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Autore: Leone Tasso    01/07/2015    0 recensioni
Anello. Tuba. Blu. Tè. Occhi.
Questo (non) è un sogno.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero sicuro che non stessi dormendo quando mi svegliai.
Vicino a me vi erano due persone, ma non le avevo mai viste prime.
Mi sorridevano ed io le guardavo come incantato.
Erano tutti e due uomini, quello alla mia sinistra aveva la pelle olivastra ed un anello al dito.
Quello alla mia destra portava una tuba e vestiva di blu, completamente.
Non ricordo altri particolari di quei due signori.
Io mi trovavo sul mio letto, sdraiato, e cercavo di sfuggire al loro fascino magnetico.
Ad un certo punto uno di loro mi rivolse la parola, sempre mantenendo quel macabro sorriso.
<< Non ti abbiamo fatto attendere molto >>.
<< Affatto, sei ancora piuttosto giovane per questo posto >> rispose l'altro.
Mi accorsi solo in quel momento che la mia gola era calda, come se fossi febbricitante, e facevo fatica a parlare.
Le mie corde vocali sembravano sfuggire al mio controllo.
L'uomo vestito di blu indicò il pavimento e mi spostai leggermente per poter osservare meglio cosa volesse intendere.
La moquette di quella che doveva essere la mia stanza era sparita ed al suo posto si trovavano fredde piastrelle sulle quali erano disegnati occhi.
Occhi probabilmente umani, di diverse persone.
<< Ci piace molto qui, penso che ci prenderemo un tè >>.
L'uomo vestito di blu si lisciò il suo abito elegante e schioccò le dita.
Gli occhi si chiusero di scatto, come se li avesse investiti una forte luce.
Intorno a me non cambiò nulla.
Le pareti di quella stanza, prive di finestre parevano non mutate da quello schiocco.
L'uomo alla mia sinistra finalmente si mosse dalla sua posizione ed osservò un occhio.
Poco dopo esso scomparve ed egli alzò lo sguardo al soffitto.
Fissò un punto per qualche secondo, ma non accadde nulla.
L'uomo vestito di blu intanto si era allontanato da me e, vicino alla parete, aveva iniziato a battere il tempo di una canzone inesistente con il piede sinistro.
Tirò fuori dalla tasca una comune sigaretta e la accese con un fiammifero che produsse una fiammella bianca purissima.
Voltandomi di scatto vedevo una piccola fessura sulla parete alla mia sinistra.
Una specie di piccola porta che conduceva in un luogo ignoto, non essendoci nella mia stanza da letto.
Gli occhi si aprirono nuovamente tutti.
L'uomo con l'anello d'oro era scomparso dalla mia visuale, rimaneva solo l'uomo in blu che aveva iniziato a muoversi in cerchio, con le braccia spalancate, quasi planasse.
<< Proprio un bel posto qui >> cantò con una voce stranamente musicale.
Pareva sentisse una vera e propria canzone che solo lui poteva udire.
<< Mi piace questa >> aveva esclamato ad un certo punto.
L'altro era intanto riapparso con una teiera, al posto che occupava prima era presente un tavolino di legno piuttosto scuro.
Pareva che gli occhi non sentissero dolore, nonostante le gambe del tavolo li infilzassero.
   
 
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