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Autore: martijc23    29/06/2015    2 recensioni
La storia è ambientata dopo la fine di a tutto reality:azione.
Duncan si troverà a fare i conti con se stesso, con il suo passato, con i sui sentimenti, con le sue decisioni e con un paio di persone.
Riuscirà trarre felicità dal dolore e vivere la sua vita seneramente ?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - Azione!, A tutto reality - Il tour
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                                                     CIO' CHE NON UCCIDE 
                          
                                                                                     FORTIFICA
                                                                                               ...

 Era finita. Avevo perso, dovevo farmene una ragione. Avevo perso solo per un voto,solo uno mi separava dalla vincita di un milione di dollari. Beth ancora non ci credeva, e come biasimarla? Nemmeno io riuscivo a crederci! Lei andó subito a festeggiare con gli altri, ormai ex, concorrenti, mentre io decisi di alzarmi e di fare qualcosa di diverso. Andai da lei. La ragazza che una settimana prima avevo eliminato dal gioco, la stessa che ora era ricoperta di inchiostro blu su tutta la faccia. Mi avvicinai a lei con il mio solito ghigno bastardo,come molte lo definivano, e le porsi una mano.
''Posso offrirti una cena come si deve?''. Lei orgogliosa com'era mi rispose a suo tono, ma nonostante tutto mi trascinó via, mentre portava il suo tanto amato palmare all'orecchio per chiamare i suoi amatissimi avvocati. Fare causa al programma, questo era il suo intento. 
Tutti gli altri continuarono a festeggiare la vittoria di Beth e dopo circa un'oretta convinsi Courtney ad andare a cena fuori. Andammo in un lussuoso ristorante lí, nelle vicinanze. Pensavo di passare una bella serata, in compagnia della mia ragazza, ma a quanto pare il destino non era tanto propenso a farsí che ció accadesse. Lei continuó tutta la sera a messaggiare con il suo palmare, non considerandomi minimamente e ogni qualvolta glielo facevo presente lei si alterava e mi ripeteva che quel che stava facendo, ovvero contattare i suoi avvocati, lo stava facendo anche per me. Cosí cominciammo a litigare furiosamente, lanciandoci anche le portate della cena. Uscii dal ristorante furioso come non mai, lasciandol lì dentro da sola, dopo averle urlato addosso le peggio parole. Quante ore erano passate da quando uscimmo dagli studi televisivi? Tre? Quattro?Forse, eppure eravamo riusciti a litigare anche in così poco tempo. Camminai pe le vie di Toronto con le mani in tasca e l'umore pessimo.
Mi ritrovai all'improvviso, di nuovo, davanti agli studi televisivi di Chris. Probabilmente a quell'ora così tarda sarebbero stati deserti, ma nonostante tutto entrai lo stesso, forse perchè fuori faceva abbastanza freddo, forse perchè non avevo voglia di andare a cercare un albergo e quindi mi avrebbe fatto comodo dormire lì per una notte, anche se abusivamente. Sta di fatto che entrai e vidi tutto buio,. Come sospettavo. Se ne erano anndati via tutti, la festa era finita anche per loro. Se non fosse stato per un riflettore dimenticato acceso infondo allo studio, dietro gli spalti, non avrei visto nulla. Mi avviai verso il divano dove solitamente, fino a poche ore fa, Geoff e Bridgette conducevano il programma e mi sedetti mettendo le mani incrociate dietro la nuca e i piedi sul tavolino proprio davanti al divano. Mi guardai un po' attorno, lo studio dopotutto era carino, certo non era il massimo, ma era confortante.
Il silenzio regnava sovrano. Amavo il silenzio, ma non ne ero più abituato, grazie a quel cavolo di show. Ogni minimo rumore era percettibile. Chiusi gi occhi per qualche minuto, quando cominciai a sentire un lieve rumore. Non capii subito cos'era, perciò mi sedetti composto sul divano e cominciaii ad ascoltare, come per capire da dove venisse e quando capii comiciai a seguire il suono. Mi portò dietro le quinte, proveniva da un camerino, quello per gli ospiti, che più che un camerino sembrava una specie di salotto improvvisato a mo' di sala d'attesa. Aprii la porta senza nemmeno pensare a cosa mi sarei imbattuto. L'unica cosa che sapevo era che forse non ero solo come speravo. 
