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Autore: tata_angel    02/07/2015    2 recensioni
Ma non c' era tempo da perdere, infondo doveva fare le valigie e sistemare tutto, era così felice di andare in Argentina, ed era sicura che sarebbe andato tutto bene.
Blue moon! Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TE QUIERO
My lonely days were countless, I saw your face and now there’s no more
Black and white, for the first time. Open up my eyes and I’m not colourblind

 
POV REIN
Erano  ormai passati quattro mesi dalla partenza di Shade ed ogni giorno sentivo sempre di più la sua mancanza. Nonostante seguissi il suo consiglio e indossassi la felpa che mi aveva lasciato prima di partire, sentivo comunque il bisogno di stringergli la mano.
Il giorno prima era stato il mio compleanno e avevo chiesto ai miei genitori il biglietto aereo per poter andare da lui per il fine settima, ma me lo negarono. Non sapevo quando avrei potuto vederlo di nuovo, ne avevamo parlato e lui mi aveva assicurato che appena sarebbe riuscito ad avere un fine settimana libero sarebbe venuto da me.
A dire la verità, avrei voluto essere io ad andare da lui, avrei voluto essere io a fare qualcosa, ma trovavo sempre impedimenti.
 
Quella mattina Chris voleva portarmi al centro commerciale per comprarmi qualche vestito come regalo di compleanno.
Chris.. con lui le cose stavano andando benissimo, Jhon era riuscito a costruire un rapporto solido ed io ero riuscita a recuperare il rapporto che avevo tempo fa. Anche il suo rapporto con Shade sembrava essere migliorato, si ritrovavano sempre più spesso a scherzare e ridere mentre ci chiamavamo su Skype. Alle volte era proprio Chris che lo chiamava quando io stavo facendo i compiti. Mi sembrava ancora strano vederli chiacchierare allegramente, ma allo stesso tempo mi rendeva infinitamente felice.
-Rein hai finito di prepararti?- mi chiese Chris da fuori la porta
-Sì, arrivo!- risposi sorridendo.
Non vedevo l’ora di uscire con mio fratello, sapevo che ci saremmo divertiti molto insieme.
 
Arrivati al centro commerciale, andammo direttamente al negozio di vestiti.
Mi guardai intorno per cercare qualcosa di carino da comprare. Mi avvicinai ad un manichino per guardare meglio una maglietta davvero molto carina, ma dopo aver letto il prezzo cambiai subito idea. Non avrei speso 50 euro per una maglietta.
-Andiamo in un altro negozio?- chiesi a mio fratello
-Come vuole lei principessa-
-Cretino- lo apostrofai dandogli uno schiaffo sul collo.
 
 
 
