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Autore: deborahdonato4    28/06/2015    1 recensioni
Seguito di "Avere una seconda vita è una cosa. E' renderla migliore, il trucco"
Nico di Angelo e Will Solace hanno deciso di lasciare il Campo Mezzosangue per vivere insieme nel mondo umano. Le avventure non sono finite, e per Nico la prima nuova avventura è alle porte: conoscere la famiglia Solace...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I sette della Profezia
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Sai, mi aspettavo almeno un pugno sul naso.»
Will sbuffò, sbottonandosi la camicia e osservando il marito nell'enorme vasca da bagno, gli occhi chiusi e le mani appoggiate sui bordi.
«Anch'io, e tutti gli altri, ma immagino che Alec voglia dimostrare di non essere più un bambino.» disse Will, lasciando cadere la camicia a terra e controllando che la porta fosse ben chiusa. Christal e Aaron stavano già dormendo, e Nico aveva insistito per fare il bagno, sebbene fosse mezzanotte passata.
«Be', non lo è più. È un adulto. Un padre di famiglia. Un marito.» disse Nico, aprendo un occhio per spiarlo.
«Un BF.» aggiunse Will, ridendo, slacciandosi la cintura.
«Dai, piantala.»
«Non c'è nulla di male nel dichiarare di avere un BF.»
«Ah sì? E il tuo chi sarebbe?»
Will si posò le mani sui fianchi mentre i pantaloni gli scivolavano fino alle caviglie. Si liberò di loro con un piccolo calcio e scrollò le spalle.
«Non ne ho idea.» ammise. «Immagino... boh, Angel.»
«Angel è tuo fratello.»
«Percy. O Leo. Devo dire che con Leo ho un gran bel rapporto.»
«Sai, andare a casa sua alle tre di notte per medicargli una ferita non è proprio un bel rapporto...»
Ridendo, Will finì di spogliarsi ed entrò nella vasca, lasciando che Nico gli lanciasse un'occhiata di apprezzamento. L'acqua era ancora calda, e Nico ritirò le gambe mentre Will si metteva seduto.
«Io credo che siano queste le cose che fanno i BFF.» disse Will, passando un dito sul bordo della vasca e soffermandosi sulle dita di Nico. «Uscire di casa alle tre di notte e medicare ferite prima che la moglie possa accorgersene. Almeno tre volte la settimana.»
«Già.» sospirò Nico, scoccandogli un'occhiataccia. «Poi ti lamenti di me e Alec. Io e lui non ci siamo mai incontrati nel cuore della notte.»
«Grazie agli Dei.» fischiò Will, divertito. «Fino a ieri abitava da tutta un'altra parte, e se fossi partito me ne sarei accorto. Ora è più vicino. Tre metri. Potresti scavalcare la staccionata e già ti ritroveresti tra le sue braccia.»
«Magari.» disse Nico, con un sospiro. «Purtroppo è sposato.»
Will gli schizzò un po' d'acqua in faccia e Nico rise. Gli si avvicinò, scoccandogli un bacio sulla guancia, poi si appoggiò a lui con la schiena. Will lo avvolse con le braccia, poggiandogli il mento sulla spalla.
«Ti amo.» borbottò Nico.
«Sai, mi è sempre piaciuto il tuo modo di dirmelo.» sorrise Will, dandogli un lieve bacio sulla pelle candida. «Me lo dici come se fossi un condannato a morte.»
«No, te lo dico come una cosa che mi esce dal cuore.»
«Dal cuore di un condannato a morte, suppongo.»
Nico si portò una mano dietro la schiena e gli diede un pizzicotto. Will sobbalzò.
«Cos'è questo?» domandò Nico, iniziando a toccare.
«Lo sai benissimo, cos'è quello.» ridacchiò Will.
Nico arrossì. «Ah, sì, giusto. Per un momento l'ho dimenticato. Ma, insomma, Will... Non possiamo nemmeno farci un bagno tranquilli?»
«Immagino che nemmeno tu sia così tanto calmo, al momento.»
Nico gli diede un bacio sulla gola, e rimasero stretti l'uno all'altro per qualche altro minuto, in silenzio. Nico sentiva il cuore di Will battere contro la sua testa. Batteva forte, a ritmo con il suo.
Quando sentì le dita di Will che scendevano di millimetro in millimetro sotto l'acqua, verso la sua intimità, Nico si schiarì la gola.
«Aspetta, Will.» disse. «Mi è venuta in mente una cosa.»
«Be', sbrigati, allora. Non so quanto posso tenere a bada le mie mani. Sei così sexy...»
Nico arrossì ancora di più. Posò le mani su quelle di Will, bloccandole, e inspirò.
«Guardando la tua famiglia, stasera, mi è venuta in mente una cosa.»
«Vuoi per caso fare un'orgia? Be', io mi tiro indietro. È la mia famiglia, e se tu...»
