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Autore: caly    28/06/2015    6 recensioni
La vita vera di Emily iniziò nel giorno in cui sarebbe dovuta morire.
[...]
Sorrise.
Aveva perso ogni timore. Ogni ansia che aveva in vita. Fino a quel momento aveva avuto più paura della vita che della morte e questo la faceva sorridere.
L'idea di levarsi la vita era nata tanto tempo prima quando aveva capito che paradossalmente, vivere, la uccideva lentamente.
Ed era felice di poter mettere fine a quella tortura, felice di poter scegliere lei il giorno, il momento.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alison DiLaurentis, Emily Fields
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Si specchiò ancora una volta, era agitata e sembrava che qualsiasi cosa indossasse non fosse abbastanza. Sospirò frustrata, le lacrime pungerle gli occhi, pronte a cadere per la tensione.
"Cazzo, Ali, manco fosse il tuo matrimonio.." Borbottò Caleb seduto fuori, sul balconcino.
Alison gli lanciò una stilettata, ci mancavano solo i suoi commenti.
"Non ho niente da mettermi.." Disse a denti stretti, passandosi le mani sul volto con forza.
"Ma se hai appena scartato il miliardesimo abbinamento della serata.."
"Tu non capisci" ringhiò.
"Ooh io capisco benissimo... Si tratta della ragazza che deve venire con noi, mi sbaglio?"
Alison non rispose, raggiunse a fatica la cerniera del vestito e l'abbassò, per poi sfilarlo.
Guardò l'armadio intensamente, come se potesse fornirle l'abito adatto.
Sbuffò e Caleb ridacchiò.
"Sta zitto"
"Non ho detto niente.."
"E faresti meglio a continuare a non farlo"
Sorrise e prese un vestito nero, lo guardò e poi lo buttò sul letto insieme agli ultimi dieci insoddisfatta.
"Hai cinque minuti..."
"Cazzo, mi stai dando l'ansia"
"Io voglio solo conoscere la tua nuova amichetta... Che sarà qui tra quattro minuti"
Alison alzò gli occhi al cielo, era insopportabile.
Alla fine decise di mettersi il primo abito che si era provata, bianco, media lunghezza e con doppia scollatura che  lasciava seno e schiena praticamente scoperti.
"Sei uno schianto.." Disse Caleb, armeggiando con qualcosa "...vuoi una botta?" Chiese alzando la bustina e Alison capì.
"Ti fai ancora di quella cosa?"
"Questa cosa in particolare é buonissima, l'ho presa nell'ultimo viaggetto e la stavo conservando per un'occasione speciale..." Disse facendo scorrere la polvere sull'unghia del pollice per poi inspirarla , gettò la testa all'indietro strofinandosi il naso e porse la bustina ad Alison.
"Dai, non fare la santarella.."
"Caleb questa non é come la marjuana che fumavamo nel garage dei tuoi..." Disse, restituendogli la bustina.
"Fa come ti pare... Come se fosse la prima volta poi..."
"Sai benissimo cos'è successo l'ultima volta che mi sono fatta di quella merda!"
"É passato un anno Ali!" Alzò la voce.
Alison fece per ribattere ma qualcuno bussò alla porta e un gran sorriso si aprì sul suo viso.
Caleb la guardò ghignando già pronto per fare qualche commento fuori luogo.
"Di' una sola parola e te la faccio salire su per il culo quella bustina, sono stata chiara?"
"Si signora lesbicona, signora" rispose facendo finta di fare il saluto.
Alison si girò verso la porta, scuotendo la testa "E smettila di chiamarmi in quel modo, é offensivo!"
"E lei non lo sa ancora, giusto?"
Alison strinse la mano intorno alla maniglia, l'amico la guardava attendendo una risposta anche se la conosceva già, scosse la testa ed aprì la porta.
Emily era bellissima. Semplicemente bellissima.
Per la prima volta Alison la vedeva truccata in modo semplice, non con quei mascheroni che doveva portare al locale. Una maglia nera le lasciava appena scoperto l'ombelico e le gambe apparivano ancora più lunghe con quei pantaloncini così dannatamente corti.
Alison la guardò senza sapere cosa dire, vide Caleb alzarsi e venire verso di loro e si riprese.
"E-Emily.. Lui é Caleb, Caleb... Emily"
"É un vero piacere" disse lui, baciandole una guancia sotto lo sguardo attento dell'amica.
