disagio incominciava ad assalirla.
Il giovane scosse il capo sorridendo sornione -è anche peggio- replicò creando in Lucy un sospiro deluso, balzò giù dal davanzale come un gatto -io sono Happy!- si presentò per poi allontanarsi. La giovane allungò lo sguardo verso il mare, una mano a reggerle il viso e un spiacevole sensazione  a tormentarle il cuore, il presentimento che quel viaggio non sarebbe andato come lei l'ho aveva immaginato.

Il buio era ormai calato e sul ponte, a parte a chi toccava fare la ronda quella notte, non vi era nessuno. Lucy si aggirava sperduta finché non lo vide. Una mano poggiata sul timone e l'altra serrata su un fianco, lo sguardo fiero verso l'orizzonte, Salamander se ne stava a contemplare il mare di notte. Lucy restò un momento ad osservarlo,  portava una camicia bianca che faceva intravedere il torace muscoloso, una fascia del medesimo colore e dei pantaloni neri, e ovviamente quella sciarpa  avvolta intorno al collo. Ancora girato di spalle verso Lucy sogghignò
-principessa vi siete forse persa?- esordì sardonico non distogliendo lo sguardo dal mare. Lucy sussultò appena, si avvicinò poi -non trovi che sia bellissimo ?- domandò spontanea osservando il cielo stellato, non ricevette risposta.
-bé tu sarai abituato a vederlo tutte le sere- disse poi guardandolo, si sorprese nel trovarlo sorridente. 
-principessa non hai timore di me?- chiese ghignando, Lucy s'imbarazzò rivoltando lo sguardo al cielo -no, perché dovrei?- chiese dubbiosa, non ricevendo risposta nuovamente.
-comunque Lucy- gettò, roteò gl'occhi guardandolo - non mi piace principessa non mi è mai piaciuto- confidò
-e tu Salamander? c'è l'hai un nome?- chiese, ma il ragazzo con lo sguardo puntato sulle stelle non sembrava volere affrontare un dialogo.
Lucy roteò gl'occhi al cielo, come era difficile quel tipo,
-è la prima volta che affronto un viaggio e probabilmente sarà  l'ultimo- soffiò, inconsciamente si stava confidando con l'ultima persona con cui pensava di farlo. Il tono malinconico e lo sguardo perso nel buio della notte
-deve essere meraviglioso poter fare quello c_ -
- Natsu- la interruppe lui attirandosi addosso il suo sguardo -mi chiamo Natsu- Lucy sorrise, si rabbuiò pensando poi che probabilmente l'aveva interrotta perché stufo delle sue chiacchiere. Sbadiglio in modo educato, senza suoni, coprendosi la bocca con il viso
-potresti dirmi dové la mia stanza?- chiese gentile
-la tua stanza?-  ripeté -o vieni con me- disse poi sorridendo. Lucy si sorprese di quella gentilezza, sorrise a sua volta felice nel pensare che il pirata le avesse dato tregua. Lo seguì spensierata, arrivarono davanti a una porta, Natsu sorrise nuovamente, un palmo sulla porta con l'intenzione di spingerla -ecco la vostra stanza- .
Lucy fece per entrare ma rimase inorridita nel capire dove si trovasse, l'unica cosa che riuscì ad emettere fu un suono gutturale. Sgranò gl'occhi nocciola nel trovarsi in quello stanzone, file di brande attaccate alla pareti e uno stato confusionale a far da padrone.
-principessa!! vuole farci compagnia stasera?- esordì uno dei pirati
-principessa venga qui! dormirà sonni  tranquilli con me!- esclamò un 'altro dando pacche al materasso.
Lucy staccò lo sguardo allibito da quella frotta di uomini tutto testosterone
- non starai dicendo sul serio?- gracchiò nervosa lanciando un'occhiata a Salamander. A braccia conserte, il capo lievemente chinato, poggiato sullo stipite della porta
-non siamo più a palazzo principessa- ridacchiò, gli voltò poi le spalle non prima di averle augurato una buona notte, ovviamente con tono ironico. Lucy rimase ancora un'istante, scappò da quella stanza schiantandosi la porta alle spalle.
