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Autore: MargaretMadison    29/06/2015    2 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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(7)

 



'Cause I've been from place to place
Trying to bring you back
I've walked for days and days
'Cause I can't face the fact
That nothing is better than you
-Lost boy

 
 
 
Era passata una settimana da quell’incontro e non stava affatto bene.
Si era trasferita – in gran segreto – a casa di Eve, nel piccolo bilocale nella periferia nord. Era un appartamento piccolo ma accogliente, con le pareti tinte di color senape e il divano in pelle nera affianco a un piccolo caminetto che la mora non aveva mai provato ad accendere.
Ogni tanto messaggiava con Luke, si davano il buongiorno e la buonanotte e qualche foto tramite wechat.
Anche Michael le aveva scritto – molte più volte di quelle di Luke – ma non aveva mai risposto. Era infuriato con lei perché era sparita – di nuovo – senza dire niente a nessuno, senza dire niente a lui che aveva trovato la casa molto più triste e vuota senza la sua chioma bionda in cucina o il suo profumo dolce in giro per l’abitazione.
Si era arrabbiato perché “Non hai lasciato Luke quado ti si era presentata l’occasione”, messaggio che continuava a inviarle almeno una volta al giorno.
Era finito tutto con lei che scoppiava a piangere sul divano – erano le 2/3 a.m. – e Eve che correva verso di lei ad abbracciarla forte.
Le aveva raccontato tutto. Della sera in cui i ragazzi erano tornati dal tour, del patto e di come non era più riuscita a levarsi Michael dalla testa.
Eve si era arrabbiata, parecchio anche, perché era quel tipo di ragazza anche non tollerava i tradimenti ma poi si era addolcita allora le aveva fatto i pancakes e la manicure verso le prime ore del mattino.
Quando Olly raccontò come si sentiva protetta e viva quando faceva sesso – era tentata a dire “fare l’amore” -  Eve le sorrise dolcemente e le fece la domanda che Olivia si domandava da tempo.
«È lui il tuo “bene, bene”» disse riferendosi alla loro conversazione sull’amore.
E Olly poteva mentire a sé stessa, Luke, Michael o a chiunque altro ma non davanti i profondi occhi scuri di Evelyn.
«Sì, lui è la persona con cui sto meglio al mondo»
Eve sorrise – perché aveva capito cosa volesse intendere – «E lui lo sa?»
Olly abbassò lo sguardo sulle sue unghie smaltate di nero «Non ho ancora avuto modo di dirglielo»
«Secondo me dovresti dire la verità a Luke e lasciarlo. Poi, dopo un po’ di tempo, ti metterai con Michael. Ma devi mantenere questa relazione segreta perché se Luke lo venisse a scoprire mollerebbe la band e allora si scioglieranno mandando all’aria anni e anni di sacrifici e duri lavori» spiegò l’amica.
«È quello che mi spaventa di più, non voglio che la band si sciolga a causa mia. Il fatto è che io ci provo a lasciare Luke ma appena mi si presenta l’occasione sento un nodo alla bocca dello stomaco e non riesco a farlo»
Eve sembrò comprenderla «è normale, Olly. Dopotutto è il tuo ragazzo, con lui hai passato dei momenti indimenticabili di cui non ti dimenticherai mai. Anche a me è successo, ti ricordi? Non riuscivo a lasciare quell’idiota di James per Calum ma poi il tempo passa e guarisce le ferite. Allora ti accorgerai di aver fatto la scelta migliore, se effettivamente lo è. Questo fine settimana vado a stare dai ragazzi, potresti venire anche tu, non trovi?
Olivia annuì, «Forse gli dico anche quello che ho detto prima a te»
Evelyn si aprì in un sorriso «Perfetto, ora che hai delle belle mani e il pancino pieno, andiamo a dormire che stasera ti porto a ballare»
«Posso dormire con te? Come quando avevamo undici anni» chiese la bionda sporgendo il labbro inferiore per fare tenerezza all’amica»
Evelyn sbuffò fingendosi scocciata, poi acconsentì sorridendo. Olly si alzò in fretta dalla sedia emettendo un urletto eccitato e cose ad abbracciare l’amica.
Si andarono a rifugiare sotto le lenzuola, le loro fronti scontrate e due sorrisi che sembravano non voler abbandonare i loro visi.
«Ti voglio bene, Evelyn»
«Anche io, Olly. Ora dormi, che la notte porta consiglio»
 
