Entro in scena, il silenzio ora mi avvolge, primo atto, le tende si aprono. Il pagliaccio sulla scena ora piange, dalle sue lacrime nere tediose macabre mani si creano. Il rosso avvolge la scena, le ombre sono le protagoniste. Il pagliaccio inizia a gridare, un grido acuto, mostruoso eppure così armonico con quella tragica commedia.  Io sono lì, fermo, al centro del palco, io muoio. La scena cambia, siamo al secondo atto di questa folle opera, il colore dominante è l'azzurro. Quel colore che dovrebbe dare una sensazione di gioia in questo momento è cupo e morto. L'orchestra invisibile inizia a suonare, la musica si espande, morti che veloci volteggiano. Io ancora qui, immobile. Mi sento sfiorare un momento dopo ancora il vuoto, ora vedo arrivare i loro volti distorti dal dolore davanti a me e ora non più. Le maschere sofferenti degli attori piangono lacrime nere dagli occhi inesistenti. Ultimo atto, un' intera opera passata immobile al centro del palco, ma ecco che l'attrazione principale sta per arrivare. I balli cessano per poi ricominciare più veloci, la musica sale, un fruscio d'abito nero ed ecco arrivare la ballerina protagonista. Veloce si muove, tutti a lei s'inchinano, arriva a me e vedo il suo volto non distorto dalla sofferenza. la mano mi sento afferrare e una maschera posarsi sul mio viso. Mano nella mano con lei volteggio leggero, le lacrime iniziano a sgorgare dai miei occhi, adesso vuoti. Tutto si ferma, il pagliaccio dà un ultimo grido e si frantuma in mille pezzi di porcellana. La musica svanisce, le maschere tornano giù e lei si dissolve. Eccomi, al centro del niente, si spengono le luci, si chiude il sipario, è finita la commedia della mia vita. Non è così anche per voi, miei cari spettatori? Rimanete fermi, aspettando che arrivi la Grande Madre e nel mentre il mondo intorno a voi cambia. Ci rivedremo presto, amici miei, ci riuniremo ancora una volta per vedere la danza della morte.