Lo seguì, i lembi del vestito tra le mani per camminare più velocemente
-non penserai davvero che dorma li?- ruggì spazientita, Natsu si voltò con aria annoiata
-cosa vuoi che me ne importi?-
-perché mi rendi questo viaggio impossibile?- sbottò lei, quel cambiamento repentino l'aveva delusa
-senti ho sonno e voglio andare a dormire-
-pensavo potessimo esse amici- gettò lei creandogli per un' istante sorpresa
-amici noi?- Natsu scoppiò a ridere -non ti sembra evidente il motivo per cui non possiamo essere amici? -
 -sinceramente no- rispose Lucy portando le braccia sotto il seno. Natsu si avvicinò a lei, poggiò una mano su una parete chinando il viso verso di lei, Lucy si trovò a corto d'aria a causa di quella vicinanza, quegli occhi verdi e quei denti perfetti la intimorirono.
-bè tanto per cominciare sei altezzosa, sfoggi la tua vita perfetta, ti è stato dato sempre quello che hai voluto e non ti è mai mancato nulla, tu e i tuoi stupidi libri- replicò lui con fare sicuro.  Lucy rimase esterrefatta -tu non sai un bel niente di me- ringhiò spintonandolo in avanti, gl'occhi incominciarono ad inumidirsi e per non farsi vedere da lui gli diede le spalle -sai una cosa? non voglio essere tua amica- concluse allontanandosi. Natsu la osservò,  sopirò ad occhi chiusi  per poi lasciare il ponte anche lui.
Rannicchiata in quella misera coperta, tirò su il naso osservando il cielo stellato, l'unica cosa piacevole di quel viaggio, almeno fin' ora .  Dopo aver discusso con Natsu, era ritornata nello stanzone solo per recuperare qualcosa con cui proteggersi dalla brezza fredda della notte. Accovacciata in quell'angolino della nave cercava di prendere sonno, un soffio di vento freddo la fece rabbrividire,  si avvolse nella coperta tendando di trovare un po' di tepore. Si accorse di quella figura sul ponte, si accigliò nel vederlo passeggiare quasi nervosamente per il corridoio della nave, solo qualche ora fa gli aveva detto di voler dormire.  Natsu poggiò le mani sulla balaustra, se ne portò una tra i capelli, scompigliandoseli, la passò poi sulla bocca e sul viso con fare agitato, dopo poco scomparì non accorgendosi della figura di Lucy accucciata in quell'angolino. Lucy lo seguì con lo sguardo finché non sparì dal suo campo visivo, Natsu le era sembrato inquieto.

Si svegliò a causa dei raggi solari riflessi sul viso, si voltò di scatto rifugiando il volto sotto un cuscino. Era riuscito a chiudere occhio solo alle prime luci dell'alba,  scostò il cuscino tirandosi su, sbadigliando ad occhi chiusi. Un insolito profumo stuzzicò le sue narici e anche il suo stomaco, preoccupandosi solo di avvolgerli la sciarpa al collo uscì a petto nudo dalla sua stanza seguendo quel profumo.
-devi tagliare le carote in modo più sottile-
Natsu Inarcò un sopracciglio nell'udire le voci dei suoi uomini mescolate con quella di Lucy provenire dalla cucina, spinse la porta con il palmo della mano rimanendo poi perplesso. Lucy mescolava con un mestolo all'interno di  un grosso pentolone, e due dei suoi uomini intenti a tagliuzzare verdura, sotto le direttive della donna.
-che diavolo succede?- sibilò meccanico, con il palmo della mano ancora poggiato sulla porta
-oh capitano! stiamo cucinando una zuppa!- rispose uno dei due.
Natsu  sobbalzò nel sentire happy oltrepassarlo, passò agilmente sotto il suo braccio inarcato, in mano un cesto di verdure
-Lucy ti ho portato quello che mi hai chiesto- esordì strappando un ringhio mal celato al suo capitano. Lucy sorrise dolcemente ringraziandolo cortesemente, si voltò poi per salutare Natsu, nonostante l'accaduto di ieri ci teneva ancora ad instaurare almeno un rapporto civile, ma quando lo vide le parole gli morirono in gola. Si rivoltò di scatto mescolando con forza non necessaria, un lieve rossore a imporporarle il viso.
Natsu si portò in avanti -Nab, Max sul ponte, subito- ordinò. I due uomini si guardarono a vicenda per poi scattare all'attenti e seguire l'ordine del loro capitano.  Si avvicinò a Lucy
-che fai?- domando.