Rimasi sorpreso e non poco nel notare e lì dentro si trovasse lei, colei che non vedevo da settimane. Sorrisi. Era seduta, con le gambe accavallate, su un divanetto posto più o meno al centro della stanza e stava giocherellando con un bastoncino di ferro, sbattendolo sul tavolino in legno. Capii subito la causa del rumore, ma non capii perchè lei si trovasse lì. Era sorpresa nel vedermi, forse anche preoccupata.
''Duncan!!! che ci fai qui?''. Pareva quasi sconvolta del fatto che io mi trovassi lì èa quell'ora. ''Potrei farti la stessa domanda, Gwen.'' Sembrò incupirsi. Abbassò lo sguardo sul bastoncino di ferro che teneva con disinvoltura tra le mani e senza guardarmi rispose. ''non mi va di festeggiare con gli altri, tutto qua.''
Entrai del tutto in quella stanza ed avanzai di quache passo verso di lei. ''Gwen, non c'è più nessuno di là, se ne sono andati via tutti, la festa è finita.'' Mi sedetti accanto a lei osservandola incuriosito. Pareva spaesata, quasi come se si fosse alienata dal mondo. ''Oh...sì lo so...'' 
Cercai il suo sguardo per capire cosa le succedeva, di solito mi bastava quello per capirla, infondo eravamo molto amici, ci capivamo sempre subito al volo, ma stavolta era diverso. ''Gwen, mi vuoi dire cosa succede? E' successo qualcosa?'' le posai una mano sulla schiena, come a simboleggiarle la mia presenza, ma lei a quel tocco sembrò uscire quasi da una sorte di trance. Mi guardò con occhi diversi, strani,bisognosi d' affetto, impauriti, tristi, non avevo mai visto Gwen così. ''Hey...'' dissi prima di abracciarla forte a me. Lei non si mosse, restò lì ferma immobile. Stavo cominciando a preoccuparmi seriamente. La coccolai un po' mentre la sentii tremare tra le mie braccia. Cos'era successo in quelle ore? Finalmente lei ricambiò l'abbraccio e per un qualche istante mi tanquillizzai. Ci staccammo dopo pochi minuti ed io le presi il volto tra le mani, tirandole indietro i capelli che le invadevano il viso. Le sorrisi e lei ricambiò. ''Ma tu non dovevi essere a cena con la tua bella principessa?'' 
Sorrisi, contento di aver ritrovato la vera Gwen. Tolsi le mie mani dal suo volto per poi lasciarle cadere sulle mie gambe. ''Fammi indovinare...avete litigato di nuovo, vero?'' lei mi guardò quasi sorridendo, era come se non le fosse successo nulla, come se quel nostro contatto di pochi istanti fa, l'avesse come risvegliata. ''Ah Gwen, come mi conosci tu, non mi conosce nessuno'' ridemmo all'unisono. Le raccontai velocemente l'accaduto e le dissi anche il motivo per cui ero tornato in questo posto. Lei rise, rise di gusto mentre le raccontavo la succesione dei fatti ed io in quell'istante mi persi. La sua risata aveva un suono dolce. Un suono che non sentivo da tempo. '' NON CI CREDO'' sorrisi anch'io. ''Gia..." 
