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Autore: Jade Tisdale    02/07/2015    3 recensioni
La storia si ambienta dopo l'episodio 46 dell'anime, in cui Pam capisce che la presenza di Mark nella squadra da' molto fastidio a Ryan. Quest'ultimo è confuso, non riesce a capire quali siano i suoi veri sentimenti per Strawberry: all'inizio ne è molto geloso, ma poi, con il tempo, sembra quasi che non gli importi più di lei. E di certo, il fatto che si avvicini a Pam non migliora le cose.
Intanto, Mina fa di tutto per attirare l'attenzione della modella, che si dimostra sempre gentile con tutti meno che con lei. La Mew Blu non capisce se l'amica la odi, o semplicemente non noti i suoi segnali.
Mina e Ryan sono confusi. Entrambi tengono molto alla stessa persona -che, purtroppo, è difficile da capire- e non sanno come comportarsi. Riusciranno a farle comprendere i loro veri sentimenti?
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tracce del passato

 

 

I giorni successivi furono molto allegri e pacati. Le Mew Mew non ricevettero alcun attacco alieno, e quando Mina tornò al lavoro, per la prima volta in vita sua, accolse i clienti con un sorriso a trentadue denti.
Questo fatto non sfuggì agli ideatori del Progetto Mew, ma nemmeno al resto della squadra, che in quel momento osservava la Mew Lorichetto con stupore.
«Sono io che non ci vedo bene, oppure Mina ha ringraziato la coppietta che è appena uscita?» domandò Lory, deglutendo a fatica.
«Non ti sbagli. E gli ha pure fatto un inchino!» esclamò la leader, che aveva osservato la scena con gli occhi sbarrati.
Paddy abbozzò un sorrisino. «Secondo me Ghish, Pie e Tart hanno rapito la vera Mina, e ci hanno mandato una sua copia fasulla.»
«Se così fosse» esordì Ryan, che stava uscendo dalla cucina proprio in quel momento «allora sarebbe meglio se gli alieni si tenessero la Mina acida che conosciamo. Non credi?» L'americano diede un tenero buffetto sul naso della bimba, che annuì freneticamente.
«Sbaglio o anche Ryan sembra parecchio allegro ultimamente?» proseguì la Mew Verde, osservando il biondo dirigersi verso il bancone della caffetteria.
«Ragazze, cortesemente, potreste rimandare le chiacchiere a più tardi? Ci sono sette ordini da portare ai tavoli, e non mi sembra il caso che Mina faccia tutto da sola!» esclamò Kyle, facendo ritornare il terzetto alla realtà. «Non pensavo che l'avrei mai detto...» sussurrò poi il pasticcere tra sé e sé.
Nel frattempo, Ryan raggiunse la quinta Mew Mew, che stava dando lo scontrino ad una giovane donna.
«Grazie e arrivederci!»
Il biondo accennò un sorriso, rientrando completamente nel campo visivo di Pam. «Di questi tempi abbiamo parecchi clienti. È un bene che Mina si stia dando da fare per aiutarvi.»
La viola annuì. «Già. Due mani in più sono sempre utili.»
«Però è strano che sia così allegra ed efficiente» proseguì l'americano, poggiando i gomiti sul bancone. «Perché ho l'impressione che ci sia il tuo zampino dietro a tutto ciò?»
«Magari ti sbagli» soffiò lei, che non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta.
«O magari no.»
La Mew Wolf dovette staccare gli occhi dal ragazzo e dedicarsi ad un paio di clienti, dandogli il conto. Quando ebbe finito di digitare sulla cassa, Ryan ritornò nel punto in cui si trovava pochi secondi prima.
«Comunque, non sono qui per parlare di Mina. L'ultima settimana è stata molto tranquilla, ma sono certo che ci sia qualcosa che non va. Gli alieni hanno sempre attaccato senza sosta, mentre ora si fanno vedere sempre meno. Temo che questo non prometta nulla di buono.»
«Non facciamoci caso, in fondo ci meritiamo tutti un po' di riposo. Probabilmente lo stesso vale anche per loro. Piuttosto, godiamoci questi pochi momenti di pace.»
Ryan puntò le sue iridi di ghiaccio in quelle zaffiro di Pam, e non riuscì in alcun modo a distogliere lo sguardo. Per la prima volta, era come se gli occhi della quinta Mew Mew avessero una calamita che gli impedivano di guardare altrove.
«Ti va di andare a cena?»
La Mew Viola perse un battito. Perché le stava chiedendo una cosa simile?
«Come, prego?»
«Questa sera.» Ryan aveva spudoratamente ignorato la sua domanda.
«Io...» Pam strinse nervosamente le mani sulla gonna della sua divisa, pregando che l'americano non notasse il suo gesto. Al contempo, lui immaginò che, se la viola gli avesse dato un due di picche, avrebbe fatto la figura più brutta del secolo. Ma la risposta di Pam non tardò ad arrivare. «Ci sarò.»
Ryan abbozzò un sorriso: «Bene. Passo a prenderti un'ora dopo la chiusura. Ho prenotato in un ristorante italiano non molto distante da qui.»
Il ragazzo fece per andarsene, ma prima che potesse compiere un solo passo, la voce della Mew Lupo lo bloccò nuovamente. «Come sapevi che avrei risposto affermativamente?»
Il biondo si voltò verso di lei, incrociando, come d'abitudine, le mani dietro la nuca. «Me lo sentivo. E poi, beh, se avessi rifiutato l'offerta, ci avrei portato Kyle. In fondo, l'importante è mangiare, non chi c'è dall'altra parte del tavolo!» scherzò, facendole un occhiolino.

