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Autore: Suicide Crown    02/07/2015    2 recensioni
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Questa storia parla di 10 bellissime ragazze molto diverse fra loro,ma le accomuna la loro
situazione:convivono con 10 bellissimi vampiri,cosa che renderà la storia ancora più eccitante!!!
buona lettura!!!
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- C- cosa? - riuscì solo a dire, balbettando per lo stupore. Chi se lo sarebbe mai immaginato che quel ragazzo dai lineamenti delicati potesse essere in realtà un vampiro assetato di sangue? Azusa la scrutò, con una nota di preoccupazione nello sguardo. Aggrottò le sopracciglia, avanzando lentamente verso di lei per non spaventarla. Appena furono abbastanza vicini, Azusa le sfiorò una guancia: sussultò non appena sentì la pelle di questa divenire molto calda, sembrava che le sue guance ardessero. Haruka allora, sentendo il tocco gelido ma dolce della sua mano, arrossì leggermente, distogliendo imbarazzata lo sguardo dal suo, goffamente. Dopo di che ebbe un giramento di testa, costringendola a barcollare. Azusa allora, scrutandola più e più volte negli occhi profondi di lei, la sorresse cingendole la vita con un braccio e avvicinandola maggiormente a se.

- hey...stai bene? -chiese, la sua voce era poco più di un sussurro, e Haruka non riusciva a sentirlo poiché le orecchie cominciarono a fischiarle fastidiosamente. Bofonchiò debolmente un “ sì “, sperando che quella risposta si adattasse alla domanda che le aveva posto. Lo fissò per un attimo: non importava quante volte lo guardasse, i suoi occhi la rapivano sempre, mentre quello sguardo così tenero ai suoi occhi le dava una voglia di stringerlo a se e coccolarlo per sempre. Ma non poteva, non avrebbe mai potuto farlo, perchè altrimenti la corazza e il muro impassibile che si era costruita fino ad oggi...si sarebbe rotta in mille pezzi, e avrebbe fatto scorgere la ragazza timida, dolce e comprendiava che era dentro di lei, sepolta da freddezza e distacco. Dopo di che, ormai allo svenimento, sentì delle braccia trasportarla, per poi adagiarla su un letto comodo. Non riusciva a scorgere niente, quel posto era buio ma confortevole. Così, dopo che si ebbe rannicchiata per bene nella posizione più comoda, si abbandonò tra le braccia di Morfeo.

 

Sangue.

Tanto sangue.

Le pareti che rivestivano la stanza erano bianche come il niente, mentre tutto era circondato dal vuoto.

Solo al centro vi era un piccolo e rotondo tavolino in legno d' acero.

Sopra vi era una lettera, che era racchiusa dalla ceralacca rossa.

Lì regnava il silenzio più profondo, non vi erano finestre ne porte.

Si avvicinò con passo tremante per prendere la misteriosa lettera, le mani le tremavano.

Stava per afferrarla, quando il tavolino si ricoprì di sangue, un sangue cremisi e denso.

Indietreggiò dallo spavento, sussultando.

Subito dopo, il sangue scomparse e si intravide di nuovo la lettera.

Stavolta, senza esitazioni, la afferrò velocemente, evidentemente confusa e stralunata.

La aprì con fare tremante, e dentro di essa vi era una fotografia.

Raffigurava una donna: era magra e slanciata, le curve pronunciate al punto giusto. La carnagione rosea e delicata le conferivano un aspetto più giovane, mentre i capelli neri e lisci le arrivavano fino al sedere. Le pupille erano di un viola scuro,mentre gli occhi erano bordati da ciglia lunghe e arcuate. Le guance erano colorate di un rosso tenue, e sorrideva. Un sorriso luminoso e pieno di vita. L' uomo accanto a lei era anch' esso bellissimo: era poco più altro della donna e magro. La carnagione era diafana e bellissima, e anche lui sembrava più giovane della sua età. I capelli erano neri come la pece e poco più lunghi del normale, mentre le pupille possedevano due colori differenti: il sinistro era ambrrato, mentre il nestro di un nero profondo. Lui aveva un sorriso che sembrava più malizioso in confronto a quello ingenuo della donna. Entrambi si abbracciavano, felici di stare insieme e per sempre.

Haruka smise di guardare la foto, gli occhi sbarrati per lo spavento: quelli erano proprio i suoi genitori, coloro che l' abbandonarono per non averla più tra i piedi. Si portò entrambe le mani intorno alla testa, scuotendo il capo come impazzita. Dopo di che cade a terra in ginocchio.