***
E la sera non tardò ad arrivare.
Evelyn aveva trovato le prevendite della discoteca grazie a un suo compagno di università e non vedeva l’ora di andare a divertirsi un po’.
«Calum non ti dice nulla?» chiese Olly osservando il vestito nero aderente che Evelyn si stava rigirando tra le mani.
La mora, avvolta nel suo accappatoio color crema, scosse la testa «Certo che no. Alla fine sa che lo amo sopra ogni cosa ed è giusto che io mi diverta proprio come fa lui, l’importante è non farsi coinvolgere troppo dall’enfasi del momento. Poi non mi permetterei ma di fargli del male»
Olivia annuì, Evelyn stava dicendo tutto ciò che lei non era stata in grado di fare e si sentiva davvero male.
«Comunque questo vestito è per te» disse lanciandole un abito nero completamente ricamato di pizzo.
«Wow» si lasciò sfuggire «è bellissimo»
«E non sai quanto sarà bello su di te» le strizzò l’occhio.
Olivia sorrise e corse in bagno a lavarsi, non vedendo l’ora di mettersi quel vestito.
Si buttò sotto la doccia azionando il getto dell’acqua calda in modo da rilassarsi.
E subito venne invasa da flashback. Di quando si toccò immaginando Michael, di quando fecero la doccia assieme dopo la guerra di cibo e di come lo prese in…
«Olly, i servizi sono un bene inalienabile per tutti. Muoviti sotto la doccia che devo fare pipì» urlò Evelyn da dietro la porta.
Olivia frizionò velocemente i capelli e tolse lo shampoo e il bagnoschiuma dal suo corpo per poi uscire in fretta e avvolgere il corpo in un asciugamano.
Fece tutto di fretta, incurante di aver bagnato il pavimento, e uscì dalla stanza trovandosi davanti Evelyn stretta in un vestito color pesca che le stringeva il corpo formoso facendo risaltare le sue curve sexy per cui Calum stravedeva.
«Wow» si lasciò sfuggire Olly «Evelyn, sei… sei davvero…»
«In orario. A differenza tua. Muoviti che il taxi passa tra mezz’ora»
Olivia alzò gli occhi al cielo perché a Evelyn non si poteva mai fare un complimento. Gli trovava falsi – eccetto quelli del suo Calum – e pensava ci fosse sotto qualcosa.
«Va bene, mi muovo» sbottò mentre la mora si chiuse in bagno per truccarsi.
Lasciò scivolare la salvietta lungo il suo corpo e s’ infilò in fretta l’intimo – un reggiseno a balconcino e la brasiliana in seta nera per cui Luke stravedeva – e il vestito che Evelyn le aveva prestato.
Le stava bene, forse lo giudicò un po’ troppo sexy ma l’effetto vedo non vedo le piaceva davvero molto.
Asciugò i capelli e, grazie alla piastra, arricciò le punte facendo cadere i boccoli sul seno e le scapole.
Era bella, bella da mozzare il fiato. Subitò si immaginò la reazione di Michael nel vederla vestita in quel modo. Chiuse gli occhi e riuscì quasi ad immaginare i suoi occhi verdi passarle sopra il corpo, le sua labbra carnose aprirsi in un sorriso per poi bagnarle con la lingua.
Avrebbe fatto di tutto per riaverlo, ne era certa.
 
