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Autore: Aya88    16/01/2009    3 recensioni
'In questo momento non ho alcuna intenzione di nascondermi dietro alla maschera che indosso a difesa della mia fragilità. In questo momento non sono il gran ninja medico su cui tutti fanno affidamento, non sono l’Hokage, ma solo una donna con il suo dolore ncancellabile.' ATTENZIONE SPOILER Partecipante al Contest "Kunoichi Tribute" indetto da Kurenai88 e Talpina Pensierosa
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fragile

FRAGILE

Mentre sono davanti alla tua tomba, Jiraiya, sola e libera dalle costrizioni del ruolo di Hokage, mi ripeto ancora una volta che la sofferenza resterà per sempre un’odiata compagna della mia anima; infatti i momenti felici sono stati così brevi da farmi capire che l’idea della felicità è solo un’invenzione dell’uomo, un’illusione che creiamo per proteggerci dalla verità, un’illusione che è alimentata dall’attesa e che si dissolve nel momento in cui ci sembra d’averla raggiunta, rivelando la sua consistenza irreale ed effimera.
Se lascio affiorare in superficie i ricordi, le immagini che s’impongono su tutte le altre sono volti amati contratti dalla morte.
Il primo che mi appare è quello di Nawaki, privo del sorriso che l’accompagnava, e il terreno del mio cuore mostra il primo cedimento.
Ero davvero fiera di mio fratello, di quel ragazzino che sognava di diventare Hokage per proteggere il proprio villaggio, e se decisi di affidargli il ciondolo ereditato da nostro nonno fu perché ritenevo che lo meritasse molto più di me, stesso motivo che in seguito mi ha spinta a regalare quel pendente a Dan.
Il secondo volto che si evidenzia nella mia mente è proprio il suo e rivederlo macchiato di sangue velocizza la frana che ha avuto inizio dentro di me; lo amavo tantissimo e il rammarico per non essere riuscita a salvarlo non mi ha mai abbandonata.
Allora la sua morte rappresentò un doppio dolore, perché con lui vidi sparire non solo un altro frammento del mio cuore, ma anche l’aspirazione di essere il Kage di Konoha; fu come perdere Nawaki per la seconda volta.
E se sono stata in grado di alleviare in parte la sofferenza a distanza di tanti anni, devo solo ringraziare Naruto; infatti con le sue parole e la sua determinazione è riuscito a dare nuova linfa al sogno che entrambi desideravano realizzare e mi ha convinta ad accettare la tua proposta.
Ho scelto di guidare e difendere questo villaggio, perché non posso fare a meno di amarlo, dopotutto, e perché in tal modo Dan e Nawaki vivranno attraverso di me e li sentirò vicini anche nella lontananza della morte.
Tale idea mi ha permesso di accettare il passato con maggiore serenità e sicuramente continuerà a farlo, ma ciò non significa che io creda nella possibilità di tornare ad essere felice; purtroppo so bene che il dolore è sempre in agguato.
Peccato che una simile consapevolezza non mi abbia protetta alla notizia del tuo sacrificio, Jiraiya.
Quel giorno non hai voluto il mio aiuto per la missione nel Paese della Pioggia, hai creduto che il villaggio non dovesse rimanere senza il suo punto di riferimento, hai anteposto il bene di Konoha alla tua vita, e adesso ciò che rimane è una fredda lastra di marmo che, forse, non coprirà mai il tuo corpo.
È incredibile come mi manchi, fottuto bastardo.
Ricordo i tuoi comportamenti sfacciati, l’espressione ebete che assumevi alla vista di una bella donna, e i ripetuti tentativi di corteggiarmi, cessati solo quando hai capito che amavo Dan e che non avrei mai smesso.
Mi ricordo di te e vorrei che tutto non fosse solo passato, che tutto tornasse ad essere presente e futuro, ma è solo un desiderio impossibile.
Assalita dai fantasmi della mia vita, vedo le tombe di Nawaki e Dan sovrapporsi alla tua e non cerco in alcun modo di fermare le lacrime che bagnano il mio viso, perché in questo momento non ho alcuna intenzione di nascondermi dietro alla maschera che indosso a difesa della mia fragilità.
In questo momento non sono l’ultimo sannin, non sono il gran ninja medico su cui tutti fanno affidamento, non sono l’Hokage, ma solo una donna con il suo dolore incancellabile.

Note dell’autrice


Beh…che dire…questa fic è semplicemente un’introspettiva su Tsunade, un personaggio che sa essere forte pur nelle sue disillusioni e nella sua sostanziale fragilità, di donna e di essere umano. Spero che possa piacere ^_^

 


  
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