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Autore: Horse_    02/07/2015    14 recensioni
Sono passati quasi sette anni dall'ultima stagione di The Vampire Diaries, precisamente la settima. Ogni attore ha intrapreso la propria via da percorrere, cercando di vivere al meglio la propria vita, così come hanno fatto Ian e Nina.
Ian si è sposato con Nikki Reed, storica attrice di Twilight, mentre di Nina si sono perse le tracce. Nina, in realtà, ha proprio voluto sparire dal mondo che l'aveva aiutata a diventare famosa e ben amata da tutti perchè si porta dietro un segreto troppo importante da proteggere. Due bambini con gli occhi azzurri come il mare da tenere al sicuro da chi non li vuole e non si è mai interessato a loro.
Le cose tra Ian e Nikki, intanto, vanno sempre peggio e sono più i giorni in cui litigano che quelli in cui sono felici.
La ripresa dell'ottava stagione porterà tanti guai e a galla cose non dette, ma forse aiuterà due persone che si amano ancora alla follia a ritrovarsi dopo tanto -troppo- tempo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                               Paternity.

Twenty-third Chapter.

Pov Nina.

Negli ultimi sei anni non sono mai voluta uscire con un uomo perché ritenevo che nessuno potesse prendere il posto di Ian, non tanto nella mia vita, ma in quella dei gemelli. Non sono uscita con nessuno perché avrebbe sconvolto la vita dei gemelli ed inoltre avevano bisogno di una figura maschile che fosse loro padre, ma ora che sanno chi sia, dovrei ascoltare mio fratello e farmi anche una vita all’infuori dei gemelli –una vita sentimentale intendo. Ed Eric ha vissuto anche lui una separazione, seppur lui fosse sposato, e molto spesso ci capiamo al volo da quello che ho potuto notare. Inoltre è gentile e un buon ascoltatore e sembra che sia interessato in qualche modo a me. Ma forse mi sto facendo solo film mentali e non gli interessa niente.
Mi ha appena accompagnato a casa e prima di andarsene mi sorride.

 
“Grazie per aver accettato.”- mi dice sorridendo e posso vedere anche un po’ imbarazzato. –“Sono stato bene.”
“Anche io.”- gli dico sincera.
“Per le carte dovresti passare tra tre giorni, il tempo di preparare tutto.”- mi avvisa.
“Certo, lo farò.”- gli rispondo sorridendo.

 
Ci salutiamo così, con un bacio sulla guancia, e poi se ne va lasciandomi sulla porta di casa. Finalmente sorrido perché posso incominciare a vivere.
 













 

                                                             * * *
 














Tre giorni dopo.
I bambini sono con mia madre questa mattina e li passerò a prendere dopo pranzo visto che ora mi sto dirigendo all’ospedale per ritirare i risultati. Sono nervosa, non perché abbia paura che possano risultare negativi –cosa che non potrebbe mai accadere– ma per tutto quello che è successo.
Ian si comporta normalmente con i bambini e cerca di parlarmi, ma io lo evito. I bambini intanto sembrano adorare il padre e, sebbene io ne sia un pochino gelosa, è giusto così.
Arrivo all’ospedale puntuale e mi dirigo sempre al piano delle analisi e con mia grande sorpresa e dispiacere trovo già Ian e… Nikki. Che diamine ci fa qui? Pensa forse che potrei cambiare i risultati?
Non la vedo da un bel po’, dall’ultimo giorno sul set, e dire che stavo bene senza vederla è un eufemismo. Come rovinare la mia già brutta giornata. Ian è il primo ad accorgersi di me e mi sorride con un semplice ‘Ciao’ che io ricambio a denti stretti, mentre Nikki mi rivolge un sorriso amichevole –anche se percepisco che di amichevole ha ben poco.
 

“Ciao Nina, ti trovo bene.”- inizia sorridendo e mi chiedo perché abbia parlato.
 

Sono obbligata a risponderle, mi sono imposta di fare la persona matura e devo farla a differenza dei due che ho qui davanti. Non vorrei parlarle, non dopo tutto quello che ha insinuato, ma metto da parte il mio orgoglio ferito e le rispondo lo stesso.
 

