Videogiochi > Mad Father
Segui la storia  |       
Autore: Le Cicche    29/06/2015    6 recensioni
Ciao a tutti, mi presento, il mio nome è Elson Drevis, ho diciannove anni e vivo in Germania con la mia famiglia. Vi voglio raccontare le disgrazie che vivo a causa loro, perché la mia non è una famiglia normale…è una famiglia di RPG. Mia madre è un fantasma, mio padre uno scienziato pazzo…la mia sorellina…vuole seguire i suoi passi. Ho uno zio pittore e i mei cugini Garry e Mary non hanno tutte le rotelle a posto, beh ma d’altronde neanche le altre mie cugine Ellen e Viola…non ho ancora capito chi delle due è chi! Ho due cugini alla lontana che si contendono la mano di una ragazza maledetta e due zii vampiri…e questo è solo l’inizio.
Ora signore e signori…ditemi voi io come posso sopravvivere, vi prego VENITEMI A SALVARE!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SACRIFICIO

Ci sono quei giorni in cui ti svegli e subito capisci che qualcosa non va, di sicuro oggi era uno di quei giorni.
Mi ero alzato di mia spontanea volontà, senza Maria che quasi buttasse giù la porta a pugni, avevo fatto una colazione tranquilla con cappuccino dalla morbida schiumina bianca e cacao, avevo chiacchierato con mia madre su cosa avrei fatto finita l’università (anche se avevo appena iniziato) e nessuno aveva tirato in ballo cadaveri e squartamenti…QUINDI ERA OVVIO CHE SAREBBE STATA UNA GIORNATA STRANA!
Avevo perfino ipotizzato che papà avesse per sbaglio investito Snowball e che il coniglio per sostituirlo non fosse ancora disponibile per la spedizione via corriere, ma MAI mi sarei aspettato quello che seguì da lì a poco.
Presi il cellulare e controllai la sfilza di messaggi che mi erano arrivati da ieri sera, una marea, ma tutti di Garry e di Pierre che si insultavano sul gruppo “I cuginetti maschi siiiiiiii *pugno*”, gruppo che avevo adeguatamente silenziato. Ancora niente di Akemi,  che strano. Ero preoccupato, erano due giorni che non si faceva sentire e non rispondeva alle mie chiamate. Sospirando rinfilai il telefono in tasca.
-Elson! Oggi giochi con me?- Alzai gli occhi su una Aya tutta solare.
-Non cred…-
-Non dire che devi studiare, perché so che non è vero! Maria mi ha detto che l’università è chiusa fino a ottobre! Era più bello quando studiavi in casa e potevi giocare con me quando volevo!-
Già…in realtà studiavo in casa con inseganti privati perché il primo giorno di scuola alle elementari tutti mi presero in giro perché ero figlio del Dottor Drevis…la sua fama mi precedeva sempre! Una sola persona mi parlò amichevolmente quel giorno, la persona che divenne la mia migliore amica e che veniva a trovarmi tutti i pomeriggi a casa, la stessa persona per cui ora pregavo non le fosse successo niente…Akemi, dove caspiterina eri finita?
-Va bene Aya, giocherò con te, cosa vuoi fare?-
-Siiiiiiiiiiii! Allora, giochiamo al dottore e il paziente, tu sei il paziente, io il dottore e devo esportarti il cuore, va bene?-
-Esportarmi che? Scherzi?-
-No sul serio, poi le regalo a papà, ha detto che gliene serve uno!-
Tic nervoso all’occhio modalità: On.
-NO!-
-UFFA PERÒ NON TI FAI MAI ESPORTARE NIENTE!-
-Mi pare il minimo!-
Non temete, alla fine non abbiamo neanche litigato, ci siamo accordati per un più normale “torello” insieme a Dio.
 Era il turno di Aya di stare in mezzo, quando lungo il sentiero che portava al giardino sul retro arrivarono correndo Shimoko ed Ebiko.
-Elson! Devi venire con noi!- Disse Shimoko ancora con il fiatone.
-Certo, per forza, devi farle capire che sta facendo una stupidata!- la assecondò l’amica.
