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Autore: Jordan Hemingway    30/06/2015    1 recensioni
Hansel correva incespicando sull’erba bagnata, consapevole che la sua fuga non sarebbe finita mai. Non puoi fermarti dopo aver ucciso la prima volta, non ne sei in grado.
Avrebbe voluto pensare che se l’avesse saputo si sarebbe fermato in tempo, ma non era mai stato bravo a mentire.
Nemmeno a se stesso.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per l'evento del gruppo FB We are out for prompts, su prompt di Occhi di Nebbia (Prompt:Originale Urban fantasy, incipit “Hansel correva incespicando sull’erba bagnata consapevole che la sua fuga non sarebbe finita mai.”)
 
Hansel correva incespicando sull’erba bagnata, consapevole che la sua fuga non sarebbe finita mai. Non puoi fermarti dopo aver ucciso la prima volta, non ne sei in grado.
Avrebbe voluto pensare che se l’avesse saputo si sarebbe fermato in tempo, ma non era mai stato bravo a mentire.
Nemmeno a se stesso.
I piedi gli facevano male: non era abituato a camminare scalzo, ogni sassolino e ogni radice sembravano conficcarglisi nella carne viva. Dov’era l’asfalto morbido sotto le suole, dov’erano le sue scarpe in cui i piedi bianchi e sottili venivano avvolti ogni mattina?
LUI diceva che erano piedi d’angelo, così candidi che perfino il peccato si sarebbe sublimato al loro tocco: per questo posava le labbra sulla loro pianta, per essere purificato.
In quei momenti, Hansel dimenticava il mondo esterno: non era più un rifiuto, un frutto spurio di un ventre sconosciuto, in parte umano e in parte no. Era il SUO angelo, e LUI non lo avrebbe mai lasciato andare, lo avrebbe protetto dal male, dal buio, dalla foresta che incombeva sulla città, minacciando di soffocarla in un abbraccio mortale di liane e tronchi.
Ora LUI non avrebbe più potuto tenerlo al sicuro: il suo cadavere danzava nel vento, appeso ai fili della luce, dove Hansel l’aveva attirato.
Cadde di faccia, ingoiando erba e terra umide e amare, come il grumo di sentimenti che aveva nel cuore: LUI lo aveva ingannato.
Non era il SUO unico angelo, ce n’erano stati tanti prima di Hansel.
Angeli caduti, bambini e adolescenti ibridi, di quelli che vagavano per le strade tentando di somigliare ai veri umani, esseri a cui era negata anche la minima parvenza di tolleranza. Tutti prede per LUI, che si stancava non appena crescevano troppo per i suoi gusti, questo LUI gliel’aveva spiegato sorridendo.
Per questo aveva dovuto ucciderlo.
Si rialzò, sputando saliva nera, e riprese a correre in direzione della foresta: non era mai stato un angelo, la sua vita era stata una menzogna.
Era giusto che si addentrasse nel buio, per unirsi agli incubi a cui apparteneva.
  
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