«Will, certe volte mi sorprendi e mi disgusti al tempo stesso.»
«Lo dicono anche i miei colleghi. Ora credo di avere qualcosa che non va.» sospirò Will. «Dai, continua.»
«Che ne pensi di organizzare un barbecue?»
Will batté le palpebre, cercando di sconfiggere la presa salda di Nico sulle sue mani. «E questa sarebbe la tua idea geniale? Fare un barbecue?»
«Fammi finire. Organizziamo un barbecue e invitiamo tutti i nostri amici. L'ultima volta che ci siamo riuniti tutti insieme è stato a Natale...»
«Già, quando Christal ha quasi beccato Jason a volare in cortile. Un momento indimenticabile.»
«Allora, che ne pensi? Organizziamo una festicciola, li invitiamo tutti qui... Sono sicuro che verrebbero tutti. Con tanto di famiglia.»
«D'accordo.» annuì Will, dandogli un lungo bacio sul collo, e sentì la presa di Nico allentarsi. «Ma se Leo da di nuovo fuoco alla casa, giuro che lo ammazzo.»
«È il tuo BF, no? Sei libero di fare quello che vuoi...»
Will ridacchiò, e gli mordicchiò l'orecchio, mentre Nico si appoggiava completamente contro il suo petto.


L'acqua era diventata fredda, ma Nico non aveva alcuna intenzione di abbandonare le braccia di Will. Coricarsi a letto significava dormire, e perdere del tempo prezioso con il proprio marito, che sarebbe scomparso al lavoro al mattino presto.
Nico lasciò scorrere via un po' d'acqua, chinandosi in avanti di qualche centimetro e lasciando che Will sospirasse sulla sua schiena e ripetesse con le dita i contorni del suo tatuaggio. Oltre al sole e alla spirale, Nico aveva aggiunto anche uno scheletro, le mani tese verso il sole, come se volesse appropriarsene e tenerlo tutto per sé. Il che era vero. Nico voleva Will tutto per sé.
Will cominciò a fargli un massaggio e Nico accese l'acqua calda, riempiendo di nuovo la vasca e scaldando i loro corpi. Rimase steso in avanti fino a quando Will non smise di massaggiarlo, e tornò a stringersi tra le braccia del marito.
«Fino a quando intendi rimanere qui?» gli chiese Will, giocherellando con i suoi capelli.
«Se vuoi, puoi andartene.»
«Non voglio andarmene. Voglio rimanere qui il più a lungo possibile.»
«Allora rimaniamoci fino a quando non prendiamo una polmonite.»
Will rise e gli girò il volto per baciarlo. Si ritrovarono stretti l'uno all'altro, avvinghiati nella grande vasca, l'acqua che trasbordava. Nico affondò le dita tra i capelli di Will, ricordando quella sera nella sua Cabina, quando loro due si erano stretti nello stesso modo, ma con i vestiti e Ade ad impedire di andare più a fondo. Ora, per fortuna, non c'era nessuno dei due.
«Aspetta.»
Nico lasciò andare le labbra di Will e si allontanò di qualche centimetro. Sentiva il sesso dell'altro premere contro il suo. Will aveva il volto arrossato, e gli occhi scintillanti.
«Hai sentito i bambini?» domandò Nico, lanciando un'occhiata nervosa alla porta. «Oppure Zen?»
«Nessuno dei due. Io... devo chiederti una cosa.»
«D'accordo, spara pure.»
«È una cosa che avrei dovuto dirti tempo fa, ma che mi sono sempre dimenticato.»
«Okay.»
«E volevo parlartene ora, prima che mi salti di mente un'altra volta.»
«Va bene.»
«E visto che questa è la sera delle confessioni...»
«Will, muoviti.»
«Nico, ricordi... ecco, al Campo Mezzosangue? Quando... ehm, quando sei tornato dopo aver passato del tempo negli Inferi?»
Nico annuì, trattenendosi dall'aggrottare la fronte. "Del tempo negli Inferi" era un eufemismo ai suoi dieci mesi di lontananza, di partenza, di abbandono.
E Nico capì quello che Will voleva chiedergli.
«Mi hai detto di aver spedito una lettera.» continuò Will, guardandolo dritto negli occhi. «In cui mi spiegavi il motivo del tuo ritardo. Una lettera che non mi è mai arrivata, e che tu hai affidato ad Ermes.»
«Sì, me lo ricordo.» annuì Nico, mite. «Qual è la domanda?»
«Questa lettera... esiste?»
Nico deglutì.
«Me lo sono domandato in tutti questi anni.» riprese Will, abbassando gli occhi sul suo petto. «Ma non ho mai avuto il coraggio di parlartene. E poi, naturalmente, me ne sono dimenticato. E ora sono pronto a dirti che... be', anche se non l'hai mai scritta, non importa. Tanto ora siamo sposati, e abbiamo due figli meravigliosi.»