Io però non ci stavo capendo niente. –Calma! Chi sta facendo cosa?-
Le due ragazze si lanciarono uno sguardo di comprensione e mettendomi le mani sulle spalle mi spinsero fino alla panchina del giardino facendomi sedere. –è meglio se stai seduto, conoscendo la tua attitudine allo svenire spesso!-
-Io non svengo spesso!-
-Akemi non è dello stesso parere!-
Akemi…a proposito, quello mi fece tornare in mente che ancora non l’avevo sentita, sommando il fatto che le sue due migliori amiche erano a casa mia tutte preoccupate…ok…era vero, forse ero propenso allo svenimento…un poco…
-è per Akemi? Sta bene?-
-Beh…si…per ora…- Ebiko prese un grosso respiro e poi raccontò tutto a raffica senza fermarsi –Akemi è andata a controllare le offerte ma le mele non c’erano e allora la sua ex tata ne ha approfittato ed è tornata tutta arrabbiata per vendicarsi e ha iniziata ad ammazzare gente al villaggio e Akemi per proteggere tutti vuole sacrificarsi!-
Era un discorso confuso, solamente due parole compresi, ma mi bastarono.
-Akemi, sacrificarsi? COME?-
Shimoko si asciugò le lacrime e mi prese le mani –Il villaggio vuole offrire un sacrificio per placare la maledizione della “dama bianca”, ed Akemi in quanto spirito protettore del villaggio si vuole offrire come vittima! Elson, ti prego, vieni con noi e convincila a desistere, è una follia quella che vuole fare!-
-Akemi è cosa? No non importa! Me lo farò spiegare con calma da lei!- QUALE CALMA????? –Ora dobbiamo impedirle di mettersi a fare una cazzata!(scusate il termine volgare ma ero davvero molto agitato) –
Strinsi più forte una delle mani di Shimoko e con l’altra afferrai quella di Ebiko. –Muoviamoci!-
-Grazie!- Esultarono le due ragazze dai capelli verdi.
Arrivammo alla mia macchina e ordinai loro di salire, io mi sedetti al posto di giuda e chiusi la portiera pronto a partire.
-Elson aspetta!- lo sportello del passeggero si aprì e Aya si sedette sul sedile di fianco a me.
-Che fai? Scendi subito Aya, sono di fretta!-
- Io e Dio veniamo con te!-
Accidenti, ci mancava solo questa!
-Aya, ascoltami per favore, la mia migliore amica sta per morire, praticamente suicida, e ancora non ho capito il perché. Ora, per quanto io ti voglia bene, non porto una bambina e uno zombie in una missione così pericolosa!...senza offesa Dio!-
-Si figuri Signorino!- disse il biondo accostato alla portiera.
Aya strinse i pugni ai fianchi –E invece noi veniamo, proprio perché ti vogliamo bene! Vogliamo aiutarti, e poi anche se sarà pericoloso io ho Dio che mi protegge…oltre a questa!- estrasse la motosega e la fece cantare, ridendo diabolicamente.
-La prego Signorino, ci lasci aiutare!-
Aya annuì sorridendo –Vogliamo salvare Akemi, così posso dimostrare alla zombie dalle treccine bionde che tu preferisci Akemi ad Ib!-
Sorrisi anche io abbassando lo sguardo sul volante –Va bene, potete venire…e farò finta di non aver sentito la parte in cui scommetti sulla mia vita sentimentale, Aya!-
-yeee!-.
Feci salire anche Dio sui sedili posteriori con Shimoko ed Ebiko e poi partii a 100 km all’ora verso il villaggio. In confronto a me i piloti di “Fast and furious” sembravano bambini sui tricicli.
-AAAAH rallenta!- Mi gridò Ebiko in un orecchio –Rallenterò quando saremo arrivati!-
Entrammo nel villaggio e frenai con una sgommata che probabilmente udirono per un chilometro.
-Arrivati! Ora prima di scendere fatemi capire perché gli abitanti del villaggio vogliono un sacrificio!-
-Per placare l’ira della “dama bianca” alias ex tata di Akemi, visto che qualcuno ha mangiato le mele  che dovevano fungere da offerte…e questa volta non sono stata io!- balbettò Ebiko.
Scendemmo tutti dall’auto e iniziammo a correre verso la piazza principale –Non c’è nessuno in giro- ci fece notare Dio –Già, speriamo non sia troppo tardi!- disse Shimoko ancora in lacrime.
Non poteva essere troppo tardi, non lo avrei mai accettato!
Tutti gli abitanti del piccolo villaggio erano radunati nella piazza e gridavano “più forte!”, “Uccidetela”, “ è tutta colpa sua”.  Mi feci strada tra la massa, procedendo quasi per inezia e con il cuore che accelerava ad ogni passo; esplose definitivamente quando sdraiata a terra vidi Akemi che cercava di proteggersi, rannicchiandosi, dai colpi di bastone che le erano inferti da degli uomini.