 
 

***

 
 
 
 
Il locale non era affatto male, i drink erano ottimi, il dj se la cavava bene e l’ultima hit di Martin Garrix le piaceva ancora di più quella sera.
Stavano ballando sul cubo della discoteca da venti minuti scarsi quando un ragazzo si avvicinò a Olly accarezzandole i fianchi. Iniziò a strusciarsi su di lei, ignorando il fatto che la bionda cercava di uscire dalla sua stretta.
Olivia spostò le mani del ragazzo dai suoi fianchi e con lo sguardo cercava Evelyn che era andata a prendere i drink ma le luci e le mani dei presenti le oscuravano la visuale.
«Piccola, chi cerchi? Non ti va di stare un po’ con me?» sbiascicò l’ubriaco facendola voltare verso di lui.
Era un ragazzo alto e magro, per nulla muscoloso con i capelli a spazzola marroni e gli occhi verdi, verdi come quelli di Michael.
Subito la mente la riportò sul ragazzo che non vedeva da tempo, le cose che doveva dirgli e che mai gli avrebbe detto, molto probabilmente.
Il castano la prese nuovamente per i fianchi avvicinandola a sé. Quel gesto fece risvegliare Olly dai suoi pensieri e subito portò le sue mani sul torace del ragazzo per allontanarsi.
«Sparisci» sibilò seria cercando di apparire minacciosa e affatto preoccupata o spaventata da quelle attenzioni poco gradite.
Per tutta risposta lo sconosciuto ridacchiò e «Avanti, piccola» disse lascivo «lascia che ti porti in un posticino tranquillo»
Olivia aprì la bocca per ribattere quando qualcuno, dietro di lei la precedette «Non hai capito che devi sparire, amico?»
Non ci volle molto a riconoscere quella voce. Quella voce che aveva sentito troppo spesso nell’ultimo periodo e che aveva imparato poco a poco ad amare, conoscendo ogni sua sfumatura.
Il ragazzo scosse la testa sconsolato e si allontanò masticando un’imprecazione.
Olivia rimase immobile, lo sguardo perso chissà dove. Deglutì a fatica, troppo spaventata per girarsi e osservare quegli occhi che tanto bramava.
«Ciao Olivia» parlò Michael, il tono duro e la mascella contratta. I suoi occhi cangianti si erano fatti scuri come ogni volta che si arrabbiava.
La bionda si girò verso la figura possente di Michael. Sembrava di vivere una scena al rallentatore, lentamente le persone affianco a lei iniziarono a sparire e così anche la musica. Erano solo loro due.
Indossava i soliti skinny jeans strappati sulle ginocchia, una maglia bianca coperta dalla giacca di pelle nera che contrastava la sua carnagione lattea.
Olly iniziò ad aprire e chiudere la bocca senza spiccicare una parola. Che poteva dirgli? Confessare il suo amore per lui o dargli delle spiegazioni?
«Olivia» la voce di Evelyn la fece sobbalzare e si girò di scatto.
“Ma perché poi le persone devono apparire nei momenti meno opportuni o all’improvviso?” si chiese scuotendo la testa.