Mi appoggiai non un braccio sopra lo schienale del divano, mettendomi di fianco per poter guardare meglio Gwen. ''E tu? Tu perchè ti sei estraniata dal mondo e non sei andata in un albergo?'' le chiesi serio senza staccarle gli occhi di dosso. Lei si incupì, come qualche istante fa'. ''Te l'ho detto, non avevo voglia di festeggiare'' '' andiamo Gwen, pensi che mi beva un semplice ' non avevo voglia di festeggiare'? non sono scemo ti conosco! e tu conosci me. Sai che di me ti puoi fidare cecamente.'' Lei abbassò lo sguardo. ''Il fatto è che...mi sento a disagio con tutto e tutti. Dopo quello che ho fatto a Trent tutti mi additano e mi reputano una falsa ipocrita bugiarda. Chiunque, per la strda, nei tg, sui social, chiunque parla male di me. Solo perchè ho lasciato il ragazzo che amavo e per cui ora non provo più quei sentimenti. E la tua bella principessa non è stata da meno, sai? mi sento esclusa, odiata da tutti. Sto male e nessuno lo vede, perchè la gente è troppo occupata a criticare quel che faccio, per capire i miei sentimenti.'' Ora capivo. Capivo il perchè di quelle reazioni avvenute poco fa'. ''Gwen, io non ti odio, non l'ho mai fatto. Nemmeno quando ho scoperto che regalavi le sfide alla squadra avversaria e sai perchè? Perchè ti ho capita. Al tuo posto non sarei stato tanto coraggioso e onesto fino alla fine, tanto da auto-eliminarmi come hai fatto tu. Io ti voglio bene Gwen, davvero e non ti giudico affatto, anzi. La gente sai com'è fatta, non ha nulla da fare e perciò si intromette nelle vite altrui permettendosi di giudicare senza sapere come stanno realmente i fatti. Vuoi un mio parere? Fregatene. Non campi grazie a loro, quindi lasciali perdere, lasciali perdere tutti quanti e pensa a te stessa.'' Le sorrisi dicendole tutto quello che pensavo. Gwen era una persona splendida e non meritava di essere trattata così solo perchè ha mollato il suo ragazzo. ''Grazie Duncan, davvero'' Mi sorrise tenedo lo sguardo basso. ''E di cosa?'' Lei alzò lo sguardo e mi sorride debolmente. ''Di avermi ascoltata, per non odiarmi e di essermi amico, nonostante tutto'' Non ci pensai troppo sù. L'abbracciai forte. Lei ricambiò senza troppi indugi. Quando ci staccammo mi guardò sorridente ma mantenendo sempre i suoi occhi spenti. '' Perchè ora non chiama Courtney e torni da lei? Metti da parte l'orgoglio ogni tanto'' Sorrisi scuotendo la testa in segno negativo.''E lasciarti quì tutta sola mentre affoghi nel tuo dolore?Andiamo, che amico sarei?'' Lei risi di gusto il che mi lasciò perplesso. E' vero avevo riso mentre dicevo quella frase ma allo stesso tempo dicevo sul serio. '' Dai non dire idiozie. Vai da lei, ti starà aspettando. Io rimango qui non preoccuparti. Vai!'' 
Mi alzai in piedi e la guardai negi occhi. Era proprio nella mia posizione precedente: braccio appoggiato sullo schinale del divano, seduta di fianco mentre si sorreggeva la testa con la mano appoggiata allo schienale. ''OK'' dissi,lei intanto aveva abbassato lo sguado. La presi per in polso e la feci alzare trascinandola fuori da qualla stanza e anche da quell'edificio, mentre lei mi guadava confusa e anche un po' sconvolta. ''Duncan ma che fai?'' disse sorpresa ma con un piccolo sorriso che la tradiva. '' Ti porto a fare un giro'' La guardai negli occhi e finalmente li vidi riaccendersi. Sorrisi compiaciuto. '' Tu sei fuori! sono le tre passate di mattina'' lo disse sorridendo ed io ne ero compiaciuto. Nonostante la sua iniziale disapprovazione ci ritrovammo a cammminare insieme per le strade di Toronto, ridendo e scherzando, parlando del più e del meno. Ormai l'inverno era alle porte e il gelo cominciava a scendere imperterrito per le strade di questa città. La vidi stringersi più a se cercando, probabilmente, di farsi più caldo. Forse avrei dovuto chiamare un taxi. ''Freddo?'' mi avvicinai a lei. '' Un po', ma nulla di che'' eravamo difronte ad un bar, ancora aperto nonostante l'ora, perciò decisi di entrarci, almeno ci saremmo scadati. Ci sedemmo ad un tavolo ed ordinammo due birre grandi. 