Anche io.”
 

Forse l’ho detto troppo freddamente perché entrambi sembrano non aver preso bene la mia risposta, ma in questo determinato momento non mi importa. Ho tutto il diritto di comportami così e mi sto trattenendo forse troppo –vorrei strozzare tutti e due, in particolare Nikki per quello che ha insinuato, ma mi sono ripromessa di trattenermi. Prima che possano fare domande o infastidirmi ancora esce dalla porta l’infermiera gentile dell’altro giorno con una busta in mano e noto che è quella dei risultati.
Finalmente potranno chiudere la bocca.
Si rivolge a me sorridendomi rassicurante e mi porge la busta.
 

“Signorina Dobrev questi sono i risultati da lei richiesti.”- mi dice professionalmente. –“Se avete qualche dubbio potete bussare a quella porta.”
 

Indica la porta con la mano e poi se ne va.
Guardo per qualche secondo la busta che ho in mano e sospiro contrariata.
 

“Apriamo quella busta, ho bisogno di sapere.”- sussurra Ian agitato.
 

E decido di accontentarlo e mettere fine a questa tortura. Apro la parte superiore ed estraggo i due fogli.
Il primo parla delle analisi, ma francamente non è questo l’importante. Afferro il secondo foglio e scorro velocemente riga per riga quello che c’è scritto e quando trovo quello che mi interessa sorrido.
Ovviamente sono i suoi figli. Senza dire una parola do il foglio a Ian con un sorriso trionfante ad incurvarmi le labbra.
 

“Allora?”- mi domanda.
“Leggete voi, penso che entrambi sappiate farlo.”- rispondo tagliente.
Con i dati ricevuti abbiamo fatto le analisi da voi richieste. Possiamo confermare, al 100%, che i gemelli Stefan e Joseph Dobrev sono i figli biologici del signor Ian Joseph Somerhalder.”- legge ad alta voce Ian.
 

Non guarda nessuna delle due, tira solo un sospiro di sollievo e posso vedere i suoi nervi sciogliersi. Nikki accanto a lui stringe i pugni –e posso percepire perfettamente che aveva pregato fino all’ultimo che in qualche modo i test risultassero falsi– mentre lui mi sorride raggiante e forse è più felice di quando ha conosciuto i gemelli.
Mi alzo dalla sedia, diventata improvvisamente scomoda, e afferro la borsa.
 

“Ecco quello che avete voluto.”- dico ad entrambi. –“Spero solo che nessuno di voi due metta in dubbio ora la mia maternità sui gemelli perché sarebbe ridicolo. Buona giornata.
 

Faccio per andarmene, ma una presa ferrea mi blocca impedendomi di camminare. Mi volto verso Ian, sapendo benissimo che è lui, e lo trucido con lo sguardo.
Parla dopo qualche secondo.
 

Grazie.”
 

Annuisco e non gli rispondo, gli volto le spalle e mi incammino fuori dall’ospedale.
So che ci sarà per i bambini, me l’ha promesso, ma io non ci sarò per lui, non dopo tutto quello che ha fatto.
Poco dopo sento il cellulare vibrare, segno che mi è appena arrivato un messaggio. Lo prendo in mano e il nome di Eric lampeggia sullo schermo del cellulare e spontaneamente sorrido.
Apro il messaggio e lo leggo.
 
 
Non riesco a liberarmi prima delle otto per firmare i documenti. Ti va bene se ci incontriamo più tardi, magari a cena?
 

Sorrido per il messaggio e magari mi sto solo illudendo, ma sento che magari con lui posso iniziare qualcosa. Alex, mentre stavamo parlando, mi ha detto che è veramente interessato a me e mi ha dato della polla perché io non riesco ad accorgermene.
Decido di rispondergli.
 

E’ una scusa per invitarmi a cena fuori?
 

La butto sul ridere, ma la sua risposta mi fa capire che forse ci ho effettivamente azzeccato.
 

E’ così palese? Insomma, se non ti va bene o sono troppo sfacciato faremo un’altra volta.
Ho combinato un disastro.
 

Sorrido e la mia risposta non tarda ad arrivare.
 