«Olly, dobbiamo andarcene, ho visto Ashton, Luke e Mike qui, se ti vedono siamo fre- Oh, troppo tardi» arrossì immediatamente non appena puntò gli occhi scuri su Michael, poi si rivolse ancora alla sua amica «Dovete sparire, se vi vedono anche gli altri sono guai, ok? Ci vediamo direttamente a casa e mi raccomando, fai ciò che devi fare»
Olivia annuì e così fece Michael prima di prenderla per mano e condurla verso l’uscita del parcheggio.
Nessuno fiatò, l’aria fredda della notte la fece rabbrividire e si strinse nella spalle. Si sentì strana ad avere nuovamente Michael affianco a sé, completa.
Era tentata di chiedergli di rallentare perché coi tacchi non riusciva a correre ma Michael rallentò una volta vicino alla sua macchina nera.
«Entra» disse duro aprendo la portiera ed entrò nel posto del guidatore. Olivia ubbidì e si affrettò ad entrare.
Michael sbuffò, lasciando cadere la schiena contro lo schienale.
«Pensi che io si arrabbiato?» chiese lui senza guardarla.
«Dovresti esserlo, mi sono comportata male con te»
«Hai ragione, eppure non ci riesco. Mi piaci troppo. Sono solo confuso. Insomma, perché quando succede qualcosa che non va bene a te, tu scappi? Perché devi sempre fare la bambina viziata? Pensavo fosse Luke quello senza palle tra voi due. Invece mi sbagliavo» fa una piccola pausa dove si passa le mani tra i capelli e sospira «Che poi non capisco. Tu non vuoi essere abbandonata ma sei la prima che sparisce. Secondo me dovresti prenderti un po’ di tempo e pensare a ciò che veramente vuoi»
Olivia sentì gli occhi pizzicarle e un singhiozzo spezzarle in gola «Io… Io sono scappata apposta per questo. Volevo capire e ora mi è tutto più chiaro. Sei tu ciò di cui ho bisogno, ciò che voglio. Sono pronta a chiudere con Luke per stare con te, com’è giusto che sia»
Le parole le uscirono come un fiume in piena, le labbra si muovevano indipendentemente come se fosse tutto naturale. E sorrise, sorrise perché vide gli occhi di Michael accendersi di nuovo e farsi più chiari.
«Non sai quanto speravo che mi dicessi queste cose, Olly. Ho anche pensato di non sentirlo mai dire» sussurrò lui, sorridente «ma vedi, c’è un problema»
«Un problema?» domandò accigliata «Che problema?»
Michael sospirò e abbassò lo sguardo «Senti Olly, per quanto mi faccia stare male ammetterlo tu… tu devi tornare con Luke. Tra poco partiremo per il tour europeo e lui si rifiuta di partire se non ha la certezza di aver messo a posto le cose con te, ci andrebbero di mezzo anche Calum ed Ashton e loro non c’entrano nulla in ‘sta storia. Ma tu puoi seguirci, puoi venire con noi. Andremo avanti così come abbiamo sempre fatto e appena sarà arrivato il momento giusto la verità verrà fuori»
Olivia abbassò lo sguardo a sua volta scoraggiata. Sentì Michael avvicinarsi e il suo respiro sul collo «Hai solo una regola da rispettare: niente sesso con Luke altrimenti verrai punita e ti assicuro che non ti piacerà»
 

