Lorenzo
parcheggiò l’auto nel posto a lui riservato nel
parcheggio del ristorante e
spense la macchina sorridendo soddisfatto tra sé e
sé, infondo c’erano dei
privilegi ad essere il marito del capo, un posto personale non era cosa
da
poco, anche se l’intero parcheggio era vuoto.
Scese
dall’auto e si diresse al ristorante cercando di mantenere
sottobraccio tutte
le scartoffie. Erano le sette di mattina, la pizzeria sarebbe stata
deserta, me
lui si era portato le chiavi in modo da sbrigare con calma tutte le
questioni
amministrative prima dell’apertura di mezzogiorno.
Salì
gli scalini, ma quando provò a girare la chiave si accorse
che la porta era già
aperta. Com’era possibile? I dipendenti non sarebbero
arrivati prima delle
11:00. L’ansia lo avvolse e d’istinto si
portò la mano alla cintura, prima di
ricordarsi che da quando aveva lasciato il suo ruolo di spia aveva
anche
rinunciato all’arma di servizio –dannazione!-
imprecò sottovoce. Arretrò
lentamente con l’intento di andare a chiamare la polizia, ma
qualcuno lo prese
alle spalle e gli puntò alla gola un coltello. Una voce
femminile gli parlò
all’orecchio –Chi sei? E cosa vuoi?- Lorenzo
notò la manica blu bordata di
pizzo dell’abito della sua attentatrice, e
un’ondata di sollievo lo pervase.
–Oh grazie al cielo! Sei tu Balloon Girl?-
Il
coltello si allontanò dalla gola di Lorenzo, che ancora
abbastanza irrigidito
dalla paura si voltò verso la ragazza che lo guardava
costernata. –Oh…Signor
Lorenzo, vi chiedo immenso perdono, pensavo foste un'altra di quelle
spie.-
-No
figurati- disse massaggiandosi il collo –Di quale spie parli?-
La
ragazza dai codini castani si guardò attorno guardinga e gli
fece segno di
seguirla; lo accompagnò fino alla sala delle telecamere e
una volta che fu
entrato chiuse la porta alle sue spalle. Nella stanza erano presenti
tutti i
camerieri e i due animatori dei bambini, tutti attorno a Jeremy che si
massaggiava le tempie con le dita.
-Jeremy,
che succede?- gli chiese Lorenzo preoccupato. Il ragazzo
alzò lo sguardo su di
lui e gli indicò un angolo della stanza.
-Quello!-
Contro
la parete era sdraiato un uomo, anzi no, un cadavere di un uomo, ancora
impregnato
del suo stesso sangue. Lorenzo fu scosso da un conato di vomito, che
riuscì
però a cacciare indietro.
–Cos’è successo?- chiese a Jeremy.
-Non
pensavo ci avrebbero scoperto tanto in fretta. Sono passate meno di due
settimane dall’apertura, eppure stanotte abbiamo trovato
questa spia
gironzolare per la pizzeria. Se solo penso che si era avvicinato
così tanto
allo scantinato mi vengono i brividi…brrr-
Lo
diceva così tranquillamente? Non considerava il fatto che la
spia stava per
impossessarsi dell’arma nucleare? –Come puoi essere
così tranquillo?-
Jeremy
tornò alla sua scrivania e iniziò a scrivere
qualcosa su un foglio di carta –Lo
sono perché credo fermamente nella squadra che ho scelto e
so con certezza che
nessuno oltrepasserà mai quella porta-
-Ma
hai detto che quell’uomo stava per entrare nello scantinato.-
Disse Lorenzo
picchiando le mani sulla scrivania; l’urto fece sfuggire la
biro e Jeremy che
tracciò una riga sul foglio. Il biondo si alzò
dalla sedia puntando la biro in
faccia al cognato. –ascoltami bene! Cosa vuoi saperne tu di
come si protegge un
segreto di stato? Cosa vuoi saperne di fidarsi degli altri? Di affidare
loro la
tua stessa vita, se necessario? Tu, che dalla prima
difficoltà hai sempre
deciso di tirarti indietro, tu che hai deciso di ritirarti dal lavoro
di spia
solo perché non sopportavi l’idea che…-
-SMETTILA!-
gli gridò Lorenzo in faccia –Sai bene che non ho
abbandonato il lavoro per
quello!-
Jeremy
si risedette gettando il foglio ormai scarabocchiato e sostituendolo
con uno
nuovo. –In ogni caso…- sospirò
indicando di nuovo il cadavere –Come puoi notare
non è riuscito a trovare l’arma, Foxy è
riuscito a fermarlo prima.-
Lorenzo
alzò lo sguardo sui dipendenti e il ragazzo vestito da volpe
lo salutò,
rivelandosi come Foxy.
