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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    29/06/2015    5 recensioni
Ciao ragazzi!
So che non è una buona idea, ma non potevo non pubblicare questa! Mi prenderete sicuramente per una pazza con tutte le long che ho in corso, questa trama mi piace tantissimo! Spero che piacerà anche a voi!
Spero di avervi incuriosito ^^
Avviso: spoiler! Futuro ipotetico dopo la saga di Tartaros
*^*
La storia tratterà di come i ragazzi di Fairy Tail verranno trasportati in un futuro lontano, lontano dal loro tempo e dal loro modo di vivere, in un futuro vicinissimo al nostro, anzi.. nel nostro futuro dove la minaccia 'Zeref' non è ancora stata estirpata. Ma purtroppo tutto ha un caro prezzo. I nostri gildani riusciranno ad abituarsi a questo drastico cambiamento? Ma soprattutto.. riusciranno a riportare indietro la memoria perduta di tutti i loro compagni e alleati?
Un anima dispersa e una promessa da mantenere, vite da proteggere e minacce da cancellare, tutto sotto l'ala protettrice di un destino che si diverte a nascondere segreti e a far patire le persone la mancanza di ciò che a loro manca più di ogni altra cosa.
Nessuno può sfuggire al destino.
*^*
[STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Vacanza finita sul nascere

-Juvia!- la ragazza venne catapultata in mezzo alla vegetazione morta del bosco, lontano dalla battaglia.
Il corvino corse seguendo la traiettoria del volo della turchina, alla ricerca di quest’ultima; poco prima erano stati attaccati dai maghi oscuri di Zeref, questi avevano attentato a loro un’imboscata, separandoli dal resto gruppo.
Gray lo aveva notato subito, lo sguardo infastidito di Lui quando i suoi “seguaci” erano comparsi proprio all’inizio della battaglia, non sembrava fosse per niente contento della loro apparizione, sembrava pieno di odio verso di loro, come se non approvasse quello che loro facevano.
Ma la cosa in quel momento non lo turbava più, era preoccupato per la sua nakama, stavano lottando assieme quando proprio dietro di loro qualcuno era riuscito a separarli per poi mettere in difficoltà la ragazza.
In qualche modo era riuscito a batterla, facendola volare tra gli alberi spogli e affilati come lame, morti ormai da diverse ore, da quando Lui fece la sua comparsa.
Stava correndo, era dannatamente preoccupato per lei che ignorò totalmente ciò che stava accadendo attorno a lui, tra le esplosioni e i diversi attacchi dei nemici, il mago del Ghiaccio non sentiva più nulla intorno a sé, voleva solo raggiungerla.
-Juvia!- urlò nuovamente nella speranza di sentirla o vederla in mezzo alla vegetazione nera come la pece.
La sua preoccupazione era palpabile nell’aria, continuava a correre disperato schivando i diversi attacchi e incantesimi dei suoi nemici, finché la vide.
Era in piedi a lottare con tutte le sue forze con le unghie e con i denti, piena di ferite dalla testa ai piedi, con un ramo conficcato nel fianco destro, probabilmente per colpa della caduta di pochi minuti prima, in quel momento lui realizzò che la ragazza doveva essere davvero senza energie se non era riuscita a trasformarsi in acqua per non ferirsi con gli alberi.
Era circondata da quattro di quei maghi oscuri, di certo erano molto potenti, non erano praticamente comparabili a quelli di Avatar, erano a dir poco nettamente più forti di quest’ultimi.
Con un “Ice make lance” riuscì ad atterrarli e raggiungere la turchina, che cadde all’indietro, poggiandosi contro un tronco nero respirando a fatica, premendo i margini della ferita sul fianco.
Con una smorfia di dolore alzò lo sguardo verso colui che le correva incontro per poi abbozzare un sorriso –Gray-sama..- sussurrò felice di vederlo ancora intero, nonostante le diverse ferite visibili sul suo corpo, a causa di quella sua mania di spogliarellista.
Il mago scivolò sul fango, probabilmente formatosi per gli attacchi d’acqua della maga, per poi giungere davanti a lei –Juvia, tutto ok?- chiese notando il ramo nel fianco.
La turchina fece un cenno positivo con il capo per poi venir percossa da una scossa di dolore proveniente dalla ferita, una smorfia di dolore si dipinse sul suo viso sporco di sangue.
-Stupida- disse premendo una mano su quelle di lei, poggiate vicino alla ferita, per poi afferrare con l’altra il ramo ed estrarlo con velocità, così da evitare altri dolori alla sua compagna.
Questa si fece sfuggire un lamento, per poi riprendere a respirare affannosamente, ma in modo più regolare rispetto a poco prima.
-Pizzicherà- disse solo per poi ghiacciare la ferita alla compagna, che dalla sorpresa cacciò un urletto per poi stringere con le mani una del compagno –almeno così non sanguinerà e non peggiorerà- disse alzandosi per poi porgere una mano anche a Juvia per farla alzare da terra.
-Grazie- disse lei alzandosi –Gray-sama, Juvia pensa che lei e Gray-sama debbano raggiungere gli altri- aggiunse guardandosi attorno preoccupata per loro, da quando i maghi oscuri erano comparsi, questi avevano diviso il gruppo, rendendo le cose ancora più difficili per tutti.
-Si- rispose lui mettendosi in posizione d’attacco, gli uomini si erano rialzati per poi circondarli nuovamente –ma prima dobbiamo togliere di mezzo questi ficcanaso- ghignò mentre anche la ragazza di preparò mettendosi schiena contro schiena –non voglio perdere la scommessa con quei due maghi da strapazzo- aggiunse cominciando a sferrare attacchi magici ai suoi nemici mentre Juvia sorrise seguendolo nell’impresa.
 