-Maledetta! Hai mangiato l’offerta per lo spirito guardiano e ora per colpa tua siamo maledetti, muori!- Le gridò un vecchio appostato al margine del gruppo degli aguzzini. Sentii l’ira ammontarmi dentro come un uragano.
Mi staccai dalla folla e corsi verso Akemi –FERMI!- mi gettai in ginocchio stringendo a me il corpo della mia amica e beccandomi sulla schiena il colpo che, se non fossi intervenuto, l’avrebbe presa in pieno viso. Mi aveva fatto parecchio male, ma cercai di non pensarci. –Akemi, mi senti, stai bene?- lei aprì leggermente gli occhi per guardarmi e sorridere –El…son…sei venuto…per me…- disse mentre mi sfiorò la guancia con una mano, dopo di che perse i sensi tra le mie braccia.
-Ragazzo, togliti subito da lì! Quella giovane ha mangiato l’offerta destinata al nostro spirito protettore e per colpa sua ora è furioso!-
Avrei voluto rispondere, ma mi fermai sentendo quella vocina nella mia testa…erano anni che non la sentivo, pensavo di averla messa a tacere, eppure ora eri lì che mi sussurrava –SE LO VUOI PUOI ANNIENTARLI TUTTI QUANTI- lo volevo? Non ne ero del tutto certo.
-Lei non ha mangiato l’offerta! Lo sapete benissimo!- Gridò Shimoko correndo verso di me con Ebiko. –Volete solo un capro espiatorio per credere che la maledizione si spezzerà, ma se non uccidete il vero colpevole non vi servirà a niente!-
Misi a tacere la vocina e bisbigliai sottovoce –Rpg- Solamente Ebiko parve sentirmi –Come, cosa hai detto?-
-Rpg, è ovvio, siete tutti Rpg! Avrei dovuto capirlo da un pezzo!- alzai la testa da Akemi ai rappresentanti del villaggio –Solo qualcuno con la mentalità malata di un Rpg può pensare come unica soluzione ad un sacrificio!-
Il vecchio di poco fa mi si avvicinò ridendo –Mio caro, ma è ovvio! Tuttavia non credo che tu abbia molto da ribattere, sbaglio o sei Elson Drevis? Il figlio di…-
-SI- Pure qui lo conoscevano? –Sono io…e con ciò? Sappiamo tutti cosa fa mio padre, ma questo non vuol dire che io lo condivida!-
-wohoh non è così semplice! Se nasci Rpg non puoi cambiare la tua natura, che tu sia il buono o il cattivo sei comunque legato indissolubilmente al tuo destino. Sei un Rpg Drevis, e devi accettarlo!-
Lo so che avrei dovuto mettermi a fare uno dei miei discorsi su come io non fossi mio padre e come il mio destino lo scegliessi da me…ma…in quel momento tutto quello che riuscii a fare fu…RIDERE.
-e va bene…andrò contro ogni regola, contro ogni logica, mi adatterò perfino a voi pazzi con la mentalità Rpg…ma salverò Akemi, costi quel che costi!-
Wow, sarebbe stato figo ed ad effetto dire questa frase come nei film, con quel tono eroico, invece mi accorsi di averla detta tra una risata e l’altra, con un tono  inquietante e psicotico.
-Come vuoi tu Drevis, allora il prezzo sarà la tua vita. Uccideteli tutti e quattro.-
Shimoko si paralizzò all’istante –Aspettate! Tutti e quattro? Quindi anche me ed Ebiko? NOOOOOOOO Ebiko fa qualcosa! Trasformati in mostro dai dai dai dai!-
Afferrò l’amica ed iniziò a scuoterla –Scimoko ferma! Non è che se lo chiami il mostro viene!-
Molto bene, volevano ucciderci? Che venissero pure, il vecchio aveva ragione infondo, io ero un Rpg…non potevo cambiarlo, per cui…perché non ascoltare la MIA VOCINA?
-Bzzz bzz taglia tutto si! –
Aya e Dio si pararono tra noi e gli abitanti adirati del villaggio –Nessuno tocca il mio fratellone! Se vi avvicinate vi tagliuzzo…o vi lancio contro Dio!-
Una mano mi si posò  lievemente sull’avambraccio, abbassai lo sguardo e vidi la mano di Akemi stringermi nel sonno.
Wooooo…cos’era successo? Ho avuto un vuoto improvviso. La voce di Aya mi richiamò.
