Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Ai_1978    30/06/2015    6 recensioni
Non parlo appena sveglia, ma tu questo non puoi saperlo. Non apro mai bocca prima del secondo caffè. Ci sono tante cose che ignoriamo uno dell’altra: è normale considerato che, in fondo, non ci conosciamo. Anche se a volte, devo ammetterlo, sembra il contrario.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
A P. R. ...


MANI
 
Mani.
Tutto ciò che vedo di te sono le tue mani che si muovono leggere e sicure.
Veloci.
Troppo.
Il mio sguardo si confonde mentre seguo le tue dita alzarsi ed abbassarsi: bianco, nero, bianco, bianco, nero.
Chiudo gli occhi e immagino di essere lì, poco lontano da te, appoggiata allo stipite di una porta ad osservarti.
È mattino molto presto, poca luce filtra da una finestra semichiusa. Languidamente ti fisso, indossando la tua camicia per sentire il tuo odore e bevendo caffè.
Non parlo appena sveglia, ma tu questo non puoi saperlo. Non apro mai bocca prima del secondo caffè. Ci sono tante cose che ignoriamo uno dell’altra: è normale considerato che, in fondo, non ci conosciamo. Anche se a volte, devo ammetterlo, sembra il contrario.
In ogni caso, non oserei mai disturbarti: sei nel tuo mondo ora. Il tuo universo bellissimo, nel quale io mi sento un’intrusa.
Una fitta di gelosia mi attanaglia lo stomaco: vorrei farne parte, vorrei che le tue mani toccassero me così e che quel tremore che ti scuote fosse provocato da me.
Ho realizzato di avere una rivale: LEI.
Un’avversaria troppo grande e troppo forte, che non posso proprio battere. Inutili i miei sforzi, i sorrisi ammiccanti, le provocazioni alle quali quasi sempre cedi. Io sono carne, anima e cervello.
Ma Lei è cuore, passione e sentimento.
Non posso vincere.
Scuoto la testa e contraggo le labbra in un sorrisetto sghembo, sconsolata, mentre continuo a sorseggiare il mio caffè e le note invadono la stanza, permeandone l’aria. Le tue mani: quanto sono splendide?
Vivo per quelle mani che sanno dare vita, passione e anche piacere.
Le amo.
Quando mi spogliano, mi accarezzano, esplorano. Quando le tue dita scorrono su di me scoprendo i punti più nascosti del mio corpo, li stuzzicano, indugiano e li penetrano come un coltello caldo nel burro.
E adesso è il mio corpo ad essere scosso dai brividi al pensiero dell’orgasmo provato la sera prima grazie a te e alle tue mani, quando la razionalità ha lasciato il posto alla lussuria, il cervello alla carne, la dolcezza al sesso.
Te l’ho urlato, se non ricordo male: ho urlato il tuo nome, di essere tua ed una serie di altre cose che, a mente serena, non oso ripetere.
Tu invece non gridi mai: il tuo piacere è silenzioso. È fatto di palpitazioni potenti, respiro accelerato e mani… spasmodiche mani che mi cercano.
Le tue dita rallentano e con loro la musica… tocchi con l’indice l’ultima nota e poi…
Silenzio.
Ti volti, mi guardi.
Sorridi: sei tornato da me.
Faccio per raggiungerti, ma qualcosa mi trattiene.

Riapro gli occhi e vedo lo schermo del pc.
Una doccia gelata: era tutto solo fantasia.
Forse, chissà, magari… un giorno.
Per ora ci sono 325 Km circa che ci separano. Li ho contati sai, uno ad uno.
Improvvisamente tutto si fa opaco, stranamente lattiginoso.
Non vedo più nitidamente lo schermo.
Deglutisco: no, non devo piangere. Tu non vuoi che lo faccia, e non ti piaccio sentimentale.
…fosse semplice.
Muovo il mouse e rifaccio partire il video, almeno ti sento qui con me.
E improvvisamente, nella confusione delle lacrime, scorgo di nuovo quell’immagine che mi fotte il cervello…
Mani
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Ai_1978