-Foxy?-
-Si.
È il più veloce e il più astuto tra
tutti, per questo lo chiamiamo così.-
-Ed
è per questo che lo hai fatto vestire da volpe?-
Jeremy
sorrise facendo dondolare davanti a sé il suo cerchietto con
le orecchie da
orso –Già, carina come idea, vero?-
-No,
banale come idea…-
Un
foglio di carta appallottolato colpì Lorenzo in testa
–Ma cosa? Jeremy! Non
metterti a fare in bambino!-
-Non
sono mica stato io.- disse alzando le mani davanti al petto
–è stato Puppet!
Vero?-
Il
cameriere vestito interamente di nero si voltò verso il suo
superiore; solo in
quel momento Lorenzo lo osservò meglio e vide i suoi capelli
neri coprirgli il
volto dalle forme quasi femminili. –Signor Fazbear, non credo
che sia un
atteggiamento maturo scaricare su di me le colpe.-
Jeremy
sbuffò incrociando le braccia –Sei palloso, come
sempre! Tornando a noi
Lorenzo. Come puoi vedere abbiamo tutto sotto controllo, anzi, ora
dobbiamo far
sparire il corpo. Chi se ne occupa?-
Foxy
scosse la testa facendo ondeggiare i capelli rossi raccolti in un
codino –Io
l’ho accoppato, qualcun altro lo porti via!-
-Freddy,
Bonny, Chica occupatevene voi- ordinò Jeremy
–Lore, se vuoi puoi dargli una
mano.-
-Io
non credo proprio-
*DIECI
MINUTI DOPO*
-Dove
dovremmo portarlo?- Chiese Lorenzo ancora con il broncio in faccia;
quel
maledetto Fazbear era riuscito ad incastrarlo ancora.
-Nel
cortile sul retro- disse Chica facendo strada –Lì
arriveranno a prenderlo i
servizi segreti-
Almeno
ci avevano pensato, non osava immaginarsi il trambusto che sarebbe
uscito se
sarebbe toccato a loro sbarazzarsi del corpo.
Lorenzo
osservò il cadavere che i due camerieri maschi stavano
trasportando; nonostante
tutto Foxy aveva fatto un lavoro pulito, solo due copi: uno alla gola e
uno all’occhio;
lui neanche in cinque anni di servizio era mai riuscito a finire un
avversario
in due colpi.
-Però,
è preciso il vostro amico!-
-Si
parecchio- rispose Freddy facendo sobbalzare il cadavere per tenerlo
meglio in
mano.
-Gli
sono bastati due colpi precisi.-
Chica
si voltò continuando a camminare –A Foxy non
servono due colpi per uccidere una
persona, uno gli è più che sufficiente! Guarda,
il colpo alla gola è stato
quello fatale, non ne ha inferti altri.-
-Com’è
possibile? E all’occhio?-
I
tre camerieri si lanciarono degli sguardi imbarazzati, dopo di che
Chica
rispose quasi ridendo –L’occhio glielo ha cavato
dopo, lo fa sempre, tiene gli
occhi delle sue vittime come trofeo.-
Ma
porcaccia la miseriaccia zozza, quello era essere malati
–Scherzate vero?-
-No,
Foxy è fatto
così…è…un po’
sadico. Siamo arrivati- interruppe il discorso
indicando il cassonetto dell’immondizia –Lasciamolo
lì, tra meno di mezz’ora
dovrebbero arrivare a prenderlo.-
Gli
uomini sollevarono il corpo e lo fecero cadere del cassonetto
richiudendolo
infine.
-Perfetto!
Ora torniamo dentro, abbiamo molto altro da fare prima
dell’apertura.- Chica si
voltò facendo svolazzare la gonna gialla della sua divisa ed
entrò nella pizzeria
sculettando leggermente.
-Chica
amore mio aspettami!-
-Scordatelo
piccolo pervertito dai capelli colo melanzana!-
Bonny
saltellò sul posto e si mise a correre dietro a Chica per
raggiugerla –Perché rifiuti
così il nostro amore?-
-DI
QUALE AMORE PARLI?-
Lorenzo
li guardò per qualche secondo, dopo di che
scoppiò a ridere –Ma fanno sempre
così?- chiese a Freddy –Oh si, sempre, anche
durante il servizio!-
Coral
avrebbe voluto saltellare dalla felicità; il ristorante era
pienissimo e altri
clienti stavano attendendo in fila che si liberassero dei tavoli. Non
si
sarebbe mai aspettata un tale successo in così poco tempo.