***

 
Michael parcheggiò malamente la macchina davanti casa di Olivia, non appena slacciò la cintura si catapultò sulle labbra di Olivia per baciarla con foga. Slacciò anche la cintura di lei e la portò su di sé, le gambe di lei a stringergli le cosce.
«Non sai quanto mi sono mancate le tue labbra, Olivia. Pensavo seriamente di impazzire. Voglio sentirle ovunque sul mio corpo, voglio assaggiarti ancora perché non sarò mai sazio di te. Voglio sentirti ancora mia»
Olivia rabbrividì nel sentire quella parole e una scarica di eccitazione le attraversò la spina dorsale.
«M-Michael, ti voglio anche io da… da tr-troppo tempo» sussurrò cercando frettolosamente la cintura per slacciargliela e lanciarla nei sedili posteriori della macchina.
«Entriamo in casa, non dovrebbe esserci nessuno oggi» continuò lei interrompendo il bacio.
Michael annuì e in un attimo furono fuori dalla macchina, davanti al portone di casa.
«Le chiavi?» chiese lui.
Olivia si piegò e alzò lo zerbino, prendendo la chiave che giaceva a terra. Sorrise soddisfatta e le mostrò il tesoro soddisfatta.
Michael le sorrise a sua volta – Dio, se le era mancato quel sorriso bellissimo – prima di baciarla con foga, quella foga che riusciva a trasportarla in un’altra dimensione «Non sai quante cose ho in mente di farti» passò le mani lungo il suo corpo «Con questo vestito mi hai fatto venire in mente un sacco di fantasie e» le strizzò il fondoschiena facendola sospirare sulle sue labbra «vorrei spaccare la faccia a tutti quelli che ti hanno guardato che sei solo mia»
Le parole uscirono ad intermittenza, interrotte dalle labbra di Olivia che sembrava non volersi staccare da quelle del ragazzo.
«Dovresti aprire la porta, sai?» mormorò lui sulla pelle calda della giovane che tremava come una foglia sotto il suo tocco.
Successe tutto rapidamente, appena misero piede in casa, Michael la trascinò in camera sua senza perdere il contatto dalle labbra delle giovane, la sua droga preferita.
Erano stesi sul letto, l’uno nelle braccia dell’altro, com’era giusto che fosse.
«Come mi vuoi, piccola?» chiese Michael leccandole il lobo dell’orecchio, gesto che la fece fremere.
«V-Voglio che tu sia dominante. È una cosa che ho sempre desiderato ma Luke si rifiutava» ammise arrossendo, vergognandosi per avergli fatto una proposta simile.
Il viso di Michael si aprì in un sorriso «Oh, Olly. Non smetterai mai di stupirmi» disse prima di ribaciarla «Se è questo quello che vuoi ti accontenterò, solo… ti spiace se registriamo?»
“Registrare?” si chiese, incerta di aver capito bene.
Olivia aprì gli occhi e cercò di spezzare il bacio senza sembrare brusca nei movimenti «Intendi, registrare quello che stiamo per fare col telefono?» domandò titubante.
Michael annuì passando a baciarle il collo, sorvolando l’insicurezza della voce di Olly.
«E… E se qualcuno lo trovasse?»
Michael si staccò e puntò i suoi occhi chiari e lucidi dall’eccitazione in quelli verdi di lei «Piccola, nessuno vedrà mai questo video oltre a me. Lo guarderò quando la fantasia non mi sarà più d’aiuto, se capisci cosa intendo»
Olivia arrossì e si morse l’interno guancia imbarazzata. Non era ancora del tutto convinta ma come dire di no a Michael?
Michael estrasse il cellulare dai jeans e lo posizionò sul comodino cercando di riprendere nello schermo i loro corpi, poi lo fece partire.
«Ti devi fidare di me, amore mio. Nessuno vedrà mai questo video» sussurrò baciandole le labbra mentre con una mano scese verso l’orlo del vestito per poi intrufolarsi sotto la gonna.
Le accarezzò le gambe con una dolorosa lentezza fino a raggiungere il suo centro. Scostò gli slip di lato iniziando a stuzzicare l’entrata con un dito. Olivia gettò la testa all’indietro pregustando già il piacere che da lì a poco Michael le avrebbe fatto provare.
«Mi vuoi, piccola?» chiese in un sussurro appena udibile.
Olivia annuì, gli occhi chiusi e il fiato corto non appena iniziò a disegnare cerchi sulla pelle sensibile.
«Supplicami e mi avrai» rispose ghignando e lasciò un morso sul suo collo.
«Oh, Michael, ti prego. Ti voglio da morire, ho bisogno di te» parlò Olly, la voce incrinata dai movimenti sempre più veloci e nei posti sempre più giusti.
«Mi vuoi dominante? Ebbene, dominante mi avrai» improvvisamente la mano di Michael abbandonò la pelle calda di Olivia che si lasciò sfuggire un verso di disapprovazione «Spogliami, Olly»
