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Autore: Talitha_love    30/06/2015    4 recensioni
Una magica notte stellata, una ragazza, un diario, un unico grande amore.
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Lui... lui che aveva rischiato la vita per salvarmi dalla ciurma di Arlong, lui che mi aveva salvata un milione di volte, mettendo la mia vita prima della sua, lui che mai mi avrebbe lasciato andare, che mai mi avrebbe tradita, che mai mi avrebbe lasciata sola ad affrontare il destino. Quel giorno capii di amarlo.
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- quando ti ho detto di scrivere un diario al posto mio, pensavo che descrivessi solo gli appunti di viaggio... - dici alzando lo sguardo
- infatti è così - provo a difendermi ma la voce mi inizia a tremare
- non è quello che ho letto - ti avvicini lentamente
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Che questo sia l'inizio di qualcosa di magico? Non vi resta che scoprirlo! :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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DIARIO DELLA NAVIGATRICE


 


 


 



Una delle tante cose essenziali da tenere durante un viaggio, è sicuramente un diario. Indispensabile per annotare le imprese della giornata: le rotte intraprese, le isole visitate, e avvolte anche gli strani esseri che si incontrano per strada, come: polpi, sirene, talvolta robot, ma non solo; anche quelli che cercano di fregarti vendendoti un prodotto ad un prezzo altissimo. Fortunatamente riesco sempre a persuaderli, con il mio charme e la mia bellezza.

Il diario di bordo va scritto alla sera, dopo che, a giornata finita, ci si sta preparando per andare a dormire per recuperare le forze. Ah e... il diario di bordo, in particolar modo se si è parte di una ciurma di pirati, dovrebbe essere scritto dal capitano. E' il capitano infatti che decide dove andare, le rotte, le isole, ma... il nostro capitano è... beh... non è un capitano normale. Ha provato a scrivere un diario, lo avevo costretto all'inizio delle nostre tante avventure, quando ero entrata da poco a far parte della ciurma, dicendogli che era importante annotare tutto quanto su carta, e lui ci provò. La seconda sera lo trovai a dormire sul quadernino che gli avevo dato, con la penna in mano e la bava alla bocca. Non riuscii ad arrabbiarmi con lui in quel momento, sapevo che non ci sarebbe riuscito, non ne aveva voglia di stare chiuso in una stanza a scrivere, lui è fatto per l'avventura... cioè, per combinare casini, ciò che capita il 99% delle volte che sbarchiamo su un'isola. Presi il diario e lo portai nella mia cabina, scrissi io quella sera, ma mi ripromisi di andare a parlargli il mattino dopo.

Il giorno dopo mi presentai in cucina, luogo dove passa la maggior parte del suo tempo, con il diario in mano ed un'espressione tra lo stupito e l'arrabbiato. Volevo rimanere calma, non volevo andare su tutte le furie già di primo mattino.


- Nami, buongiorno - mi disse - che ci fai qui? -

- sai che ieri sera ti ho visto, vero? Pensavo stessi scrivendo sul diario, ma ti ho trovato a dormirci sopra... - dissi con tono leggermente infuriato

- non stavo dormendo, stavo ripensando a cosa avevamo fatto quel giorno! - mi rispose

- non prendermi per i fondelli! - gridai - avevi anche la bava alla bocca e russavi! Stavi dormendo - replicai

- senti, a me non piace fare queste cose - mi disse calmo

- ma dovresti, visto che sei il capitano! - dissi

- se ti interessa tanto perchè non lo fai tu? - mi disse

- e perchè dovrei farlo io? - risposi

- perchè io sono il capitano e te lo ordino - disse con un sorrisone

- NON RIGIRARTI LE COSEEE!! - gradai infuriandomi

- non me le sto affatto rigirando; scommetto che sei più brava di me a fare queste cose... - rimase un attimo in silenzio, poi si mise una mano dietro la testa - ...e poi io non ne ho voglia – confessò

- come sarebbe a dire che non ne hai voglia! Fai il capitano! - mi arrabbiai ancora di più - e va bene! Lo farò io d'ora in poi, almeno sò di scrivere fatti reali - uscii dalla stanza e portai il diario nella mia cabina.


Quello era diventato il diario del Navigatore, o meglio della Navigatrice.