Accetto volentieri :)

 
La risposta arriva subito, immediata.

 
Ti passo a prendere questa sera per le 8.30 pm!

 
Gli rispondo e mi metto alla guida per dirigermi a casa di Paul. Da quando ha preso a pugni Ian non si è fatto più vedere, o comunque è venuto sul set quando non c’era nessuno dei due. Capisco perché l’ha fatto e in un certo momento mi è venuto da sorridere perché questo vuol dire che Paul ci tiene ancora a me, ma non voglio che perda il bel rapporto che ha con Ian, non potrei mai perdonarmelo.
Oggi non deve girare e spero con tutto il cuore che sia in casa. Suono al citofono una, due, tre volte e alla quarta volta finalmente qualcuno risponde ed è la voce di Phoebe. Le dico chi sono e dopo avermi salutata mi apre la porta. Faccio gli scalini a due a due troppo pigra per salire le scale e non appena arrivo davanti alla porta noto che è socchiusa, ma comunque busso prima di entrare.
Viene proprio ad aprirmi Phoebe e non appena mi vede mi abbraccia.

 
“Dovresti venire qualche volta in più a trovarci!”- mi dice sorridendo.
“Nell’ultimo periodo sono stata impegnata.”- le spiego leggermente imbarazzata.
“Quel zuccone di mio marito me l’ha detto.”- mi dice scuotendo leggermente la testa. –“Io e Rachel dobbiamo uscire, voi parlate pure.”
“Grazie, davvero.”- le dico abbracciandola di nuovo.

 
Sento delle gambette correre veloci e vedo la figura di Rachel correre incontro alla madre, ma non appena mi nota si apre in un grande sorriso.

 
“Ciao zia Nina!”- mi saluta la piccola sorridendo.
“Ciao tesoro.”- le dico accarezzandole la fronte.
“Quando posso conoscere Joseph e Stefan?”- mi domanda battendo le mani.

 
Guardo Phoebe per un attimo confusa e mima il nome Paul e capisco che ha detto tutto anche a loro, ma dovevo aspettarmelo.

 
“Presto.”- le sorrido.

 
Mi salutano entrambe e prima di andarsene Phoebe mi fa promettere che dovrò raccontarle tutto e sono obbligata a dirle di si.
Quando sono andate via entro in casa e mi chiudo la porta alle spalle. Mi guardo intorno e noto che Paul  è seduto sul divano.

 
Ciao Paul.”- inizio sorridendo. –“Hai deciso di evitarmi?”

 
Alza lo sguardo su di me e mi fissa, poi scuote leggermente la testa.

 
“Se sei venuta qui per dirmi che ho sbagliato non ti ascolterò, non ne sono affatto pentito.”- mi avvisa subito.

 
Mi avvicino al divano e mi siedo accanto a lui, poi lo guardo dritto negli occhi.

 
“Non sono qui per sgridarti, non hai cinque anni.”- gli sorrido. –“Sono venuta per ringraziarti, effettivamente se lo meritava.”
“So che ti avevo promesso di non fare nulla, Nina.”- mi dice sospirando. –“Ma non doveva comportarsi così, non con te, non dopo tutto quello che avete avuto.”
“Abbiamo sbagliato entrambi, Paul, e adesso ne stiamo pagando le conseguenze.”- mi passo una mano tra i capelli esausta da tutto questo tira e molla. –“Abbiamo chiarito ed  i gemelli hanno finalmente un papà, mi importa solo questo.”
“Sono felice che i gemelli ora stiano bene, per davvero. E tu starai bene?”- mi domanda.
“Certo.”- gli sorrido. –“Mi basta vederli felici.”

 
Paul scuote la testa ridacchiando e mi guarda furbo.

 
“Lo so, ma non intendevo questo.”- mi dice. –“Tuo fratello mi ha spifferato qualcosa riguardo un certo Eric.”