La guardai bere da quell'enorme boccale, sporcandosi un po' le labbra di schiuma. Lei non se ne accorse. Sorrisi abbassando la testa per poi rialzarla per guardarla meglio. Lei capì e subito si pulì con rapido gesto delle lingua. Ne rimasi particolarmente estasiato. '' Va meglio?'' lei sorrise ''Sì. un boccale di birra aggiusta tutto'' sorrisi. Lei guardò l'orologio del locale appenso ad una parete. '' Sono le tre e quarantacinque'' Disse lei guardandomi. ''Forse dovremmo andare a dormire'' ''O forse no'' dissi io interrompendola. Perchè era così fuggitiva? Sorrise. ''sentiamo che altro vorresti fare, Duncan?'' ''Hai sonno, vero?'' Le chiesi di rimando ignorando la sua precende domanda. '' Un po''' disse continuando a bere la sua birra. ''Senti, lo so, forse è assurdo, ma...ti andrebbe se predessimo una camera d'albergo e dormissimo là, per stanotte? Insieme, intendo.'' Lei posò delicatamente il boccale sul tavolo guardandomi come se avessi detto chissà cosa. Sorrise. Ancora. ''D'accordo''
Uscimmo dal locale e cercammo un albergo, che trovammo a pochi metri da quel bar. Prenotai una stanza per due e salimmo insieme in camera. Forse mi aspettai due letti separati e invece, mi ritrovai davanti un solo enorme letto matrimoniale. Eravamo entrambi sorpresi. ''emh, forse è meglio se...'' cominciò lei, ma io, per qualche inspiegabile ragione, troncai il discorso di lei. ''No. infondo ha detto che era l'ultima stanza rimasta e sono già le quattro passate. Inoltre che sarà mai, non è mica la prima volta che dormiamo insieme.'' Lei sembrò stranamente d'accordo, così ci mettemmo a letto.
Io, come ogni notte, rimasi con solo i miei boxer, Gwen invece rimase con le mutandine e la mia maglia. Ci mettemmo sotto le coperte, io pancia in sù, lei di fianco, dandomi le spalle. ''Sai, forse dovresti avvisare Courtney, magari è preoccupata.'' Continuai a fissare il soffitto. '' Non mi sembra il caso e poi non ne ho voglia'' mi girai verso di lei. Sentii il suo profumo di vaniglia e limone. Per un attimo quel profuno, così inebriante mi diede alla testa. Lei si girò verso di me. ''E' la tua ragazza.'' Mi guardò negli occhi occhi. I suoi si erano di nuovo spenti. La fissai a lungo, e cominciai a studiare ogni suo particolare. La sua pelle diafana venne illuminata fievolmente da un raggio di luna che penetrò dalla finestra. Le sue labbra, ormai senza rossetto sembravano belle morbide nonche quasi carnose. ''So che è la mia ragazza, ma ora non voglio parlare con lei, ne si lei.'' mi avvicinai a Gwen, che mi guardò senza dire una parola. Le posai un piccolo bacio sulla fronte, per poi coprirla con il lenzuolo per bene. Lei sorrise a quel mio gesto. '' Riposati un po', sei stanca. Sogni d'oro'' Lei chiuse gli occhi ed io rimasi a guardarla per qualche altro mezzo secondo per poi chiudere anch'io gli occhi.
''Duncan?'' ''mhm?'' ''Io ho votato per te'' Sorrisi senza però aprire gli occhi. '' Sapevo di poter contare su di te, grazie.'' Istintivamente le presi le mano e gliela stinsi senza dire altro.







NOTA AUTRICE: ciao a tutti, spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere con una piccola recensione. Spero di riuscire a stupirvi con il prossimo capitolo, un bacio.


Martijc23
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