Dopo aver prosciugato il portafogli di Chris, decidemmo di tornare a casa.
Entrammo nel cancello e suonammo il campanello perché qualcuno venisse ad aprirci, ma non arrivò nessuno. Guardai sorpresa mio fratello e lui aprì la porta, entrammo in casa e sentimmo del chiacchiericcio provenire dal salotto.
Facendo attenzione sentii una voce conosciuta, corsi verso la sala e trovai seduto sul divano Shade che parlava gioiosamente con mio padre.
Mi presi alcuni minuti per guardarlo, era proprio come lo ricordavo: gli occhi blu cobalto pieni di serenità, il naso un po’ appuntito, i suoi zigomi un po’ tondi e le labbra tirate in un sorriso imbarazzato mentre si grattava il capo.
-Shade!- urlai di gioia, lui si voltò sorridendo ed io corsi verso di lui abbracciandolo. Lo strinsi forte godendomi il calore del suo corpo, il suo profumo che tanto mi era mancato e che non avevo potuto sentire fino ad ora.
Gli lasciai un leggero bacio sul collo, così che nessuno potesse vedere, mentre lui passò le mani tra i miei capelli
-Rein, mi sei mancata- mi sussurrò alle orecchie, tremai un po’ alla sensazione del suo respiro sul collo. Mi era mancato ogni tipo di contatto: mi era mancato il suo sorriso rivolto a me, il suo respiro sulla pelle, le sue labbra umide che si posavano sulla mia guancia per stamparmi un bacio e le sue mani gentili tra i miei capelli
-Anche tu- risposi
-Non vorrei rovinare il vostro romanticismo, ma ci sono ancora tre persone che attendono un saluto, Rein- mi interruppe Chris, mi girai non capendo di cosa stesse parlando e vidi Daiki e Maria in piedi che mi sorrisero gentilmente.
-Ciao Maria, ciao Daiki- li salutai per poi porgere la mano, ma Maria mi offrì un abbraccio che accettai subito
-Come stai cara?- mi chiese Maria, io le sorrisi
-Molto bene, grazie-
-E’ un piacere rivederti- mi disse Daiki mentre mi abbracciava
-Anche per me. Sono davvero sorpresa di vedervi qui-
-Spero sia una sorpresa gradita- mi disse Daiki
-Assolutamente. Sfortunatamente non abbiamo avuto molto tempo a disposizione in Argentina, mi fa piacere avere la possibilità di conoscervi meglio- risposi io.
Era strano parlare con  i genitori di Shade, sentii un peso sulle spalle, all’improvviso mi resi conto della difficoltà che aveva avuto lui nel rapportarsi con Chris negli ultimi giorni.
Spostai lo sguardo sulle gambe di Maria e vidi Milky che mi guardava con la stessa espressione timida che aveva la prima volta che la incontrai.
-Ehi Milky, come stai?- chiesi io abbassandomi verso di lei
-Bene, grazie. Tu?- le sorrisi
-Bene grazie- le risposi -posso darti un bacino?- le chiesi, lei annuì e, molto lentamente, si avvicinò con la guancia, io le diedi un bacio. Stavo per alzarmi, ma lei si alzò in un punta di piedi per darmi un bacio sulla guancia
-oh, grazie- le dissi
-Prego- rispose, poi si voltò verso Shade sorridendo “Sì, si può fare” asserì poi.
Guardai Shade per capire a cosa Milky si riferisse e lui, sorridendo, mi diede pollice in su. Avrei chiesto spiegazioni più tardi.
-Dove alloggiate?- chiesi
-All’albergo qui vicino, resteremo per un paio di giorni- rispose Daiki.
 
 
Dopo aver conversato allegramente e poi pranzato, io e Shade ci stendemmo sul letto.
-E’ fantastico tornare qui- disse lui
-Vero, è un sollievo averti di nuovo qui- gli sorrisi - stringerti la mano- continuai, intrecciando le mie dita alle sue.
Mi era mancato avere la sua mano stretta alla mia, quel calore che sentivo diffondersi in tutto il corpo. Mi sentivo così patetica, ero solita beffeggiare chi parlava nello stesso modo in cui stavo parlando in quel momento. Avrei voluto farlo, ma non riuscivo a negare o evitare le sensazioni che provavo quando ero con lui.
Il senso di protezione e di benessere.
Avete mai avuto la sensazione di sentire che quello che state facendo sia giusto? Era proprio ciò che sentivo. Sentivo la leggerezza di questa mia età colpirmi: se fino a qualche mese fa cercavo di seguire una linea ed evitare gli inconvenienti, ora sento la voglia di rompere tutti gli schemi.
Non era forse ciò che molti dicono? Non dicono forse che nel periodo dell’adolescenza bisogna provare nuove esperienze? Ecco,sento che quello poteva essere il mio momento.
-A cosa pensi?- chiese Shade interrompendo i miei pensieri
-Che sto bene- sorrisi io.
Mi posai di fianco per stare faccia a faccia con lui
-Mi sei mancato, lo sai?-
-Ho qualche sospetto- rispoae lui, prendendomi in giro. Non facevo altro che dirglielo da quando ero tornata a casa.
-Me lo dai un bacio?-
-Non so se voglio farlo- lo presi in giro io
-Dai- disse con il broncio
-Non so-
-Ho capito, faccio io-
-Ma cosa-?- non riuscii neanche a finire la frase che mi ritrovai Shade messo a cavalcioni sulla vita, le mani ai lati della mia testa per reggersi e un ghigno stampato sulle labbra mentre mi guardava da sopra
-Prova fuggire ora-
-Guarda che ho le mani libere, potrei usarlo per farti il solletico e liberarmi- gli risposi io
-Lo faresti?-
-Forse- gli risposi poggiando le mia mani sulle sue guance e avvicinarlo a me
 