 
Abbasso lo sguardo imbarazzata e sento il sangue affluire sulle guance. Possibile che mio fratello non riesca a farsi gli affari suoi?
E poi… Perché ha parlato con Paul quando non ne sapevo niente? Certo, vanno d’accordo, però…

 
“Perché mio fratello non sa farsi gli affari suoi?”- gli domando sconsolata.
“Vuole vederti felice, Neens, come tutti.”- mi sorride abbracciandomi. –“E se questo è un bravo ragazzo provaci.”
“Beh…”- mi gratto la testa. –“Questa sera mi ha invitata a cena fuori. E ho accettato.”
“Quand’è che me lo presenti?”- mi domanda sorridendo malizioso.
“Paul!”- gli tiro giocosamente un pugno sul braccio. –“E’ più una cena di… Lavoro, sai… Per l’appartamento di mia madre.”
“Tutte le storie d’amore iniziano così.”- mi dice scoppiando a ridere.

 
 E io lo seguo a ruota.
 













 

                                                          * * *
 














Non sono mai stata così in crisi per quanto riguarda come vestirmi e fortunatamente sono da sola. I gemelli mi hanno chiesto se potevano stare con Ian questa sera e ho accettato, è giusto che comincino a conoscersi per bene, mentre io devo uscire a cena con un altro uomo. So che magari non è una cena importante e che ci conosciamo da poco, però è così… Complicato. Non sa nessuno di questa uscita –escludendo Paul– e vorrei tanto l’aiuto di Candice, ma so che mi tartasserebbe di troppe domande a cui io, sinceramente, non saprei rispondere quindi me la dovrò cavare da sola.
Alla fine opto per un vestito blu, un filo di trucco, e i capelli li lascio boccolosi e sciolti sulle spalle. Ai piedi dei semplici tacchi, non troppo alti, visto che non vado molto d’accordo con quelle cose.
Alle otto e mezza sento il campanello suonare e mi affretto a scendere le scale. Prima di aprire la porta controllo che Spike abbia cibo e acqua, poi la apro trovandomi la faccia di Eric che mi sorride. Anche lui è vestito elegante, quindi per fortuna non sono uscita fuori tema.
 

“Sei bellissima.”- mi dice sorridendo e io ricambio il sorriso leggermente imbarazzata. Mi porge un mazzo di rose bianche e sorrido perché, evidentemente, si è ricordato che preferisco quelle bianche a quelle rosse. –“Questa è per te.”
“Grazie.”- gli dico sorridendo. –“Te ne sei ricordato.”
“Ho una buona memoria.”- sorride. –“Andiamo?”
 

Annuisco e andiamo verso la macchina; prima di entrare, da vero gentiluomo, mi apre la porta della macchina e non appena entro la richiude per poi andare al posto del passeggero. In macchina parliamo dei gemelli e rimango piacevolmente sorpresa da come sembra interessato e subito dopo parliamo di musica e scopro che anche a lui piacciono i Coldplay e sento già che potrei amarlo anche ora.
Scopriamo di avere molte cose in comune, in maniera assoluta la passione per il cibo: anche lui non ha un cibo preferito in particolare, visto che se potesse si abbufferebbe costantemente.
Noto con piacere che ha prenotato in un ristorante carino, non troppo appartato, ma comunque in tranquillità –sperando che a quest’ora non girino paparazzi anche qui.
Non appena entriamo ci fanno subito accomodare.
 

“Come ti sembra?”- mi domanda spostandomi la sedia e facendomi cenno di sedermi.
“E’ un posto veramente carino.”- gli rispondo sorridendo e piacevolmente colpita dal suo gesto. Mi guardo un attimo attorno. –“Mi piace molto.”
“Davvero? Sono felice, vengo spesso qui.”- mi dice. –“Fanno la cucina italiana più buona del mondo.”
 

I miei occhi si illuminano, non posso farci niente, quando si parla di cibo sprizzo allegria da tutti i pori.
Il cibo italiano poi è il migliore. Non sono mai stata in Italia, ma un giorno penso che ci porterò i gemelli, è uno dei posti più belli del mondo.
 

“Sono la donna più felice del mondo allora!”- esclamo facendolo ridacchiare. –“Adoro il cibo italiano.”
 

Ci guardiamo per qualche istante negli occhi poi facciamo la stessa domanda contemporaneamente.
 

Pizza?”
 