 

 

Pam si rimirò nello specchio diverse volte: aveva deciso di indossare un abito rosso e lungo, e di raccogliere i capelli in un perfetto chignon. Non si era truccata -non ne aveva avuto il tempo-, aveva indossato il primo bracciale che aveva trovato e, per quanto riguarda le scarpe, aveva optato per un paio di ballerine rosse.
Quando il campanello suonò, la modella si ritrovò davanti un uomo sulla quarantina. «Buonasera, signorina Fujiwara.»
«Buonasera a lei.»
Pam seguì l'uomo fino alla limousine parcheggia in fondo al vialetto di casa sua. Quando la portiera fu aperta, tutto ciò che vide fu il sorriso di Ryan Shirogane, che indossava un completo blu scuro.
«Buonasera, Pam.»
«Per quale motivo hai affittato una limousine? Saremmo potuti andare a piedi» rispose seccamente lei.
«Ogni tanto mi concedo qualche sfizio anch'io.»
La Mew Wolf annuì leggermente, ricadendo nel suo abituale silenzio.
Si era sentita a disagio quando Ryan le aveva chiesto di andare fuori a cena, ma poi, aveva capito: si trattava di una semplice scusa per poterle parlare di qualcosa di molto più grosso. Probabilmente, l'americano aveva scoperto qualcosa riguardo all'Acqua Cristallo, o addirittura aveva previsto un imminente attacco alieno, e aveva ritenuto saggio parlarne con lei.
D'altronde, nelle ultime settimane erano diventati buoni amici. Si trattava di una cena che aveva come unico scopo la protezione della terra e dei suoi abitanti... giusto?
La modella osservò Tokyo dal finestrino durante tutto il viaggio, durato circa otto minuti, e Ryan non osò disturbarla.
Giunti di fronte all'edificio, l'autista della limousine scortò con garbo i due fino all'entrata, assicurando che sarebbe ritornato dopo un paio d'ore.
Il ristorante era composto da un'unica, grande sala quadrata, con una ventina di tavoli di forma circolare. Fra i vari clienti, Pam riconobbe alcuni attori con la quale aveva avuto a che fare di recente, e li salutò cordialmente, rendendosi conto che quello era più che un semplice ristorante di lusso.
«Ti sarà costato una fortuna prenotare qui» soffiò la viola, sfogliando distrattamente il menu.
Il biondo non rispose, osservando la ragazza intenta nella scelta della pietanza.
Sarà una lunga serata... pensò, mostrando i primi segni di agitazione.