Lucy con  gl'occhi  incastrati nel fondo della pentola, mescolando con fare nervoso
- sto cucinando- squittì -servono altre patate!- esclamò poi tendando di allontanarsi ma Natsu l'afferrò dal polso costringendola a girarsi
-ti ho già detto che non devi dare ordini ai miei uomini- latrò lui, Lucy affilò lo sguardo strattonandosi fino a liberarsi dalla morsa
-e io ti ho già detto che chiedo cortesemente- ribatté.
Si guardarono rimanendo in silenzio, uno di fronte all'altro
-vi piaciiieetee!!- trillò Happy, seduto sul tavolo con le mani unite poggiate su una guancia e lo sguardo sognate-
Entrambi assunsero uno sguardo sconcertato
-vorrai scherzare vero?- risposero all'unisono
-e comunque sei un gran cafone! non ci si presenta così davanti a una signorina- latrò Lucy sventolando una mano verso il suo petto di nudo. Natsu si infastidì
-è la mia nave! sono io a decidere come presentarmi- gli voltò le spalle dirigendosi come una furia verso la pentola fumante, l'afferrò intento a sbarazzarsene
-no aspetta non vorrai...- tentò Lucy allungando una mano in avanti, rimase spiazzata quando la vide letteralmente volare dalla finestra, finendo dritta in mare.
-perché?? ci ho messo tutta la mattina a farla!- protestò furente
-nessuno te l'ha chiesto-
-volevo solo rendermi utile- continuò lei
-vuoi renderti utile? allora lava il ponte della nave- rispose scortese calciando verso di lei un secchio. Lucy sospirò corrucciata, la minaccia imminente di un pianto la fecero allontanare da lui, non voleva dargli anche quella soddisfazione.
Happy  rimasto seduto aveva osservato la scena impassibile
-voleva solo fare un gesto carino, sai credo che non gli piaccia fare molto la principessa- commentò cercando con il mignolo qualcosa all'interno del suo naso.
-non vogliamo la sua pietà, e poi quello che cucina Nab va benissimo- borbottò lui
-se lo dici tu, la zuppa di Lucy sembrava molto più invitante di quella sbobba che ci tocca mangiare ogni volta che siamo in viaggio- si lamentò Happy poggiando i palmi delle mani sulla superfice del tavolo, inarcando lievemente la schiena. Natsu fece spallucce
 -è una principessa, sicuramente era la prima volta che provava a cucinare- rispose, ignaro dell'infanzia di Lucy passata per sua volontà nelle cucine insieme alla servitù.
Lucy si era rifugiata a poppa, le mani sulla balaustra e lo sguardo verso il mare
-stupido buzzurro- mormorò fra sé e sé, tamponandosi con il dorso della mano le guance bagnate, in quel momento desiderava ardentemente di trovarsi già a Crocus, forse la sua vera avventura sarebbe iniziata proprio lì.
-non è sempre così cattivo- esordì una voce, si voltò trovandosi Happy di fronte a lei, gli accennò un  sorriso
-questo mi dovrebbe consolare?-
Il ragazzo scosse il capo -e che ha passato tante cose brutte, e vuole fare vedere che è più forte di quanto sia in realtà-
Lucy si stupì, chinò il capo con fare pensieroso, non era di certo una giustificazione quel suo comportamento così sgradevole.
Happy si allontanò da lei al suono di quell'urlo di richiamo lanciato da Natsu e Lucy rimase li, persa nei suoi pensieri.

La giornata era trascorsa senza più problemi era bastato ignorare Natsu per tutto il giorno e ,dopo aver passato l'ennesima notte accucciata in quel l'angolino, Lucy si preparava nell'affrontare il terzo giorno di navigazione. Era pomeriggio, quando annoiata decise di passare il tempo scrivendo sul suo diario, vagò per il ponte della nave in cerca di un posto tranquillo dove scrivere.  Si trovò davanti a una porta in legno scuro, l'aveva già notata altre volte ma non era mai entrata all'interno, ormai stava conoscendo la nave ma quella stanza le sfuggiva.
