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Autore: LorasWeasley    01/07/2015    6 recensioni
AU [solangelo]
“Mentre pensava a queste cose dalla bocca di Nico, però, uscirono ben altre parole – Perché non mi baci?”
...
“Il moro fece scorrere le mani lungo tutto la sua schiena per poi immergerle nei suoi lunghi riccioli biondi, li afferrò e senza un minimo accenno di gentilezza tirò per fargli scostare leggermente il viso dal suo.
Lasciò quel tanto di spazio che bastava tra le loro labbra per sussurrargli – Resto comunque innamorato di Percy.”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando Will si svegliò ci mise un po’ per ricordare tutto quello che era successo quella notte.
Si stupì nel constatare che era una tranquillissima mattinata.
Nico era addormentato profondamente praticamente su di lui, iniziò a fissarlo in ogni suo piccolo particolare.
Le gambe nude erano intrecciate con le sue, i suoi boxer e la sua maglietta nera facevano sembrare la sua carnagione pallidissima, la maglietta gli si era alzata lasciando scoperta parte della schiena. La sua mano artigliava la maglietta di Will e il suo viso era vicinissimo al suo.
Aveva i capelli sempre più lunghi, notò anche come le sue ciglia erano veramente lunghe, molte ragazze l’avrebbero invidiato, questo era sicuramente un fattore che contribuiva a far sembrare i suoi occhi sempre così grandi e neri, aiutati naturalmente dalle sue occhiaie persistenti.
Le labbra sottili e rosee, unico colore in un quel viso cereo, erano socchiuse.
Will avrebbe voluto così tanto baciarle, scacciare per sempre tutto il dolore che gli aveva confidato la notte prima, se solo Nico glielo avrebbe permesso.
Non seppe quanto tempo Will rimase sdraiato in quel letto a fissare il più piccolo, completamente in pace, quando a un certo punto qualcuno venne a bussare alla porta d’ingresso.
Will sospirò poi cercò di alzarsi senza svegliare il moro, impresa alquanto difficile visto che era completamente steso su di lui.
Alla fine ci riuscì, Nico si lamentò nel sonno, cambiò completamente posizione e lo rimpiazzò con il cuscino.
Will si guardò allo specchio, aveva la maglietta arancione completamente spiegazzata dopo che il più piccolo aveva deciso di piangere li tutte le sue lacrime e usarla poi come cuscino e dei boxer celesti, decise che era il caso di mettere anche dei pantaloni.
Dopo aver infilato dei jeans chiari al ginocchio andò finalmente ad aprire.
Davanti si trovò Hazel, la faccia stanca e i capelli più scompigliati del solito – Ti prego dimmi che è qui.
Will annuì facendole spazio – Sta dormendo, vuoi entrare?
La ragazza annuì seguendo il biondo in cucina, li si sedette su una sedia mentre il biondo cercava qualcosa in frigo.
-Succo?- gli domandò alla fine uscendo un cartone di succo all’ananas. Non aveva nient’altro, doveva decisamente andare a fare la spesa.
-Si grazie.
Mentre Will riempiva due bicchieri di vetro con quel succo giallo porgendogliene uno lei domandò in un sussurro senza fissarlo – Come sta?
-Penso che abbia passato notti migliori.
Lei fece un sorriso ironico ma allo stesso tempo triste – Quante volte si è svegliato urlando?
-Come?
-Bè, se la risposta è meno di due, fidati che è una delle sue notti migliori.
Will rimase con il bicchiere a mezz’aria – Succede così spesso?
-Sei tu il dottore, dovresti sapere che questi tipi di traumi non si superano mai, soprattutto quando hai solo 12 anni e- si bloccò di scatto riflettendo, poi con cautela chiese – Tu sai di questa cosa vero?
-Si, è tutto okay, so tutto di Bianca.
Lei annuì pensierosa, rimasero in silenzio per un po’ di tempo, ognuno nei propri pensieri, poi Hazel ruppe il silenzio.
