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Autore: R_Iccio    29/06/2015    0 recensioni
Negli ultimi due anni dalla conferma del “Regime” gli attentati terroristici crebbero esponenzialmente sfuggendo al controllo dei vari governi, causando crisi e tensioni sociali non indifferenti. Diversi stati, corrotti dall'anarchia, finirono per scomparire, per poi essere sottomessi da un'organizzazione, di cui nessuno sapeva nulla... I media dei paesi non ancora in sfacelo accusavano i più grandi movimenti terroristici di queste malefatte, ma essi non erano nient'altro che pedine su una scacchiera molto più grande, di cui anche noi facevamo parte.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Negli ultimi due anni dalla conferma del “Regime” gli attentati terroristici crebbero esponenzialmente sfuggendo al controllo dei vari governi, causando crisi e tensioni sociali non indifferenti. Diversi stati, corrotti dall'anarchia, finirono per scomparire, per poi essere sottomessi da un'organizzazione, di cui nessuno sapeva nulla... I media dei paesi non ancora in sfacelo accusavano i più grandi movimenti terroristici di queste malefatte, ma essi non erano nient'altro che pedine su una scacchiera molto più grande, di cui anche noi facevamo parte.

 

Erano passati tre mesi da quando ci era stato comunicato di tornare nelle nostre case e rimanerci in attesa di nuove istruzioni. Venne imposto un coprifuoco e venne annunciato che quella che un tempo era la Repubblica Italiana era stata smantellata e che ora regnava un nuovo regime, di cui non ci venne detto nulla. Uomini armati iniziarono a pattugliare le strade, e coloro colti a infrangere una delle nuove rigide norme venivano puniti tramite violenza, sottrazione di beni o, in estremo, esecuzioni pubbliche. A tutti gli uomini e le donne sopra i vent'anni vennero assegnati nuovi incarichi, a cui non potevano opporsi. Tutti i ragazzi e bambini compresi tra i cinque e i dieci anni furono costretti a frequentare degli istituti di “formazione” per poi diventare cittadini modello plasmati al fine di servire il nuovo regime.

Io, all'epoca sedicenne, dovetti iniziare a frequentare il terzo livello dell'istituto: i bambini dai cinque ai dieci anni venivano istruiti e orientati al fine di essere fedeli uomini del regime, i ragazzi dagli undici ai quindici anni sostenevano un'istruzione più approfondita accompagnata da un primario potenziamento del fisico e da un plagio più accanito, infine i ragazzi dell'ultimo stadio formativo sarebbero dovuti essere plagiati alla perfezione e avrebbero dovuto finire i loro studi e il loro potenziamento muscolare avanzato ma, essendo il regime appena entrato in carica, i ragazzi di quest'ultimo settore venivano indotti all'obbedienza tramite svariate forme di violenza sia fisica sia psicologica.

 

 

La sirena suonò, come ogni mattina, alle sei in punto; mi alzai dal letto, mi lavai e indossai la divisa scolastica: niente più che una tuta dai comodi pantaloni beige, una maglietta nera e una felpa anch'essa beige, per le calzature non vi era nessuna indicazione, ma indossai delle scarpe da tennis, malgrado il tempo umido, perché sapevo che ci avrebbero sottoposti a un'innumerevole quantità di esercizi fisici. Salutai i miei e mi recai al centro del paese, dove una navetta a motivo mimetico attendeva tutti i miei compaesani del terzo stadio dell'istituto formativo. Salii senza aprir bocca e mi sedetti accanto a un ragazzo alticcio coi capelli neri che gli sfioravano le spalle e cogli occhi bruni, che scrutavano il vuoto. Gli diedi una pacca sulla spalla per farlo ridestare e abbozzai un mezzo sorriso comprensivo, lui ricambiò il gesto e tornò al suo sguardo vacuo.

L'autista della navetta mise in moto il motore e partì per un breve, interminabile, silenzioso viaggio. Circa venti minuti dopo il mezzo si accostò vicino ad un grande cancello incassato in un grigio muro di cinta, alcuni uomini in divisa mimetica e armati scambiarono due brevi battute con l'autista, che gli mostrò un qualche piccolo documento, e il cancello si aprì, permettendo alla vettura di entrare in quello che era l'esterno dell'istituto di terzo grado. Scendemmo direttamente davanti all'edificio principale, dove altri ragazzi attendevano di mostrare i propri documenti a un altro gruppetto di uomini in divisa. Attendemmo ordinatamente il nostro turno e, dopo essere stati frugalmente identificati e perquisiti, ci recammo ognuno nella propria sezione.

   
 
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