Gray si lasciò sfuggire un lieve sorriso, in quel momento, il ricordo della sua ultima battaglia gli era ritornato in mente, mentre la ragazza di fianco a lui lo continuava a stringere per il braccio con possessività.
Quel giorno, il giorno in cui entrambi erano morti, non lo avrebbe mai dimenticato, perché sapeva che proprio quando vide la ragazza morire davanti ai suoi occhi, realizzò ciò che davvero nella vita reputava la cosa più importante.
Chiuse gli occhi, non era quello il momento di pensare alla sua vita precedente, ormai quella non esisteva più, oramai viveva in un altro tempo, totalmente differente da quello a cui si era affezionato, in quel momento doveva solo pensare a diventare forte abbastanza per poter finalmente porre la parola “Fine” a tutto quello che stava succedendo a causa di Zeref.
Era sicuro che quegli anni passati con Juvia ad allenarsi, gli erano serviti molto, quando qualche anno prima aveva incontrato la ragazza, entrambi recuperarono la memoria il giorno seguente, decidendo poi di partire insieme nonostante la loro tenera età.
Da quel giorno avevano viaggiato in giro per quello che molti secoli orsono era conosciuto come il Regno di Fiore, cominciando ad esplorare quelle terre che prima conosceva, e che in tutto quel tempo erano oramai cambiate quasi totalmente.
Poche città si erano salvate dopo quella terribile battaglia, ma sembrava che tutti fossero ignari di quello che era successo a quel tempo, gli storici non sapevano come dare spiegazione a molte delle tappe storiche dell’umanità, tutti ignoravano che la “magia” fosse la principale protagonista di queste tappe.
Tutti si erano dimenticati di quella meravigliosa realtà vissuta assieme alla magia, nessuno ci credeva più, nessuno era ormai abbastanza forte da poterla accettare nella propria vita.
Sbuffò, Gildarts era a dir poco patetico, non riusciva più a sopportare la sua vista, nonostante lui lo ammirasse molto, a scuola, il rosso, era davvero una schiappa.
-Gray-sama?- Juvia notò subito lo sbuffo del suo compagno, preoccupandosi all’istante –c’è qualcosa che non va?- chiese in seguito per poi guardarlo, senza mai staccarsi dal braccio del corvino.
-Si, staccati- rispose, non aveva tutti i torti, stava morendo letteralmente dal caldo per colpa di quella presenza costante sul suo braccio, e il caldo di certo non era tra le cose che amava di più.
-Ma Gray-sama! Juvia vuole stare così- disse lei mettendo il broncio per poi tornare a rivolgere una finta attenzione al mago dai capelli rossi, cosicché da far finire lì la piccola discussione.
Il mago del Ghiaccio roteò gli occhi per poi sospirare sconfitto, ormai si era abituato alla sua insistente presenza, e sapeva che non c’era nulla che potesse far cambiare idea alla sua nakama, ma neanche a lui non dispiaceva affatto la compagnia della maga dell’Acqua.
Ma in quel momento qualcosa lo stava turbando, sapeva il motivo per cui l’albina, pochi minuti prima era uscita dall’aula, e sapeva che la presenza di Lucy era fondamentale, però della bionda non ve n’era la benché minima traccia.
 
-Forse l’ho seminato- sospirò di sollievo la bionda, mentre si stava incamminando verso l’orfanotrofio per andare a prendere la piccoletta.
Non ci aveva messo molto a preparare l’occorrente per la gita, il fatto che Natsu era venuto a casa sua svegliandola presto, le era stato di vantaggio in fatto di tempo, infatti per via della sera precedente, non era riuscita a prepararsi il giorno prima.
Non poteva dire di non sentirsi strana in quei giorni, si sentiva più stanca, debole, soprattutto da quando si era scontrata con quel misterioso uomo a scuola, ma non ci volle dare tanto peso, non le interessava minimamente di lui, lei non era una tipa vendicativa per sciocchezze del genere, ma la verità era che non ne aveva semplicemente voglia, per il semplice fatto che un ragazzo dal strano colore di capelli continuava ad importunarla.
Nel giro di neanche una settimana, quel ragazzo l’aveva stressata in un modo assurdo, non le era mai capitata una cosa del genere, nessuno era mai riuscito a stressarla a così alto livello.
Si portò le mani nelle tasche del giubbottino di pelle sbuffando, quel giorno faceva particolarmente freddo, e, anche se il freddo non le piaceva affatto, in quei giorni le sarebbe stato di grande aiuto.
Ormai era già quasi arrivata all’edificio dove avrebbe dovuto prelevare la bambina, sinceramente non stava più nella pelle, anche se non era da lei essere entusiasta per qualcosa, ma probabilmente avrebbe fatto un eccezione, solo per quella volta.
Neanche a metter piede in cortile che una cosina verde, dall’altezza media di un bambino, le saltò addosso come una scimmia, e a seguire anche il resto dei bambini presenti in cortile.
Dire che questi ultimi si erano ingelositi del fatto che solo Lara sarebbe andata con lei, era dire poco, ma non potevano fare a meno di esser contenti, Lucy era venuta a trovarli anche quel giorno.
-Per favore, alzatevi- piagnucolò la bionda cercando di alzarsi dal terreno, i bambini si erano buttati addosso a lei facendola cadere a terra, di quel passo, la costola di certo non sarebbe più guarita.
Grazie all’aiuto della mora, riuscì a liberarsi della morsa di bambini, per poi alzarsi e scrollarsi i vestiti, dandosi leggere pacche sulle gambe.
Visto che i piccoli non volevano lasciare andar via la ragazza, quest’ultima decise di rimanere un oretta con loro –Facciamo così: io rimango qui ancora un po’ e voi poi mi lascerete andare, va bene?- chiese facendo sorridere i bambini, che contenti di esser riusciti a trattenerla con loro, esultarono.
La bimba dai lunghi capelli verdi se ne stava seduta sui gradini dell’entrata dell’orfanotrofio con la testa appoggiata sui palmi delle sue mani, persa tra i suoi pensieri.
Si soffermava spesso a guardare la ragazza dai capelli biondi che se ne stava tra i suoi compagni, era visibilmente felice, decisamente di più di quando lei l’aveva trovata a girovagare tra le strade malfamate della città, Lara le era grata per questo, Lucy l’aveva tirata fuori da lì portandola all’orfanotrofio, trovandole una specie di famiglia, composta solo dai suoi amici e da Nachika.
Ma c’era qualcosa che non andava in tutto quello, la piccola sentiva che qualcosa sarebbe andato storto, e pensare negativo non era da lei.
Più guardava la ragazza e più ne era sicura, ma dopo tutto lei era solo una bambina e i bambini sognavano, fantasticavano molto e spesso, magari si stava solamente sbagliando.
Quando la bionda si voltò verso di lei, la verdolina si alzò di scatto con un sorrisone solare stampato in volto, per poi correre verso colei che considerava la persona più importante della sua grande famiglia.
 