Si sentiva scoppiare
di gioia, come poche volte le era capitato in trent’anni di
vita.
Le
telecamere alle pareti si continuavano a muovere scrutando in ogni
dove,
sembrava proprio che Golden si stesse divertendo, Coral sperava solo
che non
sprecasse tutta l’elettricità lasciando il
ristorante nel buio più totale.
I
camerieri le passavano accanto senza mai smettere di portare pizze e
bibite;
però ogni volta si voltavano a fissare una coppia seduta al
tavolo 37.
Mangle
passò di lì in quel momento per andare in pausa e
lasciare il posto al fratello,
così Coral la prese in disparte. –Posso aiutarla
signora?-
-Si,
perché tutti quanti continuano a fissare
quell’uomo?- disse indicandolo.
Mangle
lo osservò con fare indagatore –Non saprei, mi
lasci controllare…oh si, ora è
tutto chiaro.-
-Cosa?-
-Quell’uomo
è all’ 80% dei casi una spia nemica.-
Lo
aveva capito solo osservandolo? –Da cosa lo hai capito?-
-Beh
per stasera non è prevista la visita di nessun membro
dell’FBI e dubito che un
civile vada in giro con una pistola agganciata alla cintura.-
-Pistola?-
chiese Coral allarmata e tornando ad osservare l’uomo, a lei
però non parve di
vedere niente.
-Ma
io non la vedo.-
-Guardi
come la giacca ricade in modo strano sul fianco!-
Sarà
anche stato ma lei non vedeva niente di strano…poco male,
infondo erano loro
quelli addestrati a riconoscere questo tipo di cose.
-CHICA
TI PREGOOOOOOO!-
-FALLA
FINITA BONNY!-
I
due camerieri vestiti da pulcino e coniglio passarono di fianco a Coral
e
Mangle discutendo.
-Perché
non mi ami?-
-Devo
avere un motivo?-
-è
Perché sono più giovane di te di quasi dieci
anni, vero? Non preoccuparti ora
vanno di moda i ToyBoys-
-Sinceramente
non può fregarmene di meno!-
-Tanto
so che prima o poi mi amerai…-
-Vai
convinto!-
Coral
rimase sbalordita –Ma…-
-No
no, non si preoccupi è normalissimo per loro, anzi oggi non
sono ancora caduti
nel volgare. Ora se mi permette, i suoi cuochi fanno un budino
eccezionale e
visto che sono in pausa vorrei approfittarne…-
-Oh
si certo! Prego Mangle e grazie!-
-è
stato un piacere.-
Mezzanotte
arrivò in fretta e il Freddy Fazbear’s pizza
chiuse i battenti per quel giorno.
I
cuochi erano già tornati a casa, nel locale erano rimasti
solo Coral, Lorenzo e
le spie.
-Volevo
ringraziarvi per lo splendido lavoro che state facendo come
dipendenti!- disse
la donna chinando il capo –Non me lo sarei mai aspettata.-
Balloon
Girl si grattò la testa ridendo –Ma che carina,
grazie mille!-
Freddy
annuì –Per noi è un piacere, almeno
ogni tanto un lavoretto semplice ci vuole!-
-Uno
in cui posso stare molto vicino al
io
amore!-
Una
ballerina partì colpendo Bonny in pieno viso; Chica aveva le
braccia incrociate
e picchiettava con ansia il dito sul braccio –Chiedo scusa,
mi è partita la
scarpa per sbaglio…-
-No,
io ho visto che hai fatto apposta!- Rispose Foxy grattandosi il naso.
-Foxy,
ti prego!- lo rimproverò Mangle.
In
tutto quel baccano Jeremy portò di scatto lo sguardo su una
delle telecamere
del locale. –SILENZIO- gridò –Abbiamo
visite!-
Tutti
osservarono lo schermo del tablet e videro cinque uomini vestiti di
nero
attraversare il corridoio che portava al Pirate Cove.
-Assassini-
disse Jeremy alzandosi dalla poltrona –Il vostro turno non
è ancora finito!-
Angolo
dell’autrice
Wollà
questo è il nuovo capitolo, non sto qui ad annoiarvi con
commenti lungi, vi
dico solo che nel prossimo capitolo si vedrà finalmente un
po’ d’azione!
Se
avete dubbi, domande o commenti lasciate una recensione! ;)
Giuls