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Autore: alida    15/01/2009    3 recensioni
Cosa succederebbe se Sirius ed Harry fossero "obbligati" a vivere per un mese o due con Piton e altri due ospiti inaspettati? A voi scoprirlo.....I personaggi appartengono a J.K.Rowling, eccetto quelli di mia invenzione, la storia non è scritta a scopo di lucro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton, Sirius Black, Sorpresa
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti. Si lo so, non si dovrebbe pubblicare una nuova ff se non si ha concluso quella precedente, ma siccome questa è una storia e l'altra e un'associazione di canzoni ai personaggi, ho pensato che forse non era poi tanto grave. 

Spero la mia storia vi piaccia. E' ambientata in un periodo in cui tutti i personaggi, eccetto Lily e James, sono vivi. Siamo più o meno tra il quarto e il sesto libro ed Harry ha circa quindici anni, non di meno, forse sedici. 

Niente. Leggete e recensite per farmi sapere cosa ne pensate. Nelle storie più che nelle poesie le vostre opinioni aiutano a sviluppare il seguito. Grazie a tutti. Ciao, Alida

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Silente camminava avanti e indietro nel suo ufficio. Non sapeva cosa pensare, cosa fare.

La notizia lo aveva colto impreparato. Tutto ciò che aveva pianificato da quindici anni, era saltato in aria e ora era ridotto in mille pezzi e lui non sapeva come rimettere assieme il puzzle.

 Continuava a ripetersi che sicuramente avrebbe trovato una soluzione, certo una doveva essercene, una, ma quale.

 Ogni volta che si girava verso la sua scrivania, vedeva la clessidra dove piccolissimi granelli di sabbia scendevano così lenti che il tempo sembrava non passasse mai.

E ancora avanti e indietro nel suo ufficio. Le sue gambe erano veloci e andavano avanti come i pensieri nella sua testa.

 Poi si fermò, prese  due rotoli di pergamena e scrisse due biglietti: uno per Severus  e uno per Sirius. Li diede a Fanny e la invitò a fare il più presto possibile.

 

 

Sirius ed Harry si erano appena alzati e si trovavano in soggiorno a fare colazione mentre Kreacher li serviva con fare disgustato e parole poche consone al suo stato di servo. Grimmauld Place n° 12 era il posto più sicuro in cui stare, dopo Hogwarts naturalmente, forse al mondo esistevano soltanto altri due o tre posti sicuri quanto quello ma né Sirius né Harry avrebbero saputo dire quali fossero. Mangiavano con serenità quando Fanny arrivò con la lettera. Sirius la sfilò delicatamente dalla zampa della fenice che poi scomparve in un attimo.

-Ma guarda un po’. Una lettera da parte di Silente! Ehi Harry, forse ti rimanderà dai tuoi zii!-.

-Ch..che co…ooosa?-  ribatté Harry mentre stava per strozzarsi con il pane imburrato.

-No, scherzo. Vediamo un po’- rispose Sirius mentre leggeva con lo sguardo la lettera.

Harry lo guardò incuriosito e disse -Non puoi leggere a voce alta? O devo usare l’occlumanzia?-

-Ma sentilo… il padrone del mondo magico- lo provocò Sirius e per evitare un lancio di tovaglioli in faccia lesse a voce alta –Urgente riunione dell’Ordine questa mattina, prepara tre stanze, per un po’ avrai nuovi ospiti-.

-Finalmente qualcuno con cui parlare- sospirò Sirius cercando di non mostrarsi preoccupato,

-Speriamo sia gente giovane!- aggiunse Harry prima che un tovagliolo lo raggiungesse in pieno viso.

 

Severus era già in piedi da almeno un’ora e mezza quando arrivò Fanny.

Del resto era sua abitudine alzarsi prima delle sei. Certamente non era abituato a ricevere posta di Albus così presto.

E in ogni caso si sarebbero incontrati per la colazione, che bisogno c’era di mandare quel suo uccellaccio colorato nel suo ufficio.

 Non si sarebbe potuto presentare lui in persona? No! Era chiedere troppo al grande mago.

 Sì, bisognava pazientare. Lui era un pozionista è la pazienza non gli mancava, sapeva aspettare. Sempre.

Prima o poi tutto si sarebbe sistemato e finalmente si sarebbe sentito libero dalla promessa fatta al vecchio preside e in cuor suo alla cara Lily e avrebbe potuto vivere la vita che da quattordici anni stava aspettando.

Mise da parte i compiti dei suoi studenti che stava finendo di correggere e aprì il biglietto. –Urgente riunione dell’Ordine questa mattina alle dieci, la copertura è saltata, i ragazzi sono in pericolo. Non andare al castello di tuo nonno. L’Ordine si occuperà di tutto-.

Severus restò immobile nella poltrona verde, neanche una maledizione Cruciatus avrebbe potuto fargli provare più dolore e terrore di quelle poche parole.

 

 

  
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