La porta di casa Dragneel si spalancò in un lampo, spaventando i poveri exceed che se ne stavano seduti sul divano a guardare alla televisione un film.
-Natsu!- esclamò sorpreso il gatto dal pelo blu per poi lanciarsi verso il suo compagno, non che migliore amico, per poi fermarsi a pochi centimetri da quest’ultimo con un battito di ali –ma non dovevi essere a scuola?- chiese notando subito dopo che il rosato si guardava in giro agitato.
-Ehm.. si- rispose vagamente cominciando a camminare per il salone scrutando con i suoi occhi tutta la stanza, non si ricordava più cosa voleva fare.
-Perché sei qui?- chiese poi la gatta dal pelo bianco incrociando le sue zampine al petto, osservando dal divano i movimenti del suo interlocutore.
-Vado in vacanza- rispose non curante cominciando a salire le scale, mentre Charle lo guardava con aria sospetta.
-Ma non sei tornato dalle vacanze due settimane fa?- chiese la gatta alzando il sopracciglio per poi alzarsi e seguire il rosato volando, intanto Happy se ne stava già seduto sulla scrivania della camera del suo amico a mangiare un pesce, mentre osservava il suo compagno di team cominciare a fare casino, mettendo tutto in disordine.
-Si- rispose lui impegnato a lanciare i vestiti sul letto, svuotando quasi completamente il suo armadio, trovando qualche volta dei resti di cibo.
La gatta scosse la testa per poi scendere al piano di sotto, non le andava di conversare con qualcuno come lui, in quel momento era troppo preso per poter parlare con lei.
Il gatto blu guardava divertito la scena del ragazzo che metteva a soqquadro la loro camera, causando un’infinità di rumori, udibili addirittura da fuori casa.
-Cosa potrei prendere?- si chiese il rosato girovagando per la sua stanza, da quando aveva messo piede lì dentro, si era scatenato l’inferno, aveva messo a soqquadro tutta la stanza, in quel momento regnava il più assoluto caos.
Aveva preso solo il suo sacco a pelo, che in quel momento era poggiato sopra una colossale pila di vestiti situati sul letto, ormai del tutto ricoperto da questi.
Per terra invece c’era ogni tipo di oggetto, libri scolastici, penne, astucci, cassetti, bicchieri, asciugamani, occhiali da sole, cappelli, di tutto e di più, e sembrava che il ragazzo non se n’era minimamente accorto.
Lo zaino che avrebbe dovuto usare per la gita era invece per terra in mezzo a tutta l’immondizia della sua camera da letto.
Sbuffò, lui non aveva la minima idea di cosa gli sarebbe potuto servire, non sapeva nemmeno cosa avrebbero fatto al lago, ma quando cominciò a rimuginare sulla parola “lago”, le parole “costume da bagno” gli vennero naturali da pensare.
Così, prese il suo costume e lo infilò direttamente dentro lo zaino, dopo di che prese due cambi, e anche questi li infilò nello zaino, lo richiuse e prese il sacco a pelo, infine prese un biglietto e una penna, trovata per caso in mezzo ai vestiti e scrisse un messaggio da lasciare a Wendy.
 
Wendy, non mi aspettare, dovrei tornare entro lunedì
Natsu
 
-Ecco fatto!- esclamò contento per poi correre come una furia giù per le scale, poggiare il biglietto dalla pessima calligrafia sul tavolo della sala ed uscire di casa per raggiungere la sua vecchia compagna di team, sotto lo sguardo poco convinto di Charle, e l’altro deluso di Happy che voleva accompagnare il suo amico nella sua nuova avventura.
-Charle! Natsu non mi ha neanche invitato!- disse piangendo il piccolo micio volando dalla gatta bianca, che se ne stava seduta a fissare la porta da cui era uscito il rosato.
-Vuol dire che sarà in mezzo a chi non pratica la magia- rispose pensierosa per poi esser colta da una delle sue visioni, sgranò quasi subito gli occhi per ciò che aveva visto –Happy.. siamo nei guai..- disse tenendosi la testa con le sue due zampine bianche, preoccupando il piccolo micio, già pronto ad addentare un pesce succulento.
 
-Maledizione! L’hanno trovata!- lo stesso uomo comparso a scuola qualche giorno prima, se ne stava seduto digrignando i denti.
I maghi di Fairy Tail l’avevano trovata prima di loro, dovevano assolutamente impedire che riuscissero a riportarla indietro, ed esisteva un unico modo.
-Dobbiamo prendere il contatto terreno- disse chiudendo gli occhi sospirando, quei maghi gli stavano mettendo i bastoni tra le ruote, non potevano permetterlo, assolutamente.
L’uomo si alzò uscendo da quella che sembrava un piccolo studio, per poi camminare tra i corridoi e scomparire tra le ombre di quest’ultimi.
-Stavolta non mi sfuggirà- disse lasciandosi dietro una risata sadica, che riecheggiò tra i corridoi tetri da cui lui scomparve.
 
-Mira-san! Ma come faremo senza Lucy-san?- chiese l’albina correndo per i corridoi della scuola, con già il fiatone in gola.
-Manderemo qualcuno a prenderla- rispose non capendo dove la ragazza volesse arrivare.
-E se non riuscissimo a portarla qui?- chiese preoccupata, la cosa era seria, se il contatto terreno non era presente, dove avrebbero messo la sua anima?
-Vuol dire che chiederemo aiuto a Mavis- sussurrò senza però farsi sentire dalla sua interlocutrice, che rimase zitta nell’attesa che la maga dei Take Over le rispondesse.
Le due maghe si stavano dirigendo nei sotterranei della scuola, dove lì erano costudite nove delle dodici chiavi dorate degli Spiriti Stellari.
Lì si sarebbe tenuto lo svolgimento dell’incantesimo che avrebbe collegato il vuoto con il mondo umano, utilizzando il potere nell’aprire i portali dei maghi degli Spiriti Stellari.
Raggiunsero le rampe di scale per poi giungere al pian terreno, e grazie ad un meccanismo generato dalla maga dai lunghi capelli albini, il pavimento di aprì rivelando un’altra rampa di scale, quelle che collegavano la scuola con i sotterranei. Appena le due scesero, il pavimento si richiuse silenziosamente sopra le loro teste.
 