 

 

Il pasto fu molto tranquillo. Pam aveva momentaneamente abbandonato la sua maschera glaciale, e di tanto in tanto, si era concessa di sorridere alle battute di Ryan. Ma a lungo andare, si rese conto che non c'era niente di professionale in quella cena. L'americano l'aveva invitata per chissà quale motivo.
Come se avesse letto nei suoi pensieri, l'ideatore del Progetto Mew smise di parlare e si fece improvvisamente serio.
«Cosa c'è che non va nella tua vita?»
La Mew Lupo inarcò un sopracciglio. «Scusami?»
«Una quattordicenne si trasferisce dall'America al Giappone per inseguire il suo futuro da modella, senza un genitore o un tutore. Non sembra una cosa comune, al giorno d'oggi.»
«La mia manager è anche la mia tutrice» lo corresse, poggiando con cura la forchetta sul tavolo. «E comunque, la mia vita privata non ti riguarda.»
Ryan sospirò. «Come ti ho detto di recente, per mantenere la squadra unita deve esserci fiducia reciproca. Come faccio a fidarmi di te se non so chi sei? Potresti provenire da una famiglia di spie, o di terroristi. Magari hai riempito il Caffè Mew Mew di cimici, e tu e i tuoi genitori state progettando in segreto un modo per catturare le ragazze e studiarle.»
La battuta, questa volta, non la fece ridere. Proprio per niente.
Abbassò di poco il capo, e chiuse gli occhi. Non aveva mai parlato con nessuno di quello che era accaduto. Sapeva che il biondo la stava semplicemente punzecchiando, ma non riuscì a non cedere alla tentazione. Il desiderio di sfogarsi era troppo grande per permetterle di tacere ancora.
«Mio padre è... morto» disse, incrociando le mani in grembo.
L'americano deglutì in silenzio, passandosi distrattamente una mano sulla nuca. «Io...»
«Non dirmi che ti dispiace. Ti prego.»
Ryan annuì debolmente, incitandola a proseguire.
«La mia infanzia è stata... difficile. I miei genitori non erano quasi mai presenti. Mi hanno mandata in una scuola prestigiosa, frequentata da ragazzini snob che mi guardavano dalla testa ai piedi. Ho dovuto subire un'istruzione rigida. Mia madre mi ha obbligata a studiare sei lingue, convinta che un giorno avrei seguito le sue orme nella società di famiglia. Anche lei era cresciuta con due genitori assenti, per questo era convinta che io non soffrissi. Ma non era vero.»
Fece una pausa, sospirando. «Mio padre, invece, proveniva da una famiglia di contadini, ed era giapponese. Ha conosciuto mia madre per caso, poco dopo essersi trasferito in America in cerca di fortuna. È stato amore a prima vista. Si sono sposati cinque anni dopo, e l'anno successivo nacqui io.» Sul suo volto andò a formarsi un piccolo sorriso, senza che lei se ne accorgesse. «Era un uomo meraviglioso. Anche lui era molto occupato con il lavoro, ma delle volte si dava malato per passare la giornata con me, e spesso, quando doveva compilare dei documenti, mi chiedeva di fargli compagnia nel suo studio: mia madre, al contrario, aveva sempre esatto (*) la propria privacy, e non sopportava il fatto che mio padre mi permettesse di stare con lui quando dovevo studiare.»
Incrociò lo sguardo dispiaciuto di Ryan, e rimase in silenzio per un tempo che le parve interminabile. Poi, ad un tratto, riprese a parlare.
«Frequentavo l'ottava classe (**). Mio padre stava male già da un po'. L'azienda in cui lavorava sarebbe andata presto in fallimento, perciò sarebbe rimasto senza lavoro, e inoltre, il rapporto con mia madre non era più lo stesso. Lui soffriva, ed io lo avevo notato. Ma nessuno mi credeva. Un giorno, dopo essere tornata a casa da scuola, lo trovai disteso a terra nel suo studio. Il suo cuore aveva smesso di battere.»
Il biondo avrebbe voluto chiederle come era morto, ma Pam rispose prima che lui potesse aprire bocca.
«Il medico gli aveva prescritto degli ansiolitici e delle pillole antidepressive, ma lui ne assumeva in gran quantità. E poi, aveva problemi di cuore. Probabilmente, a lungo andare, il suo corpo non è più riuscito a reggere le medicine.»
L'ideatore del Progetto Mew annuì, con gli occhi carichi di malinconia. «E dopo... cos'è successo?»