"Voi due siete..?"
"Mi stai chiedendo se sono il fortunato ragazzo che si porta a letto questa bionda qui presente?"
Emily rise, ammaliante, e annuì.
"Sfortunatamente non sono il suo... Tipo" disse ghignando, ma non diede il tempo di capire quella frase a nessuna delle due "Allora cosa stiamo aspettando, abbiamo una festa o no?!"

 

La strada per arrivare alla casa degli Hastings non era breve, non più lunga di quella per arrivare alla scuola ma comunque ci volle tempo. Emily però pensava fosse poco. Ne era convinta prima che iniziassero a camminare e restò di quell'idea anche quando oramai erano a metà strada. C'era uno strano silenzio che li avvolgeva. Lei e Alison camminavano l'una affianco all'altra, Caleb dietro di loro. Ogni tanto guardava Alison, di nascosto, così dannatamente bella ed elegante. Sembrava che persino il suo modo di muoversi, di camminare rispecchiasse perfettamente la sua persona. O almeno ciò che Alison voleva far trasparire. Era veramente così? Perfetta, quasi inarrivabile , Emily se lo chiese per tutto il tempo, persino quando sorprendeva lei a guardarla. Una, due, tre, innumerevoli sguardi, innumerevoli domande lasciate al silenzio. Sentiva uno strano brivido alla base della schiena, salire e salire fino alla nuca e alla testa a confonderla. E non poteva far altro che domandarsi cosa di quella ragazza così eterea la incuriosisse. Avrebbe voluto passare una serata a far cadere i suoi occhi in quelli azzurri di Alison eppure, quando si sorprendeva a far questi pensieri, le sembrava sciocco e sentiva il calore impossessarsi del suo viso, colorarle le guance di uno splendido rosso, imbarazzata di se stessa.
E forse era per questo che non parlavamo, forse Alison sentiva il suo stesso brivido, forse anche le sue guance erano rosse e accaldate. Forse, forse. Troppi dubbi per una serata leggera e spensierata. E Caleb? Chi era quel ragazzo? Che rapporti aveva con Alison? Cosa intendeva con quella frase?
"Eccoci.." Pronunciò Alison ed Emily parve destarsi.
Alzò gli occhi e quello che vide la fece sentire la protagonista di uno di quei film con tanto di cheerleader, giocatori di football e un ballo di fine anno.
Aveva sempre visto la residenza Hastings dall'esterno e mai -mai- si sarebbe immaginata una casa così grande.
Il viale che portava sul retro della casa era adornato da luci colorate e il prato era già pieno di bicchieri rossi e di ghirlande da festa.
Percorse quel viale con attenzione come se stesse scrutando il territorio. Sentiva la musica rimbombare e far tremare il terreno, pensò che le casse dovevano esser poggiate direttamente sul prato.
Saltò quando una figura passò veloce davanti a lei per fiondarsi su Alison.
"Aaali! Ce l'hai fatta!" Urlò Aria, abbracciandola con più forza del necessario. Si staccò da lei dopo diversi secondi di terribile imbarazzo per Emily e per Caleb.
Aria teneva stretto in una mano un bicchiere, mezzo vuoto, e a giudicare dai suoi occhi non doveva essere il primo né l'ultimo.
"Caaaleb" urlò, acuto, e si buttò su di lui.
Alison guardò Emily, imbarazzata ma lei le rispose con un sorriso divertito.
"Aria, ti presento Emily.."
Aria sembrò non capire. Sbatté le palpebre un paio di volte e poi si sporse in avanti, barcollante.
"Ciaaao, é un vero piacere" urlando. Ancora.
Emily le strinse la mano titubante.
"Come mai sei ancora qui? Il tuo principe azzurro non é ancora venuto a rapirti?" Chiese Alison, divertita.
"I-io non lo so... Mi sta venendo fame" disse pensierosa e sparì immediatamente dopo dentro casa.
Caleb rise di gusto "La situazione vedo che é già tragica"
"Cazzo, era strafatta" disse Alison, unendosi alla risata.
"Andiamo, dai" aggiunse, catturando la mano di Emily e camminando veloce verso il retro della casa.
Era bellissimo. Semplicemente fantastico. Emily pensò questo vedendo quel giardino immenso, pieno di gente, di luci e di risate.
Fantastico.