-Ora passiamo a casa a prendere il resto delle valige e poi andiamo in stazione- disse la bionda tenendo per mano la piccola mentre con l’altra portava una strana sacca.
-Va bene!- rispose la verdolina sorridendo, non vedeva l’ora di partire, non era mai uscita da Nuova Magnolia, aveva passato tutta la sua vita o in orfanotrofio o tra le strade della grande città.
Erano circa dieci minuti che camminavano per le vie della città per poi giungere davanti la casa della bionda.
Questa prese le chiavi di casa per poi aprire la porta ed entrare insieme a Lara e richiuderla, in seguito salì le scale seguita dalla bambina, per giungere in camera sua, dove poco prima di uscire aveva lasciato l’occorrente per il viaggio.
Ma appena mise piede in camera, vide un ragazzo dai capelli rosa spaparanzato sul suo amato letto a dormire, ai cui piedi del morbido mobilio vi era un sacco a pelo e uno zaino.
Una vena cominciò a pulsarle in fronte, no, la cosa non poteva reggere ancora per molto, non riusciva proprio a mantenere il controllo con quel moccioso tra i piedi.
Così, camminò a passi pesanti verso il letto, facendo tremare la stanza per poi prendere per la maglietta il rosato e svegliarlo mentre lo sollevò dal materasso e lo scaraventò per terra, facendogli cozzare la testa contro il muro dell’altra parte della stanza.
-Ahio- disse lui massaggiandosi la testa per poi rivolgere uno sguardo confuso alla sua vecchia nakama, mentre la risata cristallina della bambina gli fece abbozzare un leggero sorriso.
-Oh kami!- esclamò con le mani fra i capelli la bionda –ma perché diamine vieni qui ad importunarmi, moccioso dei miei stivali!- urlò presa dalla rabbia più incontrollata, camminando verso il suo interlocutore, mentre la verdolina continuava a ridere, le facce terrorizzate del ragazzo e le facce esaurite della ragazza la facevano morire dal ridere.
-L-Lucy..? Che hai intenzione di fare..?- chiese il poveretto terrorizzato dallo sguardo sadico della bionda, che continuava a camminare verso di lui con passo lento e controllato, mentre si scricchiolava le dita delle mani con fare minaccioso.
-Oh.. ti concio per le feste- rispose una volta avvicinatosi a lui per poi abbassarsi alla sua altezza, poiché il poveretto era ancora seduto a terra contro il muro.
Da quel momento, da fuori casa Heartphilia si sentivano delle risate divertite, urla disperate, risate e urla tra l’esaurite e il sadico, che spaventavano i passanti della via davanti la casa, facendoli scappare a gambe levate verso le proprie abitazioni o verso i propri veicoli.
 
Ormai i maghi della classe di Gildarts erano per la maggior parte preoccupati su quello che sarebbe successo, di certo non si aspettavano che proprio al primo giorno di scuola della maga degli Spiriti Stellari, lo Spirito della Vergine sarebbe riuscita ad individuare l’anima perduta della sua padrona.
Ormai anche Gray e Gajeel cominciavano ad esser nervosi, l’assenza del fiammifero e della bionda era strana, avevano azzeccato il giorno sbagliato per rimanere assenti, soprattutto la ragazza, e tutti lo sapevano.
I due ragazzi si guardarono negli occhi capendosi all’istante, per poi ottenere l’attenzione dei draghi gemelli, che in seguito annuirono anch’essi.
-Gild..! Prof!- si corresse Gray richiamando l’attenzione del rosso, che si voltò verso il corvino, interrompendo uno degli studenti che se ne stava alla lavagna a parlare di sé per farsi conoscere meglio dall’insegnante.
-Dimmi- rispose lui comprendendo la serietà con cui il ragazzo lo aveva chiamato.
-Posso uscire?- chiese facendo intuire all’uomo le sue intenzioni, che in seguito annuì.
Il corvino uscì dall’aula rivolgendo un’occhiata a Juvia, facendole capire di restare in classe senza obbiettare, la quale mise subito il broncio, poiché il suo Gray-sama non voleva stare con lei.
In quel momento Gajeel si alzò di colpo dal suo banco per poi lanciare il suo astuccio in testa a Sting –Ehi biondino, fammi vedere se hai le palle!- disse ghignando per poi lanciarsi su di lui e cominciare una rissa.
Rogue si alzò subito nell’intento di fermali, mentre Gildarts osservava senza capire il motivo per cui il mago del Ferro avesse reagito in quel modo, per poi darsi la risposta da solo “Lui è Gajeel”.
Alla fine anche il moro si unì nella rissa, coinvolgendo in seguito i ragazzi della classe, mentre le ragazze rimanevano sotto i banchi nell’intendo di evitare alcuni banchi volanti.
Cana se ne stava tranquilla sulla sua sedia a sorseggiare il suo sakè in mezzo al caos, mentre Lisanna e Levy si ripararono entrambe sotto lo stesso banco, prendendo in seguito una Juvia, ancora visibilmente imbronciata, per il braccio e trascinarla giù con loro.
La rissa non durò molto poiché il rosso si alzò dalla sedia battendo la mano sulla sua cattedra con un po’ troppa forza, causando delle crepe su di essa, ma senza farla crollare.
In quel modo attirò l’attenzione di quasi tutti gli studenti tranne che dei diretti interessati, che continuavano a picchiarsi senza sosta.
A quel punto il mago prese i tre e li sbatté fuori dall’aula per poi chiudere con forza la porta, la cui chiusura causò il crollo della cattedra, generando una risata generale della classe, facendo imbarazzare il prof.
 
