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Autore: BdbzB    01/07/2015    1 recensioni
Eccomi con una nuova traduzione. Questa volta è una raccolta di one-shots, quindi non sono collegate le une con le altre. In queste storie vedremo Oliver e Felicity alle prese con diverse situazioni.
Dal secondo capitolo:
"[...]Rannicchiandosi contro di lui permise alla sua mente si spegnersi. [...] Tutto ciò che riusciva a vedere era l’immagine sfocata della barbetta di un giorno di Oliver, e il bordo del colletto della sua camicia.
Sentiva delle voci ora, non solo quella di Oliver. Lentamente si rese conto che la musica nel club era stata spenta, e lo spazio intorno a loro era più luminoso.
'Perché non la porti nel tuo ufficio, capo? Aspetto io la polizia' sentì dire da Roy con attenzione, come se avesse paura di spaventarla solo con la sua voce.
La testa di Oliver si posò sulla sua. 'Ti porto sopra. Sei al sicuro.'"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Thea Queen
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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TROPES

PARTE 2
Il cuore di Felicity batteva all’impazzata mentre si girava per fronteggiarlo, non guardando da nessuna parte se non il suo viso. Come se poi potesse guardare altrove. I suoi occhi avevano catturato i suoi. Così tanta speranza, così tanto desiderio. Felicity poteva dire che lui fosse come appeso a un filo.
 
“Sei sicura?” le chiese con voce gutturale, le mani già protese verso di lei.
 
Felicity gli rispose avvicinandosi a lui, in modo da far toccare i loro corpi, l’acqua che ora incontrava anche il suo corpo.
 
Il contatto ruppe definitivamente la decisione di Oliver. La sua bocca ingerì il sussulto sorpreso di Felicity. La alzò facilmente, incastrandola tra il suo corpo e le mura della doccia. Le mani percorrevano la sua pelle liscia, esplorando, imparando cosa le piacesse.
 
Felicity portò le braccia intorno al suo collo e cercò di fare del suo meglio. Una mano andò nei suoi capelli, l’altra accarezzò il suo ampio petto, assicurandosi di graffiarlo con le unghie sul capezzolo. Oliver le rispose con un ringhio gutturale, e portò una gamba sui suoi fianchi.
 
Felicity si inarcò in risposta, i fianchi che combaciavano con quelli di lui. Lo poteva sentire tra le gambe. Duro. Si chiese se fosse così da quando aveva lasciato il letto.
 
La lingua di Oliver giocò con la sua, mandando scintille di desidero proprio dove lei ne aveva bisogno. Portò una mano dal fianco al seno, non perdendo tempo nell’usare il pollice per stuzzicarle un capezzolo. Felicity gemette alla sensazione, separando le loro bocche per dargli maggiore accesso.
 
Oliver prese l’occasione al balzo, le labbra tracciarono una scia lungo il collo, fermandosi nei posti che la facevano gemere a voce più alta. Si fermò sulla clavicola per un po’, prima di sollevarla più in alto. Felicity ora era leggermente su di lui, entrambe le gambe si posizionarono sui suoi fianchi per avere maggiore stabilità, ma questo gesto li fece gemere entrambi.
 
Quando Felicity inarcò la schiena, Oliver abbassò la testa. La sua calda bocca sul seno le fece girare la testa, tutto quello che poteva fare era graffiare la sua schiena, infilandovi le unghie quando lui succhiava forte.
 
La mano che non era appoggiata contro la parete raggiunse l’altro seno, stuzzicandolo come aveva fatto prima. Il respiro di lei cominciò a essere corto e, nonostante ci provasse, non riusciva proprio a fermare i gemiti.
 
Non avendo paura di cadere, Felicity fece scivolare le unghie lungo la schiena. Oliver fece un gemito in approvazione e Felicity fece una risatina mentre lui riprese a succhiare la pelle del collo, mordendola leggermente lungo la mascella.
 
Con una leggera rotazione dei fianchi lei lo poté sentire, proprio dove lo voleva. Oliver mosse il bacino verso quello di lei e Felicity si tirò indietro, solo questa pressione era quasi abbastanza. Tutte le sensazioni si concentravano nel suo centro.
 
“Oddio!” gemette sonoramente mentre Oliver fece scivolare una mano tra i loro corpi, trovando il suo clitoride con il pollice. Felicity inarcò i fianchi involontariamente. La mano che aveva sulla sua schiena si mosse verso il basso, posandosi sul fondoschiena.
 
Aveva poggiato la testa sulla sua spalla, incapace di fare qualsiasi cosa se non sentirlo. Le dita di Oliver lavoravano magicamente dentro di lei, scivolando nelle sue pieghe, stuzzicandola incessantemente. Il ritmo che aveva scelto funzionava e il piacere montava in lei lentamente, totalmente concentrata su ciò che le stava facendo.
 
Voleva vederlo. Aveva bisogno di vederlo. Alzò la testa, portando una mano sulla sua nuca, tirandogli leggermente i capelli.
 
Non aveva mai visto i suoi occhi così scuri. Felicity sussultò quando i loro sguardi si incontrarono. Oliver era intenso, ma il suo sguardo era chiaro e vero, e lei sapeva cosa ciò significasse per lui.
 
“Felicity” il suo tono era basso e pesante e le fece capire quanto tutto ciò lo influenzasse.
 
Non sarebbe durata ancora a lungo e credeva lo stesso di lui.
 