Tutti saltavano sul posto,urlando e cantando parole sconnesse che non si avvicinavano minimamente alle canzoni che risuonavano in quello spazio aperto.
Alison la trascinò verso un gruppo di ragazze e lei si ritrovò a deglutire, agitata.


Camminò sicura verso Spencer, Hanna e i loro ragazzi. La mano di Emily ancora nella sua, calda e morbida.
Vide Hanna girarsi e fissarla, fissare la persona al suo fianco, confusa e divertita e Alison deglutì.
Si schiarì la voce, facendo girare il resto dei presenti.
"Ragazzi...lei é Emily" sorrise o almeno ci provò. Era dannatamente nervosa, aveva paura. Paura che qualcuno glielo leggesse negli occhi, nei gesti. Paura di essere un libro aperto per chiunque la guardasse e forse era per questo che si comportava così. Forse era per questo che aveva alzato tanti muri, senza sapere più come liberarsi. Eppure quando stava con Emily si sentiva così debole, incapace di resistere, di resisterle.
Toby, da persona intelligente, non disse una parola, si limitò a stringerle la mano e così fece Travis. Spencer, lei era rimasta in disparte e accennò un sorriso ad entrambe.
Alison allora si girò verso Hanna, preoccupata ed appena incrociò il suo sguardo seppe di far bene ad esserlo.
Hanna rise, forte, sguaiato, tornando in pochi secondi seria e a fissare la ragazza, con un sorriso che non prometteva niente di positivo.
"Ma cos'è uno scherzo?" Disse, arricciando leggermente le labbra.
Alison spostò gli occhi su Emily e si sentì morire quando riconobbe quello sguardo, lo stesso che aveva visto quel giorno nel bagno, ferito e fiero allo stesso tempo, di chi oramai ci ha fatto l'abitudine ed é stanco, semplicemente stanco.
Sentì le sue dita sfilarsi lentamente dalla sua presa. Emily teneva lo sguardo basso e stranamente sorrideva, un sorriso senza felicità, solo amarezza.
In quel silenzio fu Caleb a parlare, fino a quel momento rimasto nascosto dietro le due "sei sempre la stessa, eh?"
Hanna parve illuminarsi alla sua vista ma subito Travis si schiarì la voce.
"Mh.. Ah, si" si passò una mano sul viso, colta in fallo "Caleb... Lui é Travis.."
"Sono il suo ragazzo" intervenne l'altro, tendendo una mano.
Caleb la fissò senza stringerla "forse qualcosa é cambiato..."
Alison approfittò di quel teatrino per avvicinarsi ad Emily.
"Prendiamo qualcosa da bere" le sussurrò all'orecchio, basso, permettendo alle sue labbra di sfiorare appena l'orecchio della più alta,la vide tremare appena e sorrise compiaciuta.
Catturò nuovamente la sua mano e la trascinò verso l'interno della casa.
Una volta dentro la musica divenne meno assordante, la stanza era praticamente vuota, un paio di ragazzi uscirono in quel momento.
Alison lasciò andare la mano di Emily e si appoggiò al piano di maro nella cucina degli Hastings,ricoperto di bottiglie, fissando gli occhi nei suoi.
"Cosa ti posso fare?" Disse con poca innocenza.
"Cosa sai fare?" Chiese Emily e Alison non capì se aveva risposto a tono o era veramente così innocente.
Prese velocemente due bottiglie, sentiva il suo sguardo addosso, e versò i due liquidi in un bicchiere grande e rosso.
Alzò gli occhi e incrociò lo sguardo di Emily. Quegli occhi la facevano impazzire, erano così scuri e intensi che ogni volta che li incrociava sentiva un forte brivido percorre piano e bollente la schiena.
Le porse il bicchiere con lentezza e attese.
Emily lo portò alle labbra e bevve un lungo sorso.
"Com'è?"
"Dolce...mi piace"
Alison le sorrise e ne preparò uno per se, aveva deciso di non bere quella sera per non mandare tutto a puttane come suo solito, ma tutte quelle bottiglie erano lì, davanti ai suoi occhi.
Stava sorseggiando il suo drink, quando entrarono dei ragazzi della squadra di nuoto. Li vide parlare a bassa voce e ridere immediatamente dopo, fissavano Emily.
Sentì una forte stretta allo stomaco, attese.