-Ci avete messo troppo- disse il mago del Ghiaccio correndo giù per le scale seguito dai tre Dragon Slayer.
-Gildarts non si muoveva a farci uscire- disse il ragazzo dai lunghi capelli mori, correndo dietro al corvino.
-Ok, non importa, ora dobbiamo trovarla- disse Sting interrompendo il battibecco che stava sul punto di nascere tra i due componenti di Fairy Tail.
-Ci dovremo dividere- disse Rogue per poi uscire dall’edificio scolastico assieme ai suoi nuovi compagni di classe.
I quattro si fermarono davanti i cancelli della scuola –Si, ma l’unico posto in cui potremmo trovarla potrebbe essere casa sua, non conosco altri luoghi- disse Gajeel massaggiandosi il mento.
-Vuol dire che proveremo a seguire il suo odore, non dovrebbe essere fuori città- rispose Sting guardandosi in giro, mentre i due Dragon Slayer annuirono alzando il naso al cielo e Gray invece sbuffò spazientito guardandoli.
 
-Loki! Quanto tempo riesce Virgo a mantenere il contatto?- chiese il vecchio Master, mentre se ne stava in piedi in una stanza buia, illuminata solamente dalle candele, dove al suo interno erano disposte le chiavi degli Spiriti Stellari ognuna in una colonnina tagliata a metà, di cui solamente tre erano vuote.
Lo Spirito Stellare del Leone comparve dietro a Makarow con aria preoccupata –Non lo so, ma credo che non ci voglia molto che il contatto venga interrotto dalle tenebre- disse facendo voltare il vecchio verso di lui.
-Cosa possiamo fare per aiutare la tua compagna?- chiese il Master massaggiandosi nervosamente i suoi grossi baffi, anche lui preoccupato.
-Purtroppo nulla- rispose scomparendo per ritornare nel mondo degli Spiriti Stellari, in quel momento il suo mondo era in fermento, gli Spiriti Stellari erano agitati, non avevano mai fatto una cosa simile, portare un anima nel mondo umano.
In quel momento dal corridoio collegato alla stanza sbucarono le due albine, con il fiatone, dove la maga degli Spiriti Stellari estrasse dal suo borsellino le sue due chiavi dorate per poggiarle ognuna al proprio posto.
-Eccomi, spero di aver fatto in tempo- disse l’albina dai capelli corti rivolgendosi al nonnetto che se ne stava con le braccia dietro la schiena a guardare la maga che avrebbe aiutato una dei suoi amati figli.
 
-Virgo, non puoi rimanere qui al lungo- disse la ragazza incappucciata guardando nell’immenso vuoto che la circondava con la sua oscurità.
-Ma Hime! Non posso lasciarla qui!- esclamò la ragazza vestita da cameriera cercando di avvicinarsi alla sua padrona, invano, era come se delle catene invisibili la stessero trattenendo, lontana dalla sua amata principessa.
-Virgo lo sai anche tu che rimanendo qui per troppo tempo, non potrai più tornare dagli altri- disse con voce flebile mentre pian piano i singhiozzi cominciarono a interrompere le sue parole.
La ragazza dai capelli violacei strinse i pugni, senza però riuscire a cambiare espressione in volto –Hime, tra poco riusciremo a tirarla fuori di qui- disse solo cercando di infondere coraggio alla sua principessa –tutti la stanno aspettando, sia noi Spiriti che i suoi compagni di gilda- aggiunse cercando di sorridere, però senza riuscirci.
-Lo sai anche tu che non ci riuscirete- disse lei ritornando a rivolgere lo sguardo sulla Terra in modo malinconico –senza il contatto terreno mi farete disperdere per poi scomparire- aggiunse accarezzando la sfera blu che teneva davanti a sé.
Ad un certo punto la ragazza incappucciata sollevò lo sguardo verso la sua interlocutrice per poi sgranare gli occhi, mentre le lacrime cominciarono ad uscire copiosamente.
-Hime..- disse lo Spirito della Vergine riuscendo, stranamente, ad avvicinarsi alla sua interlocutrice porgendole la mano, improvvisamente le catene invisibili che la stavano trattenendo erano scomparse e a quanto pareva la sua padroncina aveva cominciato a vederla.
La mano venne subito afferrata dalla ragazza, che in seguito tirò giù il suo cappuccio, rivelando i suoi lunghissimi capelli biondi e gli occhi color cioccolato, illuminati dalla speranza di poter rincontrare di nuovo la sua amata famiglia.
A quel punto una finestra si aprì in mezzo al vuoto, rivelando la figura di Yukino che guardava felice le due, contenta di esser riuscita a stabilire un contatto visivo con le due ragazze.
-Lucy-san, mi scuso subito, ho dovuto stabilire un contratto con i suoi Spiriti Stellari per poter riuscire ad aprire questo varco- disse chinando il capo con fare dispiaciuto.
-Non ti preoccupare, sono felice di vederti- rispose sorridendo alla sua amica la bionda –ma come farete a portami da voi se il mio contatto terreno non c’è?- chiese avvicinandosi alla finestra insieme allo Spirito Stellare della Vergine.
In quel momento l’albina venne spostata dalla figura di Mirajane –Lucy! Sono felice di vederti!- disse con le lacrime agli occhi per poi tornare seria –per farti tornare indietro avremo bisogno di Mavis se non riuscissimo a riportare qui il tuo contatto- rispose poi guardando seria la sua interlocutrice –Ma nessuno sa dove lei si trovi in questo momento- finì abbassando lo sguardo.
-Pensiamo che tu però potresti saper dove si trovi- irruppe Virgo guardando la sua padrona, facendole comparire in volto uno sguardo triste, facendo intuire agli altri che neanche lei sapeva dove fosse finita la Prima Master di Fairy Tail.
 
