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Autore: MaryMatrix    02/07/2015    3 recensioni
Natsu e Lucy stanno insieme e Natsu non perde occasione di ripetere alla sua stella che la ama. Ovviamente, a modo suo.
Giorno 1 - Wander - "Ti amo" nel pineto
Giorno 2 - Gratitude - "Ti amo" dopo un disastro
Giorno 3 - Transformation - "Ti amo" e Kariu no Hoko
Giorno 4 - Smoke - "Ti amo" e ti regalo il mio sogno
Giorno 5 - Need - "Ti amo" vs "Ti amo, ma"
Giorno 6 - Glory Days - "Ti amo" e Unison Meteora
Giorno 7 - Happy - "Ti amo" e sei con me
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 2 - Gratitude

"Ti amo" dopo un disastro

Natsu sapeva quanto la sua Lucy tenesse alla propria privacy. O meglio, ormai era la loro privacy, ma anche adesso che stavano insieme Natsu doveva faticare per farsi perdonare le sue incursioni non autorizzate in casa di Lucy. Nel letto di Lucy.

Tuttavia, col passare del tempo, il ragazzo dovette riconoscere come lei fosse diventata più morbida verso i suoi atteggiamenti e in più, invece di defenestrarlo, Lucy aveva iniziato ad aiutarlo con le faccende domestiche a casa sua perché “non vorrai mica lasciare Happy da solo a dormire in quel letamaio, vero?”.
Natsu aveva inutilmente provato a ribattere che casa sua non era affatto un letamaio, bensì un posto dove tutto era a portata di mano, ma poi dovette riconoscere che, effettivamente, da quando anche lei se ne occupava casa sua era decisamente un posto più confortevole.

Insomma, visto come Lucy aveva reso linda e pulita la casa, a Natsu parve il caso di mostrare la propria gratitudine e naturalmente lo fece nel modo sbagliato.

Questo breve racconto inizia un caldo pomeriggio primaverile, pomeriggio in cui l’ignara Lucy si trovava con l’altrettanto ignara Mirajane a fare shopping e Natsu invece si intrufolava nell’appartamento di Lucy.

Come al solito la casa profumava ed era tutto perfettamente in ordine, tant’è che per un istante Natsu si domandò che cosa stesse facendo lì. Poi rifletté e arrivò all’errata conclusione che, dal momento che Lucy era sempre impegnata o alla Gilda o in missione, doveva pur esserci qualche lavoretto che non aveva il tempo di fare.

Iniziò ad indagare alla ricerca di falle in casa della fidanzata, aiutato dal fedele amico Happy. Eppure, la parvenza di perfezione della casa di Lucy era la realtà: le lampadine funzionavano tutte, i mobili non scricchiolavano, nessun tubo era rotto né alcun rubinetto perdeva.

Si stava scoraggiando, quando, finalmente, adocchiò qualcosa che non andava: da una voluminosa cesta di vimini verde sporgeva l’angolo di un vestito. Natsu sorrise vittorioso tra sé e sé e con un gran balzo raggiunse la cesta per poi scoperchiarla e scoprire che dentro c’erano alcuni vestiti, riposti ordinatamente, ma che Natsu ricordava di averle visto addosso in questi giorni. Quella era indubbiamente la cesta dei vestiti sporchi di Lucy!

“Adesso laverò questi vestiti e lei sarà felice e sgravata da un peso!” pensò tutto soddisfatto.

Non aveva bisogno di sapere dove fosse la lavatrice perché l’aveva vista nel bagno. La aprì e fissò prima i vestiti e poi il cestello. Lo fece di nuovo. E ancora. E ancora. Poi si arrese e guardò Happy.

- Tu sai come funziona questa cosa? -.

- No. – rispose triste il gattino, scotendo la testa. – Ma forse da qualche parte ci sono le istruzioni. -.

- Già, ma chissà dove. - osservò Natsu, scoraggiato.

Sospirarono entrambi. Poi Natsu fece un gran sorrisone.

- Happy, ho un’idea! – esclamò. – Chiamiamo Juvia e facciamo lavare tutto a lei! Sarà velocissima. -.

Happy inarcò un sopracciglio, contrariato.

- Io non credo che Juvia voglia lavare i vestiti di Lucy… -.

Natsu sembrò rifletterci qualche secondo e anche lui realizzò che non sarebbe stato carino chiamare una persona per farle lavare i vestiti di una terza persona. Senza contare che quello era qualcosa che doveva fare lui stesso, con le proprie mani: affidare i vestiti di Lucy ad un'altra persone sarebbe stato come barare.

Poi però sorrise di nuovo.

- Allora faremo così: tu cerchi le istruzioni nell’altra stanza e io cerco di capire come funziona da tutti questi tasti, va bene? -.

- Ahy, sir! – esclamò il gatto blu prima di svolazzare in camera di Lucy in cerca delle preziose istruzioni.

Natsu si applicò alla lettura delle informazioni sopra la lavatrice: più che parole si trattava di numeri e di disegni da interpretare. Sbuffò: il tempo passava e lui non risolveva nulla. Con decisione, certo che comunque non avrebbe potuto fare grossi danni, afferrò tutti i vestiti e li ripose nel cestello. Afferrò un flacone di quello che pensava essere un detersivo e lasciò perdere l’ammorbidente. Il problema dell’igienizzante e dello smacchiatore non se lo pose neppure. Chiuse tutto e avviò un programma medio, inserendo, però, il massimo della centrifuga.

“Così saranno asciutti prima” pensò, soddisfatto di se stesso.

Avviò il lavaggio. Adesso non doveva fare altro che aspettare che la lavatrice finisse il suo lavoro, possibilmente prima che Lucy rientrasse.

