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Autore: imunfjxable    01/07/2015    1 recensioni
Logophile:(n.) someone who is obsessed with the beauty of the words and them meanings.
Logofilo:(n.) qualcuno che è ossessionato dalla bellezza delle parole e dal loro significato.
Dove Luke si innamora di una piccola logofila, e delle sue parole.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9. Stigmatophile.

 

 

"Hemmings e Prescott, una brillante relazione, sul serio. A" esclamò contenta la professoressa Gerald.
Luke si girò e mi diede il cinque, io ricambiai sorridente.
La campanella suonò e ci alzammo dirigendoci verso gli armadietti. Mentre uscimmo arrivò Victoria, che strattonò Luke e gli lasciò un bacio prepotente sulle labbra. Rimasi li a guardarli poi Luke si scostò e venne verso di me continuando a camminare verso i nostri armadietti.
"Luke posso chiederti una cosa?" gli domandai sorridendo.
"Tutto quello che vuoi Gracy, ti sarò infinitamente riconoscente per quella A in lettere inglesi" rispose ridendo.
"Tra poco farò diciotto anni, e sto risparmiando i soldi da un po' per un tatuaggio. Mi accompagneresti a farlo?"
"Certo che si Grace"
"Un'altra cosa Luke, sono un po' preoccupata per Ashton..." mi interruppe.
"Lo so, tranquilla Gracy, ieri sera dopo essere passato da te sono andato da lui, si è sfogato un po' sembra che stia meglio."
"Grazie"
"E allora tu ed Ashton?" chiese dandomi una gomitata. Che cosa sapeva lui di me ed Ashton? E soprattutto, io e Ashton non eravamo nulla, l'avevamo deciso assieme.
"Io e Ashton cosa?"
"Non state assieme?"
"No Luke, come puoi pensare che stia con lui? Siamo molto amici, tutto qua" risposi.
"Scopamici?"
"Luke!" lo rimproverai ridendo.

Sospirai prima di entrare nel negozio.
"Paura?" chiese Luke. Scossi il capo. Un uomo possente si avvicinò a noi, i suoi capelli marroni erano raccolti in una coda ma nonostante l'aspetto aveva un sorriso dolce che trasmetteva fiducia.
"Chi deve tatuarsi?"
"Io"
"È il primo?"
"Si"
Mi condusse nella stanza e mi fece stendere sul lettino, Luke mi seguì.
"Cosa vuoi?"
"In realtà non ne ho idea. Volevo qualcosa che mi rappresentasse, avevo pensato ad un fiore qui" mi indicai l'anca destra.
"Come ti chiami dolcezza?"
"Grace"
Prese un quaderno con tutti i suoi schizzi e me lo mostrò.
"Hai un viso così delicato, sei davvero una bella ragazza. Io ti proporrei una rosa bianca, simbolo di bellezza, grazia e intelligenza."
Annuii felice.
"E il tuo ragazzo che dice?" chiese a Luke, impegnato a fissare il negozio.
"Eh? Ah..uhm no non sono il suo ragazzo" rispose imbarazzato toccandosi i capelli "comunque si mi piace"
L'uomo iniziò a caricare gli aghi.
"Farà male?"
"Non molto, sta tranquilla"