C’erano momenti per andare piano. Questo non era uno di quelli. Non era mai stata più pronta per qualcosa in tutta la sua vita.
 
“Oliver…ora” riuscì a dirgli. Lui le chiese con gli occhi se ne fosse sicura e lei ruotò i fianchi in risposta.
 
 Le sue mani caddero pesanti sui fianchi di Felicity, che si avvinghiò alle sue spalle, sentendosi quasi senza peso per un momento. Il suo cuore batteva forte e il crescendo che stava montando dentro di lei continuava a salire. Lo sentì cercare la sua entrata e si morse il labbro per contenere i gemiti.
 
Oliver contrasse la mascella cercando di trattenersi dall’immergersi dentro di lei, ma lei sapeva che era quello che voleva fare. Una scintilla di desiderio raggiunse il suo stomaco e, senza pensarci, Felicity mosse i fianchi.
 
La sua bocca era aperta a ‘O’, completamente incapace di emettere un suono a causa delle sensazioni che stava provando in quel momento. Oliver la riempì completamente e Felicity si sentì la testa leggera, cercando di godersi semplicemente il momento.
 
Oliver cominciò ad avere il respiro corto, totalmente preso dalle sue azioni. Felicity sentì un interno senso di orgoglio per averlo sorpreso. Sentì le sue dita premere sulla pelle dei fianchi e contorcersi leggermente per cercare di controllarsi.
 
Il potere che corse dentro di lui quasi vibrò. Felicity poté sentire piccoli tremori sotto i polpastrelli mentre lui si sforzava di trattenersi. Lei portò le gambe intorno ai suoi fianchi e Oliver lo prese come un invito.
 
Invece di spingersi fuori da lei, la alzò. Senza alcuno sforzo, Felicity lo sentì alzarla, prima di spingere nuovamente in lei. Gemettero entrambi alla sensazione. Non poteva concentrarsi su altro se non su di lui e su di loro. Questo era l’uomo che amava. Questo era quello che stava aspettando.
 
Oliver continuò a tenerla più in alto e improvvisamente l’angolo sembrava dannatamente giusto. Con un sussulto e un gemito e una totale noncuranza di ciò che le stesse uscendo dalla bocca, Felicity era quasi al limite. I movimenti di Oliver divennero più irregolari, il ritmo sembrava sconosciuto perché tutto ciò che importava loro era muoversi.
 
Felicity strinse le gambe quando sentì l’orgasmo montare. Oliver spinse ancora una volta ed era tutto ciò di cui lei aveva bisogno. Con un alta, soffocata, incomprensibile serie di parole venne. Oliver la seguì qualche momento dopo, facendole poggiare la schiena contro le fredde mattonelle mentre le avvolgeva le braccia intorno, i fianchi che continuavano a spingere in avanti fin quando non sentì entrambi ansanti e senza respiro.
 
Felicity permise ai suoi occhi di chiudersi e poggiò la fronte contro la sua. Sentiva il suo respiro sulle sue labbra e non poté resistere alla tentazione di sporgersi verso di lui leggermente per catturare le sue labbra in un lento bacio.
 
Quando riaprì gli occhi vide che la stava guardando. Non poté evitare di sorridere, così come lui.
 
“E’ stato…” cominciò lei, per una volta non avendo parole.
 
“Già” concordò lui, facendo cadere una mano dalla sua vita per accarezzarle dolcemente una guancia.
 
Non c’era disagio né imbarazzo. Tutto sembrava esattamente come doveva essere.
 
Felicity rilasciò un piccolo urletto di sorpresa quando Oliver si spostò di due passi indietro, con lei ancora con le gambe intorno ai suoi fianchi. Ora erano completamente sotto il flusso della doccia.
 
Con un gemito, Felicity sciolse le gambe dai suoi fianchi e tornò in piedi. Oliver le prese il viso con le mani e le tolse i capelli davanti agli occhi. Lei gli rispose con un mormorio di approvazione e un piccolo sorriso.
 
In un silenzio rassicurante terminarono la doccia insieme. Lei si prese il suo tempo, passandogli una mano insaponata sul petto e sulla schiena, costringendosi a non fare altro, quasi del tutto sicura che li avrebbe riportati indietro a inizio doccia e purtroppo avevano del lavoro da fare.
 
Quando chiusero l’acqua della doccia, Oliver prese un asciugamano dall’attaccapanni e la asciugò, lasciandola leggermente senza fiato perché non era stato corretto come invece era stata lei.
 
Felicity tornò nella camera per vestirsi e le sembrò di camminare in un mondo alieno. Tutto le sembrava uguale ma diverso allo stesso tempo.
 
Oliver la raggiunse alle spalle e la circondò con le braccia all’altezza dello stomaco. Felicity si appoggiò a lui con un sospiro, non riuscendo ancora a credere di poterlo fare senza imbarazzo.
 
“Stiamo bene, giusto?” gli chiese, un leggero tremolio nella voce mentre la realtà cominciava a ritornare.
 
“Stiamo bene” confermò lui.
 
“Bene” disse, per poi schiarirsi la gola e girarsi nelle sue braccia. “Solo una cosa, però”
 
“Cioè?” le chiese semplicemente.
 
Lei gli diede un sorrisetto compiaciuto, guardandolo dalle lunghe ciglia “Lo dici tu a Digg”.


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Eccoci con la seconda e ultima parte! Mi dispiace aver aggiornato dopo così tanto tempo ma sono stata impegnata con gli esami. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie a tutti voi che leggete le storie!
A presto :**
  
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