Michael era inginocchio sul letto e Olly, da sotto di lui, copiò la sua posizione iniziando a spogliarlo lentamente. Quando la maglia e la cintura dei jeans furono sul pavimento, Olivia accarezzò il torso non eccessivamente muscoloso di lui baciandogli le clavicole perché sapeva che gli piaceva. Con un’abile mossa dei piedi, Michael si tolse la scarpe mentre Olly continuava il suo lavoro indisturbata.
«Ho detto che potevi toccarmi?» le chiese duro quando la ragazza gli accarezzò il principio di erezione da sopra il tessuto dei boxer.
«I-io non…» balbettò incerta su cosa dire.
Michael sorrise lascivo e le sua mani s’intrufolarono nuovamente sotto il vestito di lei accarezzandole dolcemente il fondoschiena per poi schiaffeggiarlo all’improvviso, prendendo Olly alla sprovvista che sussultò.
«Non devi più prendere iniziativa, chiaro? Sono io che comando»
Olivia annuì sopraffatta dalle emozioni e si lasciò toccare nuovamente da Michael che le strappò quasi il vestito di dosso. Preferì quindi concentrarsi sulle mani di Michael che giocavano con suo seno piuttosto che immaginare la faccia di Eve una volta visti i brandelli del vestito.
«Michael!» urlò quando la penetrò con due dita senza avvisarla.
Michael si godette fino all’ultimo le suppliche e i gemiti di Olivia, gli spasmi e le sue unghie conficcate nel braccio. Lo faceva stare bene, perché vedere Olivia raggiungere il massimo del piacere – grazie a lui – lo soddisfaceva a sua volta.
Le baciò la testa, appoggiata sulla sua spalla, e la strinse a sé ancora più forte mentre sentiva il respiro farsi sempre più regolare. Aveva gli occhi lucidi, la labbra gonfie e dischiuse mentre i capelli biondi imperlati di sudore le coprivano la fronte alta. L’aveva vista più volte in quello stato e più l’osservava più sentiva qualcosa all’interno del suo cuore divampare in tutto il corpo.
«Sei stanca, piccola?» chiese lui baciandole nuovamente la tempia.
Olivia annuì, le gambe ancora tremanti dall’orgasmo che l’aveva travolta, e si strinse maggiormente al petto di Michael.
Michael sorrise sui capelli di lei e parlò. «Continueremo dopo quando ti sarai ripresa, adesso saluta la videocamera»
In quel momento Olly si ricordò del telefono di Michael che stava riprendendola scena e, rossa in viso per lo sforzo e per l’imbarazzo, si girò verso il comodino e salutò l’obbiettivo.
Michael spense la registrazione e si sdraiò sul letto invitando lei a fare lo stesso. Olly si accoccolò immediatamente sul petto di lui e iniziò a disegnare figure immaginarie sul suo corpo.
«Mi dispiace che non abbia fatto nulla per te» bisbigliò lei.
Michael scoppiò a ridere «Hey, a me va bene anche così. A me sta bene anche così, piccola. Non sai quanto mi piace quando vieni per me»
Arrossì Olly, Luke non le diceva mai queste cose e non era abituata a ricevere quel genere di complimenti «Ma non è giusto»
Michael si spostò di lato in modo da poterla osservare negli occhi e le scostò una ciocca sudata dalla fronte posizionandogliela dietro l’orecchio «Shhh, adesso riposati. Quando sarai sveglia e carica di energie faremo il secondo round. Ora dormi che mi era mancato averti tra le mie braccia così»
«Non riuscivo a dormire in questi giorni» ammise lei «Continuavo a pensare a te»
«Anche io, ero completamente perso senza di te»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
MY LITTLE TALK
Eccomi qua in lutto, reduce dalla vacanza più bella della mia vita!
Che dire? Ho riscritto il capitolo in spiaggia perché mi è balzata in testa una nuova idea e ho cancellato i vecchi capitoli, se tutto va secondo i miei calcoli l’ho anche allungata (amatemi, dai).
Ok questo capitolo è red ma così tanto red che mi sono guadagnata un posto all’Inferno ahahahah.
E vogliamo parlare della scena finale? Dove Michael da dominante – che tra i quattro vedo meglio Ashton e Michael, lol – diventa uno zucchero filato? Che per me poi lui ne sarebbe anche capace nella vita reale, nel senso passare da Sex God a orso abbraccia-tutti che ti fa le coccole.
Sono davvero di corsa e vorrei fermarmi a raccontare della mia vacanza, se mi avete coe amica di facebook già sapete bene o male come sono andate le cose lì e nada, mi dileguo,
bacissimi
Megghy

 

  
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