«Ho scoperto che mia madre tradiva mio padre con un suo caro collaboratore. Conoscevo quell'uomo: era l'unica persona di cui mio padre si fidava ciecamente, ed erano ottimi amici. Negli ultimi tempi, quelle poche volte in cui entrambi i miei genitori condividevano un pasto con me, invitavano anche lui. Non mi è mai stato simpatico, e dopo che ho scoperto del tradimento, tutto ciò che volevo era andarmene da quella casa. Poi, un giorno, lessi per caso un volantino, in cui c'era scritto che un fotografo giapponese stava cercando una modella per una linea di vestiti. Decisi di partecipare, anche se, durante il casting, fui assalita dal panico: le altre partecipanti avranno avuto come minimo cinque anni più di me, ed erano tutte bellissime. Eppure, quel fotografo scelse proprio me. Quando dissi a mia madre che sarei partita per Tokyo e che non sarei più tornata a casa, non si oppose: l'unica cosa che mi chiese, fu di terminare l'anno scolastico. Da allora non l'ho più rivista.»
«Wow.» Ryan sospirò sonoramente, sistemandosi la cravatta. «Dubito che mia madre mi avrebbe dato il permesso di andare all'estero senza un adulto. Anzi, probabilmente se non ci fosse stato Kyle con me, non avrei mai lasciato l'America. Mi spaventava il fatto di vivere completamente solo.»
«Per quanto assurdo possa sembrare, i miei genitori si amavano veramente. Nonostante stesse con un altro uomo, dopo aver scoperto della morte di mio padre, mia madre soffrì più di quanto potessi immaginare. In quel periodo litigammo molto, e credo che, alla fine, abbia deciso di darmela vinta.»
Pam strinse involontariamente le mani a pugno, conficcandosi le unghie nella pelle. Quegli avvenimenti la consumavano da oltre due anni, ma per la prima volta invita sua, la Mew Wolf si sentì meglio. Aveva sempre creduto che la scelta migliore fosse tacere, quando invece, al contrario, avrebbe dovuto sfogarsi con qualcuno molto prima.
«Odio mia madre» sibilò con stizza.
Ryan abbozzò un sorriso. «Io invece adoravo la mia.»
La viola rilassò le mani, e dedicò all'americano un'occhiata amareggiata.
«I miei genitori sono morti durante un incendio provocato da un chimero.»
«Vuoi dire che tutta questa storia è nata per una vendetta personale?»
Il biondo incrociò le braccia, facendosi serio. «In parte è così. Ma se non fermiamo gli alieni, potrebbero sorgere delle catastrofi molto più grandi. Per ora nessuno si è fatto male, ma è meglio prevenire che curare.» Pam annuì debolmente. «Quello che voglio farti capire, è che senza l'aiuto di Kyle non sarei andato molto lontano. Tu invece te la sei cavata da sola, ma tua madre è ancora viva, e non dovresti trascorrere la tua adolescenza lontana da lei. Sei ancora in tempo per tornare in America.»
La modella poggiò i gomiti sul tavolo, gli occhi che lasciavano trasparire un velo di tristezza: «Non puoi neanche immaginare cosa significhi avere a che fare con mia madre.»
«È pur sempre tua madre.»
Pam scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Possiamo andare, per favore? Le due ore sono già passate da un pezzo.»
Ryan annuì, senza proferire parola. Dopo aver pagato per entrambi, il biondo scortò la Mew Mew all'esterno dell'edificio.
Il viaggio di ritorno gli parve molto più lungo di quello di andata. Pam non gli rivolse nuovamente la parola, e per la prima volta in vita sua, Ryan Shirogane si sentì un grandissimo stupido. La Mew Viola detestava gli impiccioni, e lui era andato troppo oltre.
«Non sentirti in colpa» disse ad un tratto lei, facendolo sobbalzare. «Malgrado tu sia stato troppo invadente, è stata una mia scelta parlare del mio passato. Quelle ferite ormai sono chiuse già da un po', perciò non provare pena per me.»
«Hai tirato un cazzotto degno di un pugile a Kisshu (***). Come potrei provare pena per te? Piuttosto, avrei paura a provocarti» esclamò, scoppiando a ridere.
La Mew Lupo ricambiò il sorriso, constatando di trovarsi di fronte a casa sua. Il biondo la accompagnò fino alla porta, e prima che la padrona di casa potesse dire qualcosa, sentì una mano calda farsi sempre più stretta intorno al suo braccio. Si voltò con lentezza, e si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Ryan.
La baciò con una delicatezza disarmante. Pam spalancò un poco gli occhi dallo stupore, ma quando l'ideatore del Progetto Mew si allontanò, non disse nulla.
«Buonanotte, Fujiwara.»
La viola lo osservò sparire nel vialetto illuminato, passandosi una mano sulla guancia in cui Ryan aveva poggiato le sue labbra.