-Elson, che devo fare con loro? Li vuoi morti?-
-Emh…- fino ad un secondo fa l’avrei voluto…ma perché? –No Aya…non si fa! Non abbassarti al loro livello di inciviltà!-
Mia sorella mi guardò leggermente delusa –ok, qualsiasi sarà la tua scelta fratellone, io l’accetterò…ma almeno permettimi di usare i loro pezzi per farne delle bambole!-
-Aya ti ho dett…- però forse sarebbe stato utile per fuggire… -Certo Aya, puoi farci delle splendide bamboline, con CHIUNQUE RIUSCIRAI A PRENDERE!-
Bastarono queste parole e il sorriso enorme di mia sorella a far dileguare tra le grida tutto il villaggio. –La figlia dello scienziato pazzo ci vuole uccidere!- però! Chi l’avrebbe mai detto che la fama di papà ci sarebbe tornata utile? Mi alzai sollevando in braccio Akemi e mi incamminai verso la macchina.
-Ebiko, Shimoko, voi non venite?-
-Meglio di no, gli abitanti del villaggio non se la prenderanno con noi…se non vogliono subire l’ira del mostro dormiente in Ebiko. Noi staremo bene, tu porta Akemi al sicuro e chiama suo padre, sarà felice di sapere che sua figlia è viva dopotutto.-
Sorrisi a Shimoko e salutai le due ragazze richiamando da me Dio e una delusissima Aya.
-Ero a tanto così dal prendere quella donna, dannazione!-
-Sarà per la prossima volta, Aya.-
-Puoi scommetterci, Dio!-


Quella sera andai a controllare come stesse Akemi, per fortuna a parte qualche piccola ammaccatura sembrava a posto, niente di grave.
-Ho parlato con tuo padre, gli ho spiegato la situazione e siamo d’accordo che tu rimarrai a vivere da noi fino a che le acque non si saranno calmate.-
-Ma, potrebbe volerci un sacco! Non voglio disturbare.-
-Ma ti pare Akemi! Non disturbi affatto! Mi fa piacere che tu resti qui! E farà molto piacere anche ad Aya!-
Akemi mi sorrise abbassando lo sguardo. –Ok, per stanotte dormi pure qui, le camere degli ospiti non sono ancora pronte.-
-E tu?- mi chiese preoccupa – In una delle camere degli ospiti…non ancora pronte ahahahahah mi basta un letto, per una notte non mi da di certo fastidio!-
Mi alzai e aprii la porta –Domani mattina Maria ti verrà a svegliare per la colazione!-
-Grazie infinite ancora Elson, sei troppo buono…con tutto quello che ho fatto!-
-Dormi e non pensarci mai più!-
Richiusi la porta sorridendo. Ripensandoci però non ero io quello troppo buono, il mio sorriso scomparve –Akemi, sei tu quella troppo buona, non avresti dovuto sacrificarti per quegli ingrati, IO LI AVREI LASCIATI MORIRE TUTTI QUANTI.-




Dal diario di Akemi
Caro diario IO STO MORENDO *:* o meglio, oggi stavo per morire ma poi è successo un miracolo! Ok Ok ora ti racconto tutto con calma, lascia che mi passi l’ormone impazzito.
Dovevo aver perso i sensi perché l’ultima cosa che ricordavo era Elson che si beccava una bastonata per salvarmi, mentre quando mi svegliai ero in una stanza dalle pareti color nocciola e il soffitto bianco.
Non realizzai subito dove mi trovassi, fino a che non misi a fuoco la vista e riconobbi la stanza di Elson. Mi drizzai come un fuso e mi sedetti di scatto. Ero sul suo letto! ODDIO ODDIO ODDIO ODDIO! Mi sdraiai di nuovo ficcando in naso nella stoffa del cuscino e WOOOOOOW aveva il suo profumo. Me lo sarei portato dietro camminando per tutta la testa in stile fangirl con il sangue al naso, ma…mi faceva male ogni osso!
In quel momento ricordai quello che era accaduto quella mattina, la storia della maledizione e del sacrificio. Come spirito guardiano non potevo permettere che uno dei miei protetti, anche se colpevole, venisse sacrificato, dovevo propormi io! Poi sembra che tutti abbiano accettato di buon grado l’idea di avere qualcuno che confessasse qualcosa che non aveva fatto, era un problema in meno a cui pensare per loro.