Sono passati circa 3 anni da quella sera, ed io come promesso, alla fine di ogni giorno mi metto qui a scrivere, nella mia cabina. Tante cose sono cambiate, tante cose sono migliorate, tante peggiorate, abbiamo visitato un sacco di nuovi posti, siamo rimasti divisi per 2 anni interi, in isole di cui non sapevamo niente, sperdute nel nulla. Ci siamo ritrovati, e siamo ripartiti. Il nostro obbiettivo comune è l'arrivo nel grande blu e il ritrovamento del leggendario tesoro, One Piece. Il diario della Navigatrice adesso è diventato una sorta di diario personale per me, di diario segreto; nessuno lo può leggere, nessuno può scorrere le sue pagine, solo io; è il posto in cui mi svuoto, in cui posso scrivere tutto, emozioni, sensazioni, sentimenti... non parlo a nessuno di ciò che mi frulla nella testa, tranne che con Robin, che è la mia migliore amica.

Un tempo pensavo che l'amore fosse una causa persa, e lo penso un po' ancora oggi veramente, ma qualcosa è riuscito a cambiare questo mio pensiero. Io che usavo la mia bellezza per ottenere favori, per arrivare ai tesori più velocemente, per ottenere informazioni top secret, ma adesso io... io mi sono innamorata veramente. Ed è in serate come questa, quando durante il giorno non è successo proprio niente, quando abbiamo navigato in tranquillità senza incrociare un'altra nave, che mi siedo a raccontare quello che provo, quello che sento ogni volta che gli parlo o che gli sto vicino, ogni volta che lo picchio perchè mi fa arrabbiare, ogni volta che mi fa ridere.

E' successo tutto nell'Arcipelago Sabaody, dove due anni dopo essere stati divisi, ci siamo ritrovati (all'età quindi di 19 anni); e con la più improbabile delle persone. Appena lo vidi il mio cuore perse un colpo, anche se non riuscivo a capire il perchè di tale azione, pensavo fosse solo felicità, quando ci parlai per la prima volta dopo 2 anni. Lui... lui che aveva rischiato la vita per salvarmi dalla ciurma di Arlong, lui che mi aveva salvata un milione di volte, mettendo la mia vita prima della sua, lui che mai mi avrebbe lasciato andare, che mai mi avrebbe tradita, che mai mi avrebbe lasciata sola ad affrontare il destino. Quel giorno capii di amarlo. Non sapevo se fosse amore quello che provavo per lui tempo prima, o semplice affetto: stavamo costantemente insieme, ci vedevamo ogni giorno sulla nave, ci parlavo senza problemi - non che adesso ne abbia - ma dopo due anni che non eravamo in contatto, l'emozione fu talmente forte da farmi venire un capogiro. Eravamo di nuovo riuniti, e lui era di nuovo con me. Mi sentivo protetta quando c'era lui, anche se dorme e mangia la maggior parte del tempo, e mi fa arrabbiare 9 volte su 10... mi sento protetta!

So che tra di noi non ci potrà mai essere niente però... perchè lui non è interessato alle storie d'amore, e d'altronde neanche io, ma mi piacerebbe. E poi c'è quella donna, quella che delle volte nomina, la prima volta che ho sentito il suo nome mi è venuto un colpo, pensavo fosse la sua ragazza. Hancock. All'inizio non sapevo chi fosse, quindi andai a fare delle ricerche. Boa Hancock, l'imperatrice pirata, membro della flotta dei 7. Una donna bellissima; si dice che ogni uomo e donna cadano ai suoi piedi, e che lei riesca a trasformarli in pietra grazie al potere del frutto del mare. La prima volta che la vidi ebbi paura, vedevo nei suoi occhi che era innamorata di lui, ma poi mi accorsi che lui non aveva alcun interesse in lei, definendola solo un'amica, mentre Sanji ci sbavava dietro come un cagnolino. Capii che non dovevo preoccuparmi.


- ehi Nami - mi interrompi entrando nella cabina - stai ancora scrivendo? - chiedi

- non si bussa prima di entrare? - ti tiro un quaderno per lo spavento

- scusa, non pensavo ti spaventassi - dici per terra


Incrocio le braccia frustrata e fisso la parete davanti a me, con il cuore che batte a mille per l'infarto che mi hai appena fatto prendere.


