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Autore: LuckyV97    29/06/2015    0 recensioni
Questa è la storia di un incontro. Una storia d'amore. La storia di due destini che si incrociano, o meglio, che sono destinati a incontrarsi.
La storia di Luca, un ragazzo di 18 anni, estroverso, intraprendente, ma allo stesso tempo insicuro e in lotta con il mondo. La storia di Harumi (春美, in giapponese "bellezza primaverile") è una ragazza che proviene dal Giappone, molto introversa, timida e altruista.
Come si incontreranno i loro destini? Come faranno due persone così diverse a innamorarsi? Sarà un amore realizzabile o impossibile? Lo scoprirete solo leggendo.
AVVERTENZE: linguaggio esplicito in pochi tratti della storia (solo parolacce)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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E intanto piangeva, piangeva e ancora piangeva come una fontana. In casi come questi non so mai cosa dire. Anche per il solito discorso della mia paura di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Magari le mie parole avrebbero potuto peggiorare la situazione, ma non potevo comunque stare zitto e quindi mi esce un timido: “Mi dispiace!”
Questa dimostrazione di dispiacere ovviamente non poteva farla stare meglio, anche tentando e ritentando.
“Merda, che cosa terribile!” Aggiungo io, che mi sentivo estremamente coinvolto emotivamente.
Harumi non smetteva di singhiozzare e tra i vari fiumi di lacrime che scendevano dalle sue candide guance trovava comunque la forza di parlare ancora: “Non è colpa tua.” Dice lei. “È la vita che fa schifo. La mia soprattutto!”
Mi distruggeva vederla così. Una ragazza così bella e dolce, afflitta dall'amarezza e dalla depressione per una perdita così importante. Per una volta infatti trovo le parole giuste per provare a rassicurarla.
“Harumi, non fare così! La tua vita non fa schifo, è il cerchio della vita che è fatto così! Hai 16 anni, so che è un età molto delicata per una tale perdita e so anche che non è facile superare un trauma così forte, anzi è quasi impossibile secondo me. Io non sono riuscito ancora a riprendermi dalla rottura con la mia ex, avvenuta un anno fa, figuriamoci se fosse morto uno dei miei genitori! Ciononostante mi sento di dirti che, credendo in te stessa e nelle occasioni che la vita ti da e che ti darà sempre più, riuscirai a vincere o, almeno attenuare, questo trauma che ti sta distruggendo. È difficile, ma non impossibile.” Dico io con un filo di voce, trattenendo a stento le lacrime. Dopo una brevissima pausa in cui sospiro profondamente, riprendo con una cosa che avrei voluto dirle fin da subito: “Una canzone dice ‘People help the people’, che come saprai bene significa 'le persone aiutano le persone’. Quindi con ciò ti prometto una cosa: se hai bisogno di aiuto…io ci sarò per te. Sempre. Su di me potrai contare anche con gli occhi bendati”.
Glielo dissi guardandola profondamente negli occhi e lei che mi guardava con gli occhi lucidi e accennando un debole sorriso. “Grazie Luca” mi ringrazia lei con la voce rotta dal pianto.
“È il minimo che io possa fare, Harumi.” Le rispondo io, poi alzo lo sguardo e vedo il pullman in lontananza. “È arrivato il pullman” le dico io.
“Io aspetto mio padre oggi” mi risponde lei “Vai pure quindi”.
“Allora fa niente! Aspetto che tuo padre arrivi, se non ti da fastidio.” ribatto io, dileguandomi dalla massa di ragazzi che si avvicinavano al pullman come una mandria di buoi. “Non mi da assolutamente fastidio. Anzi, mi fa molto piacere. Grazie mille ancora.”
Con questa mio gesto le strappo un sorriso, che fortunatamente era un po’ più esteso rispetto a quello di prima. Ero troppo contento di averla fatta sorridere. Anche perché in un momento come questo bisogna fare di tutto tranne che peggiorare le cose.
“Sei molto disponibile. Ti ammiro molto per questo.” Mi dice Harumi.