-No, non il treno vi prego..- disse il rosato trattenendosi dal vomitare mentre se ne stava davanti al binario ad aspettare che il treno arrivasse.
La bionda sbuffò sonoramente mentre Lara guardò preoccupata il ragazzo –Cosa c’è che non va?- chiese la piccolina avvicinandosi al mago del Fuoco poggiando la sua piccola manina sul braccio muscoloso del ragazzo.
Questo si girò da un’altra parte per paura di rilasciare il contenuto del suo stomaco proprio davanti alla bambina, mentre la bionda prese in braccio la piccola con fare protettivo, capendo ciò che sarebbe successo quando sarebbero saliti sul mezzo di trasporto.
-Non dirmi che soffri di chinetosi!- disse la ragazza tenendo stretta a sé la piccola che non capì che cosa fosse quella strana parola che aveva pronunciato la sua amica.
Il ragazzo, senza togliere la mano dalla bocca tirò su il pollice per poi accasciarsi a terra quando vide comparire il treno in lontananza.
In quel momento sentì la nostalgia salirgli impetuosa, lui, Happy e Lucy prendevano quasi sempre il treno per andare a svolgere le missioni più lontane, per il fatto che nei suoi ricordi fosse presente anche il suo migliore amico, divenne triste pensando che quella palla di pelo blu volante non fosse lì con loro come ai vecchi tempi.
Un nuovo conato di vomito gli interruppe il viaggiare nei ricordi, a causa del treno, che in quel momento si fermò aprendo le porte proprio davanti al trio.
-Se vuoi venire ti conviene muoverti- disse la bionda cominciando a salire insieme alla bambina, portandosi dietro i bagagli.
Il viso del Dragon Slayer divenne ancor più verde di quanto era prima, per poi cominciare a seguire le due finché uno strano odore non lo interruppe, facendogli scomparire i conati di vomito per poi drizzarsi e guardarsi intorno annusando l’aria.
Sgranò gli occhi per poi entrare a tutta velocità sul mezzo di trasporto trovando il vagone completamente vuoto e oscurato dalla stessa nebbia che aveva visto a scuola quando era comparso quell’uomo strano.
Subito vide la piccola Lara, piangente, picchiettare con entrambe le braccine, ignorando il dolore del braccio rotto, le gambe di un uomo, il quale teneva in braccio la bionda, la cui evidentemente era senza sensi, svenuta con la testa a penzoloni.
-Lasciala!- urlava la piccola tra le lacrime finché un calcio all’addome da parte dell’uomo non la fece cadere a terra, facendola rotolare ai piedi del rosato.
Questo non resistette, non poteva vedere altro, con la rabbia infuocò i pugni mentre gli occhi divennero colmi dello stesso sentimento perdendo la calma.
-Brutto bastardo!- urlò lanciandosi contro l’uomo, che cominciò a ridere guardando prima la bambina e poi il ragazzo venirgli incontro.
Quando proprio il mago del Fuoco stava per attaccarlo, l’uomo, scomparì ricomparendo dietro il Dragon Slayer con la ragazza ancora tra le braccia.
-Cosa..!- il Dragon Slayer del Fuoco non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che il mago oscuro gli diede un calcio dietro la nuca, facendolo cadere a terra di mento.
-Non te la lascerò così facilmente, piromane- disse il mago ridendo allontanandosi dal rosato, mentre la piccola dai capelli verdi si sedeva con ancora le lacrime agli occhi, tossicchiando per colpa del calcio di poco prima.
Il figlio di Igneel si alzò da terra stringendo i pugni, il colpo lo aveva stordito, ma non abbastanza da non permettergli di riprovare ad attaccare di nuovo, stavolta riuscendo a prendere per il mantello l’uomo e tirarlo a sé dandogli un calcio dietro le ginocchia facendogli perdere l’equilibrio e così anche la presa sulla bionda.
Natsu la prese subito in braccio issandola sulla spalla sinistra per poi raggiungere la bimba e prendere anche lei, la quale si stava intossicando con la strana nebbia nera.
L’uomo si rialzò da terra giusto in tempo per vedere i tre uscire dal vagone, strinse i pugni per poi tranquillizzarsi e ghignare, quel ragazzo non sarebbe riuscito a fuggire lontano.
Il rosato rimase interdetto quando vide la stazione completamente vuota, e il cielo oscurato da strane nubi nere, proprio come quella nebbia, probabilmente era opera del mago oscuro che li aveva attaccati.
La bambina continuava a tossire sempre meno finché poi, una volta ristabilitasi si asciugò le lacrime e portò le braccine attorno al collo di Natsu per reggersi meglio.
-Natsu.. chi era quel cattivo signore?- chiese mentre un singhiozzo la interruppe, stringendosi ancora di più al mago.
-Non lo so- disse lui, preoccupato a fuggire, la cosa non gli piaceva affatto, fuggire non era da lui, ma non poteva rischiare di perdere quelle due, Lucy non era ancora in grado di utilizzare la magia, quindi gli toccava proteggerla e combattere contro quello strano tizio non era la migliore delle idee, prima doveva nasconderle.
L’odore della nebbia era rivoltante, ma non abbastanza da non fargli percepire gli odori più forti, continuava a correre con destinazione la scuola, quello era l’unico luogo dove poteva chiedere aiuto, soprattutto quello del Master, che sicuramente sapeva cosa fare.
La sua corsa venne interrotta dallo stesso mago oscuro di poco prima, che comparì tra la nebbia al limitare della stazione.
Il Dragon Slayer del Fuoco digrignò i denti, ormai aveva capito che con la nebbia tra i piedi non sarebbe riuscito a correre lontano, gli serviva l’aiuto di Wendy, ma lei non c’era.
Il ragazzo cercò di scrollare la ragazza dai capelli biondi che teneva sulla spalla, nel tentativo di svegliarla, probabilmente quel farabutto le aveva fatto qualcosa, oppure era stata la stessa nebbia a farle perdere i sensi.
L’unica cosa che sapeva era che la ragazza si stava svegliando –Lucy, svegliati dannazione- disse il mago del Fuoco guardando con astio il mago oscuro che cominciava ad incamminarsi verso di loro a passo lento e controllato.
Natsu si chinò facendo scendere la bambina e posando la ragazza contro uno di quei cartelloni pubblicitari elettronici facendola sedere per poi girarsi verso il mago ormai a qualche decina di metri di distanza.
Lara cominciò a scuotere la bionda nell’intendo di svegliarla -Lucy svegliati!- urlò la bambina mentre le lacrime cominciarono ad uscire, la bimba lo sapeva, sapeva che qualcosa sarebbe andato storto e non voleva che quell’uomo cattivo facesse del male ai suoi amici.
La bionda si risvegliò di colpo con il fiatone e gli occhi sgranati, puntati sulla schiena del mago dai capelli rosa, ma non era lui in quel momento che vedeva.
La verdolina si lanciò contro la ragazza abbracciandola per la felicità per poi prenderla per mano e farle segno di alzarsi.
-Lucy, alzati e scappa- disse lui continuando a guardare l’uomo che in quel momento riprese a ridere.
-Cosa sta suc..- la ragazza non ebbe neanche il tempo di finire di parlare, poiché la risata dell’uomo la interruppe bruscamente, facendole corrugare la fronte.
A fatica la bionda si alzò prendendo per mano la bambina, che il quel momento smise di piangere stringendosi alla gamba della bionda.
-Pensi davvero che mi sfuggirà? Eh? Natsu Dragneel?- disse lui fermandosi a pochi passi dai tre.
-Cosa vuoi?! E come fai a conoscermi?!- chiese il rosato facendo segno alle due di scappare, ma la bionda non aveva nessuna intenzione di farlo.
-La cosa non ti interessa minimamente- rispose tornando serio per poi fissare la ragazza, che in quel momento prese in braccio la bambina riconoscendolo, quello era l’uomo che le aveva fatto del male a scuola.
-Eccome se mi interessa! Lucy è una mia nakama!- urlò lasciando perplessa la bionda la quale però venne subito colta alla sprovvista dal ragazzo –ti vuoi muovere a scappare?!- chiese lui rivolgendosi alla ex-maga degli Spiriti Stellari.
-No!- disse lei ferma battendo un piede a terra –perché mai dovrei lasciarti qui da solo con lui!?- chiese lei arrabbiata, non le piaceva per niente venir salvata da qualcuno, era come se la ritenessero inadeguata a badare a sé stessa.
-LUCY, VAI- a quel punto il ragazzo infuocò i pugni ruggendo, facendo sgranare gli occhi alla bionda alla visione delle fiamme uscire dal corpo del rosato.
Era come nei suoi sogni, Natsu era un mago, un mago del Fuoco per giunta! Lui era davanti ai suoi occhi con le fiamme che lo circondavano, pronto per andare all’attacco contro i propri nemici.
Cominciò a martellarle il cuore in modo impetuoso, ma non era il momento di star male, nei suoi sogni lei si fidava del ragazzo, avrebbe provato anche nella realtà, anche se lei non si era mai fidata di nessuno in tutta la sua vita.
Strinse tra le sue braccia la bambina per poi cominciare a correre l’esatto momento in cui il rosato si scagliò contro il mago oscuro.
Proprio così lo aveva sognato, un ragazzo le cui fiamme lo circondavano come se quelle fiamme fossero vive, e a quel punto ormai la ragazza ne era certa, il mondo in cui viveva non era come quello che conosceva, era tutta una menzogna, la magia esisteva e lei ancora non ci credeva del tutto.
Continuò a correre, ormai era tra le vie di Nuova Magnolia, con la bambina tra le braccia e le gambe che già le bruciavano, ma sopportò, aveva provato dolori maggiori, mica poteva fermarsi solo per quello.
La prima cosa da fare era lasciare Lara in orfanotrofio, ormai era palese che quell’uomo stava cercando lei e non la bambina, non poteva metterla in pericolo coinvolgendola in quel modo.
In quel momento avvistò il cancello dell’edificio, cominciando a sentire gli schiamazzi dei bambini –Lara, non devi dire nulla di quello che è successo ok?- le raccomandò la bionda, ancora lontana dal luogo in cui si stava dirigendo.
La bimba si strinse alla ragazza annuendo, nascondere la cosa non sarebbe stato un problema, la bambina non era ferita, non aveva neanche un graffio, il problema era solo la tosse causata dalla nebbia che c’era in stazione.
-Nachika!- chiamò la bionda una volta essersi avvicinata al cancello attirando la sua attenzione.
-Lucy? Ma non dovevate partire?- chiese la donna avvicinandosi per poi aprire il cancello e far entrare Lara.
-Lara ha un po’ di tosse, non credo che sia una buona idea portarla al lago, fa freddo e non vorrei che si ammalasse- disse la bionda forzando un sorriso, doveva andarsene il più in fretta possibile.
-Ah, va bene- disse poco convinta la mora per poi salutare la ragazza, che se ne andò in seguito, cominciando a correre dopo aver girato una via, scomparendo totalmente dalla visuale della donna.
 