- non mi ha spaventata – dico


Non rispondi, così mi volto verso di te. Tieni ancora quel quaderno tra le mani, aperto e stai leggendo. Subito non dico niente, pochi secondi dopo, però, mi accorgo di una cosa. - "Quel quaderno assomiglia al mio diario" - penso - "c'è anche il mio nome sopra" - noto. Mi volto verso la scrivania, notando la sparizione del suddetto diario. - "no! gli ho lanciato il diario!" - mi porto le mani alla bocca precipitandomi verso di te, che leggi ciò che ho appena scritto.


- ridammi il diario - te lo strappo dalle mani


Ti alzi, calmo e ti rivolgi a me aggiustandoti il cappello di paglia sulla testa.


- quando ti ho detto di scrivere un diario al posto mio, pensavo che descrivessi solo gli appunti di viaggio... - dici alzando lo sguardo

- infatti è così - provo a difendermi ma la voce mi inizia a tremare

- non è quello che ho letto - ti avvicini lentamente


Poso il diario sulla scrivania ed inizio ad indietreggiare a mia volta.


- stai lontano Rufy - dico appiattendomi al muro, ma tu non mi ascolti.


Ti avvinici finchè non riesci a bloccarmi contro la parete. Arrossisco violentemente.


- Nami... -

- Rufy... -


Le nostre labbra si sfiorano, gli occhi si chiudono, non riesco a reagire, non voglio reagire, mi lascio travolgere dal momento. Non appena le nostre bocche entrano in contatto, qualcosa mi esplode nel petto, non so se sia: felicità, stupore, panico, ma una cosa la sò... è amore, e tu lo ricambi.

Questo bacio mi sembra durare ore, anche se sono solo pochi secondi, le nostre lingue danzano, si cercano, si trovano. Pochi minuti dopo ci separiamo per riprendere fiato, ed è allora che mi accorgo di stare abbracciandoti. Le mie braccia ti cingono il collo, mentre le tue avvolgono la mia vita, in un delicato abbraccio, dentro cui mi sento al sicuro. Ci guardiamo intensamente negli occhi, ripensando a ciò che è appena accaduto; nessuno dei due ha il coraggio di dire niente, perchè sappiamo che ogni cosa sarebbe stupida, o sbagliata. Restiamo li... ci fissiamo, mi sento le farfalle allo stomaco, un'enorme felicità che mi esplode in petto, sicurezza, protezione... sono troppe per poterle descrivere tutte.


- Rufy! Ma ti sei perso! - è la voce di Sanji, si sta dirigendo verso la cabina


L'abbraccio che prima mi legava al capitano, si scoglie, ma le emozioni rimangono. Ormai è dietro alla porta, ma prima che Sanji faccia il suo ingresso, Rufy apre, e mi invita ad uscire.


- Nami-swannn, sei pronta per vedere le stelle cadenti! - mi dice Sanji, adorante con gli occhi a forma di cuori

- stelle cadenti? - domando

- si, non ti ricordi? - dice il cuoco – ne abbiamo parlato fino a mezz'ora fa -

- ah si giusto! Le stelle cadenti è vero! - mi si illuminano gli occhi – andiamo -


Per non destare sospetti mi dirigo per prima sul prato della nave, dove sono già tutti, mettendomi vicino a Robin e Chopper, che hanno preparato una coperta anche per me. Mi siedo.


- che sorrisone! - inizia Robin, poi si avvicina sussurrandomi – dubito che sia solo per le stelle cadenti – dice


La guardo stupita, - “come fa a intuire sempre tutto?” - penso. Vedo arrivare Sanji e Rufy che prima di sedersi mi guarda, sorride e fa l'occhiolino. Ricambio il sorriso arrossendo lievemente, quando sento un colpetto al braccio, mi giro, e noto Robin che mi guarda con aria furbetta. Ha capito tutto, e io annuisco solamente; mi sorride, l'indomani avrei dovuto raccontarle ogni cosa.

Alziamo lo guardo al cielo, lo spettacolo di stelle cadenti è iniziato, ma... il mio desiderio si è già avverato.




 

**********
Ciao a tutti! :D
Questa è la mia prima fanfiction sul mondo di One Piece,
la mia coppia preferita è RufyNami, così ho voluto scrivere una storia che
parlasse di una possibile relazione tra la Navigatrice ed il Capitano.
Spero che la mia fanfiction vi piaccia, recensite in tanti e fatemi sapere ;)
Un bacio a tutti! Ciaoooo :D


Talitha_love

  
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