Sul pavimento cominciava a vedere del sengue. Tanto sangue, infatti le mattonelle bianche che ricoprivano questo non si vedevano più.

Le pareti erano rosse, mentre scorreva e aumentava dappertutto quel liquido rosso.

Cercò di soffocare i conati di vomito, ma poi...tutto sprofondò nel buio.

 

Haruka si svegliò di soprassalto, spaventata. Ansimava, mentre delle goccioline di sudore le percorrevano il viso candido e velato di tristezza. Si portò una mano tremante sulla fronte, cercando in tutti i modi di tranquillizzarsi. Si guardò attorno: la stanza di Azusa era ben ordinata, le tende di seta lilla erano snch' esse legate da un nastrino nero e sottile. Il letto in cui era sdraiata era comodo e caldo, mentre il lenzuolo che la ricopriva era nero, anch' esso di seta. Alla sinistra del letto vi era una grande vetrata, dove vi si poteva scorgere al di fuori la luna, candida e argentea. Un odore di sangue la incuriosì, riempiendole le narici e provocandole un conato di vomito. All' angolo della stanza, vicino uno la vetrata, vi era un armadio piccolino e in marmo. Esso era aperto, non vi erano ante per chiuderlo. Haruka si soffermò però in cosa vi era all' interno di esso: era pieno di diversi pugnali, ognuno con una lama diversa. Subito si alzò dal letto barcollando, e si diresse verso l' armadio. L' odore del sangue la investi nuovamente, infatti, avvicinandosi di più ad ognuno dei pugnali, noto che tutti erano intrisi di sangue. Si ritrasse indietro spaventata, portandosi una mano alla bocca per non urlare. Cadde all' indietro, continuando ad osservare spaventata quei pugnali. Decise di fingere di dormire, facendo finta di niente e aspettando che arrivasse Azusa, fino a quando intravide che la custodia di un pugnale era aperta. Subito le venne l' istinto di prendere ed esaminare la custodia ma, per colpa di un piccolo cofanetto che era depositato per terra, cadde con un tonfo. Haruka sussultò, massaggiandosi il punto dolorante. Dopo di che si affrettò ad alzarsi e a dirigersi nuovamente verso il letto.

-Yui-san? - la voce bassa e dolce di Azusa la fece sussultare, girandosi a guardarlo con gli occhi sgranati. Azusa la fissò preoccupato, mentre si dirigeva verso di lei.

- ehm...ecco...s-stavo venendo a cercarti, dato che ho sentito odore di sangue. M-mi sono preoccupata, avevo paura che ti fossi ferito - ci fu un lungo silenzio, dopo di che Azusa cominciò a ridacchiare sommessamente. Haruka gonfiò le guance, sbuffando per la reazione del vampiro.

- non c'è niente di divertente, io mi sono preoccupata - bofonchiò lei, sbuffando nuovamente. La luna intanto si era nascosta tra le nuvole, lasciando spazio al buio più profondo. Haruka faceva fatica ad intravedere la zona circostante, infatti non si muoveva per paura di cadere in un altro oggetto riposto ordinatamente per terra. Azusa, ridacchiando nuovamente, si avvicinò velocemente a lei, poggiando la fronte sulla sua, dolcemente.

- davvero ti sei preoccupata per me? Ti ringrazio davvero tanto, Yui-san - le sussurrò dolcemente. Haruka allora, notando la distanza quasi nulla tra i loro corpi, arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo dal suo e cominciando a sorridere.

- non c' è bisogno...che mi ringrazi, Azusa-kun - disse, rivolgendogli un dolce sorriso. Lui allora, con un gesto minimo della mano, fece cenno di seguirlo, e lei obbedì. Cominciarono a camminare per il corridoio freddo e buio della magione, vi erano solo lei e Azusa. Haruka si strinse nelle spalle, sperando di trovare del calore. Ma niente, il suo corpo era tutto intirizzito dal freddo, persino le dita. Dopo di che Azusa si fermò di colpo, facendo sbattere Haruka contro la sua schiena. Vide Azusa aprire con la mano una porta in marmo lucido e farle cenno di entrare. Lei ubbidì, varcandola con passo incerto, Azusa le venne subito dietro. Dopo di che cominciò a scrutare la ragazza che guardava con aria di stupefacenza l' interno. Essa era bellissima: era una stanza enorme e circolare dove, al centro, vi era una grande piscina ben curata. Dopo che ebbe finito di osservarla esterrefatta, rivolse uno sguardo ad Azusa, sorridendogli dolcemente.

- t-ti ringrazio per avermi mostrato la piscina... - bofonchiò, dopo di che ritornò ad essere la dura di sempre. Azusa le mostrò diverse stanze, tutte lussuose e decorate e arredate impeccabilmente.