-lo sentite anche voi?- chiese Gajeel annusando l’aria, ormai a pochi metri da casa Heartphilia.
I due Dragon Slayer annuirono puntando lo sguardo verso un’unica direzione, mentre il corvino sbuffò spazientito, il fatto che non avesse l’olfatto sviluppato lo rendeva meno utile in quel momento e la cosa non gli piaceva.
Ad un certo punto uno strano calore si abbatté sulla città ed insieme ad esso, due potenti aure magiche vennero immediatamente percepite dai quattro maghi, una delle due era molto famigliare.
-Cosa diamine sta combinando quel fiammifero?!- disse Gray sentendo chiaramente la potenza che in quel momento il Dragon Slayer stava emanando, inoltre a quell’insopportabile caldo che lo faceva letteralmente impazzire dal nervoso.
-Proviene dalla stazione- disse Rogue facendosi più serio del normale, aveva percepito chiaramente la presenza di un altro mago, sicuramente, quella che stava percependo, era un’aura oscura e ciò non prometteva niente di buono.
-Dobbiamo muoverci, Natsu-san è stato qui, probabilmente con lui c’è anche Lucy-san- disse il Dragon Slayer della Luce cominciando a correre seguito poi anche dagli altri.
Gajeel aveva già sentito quella strana presenza oscura, ma nei pressi della scuola qualche giorno prima, proprio quando era giunto in città per riconciliarsi con il resto della gilda.
Ma non aveva fatto in tempo a raggiungere l’edificio che nel giro di una decina di minuti la presenza era già scomparsa, ma il fatto che fosse ricomparsa, probabilmente era legato in qualche modo alla biondina, anche se non ne capiva il motivo; l’unica cosa di cui era certo era che la bionda era stata attaccata da qualcuno quel giorno, ma solo in quel momento aveva collegato la cosa.
-Ferraglia, che..!- il mago del Ghiaccio non ebbe neanche il tempo di finire che si scontrò contro qualcuno, cadendo a terra come un sacco di patate, dove a seguire la risata del mago del Ferro lo fece innervosire ancora di più.
Quando riaprì gli occhi capì quello che era successo, qualcuno gli era sbucato di fianco uscendo dalla via dove proprio qualche attimo prima il corvino stava correndo, girandosi notò una ragazza dai capelli biondi seduta a terra massaggiarsi la schiena, probabilmente durante la caduta aveva colpito la schiena contro l’asfalto.
-Lucy?- la risata del moro si interruppe poiché anche lui riconobbe la ragazza che in quel momento era in procinto da alzarsi dà in mezzo alla strada.
I Draghi Gemelli non si accorsero che i due maghi si erano fermati, quindi continuarono la loro corsa verso la stazione di Nuova Magnolia, nell’intento di dare una mano al rosato che probabilmente si era cacciato nei guai.
Gajeel invece rimase sorpreso, non aveva percepito l’odore della bionda e la cosa suonava strano, non gli era mai capitata una cosa del genere.
La ragazza essendo stata chiamata per nome alzò il capo leggermente stordita per poi emettere uno sbuffo alzandosi da terra per poi scrollarsi gli abiti dalla polvere.
-Hai un volto famigliare- disse lei guardando il ragazzo ancora seduto a terra a torso nudo senza smettere di tenere corrugata la fronte –come mi conosci?- chiese poi, dimenticandosi totalmente del perché poco prima stesse correndo come una furia.
-Siamo i nuovi della tua classe- disse il corvino alzandosi per poi portare il pollice dove “in teoria” ci doveva essere il logo della scuola sulla camicia “che in teoria” in quel momento doveva indossare –dannazione!- imprecò il mago notando solo in quel momento di essere mezzo nudo per poi cominciare a guardarsi intorno alla ricerca del suo indumento.
Il moro sbuffò per poi farsi avanti –Devi venire con noi- disse fermo il ragazzo innervosendo l’ex-maga degli spiriti stellari.
-Perché diamine dovrei?- disse cercando di ignorare le urla di vittoria del corvino, probabilmente aveva ritrovato la camicia dopo esser scomparso in una via vicina –comunque la cosa non mi interessa- disse interrompendo il mago prima che potesse dire qualcosa, per poi cominciare a camminare verso casa, ricordandosi solo in quel momento della sua attuale situazione.
Cominciò a correre dopo aver sgranato gli occhi, ma la presa ferrea sul suo braccio da parte del Dragon Slayer la fermò subito facendola arrabbiare e non poco.
-Lasciami- sussurrò a denti stretti rimanendo immobile tenendo lo sguardo puntato sugli occhi rossi del suo interlocutore.
-Uh, qui abbiamo una bunny-girl tutta pepe- disse ghignando il mago innervosendo maggiormente la ragazza dai capelli biondi.
-Ti ho detto di lasciarmi, non ho tempo di fare quattro chiacchiere con te- disse strattonando il braccio allettando di pochissimo la presa che lui aveva su di lei, “Com’è che mi ha chiamata?!” pensò lei, stava decisamente perdendo le staffe con quel buzzurro da strapazzo.
-Mi dispiace ma non posso farlo- disse lui per poi dare colpire alla nuca la bionda facendola crollare in ginocchio, non aveva ancora perso i sensi, ma era sul punto di farlo.
-Bastardo- sussurrò lei stringendo un pugno per poi svenire ed esser issata sull’enorme spalla del ragazzo dai lunghi capelli mori.
-Ma che cazzo hai fatto Gajeel!?- disse Gray raggiungendo, finalmente vestito, il mago del Ferro notando la ragazza appesa alla spalla del suo compagno.
-Senti, non voleva venire, così almeno non abbiamo problemi a portarla a scuola- disse cominciando ad incamminarsi verso l’edificio scolastico, per ora la presenza oscura era l’ultimo dei suoi problemi, in quel momento doveva portare la ragazza a scuola approfittando dell’occasione, perché probabilmente sarebbe stata la prima e l’ultima volta che lo Spirito Stellare della bionda, sarebbe riuscito a raggiungerla in quel luogo desolato, lontano da tutto e da tutti.