 
-Ehi.. ehi.. calmate i bollenti spiriti, non vorrei che scandalizzaste me e quei poveri bambini innocenti- sentii Chris dalla porta.
Shade ,rosso in viso, si spostò grattandosi la testa per l’imbarazzo
-C-Chris, che vuoi?- balbettai io
-Non preoccupatevi- disse lui poggiandosi allo stipite della porta con le braccia incrociate -Non ho interrotto il vostro momento di gioia per nulla. Shade, i tuoi genitori vogliono andare a riposare in albergo e vorrebbero sapere cosa vuoi fare- disse poi
-Arrivo-
 
Shade decisedi restare da  noi per poter stare un po’ con me e, magari, finalmente darci un bacio degno di nota che non eravamo riusciti a darci fino a quel momento per vari impedimenti tra cui Milky e Jhon, mia madre e Chris.
Erano sei ore che stavo accanto a lui e non avevo  avuto ancora occasione di avere un bacio.
Sto per prendere la mano di Shade per tornare in camera mia quando mio fratello esordì con un felice: -che dite di fare una partita a scarabeo?- e, per quanto sperassi di no, mia madre concordò con un, ancor più felice, -Ma che bella idea Chris, voi che ne dite?- ci chiese
-Perché no?- rispose Shade allegro
‘Magari perché vorrei un bacio’ avrei voluto  rispondere, ma sorrisi e annuii.
 
Dopo qualche partita (una decina, per essere precisi) a scarabeo, io e Shade salimmo per lavarci le mani
-Mi sono mancate le partite a scarabeo con i tuoi. Nonostante ci abbia giocato poco, sono indimenticabili- disse lui mentre si lavava le mani
-Già- risposi io sorridendo. Mi avvicinai a lui e gli avvolsi le braccia attorno al collo, mi avvicinai per dargli un bacio
-Scendete, altrimenti si raffredda-
-Arriviamo- rispose lui, mi diede un bacio a stampo - ho una gran fame-  mi disse per poi uscire dal bagno
Davvero, fanno seriamente?
 
 
Dopo aver cenato e dialogato, di nuovo, allegramente, io e Shade ce ne andammo in camera mia. Avevamo deciso di dormire insieme ed evitare a Shade la tortura del divano.
Magari riuscirò ad avere un bacio.
Eravamo sdraiati sul letto a giocare con le nostre dita. Shade mi sorrise e poggiò una mano sulla guancia, poi poggiò le sue labbra sulle mie, sorrisi.
-Sai cosa stavo pensando?- sentii Chris spalancare la porta e avvicinarsi al letto.
Io e Shade ci staccammo e vidi Chris salire sul letto a carponi
-Cosa?- chiesi io impaurita
-Non vedo da un po’ il mio cognatino, quindi pensavo: perché non fare un bel pigiama party in camera della mia sorellina. Ho già chiesto a Jhon ed è entusiasta- disse Chris.
Guardai Shade che mi sorrise ed io annuii.
Perché non riuscivo mai a dire di no a quel ragazzino?
-Che dici, aiuti tuo cognato a portare il materasso di qua?- chiese Chris dando delle pacche sulle spalle a Shade.
Rimasi seduta sul letto a guardarli mentre uscivano dalla porta, buttai la testa sul cuscino e sbruffai passandomi la mano tra i capelli.
Il mio bacio. 
 
 
 
Mi svegliai stiracchiando le braccia e mi accorsi che il letto era vuoto, Chris dpveva essere uscito. Trovai un biglietto, era suo.
 