Un paio di loro spintonarono quello che doveva essere il capitano, facendolo finire accanto alla mora.
"Emily...anche tu qui"
"Ben.." Salutò.
Alison lo osservò da dietro il bicchiere. Era alto, non bello ma sicuramente affascinante. Aveva la pelle scura, un po' come quella di Emily, ovviamente meno bella. La mascella larga e denti bianchissimi che in quel momento erano perfettamente visibili, grazie al ghigno che si era aperto sul viso del ragazzo.
"Emily, che ne dici se ti faccio muovere un po'?"
Alison sentì gli altri ridere e serrò la mascella.
"Ovviamente intendevo ballare" disse lui ad alta voce, platealmente e i compagni risero nuovamente.
"No, grazie Ben"
"Dai, andiamo, puoi portare anche la tua amichetta se ti va..."
Alison si irrigidì ancora di più, se possibile.
"No, Ben... Non mi va" rispose lei, sempre con estrema gentilezza. Ma lui le prese una mano "Dai non fare giochetti..."
"Nessun giochetto, Ben, non voglio ballare con te" disse, più ferma.
"Come puoi saperlo se non hai mai visto come muovo i fianchi" ghignò, improvvisando un colpo di bacino. Altre risate.
Ad Alison venne da vomitare. Stronzo.
Dovette combattere con la fortissima voglia di spaccargli il naso a pugni. La guardava in quel modo, poteva chiaramente vedere ciò che lui stava immaginando di fare dal modo in cui le passava lascivamente le mani addosso o dal modo in cui le fissava le gambe. Trattenne un conato.
"Dai, Emily" la pregò ancora lui, tirandola per un braccio.
"Ben...lasciami"
Ma lui non sembrava intenzionato a lasciarla andare. "Solo un ballo"
Alison fece un passo, poi un altro.
"Coogan lasciala andare" infondo lei era Alison Di Laurentis.
Il ragazzo la guardò confuso, poi spostò lo sguardo su Emily.
Un altro ragazzo si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla"Dai Ben, lascia stare..andiamo"
"Si, Ben...lascia stare" disse a denti stretti Alison.
Ben alzò le mani, indietreggiando "Ci becchiamo dopo..." Disse, guardando Emily per poi girarsi e uscire.
Emily si girò verso Alison"É la seconda volta...Hai intenzione di farlo sempre?"

 

Si stava divertendo, non si divertiva così da forse un secolo. La musica era buona e la gente intorno a lei saltava e gridava.
Alison era bellissima, si muoveva, la sfiorava e quel maledetto vestito la copriva appena.
Forse era l'alcool, forse la folla ma Emily si sentiva accaldata.
Alison aveva preparato altri quattro cocktails di cui, Emily, ne aveva bevuto uno solo.
Partì una nuova canzone e tutto quello che voleva era ballare, ballare con lei.
Saltò e Alison con lei, ruotò su se stessa un paio di volte prima di inciampare nei suoi stessi piedi.
Ma le mani di Alison furono subito sui suoi fianchi, salde e calde, direttamente sulla pelle nuda.
Fissò gli occhi nei suoi, lucidi ma ancora vivi.
Restò ferma, solo un attimo, poi ,con lentezza, riprese a muoversi e non capiva se fossero le mani di Alison a guidarla o meno.
Vide gli occhi della ragazza davanti a lei scurirsi leggermente e sentì più caldo di prima. 
Fu spinta da..qualcuno e il suo corpo aderì immediatamente a quello perfetto della bionda. E ancora una volta restò ferma per qualche secondo, il respiro bollente di Alison sul suo collo, per poi riprendere a muoversi.
Ballavano così, fuori ritmo, l'una sull'altra e Emily poteva sentire il cuore di Alison battere impazzito. Portò le sue mani sulla base della schiena dell'altra e si deliziò del respiro tremulo che Alison lasciò andare sul suo collo. Erano praticamente una cosa sola, ma sembrava non bastare, voleva di più, voleva sentirla su tutto il corpo, su ogni singolo centimetro e sorrise a quel pensiero un po' alterato da quello che aveva bevuto. Lasciò che le sue mani esplorassero quella schiena nuda e sorrise nel sentire la pelle incresparsi sotto i suoi polpastrelli.