"Tieni la fasciatura per circa tre ore, poi toglila, okay? Se si arrossa o ti prude vieni in negozio. Ciao Grace, ciao Luke" disse John, il tatuatore.
"Ti sta benissimo Grace"
"Grazie Luke"
"Ti va di tornare su quei palazzi?"
"Certo"
Mi diede il casco e salii sulla moto assieme a lui. Mi strinsi fortemente, e prima di partire mi sorrise dolcemente. Il vento faceva svolazzare i miei capelli, e mi schiaffeggiava il viso. Mi sfiorò una mano e io mi strinsi di più. Il suo profumo di cocco e menta era buonissimo, e mi fece ripensare alla prima volta che lo vidi in biblioteca. E mi fece ricordare anche che lui era il mio "kuchi sa gabishi", era la persona con il quale avevo avuto un colpo di fulmine. In quel momento mi pentii velocemente di tutto quello che avevo fatto con Ashton, ma poi mi ricordai di Victoria, e allora non mi sembrò poi così sbagliato averlo baciato più volte. Fermò il motorino, mi diede la mano e entrammo nell'ascensore.
Come la scorsa volta, si sedette in silenzio ed estrasse una camel a menta.
Lo guardai curiosamente, non avevo mai fumato in vita mia.
"Grace" cacciò una nuvoletta "ti prego vuoi provare? Non aspirare, tira soltanto. Dai" e me la passò.
Mi spiegò come fare e provai. Al secondo tentativo aspirai, ma finii con il tossire. Luke rise e lo seguii. Mi mancava ridere con lui.
"Proviamo così" disse "schiudi le labbra, e quando ti stringo la mano tira in dentro, poi caccia"
"Va bene Luke" ridacchiai.
Tirò e lo vidi avvicinarsi pericolosamente a me. Le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza, e sentivo il suo piercing freddo sfiorarmi il labbro inferiore.
Mi strinse la mano destra e sentii il fumo arrivare nella mia bocca. Aspirai, e lo cacciai fuori. Non tossii. Luke era ancora vicino a me, e la sua fronte era attaccata alla mia. Sorrise.
"Hai una bella bocca Grace, hai delle labbra morbidissime" disse.
"Grazie Luke" si avvicinò nuovamente a me e proprio mentre stava per baciarmi iniziò a grandinare. Luke prese la sua giacca di pelle e la mise sulle nostre teste, iniziamo a ridere e a correre sotto la pioggia.
Salimmo velocemente sul motorino, e partì verso casa. Un lampo illuminò improvvisamente il cielo cupo e Luke frenò di botto.
"Luke dai non è niente" lo abbracciai da dietro "non puoi fermarti qui, casa tua è a meno di un chilometro, stai tranquillo"
Mi sorrise e ripartì.
Si fermò nel viale di casa sua e entrammo.
"Resti a cena qui? Dai Gracy. Piove troppo"
"Fammi avvisare Jamie" dissi mandandole un messaggio.
"Luke sei qui?" chiese una voce maschile.
"Uhm si papà"
Un uomo alto, dai capelli biondi entrò nella cucina, dove io e Luke ci trovavamo.
"Buonasera"
"Finalmente ti sei deciso a lasciare Victoria Luke!" urlò il padre. Già lo amo quest'uomo.
"Papà in realtà lei è una mia amica. Grace lui è Andrew, mio padre"
"Sei comunque più bella di Victoria" affermò e Luke sorrise.
"È grazie a lei se ho preso A in lettere. Può restare a cenare con noi?" domandò. Era così dolce.
"Ti dovrebbero fare santa Grace, hai appena compiuto un miracolo. Non avrei mai creduto che Luke avrebbe potuto prendere una A un una materia umanistica, grazie" disse ridendo "comunque Luke io non ceno a casa stasera, sono in ospedale, stavo uscendo giusto ora."
Luke si intristì improvvisamente.
"V-va bene. A dopo papà"
"Arrivederci signor Hemmings"
"Chiamami Andrew Grace, è stato un piacere"
Andrew uscì e Luke corse in camera sua lasciandomi lì.
Lo sentii sbattere la porta della sua camera, e salii senza fare rumore appoggiando la schiena contro il freddo legno della porta.
Iniziai ad udire i suoi singhiozzi e mi si spezzò il cuore. Rispetto a quando pianse per Victoria quella volta, stava davvero male. Era così sensibile, infondo. Lui ci provava pure a nasconderlo però alla fine era così fragile.
"Luke"
"Ti prego Grace, non voglio che tu mi veda piangere ancora una volta. Va via"
"Piove ancora"
Rimasi in silenzio e capii che si era gettato sul letto, e dai suoi singhiozzi ovattati probabilmente stava affondando la testa nel cuscino.
"Lukey, ti prego, aprimi"
La pioggia continuava a ticchettare, sentivo il rumore del vento che sbatteva contro le finestre. Il cielo fu illuminato da un lampo, e pochi secondi dopo ci fu un tuono.
Sentii Luke muoversi, e correre verso la porta. Aprì.
"Ho paura Grace" disse. Aveva le braccia conserte, con le mani chiuse, come se cercasse conforto. I suoi occhi erano arrossati dal pianto, e il suo viso era bagnato. Aveva i capelli in disordine, e le labbra gli tremavano.
Lo abbracciai e non dissi nulla. Lo abbracciai e basta. Affondò la testa nell'incavo del mio collo, continuando a singhiozzare e mormorò uno flebile "scusa".
"Era un cwtch questo?" domandò ridacchiando.
"Si Luke" risposi baciandogli la fronte. Rise e poi mi ricordò che dovevo togliermi la pellicola che proteggeva il tatuaggio. Mi aiutò a rimuoverla. Era così bello. Mi piaceva tantissimo. Era una semplice rosa, con qualche foglia che si sviluppava lungo la mia anca destra.
"Parola sui tatuaggi?"
"Stigmatophile: qualcuno che ama i piercing e i tatuaggi."
In quel momento gli squillo il cellulare. Prima di rispondere respirò profondamente e si sedette per terra, accanto a me.
"Ciao Victoria" disse.
Guardai per terra, ero così dannatamente gelosa. Non volevo esserlo ma lo ero.
"Che cosa significa? No" sbraitò Luke alzandosi.
Non capii. Non riuscivo a sentire cosa si stessero dicendo.
"Sai una cosa Victoria? Mi hai rotto. Basta. Abbiamo chiuso. È finita. E non tornerò strisciando da te, credimi." urlò. Spense il telefono, tirandolo sul letto.
Mi alzai e lo abbracciai nuovamente.
"Sto bene Grace, grazie di tutto. Almeno l'ho lasciata."
"E per tuo padre?"
Sospirò. Sono un'idiota.
"Ormai ci sono abituato."
E mi fece male quella risposta. Mi fece male il suo viso quando lo disse. Con quello sguardo di chi aspetta sempre che cambi qualcosa, ma sa che non succederà.
Con lo sguardo di chi spera ancora, eppure sa che non cambierà nulla.
"Piuttosto io ho fame, ordiniamo la pizza?"
Annuii.

"Ti accompagno a casa, non piove più tanto"
"Grazie Luke"
Saltammo sulla sua moto, e partimmo. Arrivammo velocemente da me, e lo salutai baciandogli una guancia.
"Grazie Luke"
"Grazie Grace"
E ci sorridemmo, abbracciandoci nuovamente. Non volevamo lasciarci andare.
"Ci vediamo domani a scuola"
"A domani!" Urlai.
Appena andò via corsi in camera, scansando Abby e gli altri, e gridai dalla gioia. Maledizione, non dovevo innamorarmi di nuovo. Risi, e decisi di chiamare Brooklyn.

 

 

AYEEE.
Scusate gli errori di battitura.
Scusate il ritardo.
Scusate questo schifo.
Scusate se non si sono baciati.
Scusate.
Capitolo totalmente Guke (?), spero che vi sia piaciuto. :c
Lasciatemi una recensione. Plz. :(
Comunque cercherò di essere più costante negli aggiornamenti, ve lo giuro.
Ps: su instagram sono @sxblime_ se seguite ricambio c: ✨✌️

   
 
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