Però mai mi sarei aspettata che Elson venisse a salvarmi, oooooooooh gli mancava solo il cavallo bianco e sarebbe stato un ottimo principe azzurro, si, si. Però ora c’era un problema…lui sapeva che ero un Rpg…NOOOOO come avrei potuto affrontarlo ora? Avrei dovuto raccontargli tutto e prostrarmi per chiedergli scusa…in tredici anni non gli ho detto niente…e non è che siano pochi…
Sentii qualcuno salire le scale e svelta mi sdraiai di nuovo per far finta di dormire. La porta si aprii e sentii parlare
-Signorino, se serve qualcosa chiami.-
-Cero, grazie mille Maria.-
Un tonfo mi fece capire che la porta si era richiusa. Elson mi si avvicinò sedendosi sul bordo del letto.
-Akemi, ti sei svegliata?- io non risposi –Lo prendo per un no!-
Mi accarezzò i capelli sul cuscino emettendo una risatina nasale…quanto amavo la sua risatina nasale!*.*
Sentii il materasso sotto di me alzarsi di nuovo, segno che Elson si era alzato…ok…ora o mai più. Feci finta di svegliarmi massaggiandomi gli occhi. –Elson…sei tu?-
-Akemi! Ben svegliata!- si sedette di nuovo di fianco a me –Dobbiamo parlare, se te la senti-
-Di cosa?- avevo paura della risposta
-Del fatto che in tredici anni che ci conosciamo non mi hai mai detto di essere una Rpg.- Ecco, lo sapevo!
-Ecco…io….-
-Ti prego, dimmi la verità. Perché mi hai sempre mentito?-
Quelle parole furono come uno schiaffo, il brutto fu che me le disse con le lacrime agli occhi…non so tu caro diario, ma io ho un debole per i ragazzi che piangono. Però ora necessitavo di una risposta…beh optai per la verità.
-Lo so…avrei dovuto dirtelo…ma…avevo paura che tu non mi accettassi più…io…io…ti vedevo felice ad avere qualcuno di normale…e se tu sei felice lo sono anche io…-
Ero pronta per la sclerata tra tre, due, uno…
Elson mi strinse le braccia ai fianchi e mi abbraccio stringendomi forte forte a sé. Dovevo avere le guance dello stesso colore dei miei capelli.
-Akemi, lo sai che dovrei odiarti?-
-Si- sul serio? Non ero riuscita a dire altro?
-Allora spiegami perché non ci riesco?-
-Non lo so…- la banalità…
Mi premette le labbra sulla fronte e mi lasciò un tenerissimo bacio…beh guarda mio caro, se il bacio me lo avessi dato un po’ più giù, magari in quella zona tra il naso e il mento, a me non sarebbe dispiaciuto.
-Dovrei lasciarti riposare, è meglio che vada!-
NOOO come te ne vai di già! Cioè sono qui, sdraiata sul tuo letto, con uno sguardo da “fai di me ciò che vuoi” e tu vuoi lasciarmi riposare? Che fine ha fatto l’”uomo medio” dentro di te?
- Ho parlato con tuo padre, gli ho spiegato la situazione e siamo d’accordo che tu rimarrai a vivere da noi fino a che le acque non si saranno calmate.-
Si va bene…bla bla bla bla.
No come? Avrei vissuto con Elson? MA SPERIAMO LE ACQUE NON SI CALMINO PER UN BEL PO’!
Però…non ci credo che non mi odio per quello che ho fatto!
-Grazie infinite ancora Elson, sei troppo buono…con tutto quello che ho fatto!-
-Dormi e non pensarci mai più!-
Uscì dalla stanza con queste parole…Elson…spiegami come faccio ad non amarti.

Saluti caro diario, Akemi









NOTE DELL’AUTRICE
È FINITA SIIIIIIIIII! Signore e signori la qui presente è ufficialmente maturata! A questo punto non mi interessa neanche tanto con quanto uscirò, mi basta USCIRE!
Beh torniamo ad Elson ed amicizie che è meglio! Eccovi il capitolo nuovo, come avrete notato non è comico come tutti gli altri, questo perché avevo bisogno di un capitolo per introdurre un po’ di temi ed argomenti che più avanti verranno trattati, come ad esempio la personalità di Elson…non aggiungo altro.
Volevo ringraziare  m a f u r i n per aver inserito la storia tra le seguite!
Ora vi lascio e vi chiedo un favore piccolo piccolo. Come potrete immaginare ho l’adrenalina a mille in questo momento e non riesco a stare seduta per più di due minuti, per cui figuratevi rileggere tutta la storia, ma vi avevo promesso che oggi avrei pubblicato, e ci tengo a mantenere le promesse! Se trovate degli errori segnalate che correggerò il prima possibile!
Ciao ciao
Cammi

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mad Father / Vai alla pagina dell'autore: Le Cicche