Era persa. Completamente persa. Persa nel suo tocco. Persa nei suoi movimenti, nei suoi occhi. Persa in quell'odore che le faceva girare la testa. Ed Emily era così...sopra di lei che pensava sarebbe morta. Quasi non sentiva più la musica. Le mani, ancora sui fianchi dell'altra, le bruciavano. Voleva lasciarle andare, farle correre su quelle gambe infinite o far passare le sue dita tra quei capelli neri e lisci che la sfioravano piano ad ogni passo.
Voleva che la gente intorno a loro sparisse, voleva stare da sola con lei e presto trovò il modo di farlo "Ho sete.." Le sussurrò, roco.
Ed Emily si staccò appena, triste di dover sciogliere quell'abbraccio.
Si mossero veloci fra la folla, fino ad essere nuovamente all'interno della casa. Alison sentiva le orecchie fischiarle, non sapeva se per l'improvviso silenzio o per tutto...quello.
Dio, quanto la desiderava.
Si versò dell'alcool a caso in un bicchiere, non voleva bere, aveva bisogno di una scusa, una scusa per fare quello che stava per fare.
Avanzò verso Emily, lasciando sul bancone il bicchiere intatto. Posò nuovamente le mani sui suoi fianchi e riprese a muoversi a tempo della musica che arrivava ovattata dall'esterno.
"A-ali...?" La sentì mormorare, incerta.
"Ho voglia..di ballare. Tu non vuoi?" Chiese con non poca malizia.
"I-io.."
Alison si avvicinò ancora un po', fino a sfiorarla ed Emily indietreggiò istintivamente, fino a quando, però, non incontrò uno dei mobili della cucina.
Urtò qualcosa e dei bicchieri caddero a terra, con un rumore sordo, si ritrovò quasi seduta sul piano da cucina, Alison si muoveva tra le sue gambe, sensuale ai limiti dell'umano.
Restarono pochi secondi così, a fissarsi senza mai smettere quella danza. Emily la tirò ancora più vicina, fino a sentire il suo respiro sfiorarle le labbra e Alison per un momento, per un solo momento, credette che la stesse per baciare, poi però Emily deviò sul suo collo. Baciò la pelle appena sotto l'orecchio e continuò, lasciando piccoli baci sul suo collo. Non sapeva perché lo stesse facendo, sapeva che in quel momento era ciò che voleva fare.
Sentì le dita lunghe di Alison infilarsi piano nei suoi capelli, per poi alzare la testa e offrire più spazio. Emily fu lenta e delicata, sembrava quasi aver paura di rovinare quella pelle così bianca. Chiuse piano le labbra alla base del collo, succhiando leggermente. Avrebbe lasciato un segno molto probabilmente ma non le importava più di tanto. Alison lasciò andare un gemito sommesso ma in quel silenzio risuonò come un urlo, fece scendere le mani fino alla parte bassa della schiena di Emily e la spinse più vicina per far scontrare i loro fianchi.
I loro corpi aderirono perfettamente, Emily alzò la testa, si guardarono negli occhi respirando piano e Alison non poté fare a meno di avvicinarsi ancora un poco. Poggiò delicatamente le labbra sulle sue, per pochi secondi.
Quando si divisero Alison pensò di morire, vide le sopracciglia della ragazza unirsi leggermente e formare una piccola piega al centro della fronte in uno sguardo confuso e impaurito.
Indietreggiò lentamente, deglutendo.
Sapeva cosa stava pensando, aveva sentito le stesse identiche cose tanto tempo prima e riconobbe immediatamente quella sensazione di paura e di confusione. Avrebbe voluto stringerla, dirle che era tutto apposto, che andava tutto bene ma non lo fece.
Invece restò immobile a guardarla scendere e portarsi le mani alla bocca.
"Emily..." La chiamò piano.
Ma quello che stava succedendo nella mente della ragazza era più assordante di qualsiasi parola, di qualsiasi preghiera.
Emily camminava di lato, mantenendosi con una mano al piano da cucina come se potesse cadere da un momento all'altro, allontanandosi ma senza mai smettere di guardarla.
Alison la chiamò ancora una volta. Ma lei la fissava, sfiorandosi leggermente le labbra e intanto camminava verso l'uscita.
La guardò ancora una volta, prima di uscire e correre via.






**Angolo dell'autrice**
Sorry/not sorry?
Prima o poi mi perdonerete per i ritardi e le vicende di queste due....
  
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