Nico posò le dita bagnare sul petto di Will. «L'ho scritta davvero.» mormorò Nico, imbarazzato, e Will sembrò rilassarsi. «Ma, ecco, non l'ho mai spedita.»
Will spalancò la bocca, sorpreso.
«Non so perché.» Nico cominciò ad avvampare. «Ma l'ho scritta. Credo che gli Inferi mi abbiano dato alla testa. L'ho scritta, ed era una lettera bellissima, con mio modesto parere. Ma... non l'ho spedita. Non l'ho mai data ad Ermes.»
«Ma...»
«Io credevo di averlo fatto.» continuò Nico. «Pensavo di avergliela lasciata e di avergli chiesto di portartela. Ma invece deve essere stata un'allucinazione, perché... perché quando abbiamo passato quell'unico Natale negli Inferi da mio padre, l'ho trovata in un cassetto. Era indirizzata a te, ma essendo nel cassetto ho capito di non avertela spedita.»
«E dov'è adesso?» domandò Will con un filo di voce.
Nico si storse le dita. «L'ho bruciata.» borbottò. «Anzi, no, mi correggo. Leo l'ha bruciata. Ce l'avevo ancora nella borsa quando siamo andati a passare quel Capodanno nella baita con tutti gli altri. E sai, no, che mi è andata a fuoco la borsa. La lettera era lì dentro. Volevo dartela il mattino dopo. Ma visto che Leo l'ha bruciata, ho pensato che fosse un segno del destino di farmi i cazzi miei e di lasciarla perdere.»
Will sorrise leggermente. «Quindi l'hai scritta, ma non l'hai spedita.»
«Giusto.»
«E quando volevi farmela leggere, Leo l'ha bruciata.»
«Esatto.»
«Leo non è più il mio BF.»
«Ottimo.»
Will chiuse gli occhi.
Nico si preoccupò. «Sei arrabbiato con me?»
Will scosse la testa. «Non sono arrabbiato con te. Anzi, forse è meglio così.»
«Lo pensi sul serio?»
Il biondo annuì.
Nico gli accarezzò il petto, e gli prese il volto tra le mani, baciandolo il più dolcemente possibile.
«Hai qualche altro oscuro segreto da confessarmi, di Angelo?» sussurrò Will, restituendogli il bacio.
«Sapevo dei gemelli di Alec.»
Will rise. «D'accordo, basta confessarmi i tuoi segreti. Vuoi sapere uno dei miei, Nico?»
«Sì, lo voglio sapere.»
«Ogni giorno che passa, mi sento un idiota. Non ti dimostro abbastanza amore, e mi fa star male passare tutto quel tempo in ospedale, quando in verità vorrei stare solo con te. Quando avevo sedici, diciassette anni, sognavo di diventare un grande dottore, ma ora che sono quasi ai trenta, sogno di passare ogni minuto della giornata in tua compagnia. Non voglio essere un dottore, voglio solo essere tuo marito.»
Nico lo baciò con più ardore, e Will si chiese se la vasca potesse staccarsi dal pavimento. Sentiva le guance bagnate di Nico, ma tenne gli occhi chiusi per lasciarlo sfogare da sé.
«E io...» mormorò Nico contro la sua bocca. «Stavo pensando che fosse il caso di confessarti che ho mangiato tutti i tuoi biscotti preferiti, e che ho chiesto a Christal di prendersi la colpa al posto mio sapendo che non l'avresti sgridata. Sono un marito orribile.»
Will soffocò una risata. «Sei un marito fantastico.» lo rassicurò. «Il migliore che potessi desiderare.»
«Anche tu.» singhiozzò Nico. «Anche tu sei un marito fantastico. E io ti amo. Ti amo con... con tutto me stesso, e anche qualcosa in più! E da domani ti comprerò una montagna dei tuoi biscotti preferiti.»
Will lo strinse forte contro di sé, e Nico posò la fronte contro la sua. Le lacrime calde di Nico gli scivolarono sul petto, e Will intuì che quell'episodio non avrebbe mai abbandonato il bagno. Ciò che succede nella vasca, rimane nella vasca. Sia le parole, sia le cose fisiche.
«Ti amo.» mormorò Will, sorridendo, osservando gli occhi bagnati di Nico. «Ti amo, e puoi continuare a mangiare tutti i miei biscotti. Che mi importa dei biscotti se ho te?»
Nico non smise di piangere, e Will si pensò incapace di confortare il marito. Lo baciò, a lungo, sulle labbra, sul collo, e sulla gola, lasciandogli un segno dopo l'altro. Lo aiutò ad uscire dalla vasca e lo avvolse in un accappatoio, portandolo nel loro enorme letto matrimoniale. Si amarono lentamente, dolcemente, senza fretta, solo vagamente consci che il loro amore non faceva altro che rafforzarsi di giorno in giorno, di anno in anno.

   
 
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