-Will posso farti una domanda?
Il ragazzo come risposta scrollò le spalle, ma non riuscì a scoprire cosa gli volesse chiedere la ragazza perché a loro si unì una terza voce.
-Credo che questo sia il primo risveglio dove nessuno dei due finisce schiantato sul pavimento o qualcosa del genere, sono veramente dei passi … Hazel! Che ci fai qui?
Nico si interruppe subito vedendo sua sorella una volta entrato in cucina.
Lei si alzò in fretta e pronunciando il suo nome gli si gettò al collo.
-Mi dispiace così tanto per quello che è successo ieri a cena, io non pensavo … è stato così crudele dirti quelle cose e … è tutta colpa mia, non avrei mai dovuto chiederti di venire, dovevo pensare che sarebbe finita così, scusa, non avercela con me.
Nico se la staccò di dosso – Hazel, non ce l’ho assolutamente con te, tranquilla.
A quel punto Nico notò come Will li stava fissando con uno sguardo che era un misto tra il curioso e l’accigliato.
-Non te l’ho detto?- Iniziò allora Nico – Mio padre è convinto che sia malato, com’è carino che si preoccupi così tanto per me, non trovi?
Will continuava a non seguire quella conversazione – Sei malato? – Azzardò infine.
-Si a sentire lui, sai com’è, i ragazzi normali- e mimò delle virgolette in aria per quella parola – non vanno dietro ad altri ragazzi.
Hazel sorrise – Quando sei andato via gliene ho detto quattro.
-Non l’avrà presa bene- commentò allora Nico.
-Oh no, rinfacciargli che almeno tu non hai sparso il tuo sperma per il mondo facendo figli ogni due giorni non è stata una cosa molto carina, ma ne è valsa la pena.
Nico riuscì anche a sorridere dando un buffetto alla sorella – Sei adorabile.
-Resterà qui solo fino a stasera, io penso che andrò a rifugiarmi tutto il giorno a casa di Frank, tu stai bene, si?
Nico con il mento indicò Will – Non dovrebbe uccidermi.
Hazel corrugò la fronte guardando male il biondo – Vorrei ricordarti che mi ha lanciato un pennello in testa.
Will alzò gli occhi al cielo esasperato – Me lo rinfaccerai a vita, vero? Quante volte devo dirti che è stato un incidente? Volevo prendere Jackson!
Hazel lo fissò male per un altro po’, poi scoppiò a ridere, diede un bacio a suo fratello e salutò Will sventolando la mano, per poi andarsene via.
-Aspetta, quanti altri fratelli hai?
-Oh, mio padre si diverte molto a non sposarsi ma a fare figli in quantità con donne sempre diverse, di diverse etnie e di diversi paesi, una specie di collezione.
-I francobolli erano troppo comuni?
-Per un uomo così importante come lui? Ovvio che si. Potrei raccontarti di tutti quelli che finora ho conosciuto ma è una storia veramente noiosa, mi sa che adesso andrò a consumarti tutta l’acqua calda.
Senza aspettare una risposta si andò a chiudere in bagno.
Will sospirò. Con quel ragazzo facevi un passo avanti e tre indietro.
Perché si comportava in quel modo?
La notte prima gli aveva raccontato il suo più grande segreto, aveva abbattuto tutte le sue barriere e adesso era tornato il solito e scontroso Nico, come se non fosse mai successo nulla, come se non avesse pianto tutta la notte abbracciato a lui.
Magari se ne stava pentendo, se fosse stato così Nico sarebbe scomparso, ne era certo, si comportava così dall’inizio dell’estate, ma non poteva farlo ancora, perché Will non l’avrebbe sopportato.
Lo sapeva da un pezzo, ma l’aveva sempre represso e accantonato in una piccola parte del suo cervello, ma adesso era troppo evidente: si era innamorato di Nico Di Angelo.
  
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