Angolo dell'autrice
Eccomi qui!
Mi dispiace per il leggero ritardo, ma questa settimana non ho avuto il tempo di pubblicare >_< sto ancora scrivendo la NaLu Week (di cui mi mancano altri sei capitoli da scrivere TT.TT), ho dovuto fare un disegno come regalo di compleanno per una mia amica (120cmx70cm) un impresa insomma, poi domenica sono andata ad un battesimo e il tempo è volato >_<
Va beh.. comunque.. come vi è sembrato il capitolo? Avete visto? C'è un po' di Gruvia *^*
Ma cosa più importante... Lucy ha scoperto dell'esistenza della magia!!! *O* e sembra che il momento del suo ritorno sia vicino ^^
Per oggi concludo presto, ho molte cose da fare uff!
Vi avviso che dopo questo aggiornamento, salterò il prossimo aggiornamento di questa fiction e delle altre perchè sarò estremamente impegnata con la NaLu Week, perchè da come ho detto prima non l'ho ancora finita TT.TT
Passiamo subito ai ringraziamenti <3
Rigrazio tutti i lettori perchè con l'aggiornamento della scorsa settimana ho superato le 1000 visualizzazioni ** e questa è la prima fiction che arriva ai 1000, vi giuro che sono così felice!!! E poi sapere che la mia fiction preferita (tra quelle che scrivo) sia stata la prima a raggiungere questo traguardo... ODDIO *^*
Ringrazio anche quelli che aggiungono ai preferiti/seguiti/ricordate questa fiction, aumentate sempre di più **
Infine un grazie gigantesco a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo!!!!
Grazie a nalla85 (quando le acque si calmeranno parlerò del passato di Lucy, spero che questo capitolo sia di tuo gradiemento ^^), a Sayaka chan 94 (mi dispiace, ma da come hai visto la gita non ci sarà >_<), a _LucyHeartphilia_ (spero che anche questo capitolo ti piacerà, perchè è stato davvero un parto XD), uzumakialways (mi rendi felice se mi scrivi così **), infine anche a Nisandra <3 (ti piace come si è sviluppato questo capitolo? Ahahahah non ti preoccupare per il ritardo <3).
Un bacione a tutti voi e alla prossima <3
Mary
   
 
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