Raggiunse Happy, annunciando a gran voce che ancora una volta aveva sconfitto il nemico e Happy gioì con lui.

L’entusiasmo di Natsu precipitò, però, quando vide che per cercare le istruzioni Happy aveva rovesciato il contenuto dei cassetti per terra: sul pavimento della camera di Lucy c’era di tutto.

- Ha… Happy… - balbettò Natsu. – Lucy ci ucciderà per questo. -.

- No, Natsu, non lo farà. – replicò l’Exceed con un’espressione da maestrino.

- No, tu non capisci. Mi squarterà. – Natsu iniziò a sudare freddo.

- No, invece. Tu llle pppiaci. – Happy sghignazzò, diabolico.

Natsu non era convinto di piacere alla maga fino a quel punto, quindi iniziò a darsi da fare a rimettere a posto tutto. Ma la lavatrice terminò prima di lui.

Corse in bagno, sperando di poter usare il fatto di averle lavato i vestiti come attenuante, ma le sue speranze andarono infrante quando aprì il cestello e scoprì con orrore che i vestiti avevano i colori diversi e mischiati. Tirò fuori un top per osservarlo meglio. E da quando Lucy indossava vestiti a misura di Asuka?

Il rumore della porta che si apriva gli fece gelare il sangue nelle vene.

Trattenne il respiro.

E poi l’urlo di Lucy.

- KYAAAAAAAAA!!! Che cosa è successo qui dentro? – urlò la ragazza. – NATSU! – esclamò dopo.

Colto in flagrante.

Il drago fece capolino timidamente dal bagno.

- E… ehm… ciao Lucy? Divertita con Mira? Spero che tu abbia comprato tanti nuovi vestiti. -.

- Non cercare di cambiare argomento con me, Natsu Dragneel! – esclamò Lucy. – Sembra che la mia camera sia stata invasa da quaranta ladroni, che diavolo avete combinato? – sbottò, stringendo i pugni lungo i fianchi, fremendo di rabbia.

Happy si nascose dietro il letto.

- Lucy fa paura… -.

- E tu, sta’ zitto! – lo zittì lei.

- Ahy, sir! – Happy scomparve del tutto sotto il letto.

Il gatto non voleva assistere ad un natsucidio.

- Non… io dicevo sul serio. – iniziò a giustificarsi Natsu. – Credo che… ti serviranno davvero… altri vestiti. -.

Come a voler provare la veridicità delle sue parole le mostrò il top ormai ridotto a dimensioni mini, chiudendo gli occhi e attendendo un meritato Lucy kick. Quando ciò non avvenne riaprì lentamente un occhio e vide che Lucy era immobile, a bocca aperta. Evidentemente sotto shock  era in preda a tremori e a Natsu non era mai sembrata più terrificante di così.

- Natsu, io… io… -.

Anche il tono della sua voce, basso e decisamente minaccioso, tremava. Inspirò profondamente ma Natsu non le diede il tempo di ricominciare a parlare e si lanciò in una frettolosa spiegazione.

- Lucy, lo capisco quanto tu sia arrabbiata. Mi dispiace. Volevo solamente fare una lavatrice per te, per ringraziarti per tutto quello che fai per me e casa mia. Solo che non sapevo usarla, allora Happy ha cercato le istruzioni ed ha fatto confusione in camera, poi però non le ha trovate, così ho provato da solo. Perdonami Lu, ti prego, ti prego, ti prego. -.

Chiuse di nuovo gli occhi sapendo che quelle scuse non sarebbero state minimamente sufficienti.

- Lucy, non lasciarmi per questo. – mormorò, sottovoce.

Quelle parole sembrarono far rinsavire la ragazza, ma Natsu era ancora troppo impaurito per accorgersene.

- Io ti amo. -.

Per qualche motivo, Lucy si rilassò e si trovò con un piccolo sorriso in volto. La rabbia l'aveva abbandonata: Natsu era un imbranato, sbagliava, ma in fondo lo faceva per lei. E l’amava davvero. E Lucy sapeva anche che non voleva perderla. Era arrabbiata, ma di certo non aveva intenzione di lasciarlo per un motivo così futile.

Si avvicinò al suo ragazzo e, invece di picchiarlo, lo abbracciò. Natsu si sorprese per quel gesto inaspettato, ma non obiettò nulla, anzi, ricambiò la stretta.

- Mi dispiace, Lucy. - ripeté.

- Lo so. -.

Lucy stava ancora sorridendo. Era così bello abbracciarlo.

- Ti amo anch’io, Natsu. E non ti lascerei mai per un vestito. -.

- Sono un po’ più di uno… -.

- E io ti amo lo stesso. Soprattutto perché adesso… - Lucy lo strinse di più. - … mi devi una giornata di shopping a tue spese. – concluse.

Sorrise soddisfatta e gli posò un bacio sul collo. Natsu piombò di nuovo nel panico, ma non osò rifiutare.

- S… sì. – balbettò solamente.

Pensava di aver scampato la morte, ma si era sbagliato di nuovo.

 

L'angolo dell'autrice.

Vista l'ora, buonanotte a tutti!! xD

Allora, eccomi qui con il secondo capitolo il secondo giorno di questa settimana. Spero che vi sia piaciuto e, se volete, lasciate pure una recensione. Anche solo per dirmi se non vi piace, che cosa non vi piace. Insomma, se mi date un feedback io posso rispondere meglio alle vostre aspettative ^.^

Detto ciò, ringrazio per le recensioni Sayaka chan 94 e tanomax e ringrazio anche esme_chan e ancora tanomax per aver inserito la storia tra le seguite e le preferite.

Mi scuso per eventuali errori di battitura.

Alla prossima!! ^.^

@matrix@

  
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