Devo accompagnare Jhon a scuola e poi ho un incontro con gli amici, non esagerate nello sbaciucchiarvi. Baci. 
 Andai a lavarmi i denti e poi svegliai Shade che era ancora sdraiato sul materasso su cui aveva dormito con Jhon.
Dopo essere andata a dare il buongiorno a mia madre, ritornammo in camera mia per sdraiarci ancora un po’ sul letto.
Ci accomodammo e prima che potessimo iniziare a parlare sentii il telefono squillare, lo presi  e rifiutai la chiamata.
-Perché gli hai scritto di non rompere?- mi guardò stranito Shade
-Perché è da ieri mattina che sto aspettando il mio bacio e questo idiota continua ad interrompere, mi sono stufata!- gli risposi secca
-Ma..-
-Se ha qualcosa di importante da dire può chiamare mia madre- lo interruppi io
-Non sapevo potessi diventare così aggressiva per colpa di qualche bacio mancato- mi prese in giro lui
-Solo se è per colpa dell’intrusione di un fratello rompiscatole- gli risposi io
-Fai paura-
-Allora risolvi!-esclamai io.
Shade sorrise prendendomi la mano, mi fece sdraiare sul materasso e avvicinò le sue labbra alle mie
-Se proprio insisti- soffiò vicino alle mie labbra, prima di poggiarci le sue.
Poggiai la mia mano sulla sua guancia, accarezzandola con il pollice. Lui passò la lingua sulle mie labbra affinché le aprissi, le nostre lingue si incontrarono e iniziarono a muoversi insieme.
Sentii un leggero brivido sulla schiena mentre Shade toccava il mio fianco da sotto la mia maglietta con la sua mano fredda. Continuammo a baciarci, finché non restammo a corto di fiato e ci staccammo, io gli sorrisi.
-Finalmente- sospirai io mentre gli passai il pollice sulle labbra gonfie dovute al bacio. Lui sorrise e io mi allungai per stampargliene un altro.
-Mi sei mancato- gli soffiai a pochi centimetri dalle labbra
-Anche tu- rispose sorridendo.
 
 
Erano passati due giorni quindi oggi Shade se ne doveva andare.
Mancavano cinque minuti all’uscita della scuola e sarei potuta andare a casa e salutarlo per bene.
In quei giorno avevamo passato del tempo insieme e avevamo parlato molto. Qualche volta ci eravamo ritrovati a parlare del nostro futuro, su cosa avremmo fatto e ci eravamo resi conto che uno di noi avrebbe dovuto rinunciare a qualcosa o comunque cambiare paese. La cosa più logica era che fosse lui a trasferirsi. Insomma in Italia aveva me, mio padre che conosceva da tanto tempo e per lui sarebbe stato come tornare alle origini, no? Ma a quanto sembrava non era una soluzione poi così tanto scontata da parte sua. Quando gli avevo espresso la mia opinione si era alterato e così avevamo avuto il nostro primo litigio da quando stavamo insieme.
-Pensaci Shade, i tuoi puoi comunque sentirli per telefono, per skype- gli dissi io
-Ti sembra così tanto semplice?- replicò lui
-No, Shade, ma cosa possiamo fare allora-
-Non hai mai pensato che magari potresti essere tu a venire con me?- chiese lui 
-Assolutamente no.- 
 
Non avevamo parlato molto da quella discussione, forse tutti e due troppo orgogliosi. Sarebbe dovuto partire e non avremmo più tempo per porre fine a questo stupido litigio.
Mi diressi a casa, aprii la porta e andai subito in camera per cambiarmi. Decisi di non andare all’aeroporto, preferivo salutarlo da casa, con la stupida speranza di vederlo tornare poco dopo.
Sentii suonare il campanello e andai ad aprire trovandomi Shade e i suoi che mi sorridevano.
Appena lo guardai negli occhi, la mia rabbia si dissolse in un attimo, lasciando posto all’infinita tristezza per la sua partenza.
-Siamo venuti a salutare, purtroppo dobbiamo partire- disse Maria
Salutai Maria, Daiki e Milky e mi avvicinai a Shade, mentre gli altri continuarono a salutarsi.
-Ciao- salutai io
-Ciao- ripeté lui.
Lo abbracciai forte, quasi da non farlo respirare mentre premevo il naso contro la sua spalla e per imprimermi, di nuovo, il suo profumo.
-Mi mancherai- gli sussurrai io
-Anche tu- mi rispose.
Prese il mio viso tra le mani, mi guardò negli occhi e mi baciò. Non avevo neanche la voglia di lamentarmi, non mi preoccupai della presenza dei nostri genitori, l’unica cosa che importava in quel momento era lui, noi.
Era tutto sparito: la mia rabbia, la sua, le parole dette senza pensare. Scivolò tutto via, mentre mi scioglievo tra le sue braccia. 
Si staccò sorridendo -Te quiero- mi sussurrò affinché solo io potessi sentirlo
-Te quiero- gli risposi io.
 
  
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