Entrò  chiudendosi la porta alle spalle, si guardò intorno studiando l'arredamento. Un grande letto in centro, un poltrona, sotterrata da vestiti, da un lato e un grosso cassettone. Quella doveva essere la stanza da letto di Natsu, lo capì da quel mucchio di vestiti sparsi per la stanza, si sedette su letto, con ancora il diario stretto al petto vagò con gl'occhi fino a fermarli su quella camicia candida buttata in un angolo della stanza. Quasi inconsciamente si sollevò dal letto abbandonando il diario, raggiungendo l'indumento, lo raccolse  sentendone la consistenza sotto i polpastrelli, era quella che indossava Natsu l'altro ieri. Non si chiese il motivo di quel gesto, lo fece e basta, si portò al naso la camicia respirandone il profumo, era buono. A palazzo le avevano sempre detto che i pirati erano rozzi, sporchi e puzzolenti. Ma quella camicia di Natsu non puzzava anzi, quel profumo muschiato la fecero quasi rabbrividire, si inebriò nuovamente di quell'odore, stringendola tra le mani, incapace di farne a meno. La maniglia si girò di scatto. Natsu entrò nella stanza e Lucy di getto portò l'indumento lontano dal suo naso
 -che diavolo ci fai qui?- tuonò lui,
-ti ho chiesto cosa ci fai nella mia stanza- ripeté nuovamente con tono acido, avanzò verso  di lei strappandole dalle mani la camicia.  Lucy rimase in silenzio, colta in flagrante a ficcanasare tra la sua roba
-Allora?-
-scusa volevo solo trovare un posto dove scrivere- farfugliò, raccolse il diario dal letto e fece per andare via
-scrivere?- domandò lui, si avvicinò di un altro passo, e Lucy indietreggiò intimorita urtando contro la parete. Natsu rimase a fissarla rimanendo in silenzio.
Sobbalzò quando lui le strappò il memoriale dalle mani
-non leggere!- urlò lei imbarazzata, sporgendo un braccio per afferrarlo, ma lui li sollevò più in alto ghignando diabolicamente.
Con l'unico obbiettivo di recuperare il diario, Lucy  non si accorse di quella mano poggiata sulla spalla del ragazzo e l'altra ancora intenta da afferrare invano il diario. Natsu lo lanciò in aria creando un tonfo sordo all'interno della stanza.
-Raccoglilo subito- ordinò arrabbiata
- Non darmi ordini!- ringhiò -non ti piace che toccano la tua roba vero?- chiese ridendo
-no che non mi piace- urlò. Fece per spintonarlo ma Natsu gli afferrò i polsi spingendola contro la parete avvicinando il viso a un millimetro dal suo. Lucy ansimò a quella vicinanza, avrebbe voluto gridargli di togliersi, di lasciarla andare, avrebbe voluto prenderlo a schiaffi ma non ci riuscì, rimase paralizzata alla parete ipnotizzata da quegli occhi verdi
-per favore- sussurrò poco coriacea. Natsu liberò una mano immobilizzandole i polsi solo con l'altra e Lucy trattene il fiato, per un attimo pensò che le avrebbe tirato uno schiaffo. Il cuore le batté impazzito quando le sciolse i capelli, lasciandoglieli cadere sulle spalle, rimanendo in quella posa a guardarla. Gl'occhi sgranati e le labbra schiuse, a quel leggerissimo tocco sulla sua pelle, le dita di Natsu la sfiorarono una guancia e lei si sentì andare a fuoco, incapace di fermarlo.
Si scostò lui indietreggiando, Lucy recuperò  subito il diario
-non toccare più la mia roba- l'ammonì lui, le mani sui fianchi e lo sguardo verso il pavimento.
Lucy annuì vaga scappando da quella situazione. Usci sul ponte, il diario stretto in mano a tal punto da farsi sbiancare le nocche, respirava pesantemente, che cosa diavolo era appena successo? era così persa in quel turbinio di pensieri da accorgersi solo in un secondo momento della visione della costa all'orizzonte. Si sporse verso la balaustra rivolgendo lo sguardo ad Happy a poca distanza da lui
-ci stiamo fermando?- chiese interrogativa, pensava che non ci fossero state soste durante il viaggio. Happy annuì compiaciuto
-Magnolia- le disse - la città fortino di Fairy Tail- esclamò con orgoglio lasciando Lucy sorpresa. Lucy si ricordò di quel nome, era la flotta piratesca di cui Natsu faceva parte, posò il diario sulla superfice del legno non staccando gl'occhi dall'orizzonte, presto si sarebbe trovata nel covo della flotta più ricercata del continente, forse doveva esserne terrorizzata ma un sorriso d'aspettativa  le si increspò sulle labbra, rivolse lo sguardo sul diario, presto quelle pagine sarebbero state riempite con chissà quali avvenimenti....

   
 
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