E poi scoppiamo anche a ridere di gusto.
Alla fine ordiniamo davvero una bella pizza fumante e passiamo altre due ore circa a parlare e a scherzare come se fossimo amici di vecchia data, quando ci conosciamo da pochissimo. Ed è questo quello che mi colpisce di più, il fatto di trovarmi veramente bene con lui. Alla fine, grazie ad un promemoria, compilo anche le carte per mia madre cosa per cui sono venuta qui, anche se la cena non mi è dispiaciuta affatto.
Ci alziamo dal tavolo e usciamo –dopo che Eric ha pagato il conto vietandomi di mettere mano al portafoglio. Camminiamo un po’ per le strade di Atlanta e mi accorgo solo ora di non avere nessuna giacca e di star morendo di freddo. Ma Eric sembra accorgersene e prima che io possa dire qualcosa mi ritrovo con la sua giacca appoggiata sulle spalle e ora si che fa decisamente meno freddo.
 

“Grazie.”- mormoro piano e piacevolmente stupita di tutte queste attenzioni.
 

Mi sorride, poi continuiamo a camminare e stranamente questo silenzio è piacevole.
 

“Sono stata bene questa sera.”- dico così, senza pretese.
“Anche io.”- mi risponde e poi si ferma. –“Potremmo rifarlo ancora, sempre se ti va.”
“Accetto molto volentieri.”- rispondo felice.
 

Vorrei continuare a parlare, ma l’incessante squillo del mio cellulare mi blocca e sento che devo rispondere.
 

“Puoi scusarmi un attimo?”- gli domando.
“Certo.”- mi risponde allontanandosi di qualche passo per lasciarmi un po’ di privacy ed apprezzo molto il gesto.
 

Certo il cellulare in borsa e non appena noto il nome di Ian lampeggiare sul display mi blocco.
Rispondo alla fine, sempre un po’ titubante.
 

-Pronto?- rispondo.
-Nina, devi venire subito. Io… Io non lo so… Non volevo, è tutta colpa mia…- blatera Ian.
 

L’ansia si fa strada dentro di me. I gemelli sono con lui. E’ successo qualcosa di grave?
 

-Ian, calmati, cos’è successo?- gli domando, ma non riesco a stare calma neanche io.
-Joseph, lui si è sentito male e io… Stiamo andando in ospedale.-


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Eccomi qui senza nessun ritardo anche quesa volta :)
Ammetto di essermi tirata leggermente avanti, sono arrivata a scrivere circa al capitolo 29 e forse potrei decidere di postare un po' più costantemente, vedrò come riesco a tirarmi ancora avanti.
Mi è piaciuto un sacco questo capitolo, da due "appuntamenti" di Nina e Eric e anche la parte del test di paternità. Premetto che la frase di conferma del test l'ho inventata, non so cosa scrivono quando fanno quei test xD
Sostanzialmente questo capitolo è stato Ninacentrico, ma è giusto così visto che praticamente i prossimi due saranno solo dal punto di vista di Ian e credo di aver fatto bene visto che devo incominciare a introdurre il personaggio di Eric (che amo già un po' ahahahah)
Come avrete potuto notare la signora Somerhalder non è stata ben contenta di questa conferma, a differenza di Ian che si è praticamente sciolto e sentito in colpa per aver accusato Nina (ma i suoi sensi di colpa li vedremo nei prossimi capitoli!). Nina invece... E' Nina. Sto cercando di renderla più o meno come nella realtà visto che in tutte le interviste che ha fatto si è comportata da vera donna matura: si, mi riferisco a quella in cui le hanno fatto varie domande sul matrimonio di Ian e lei ha ribadito più volte di essere felice per loro. Per Ian invece mi sto ispirando alla realtà, mi riferisco al suo comportamento bipolare e altalenante, ma più avanti sarà sempre più deciso e più uomo -e spero anche in una riuscita così nella vita reale!
E' vero che sono team Nina, ma non ho intenzione di degradare Ian assolutamente e magari lo vedrete più in là!
Per quanto riguarda l'ultima parte sono stata cattiva, lo so :p Scoprirete tutto nel prossimo capitolo, o forse no xD
Grazie mille a tutte per le 14 stupende recensioni che mi avete lasciato, alla prossima <3
  
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