Dopo vari minuti, passarono davanti una porta semi-socchiusa, la luce della lampadina al suo interno era accesa. Azusa passò velocemente alla porta successiva, ma Haruka si soffermò su quella. L' odore del sangue si faceva più accentuato in quel punto, cosa che le provocò un' altro conato di vomito. Inconsapevole del suo interno, Haruka aprì lentamente la porta. Al suo interno rivelò il bagno della magione, molto raffinato e anch' esso in marmo. Poi i suoi occhi si soffermarono sul pavimento: al centro della stanza giaceva a terra un coltello intriso di sangue ancora fresco, e tanto di quel liquido scarlatto sparso attorno. Haruka allora, portò una mano alla bocca per non cacciare un urlo, indietreggiando fino ad andare a sfiorare con la schiena il freddo muro della parete iin marmo. Azusa allora, non sentendo più i passi dietro di lui, si volto in direzione della ragazza. Le si avvicinò lentamente, capendo quel che aveva visto, e si tolse lentamente la giacca della divisa, facendola depositare delicatamente per terra. Dopo di che si tirò su le maniche della camicia bianca che indossava e le mostrò delle garze che gli ricoprivano gran parte delle braccia. Haruka, intimorita, cercò in tutti i modi di provare a dire frasi di senso compiuto, ma invano.

- A-azusa-kun, ma cosa...-

- stai a vedere...- si tolse delicatamente le bende e mostrò diversi tagli e graffi profondi. Haruka allora, visibilmente spaventata da quelle ferite, lo abbracciò dolcemente, stringendolo per rassicurarlo.

- A-azusa-kun...m-ma perchè lo hai fatto!?- chiese, mentre le lacrime le bagnavano il volto pieno di terrore.

- Haruka-san...tu non capiresti... - la sua voce pareva più bassa del solito, tanto che era appena udibile.

- io...voglio capire...voglio aiutarti a rivolvere questo problema. - la sua voce divenne in quel momento autoritaria e decisa ad andare avanti. Lui allora, sentendo le parole della giovane, la afferrò per il polso e la riportò in camera sua, facendola stendere delicatamente sul letto. Dopo di che, con un salto, si sdraiò accanto a lei, circondandole le vita con un braccio e costringendola a girarsi. La distanza tra loro due era diventata nulla, mentre lui continuava a scrutarla sorridendogli dolcemente. Lei allora, evidentemente imbarazzata ma ancora terrorizzata dal fatto accaduto precedentemente, abbozzò un lieve sorriso.

- ora capisci? - chiese, continuando a sorriderle, mentre portava una sua ciocca di capelli dietro l' orecchio, provocandole un lieve solletico. Haruka, non capendo ancora quale fosse il suo problema, fece una faccia evidentemente perplessa.

- n-no, ancora non capisco...- il viso del vampiro divenne velato da una profonda tristezza, ma Haruka non riusciva a capire perchè.

- sono sempre solo in questa villa...te l' avevo già detto appena ci siamo incontrati.- le labbra di Haruka si incurvarono in un sorriso, dopo di che cominciò a fissarlo intensamente.

-sì, ma perchè ti fai del male?- il vampiro abbozzò un sorriso malizioso, scrutandola con i suoi occhi.

- bhè...forse penso che abbia bisogno di qualcuno che...mi stia accanto...- la nota di malinconia nella sua voce era ben evidente, tanto che anche Haruka si incupì.

- bhè...ma io ora sono qui - sorrise di rimando, un sorriso dolce e sincero. Il vampiro la scrutò, come se cercasse di capire se stesse dicendo la verità o meno.

Poi delle labbra.

Le sue labbra, calde e dolci, sfiorarono le sue in un impercettibile bacio...

E, lentamente, si innamorarono...un' amore dolce e pericoloso.

Ormai non si sarebbero più separati.

 

Hello, minna-san!! <3 Come state? ^^

Spero che anche questo chappy vi sia piaciuto, a me personalmente è sembrato un po' meno...non so, io spero in meglio!! ^^ <3

Bene, mando un bacione a tutte le personcine che mi seguono e che saranno per sempre nel mio cuore, e ringraziamo e mandiamo tanti bacini alla nostra Mamoru <3 le voglio tanto tantissimo bene <3 Spero che questo capitolo non sia stato deludente :'( <3

Prima di lasciarvi, vi lascio delle immagini riguardanti il chappy <3

 

 

Madre di Haruka <3

Padre di Haruka <3

Spero che le immagini vi piacciano <3
Un bacione grande grande <3

   
 
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