Ed ecco che arrossisco come un pomodoro. “Come ho già detto, è il minimo che io possa fare, Harumi. Ti vedo triste e non ti posso lasciare così in questo stato. Gli amici fanno questo, no? Consolano e aiutano nei momenti critici e difficili!” Rispondo io.
“Magari tutti facessero il tuo ragionamento! Ai miei compagni di classe, pur vedendomi assente da ben tre settimane, non è importato niente di quello che è successo. Non si sono preoccupati della mia assenza e scommetto che non si chiedevano nemmeno il motivo per cui sono stata via. Tu sei l'unico che ha dimostrato interesse nei miei confronti.”
“Beh…è più forte di me. Io non riesco proprio a ignorare le persone che odio, figuriamoci le persone come te, alle quali tengo.” Mi fermo per paura di stare palesando troppo ciò che provo per lei. Poi riprendo: “Poi…considerando la mia pessima esperienza alle medie…mi sento in dovere di farlo ancora di più!”
Harumi tutta scossa mi chiede cosa mi fosse successo in quel periodo e se fosse stato qualcosa di grave. E io rispondo senza peli sulla lingua.
“No beh…rispetto a quello che è successo a te, non è assolutamente niente di grave. Solo che mi ha fatto stare molto male questa cosa. Alle medie ero stato bullizzato e poi fino alla terza media preso pesantemente in giro dai miei compagni di classe. Anche se non avevo fatto niente di male, mi sentivo una merda. Tornavo a casa mia piangendo perché non avevo amici e perché nessuno si preoccupava per me. Quindi è stato un periodo molto brutto. A dire la verità avevo paura che succedesse la stessa cosa al liceo, ma fortunatamente non è accaduto nulla del genere. Forse perché sono cambiato io o forse perché ho trovato dei ragazzi fantastici che mi hanno dato la forza di andare avanti. E quindi, dato che mi sono sentito di merda in quel periodo, non voglio trattare le persone allo stesso modo in cui mi hanno trattato quegli stronzi delle medie.”
“Non capisco come potessero prenderti così tanto prenderti di mira. Un ragazzo come te…! Già non capisco il bullismo, poi se è fatto su persone come te…ancora peggio!”
“Sono onorato di sentirti dire queste parole, Harumi!” “Sto solo dicendo la verità, Luca!”
“In qualsiasi caso…io ho passato tre anni di inferno alle medie, ma mi sono risollevato. Lo stesso lo devi fare tu! Solo tirandoti su e assaporando le cose positive e l'essenza della vita riuscirai ad affrontare i demoni del passato che ti corrodono dentro. E io farò di tutto per aiutarti se avrai bisogno. Questo te lo prometto con tutto il mio cuore.”
Harumi riprende a piangere, ma per la commozione stavolta. L'avevo capito perché, mentre piccole lacrime uscivano dai suoi occhi a mandorla, mi guardava con il suo sorriso stampato in viso. Il sorriso di cui mi ero innamorato.
“Oh…è arrivato mio padre!” Disse, non appena vede una macchina nera e abbastanza grande. Ci alziamo insieme e ci salutiamo in un modo completamente inaspettato da me. Mi abbraccia.
“Grazie mille per il tuo supporto e per il tuo aiuto.” Mi dice mentre io la stringo tra le mie braccia per darle forza e per trasferirle il coraggio di affrontare la sua vita.
“Ricordati…quando vuoi, io ci sarò sempre!” Le dico io con tono deciso e quasi con il dispiacere di lasciarla andare via da questo sincero abbraccio. Però ero obbligato, dato che non volevo già essere odiato da suo padre!!!
“Ciao Harumi. A domani!”
“Ciao Luca!”
Così finisce il dialogo più bello che abbia mai avuto con una persona come lei. Ero in una bolla di emozioni diverse: ero ancora dispiaciuto per la storia di Harumi, ero ancora scosso e pietrificato, ma allo stesso tempo il mio cuore si era un po’ sciolto, soprattutto in seguito a quell'abbraccio. Inoltre ero anche soddisfatto e contento di averle dato i consigli adatti per affrontare questo momento difficilissimo. Però io ci sarò per lei. Per Harumi…questo e molto altro ancora!
   
 
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