 

***

 

«Uffa! Io non ci voglio andare!»
«Per una volta sono d'accordo con Strawberry: è l'una di notte, ed io vorrei tornare a dormire!» sbottò Mina, sbattendo in modo infantile il piede destro a terra.
«Non è colpa nostra se l'acqua cristallo ha deciso di comparire proprio ora. E poi,» proseguì Ryan, con un sorrisetto furbo stampato in viso «se questa notte troverete almeno un frammento di Acqua Mew, vi prometto che domani terremo chiuso il negozio, ma verrete stipendiate ugualmente.»
«Mi sembra una proposta allettante... io ci sto!» esclamò Paddy con vivacità, facendo scoppiare a ridere Lory.
Kyle sorrise loro con dolcezza. «Bene, allora direi che potete cominciare a perlustrare queste zone. Mina, Pam, voi due andrete nella scuola di Strawberry: non vi conosce nessuno, perciò, se dovesse accadere il peggio, non verrete rintracciate.»
«Che cosa intendi per "se dovesse accadere il peggio"?» soffiò Minto, preoccupata.
«Se ti riferisci a delle guardie notturne, non ce ne sono nella mia scuola, e non sono state messe nemmeno delle telecamere, perciò potete passeggiare tranquillamente per i corridoi!» scherzò la Mew Rosa, abbozzando un sorriso.
«In ogni caso, io e Ryan vi seguiremo in ogni movimento» proseguì il moro. «Lory, Paddy, voi dovrete perlustrare la piazza situata vicino allo Zoo di Ueno, mentre Mark e Strawberry andranno nel Parco Inohara.»
Pam lanciò un'occhiata a Ryan; se ne stava in piedi di fianco a Kyle, lo sguardo perso nel vuoto e le braccia, come di consueto, incrociate.
Erano passati due giorni dalla loro cena, e da allora, il biondo non le aveva più rivolto la parola. Probabilmente, non c'era niente di cui parlare. In fondo, si era trattato di un semplice bacio sulla guancia, un semplice gesto affettivo.
Ma per lei, non era stata una cosa di poco conto.

 

 

«Paddy, te l'ho già domandato prima e te lo richiedo: non hai freddo con quegli shorts? Siamo solo a marzo...»
La bimba scosse la testa, sorridente. «No no, quando arriva la primavera comincio a indossare gli abiti estivi! Nostro padre ha insegnato a me e ai miei fratelli a saper sopportare il freddo» spiegò. «Anzi, mi viene quasi voglia di farmi un tuffo in quella fontana laggiù!»
«Paddy, per favore, non perdere la concentrazione.»
«Ryan, scusa se te lo chiedo, ma potresti darci qualche altra indicazione sulla posizione dell'Acqua Cristallo? Vedi, questa piazza è enorme, c'è molta vegetazione e purtroppo i lampioni emettono una luce molto flebile...»
Si udì il rumore della tastiera di un computer, e subito dopo, un sospiro. «Il segnale è disturbato. Purtroppo non so come aiutarvi, ragazze. Posso solo dirvi che, secondo i miei dati, l'Acqua Mew si trova in mezzo alla vegetazione.»
La Mew Focena annuì, dimenticandosi che l'americano non poteva vederla. Subito dopo, urlò.
Paddy si girò rapidamente nella sua direzione: la radice di un albero si era attorcigliata intorno alla caviglia della verde, che ora si trovava a qualche metro da terra a testa in giù.
«Cos'è successo!?» domandò Ryan, lasciando trasparire i primi segni di preoccupazione.
La Mew Scimmia strinse con forza il ciondolo Mew nella propria mano. «Un chimero-pianta ha imprigionato Lory» disse. «È di sicuro opera di Tart.»
Per qualche secondo, dall'altra parte calò il silenzio. Poi, l'ideatore del Progetto Mew parlò nuovamente: «Se c'è Tart, allora Pie e Ghish non saranno lontani. Devo chiudere la conversazione per avvisare Mina e Pam.»
Ma la bionda, ormai, aveva smesso di ascoltarlo. L'enorme chimero-albero aveva cominciato a muovere le sue radici, e dietro di esso era comparso il più piccolo degli Ikisatashi.
Paddy gli riservò un'occhiata minacciosa: «Lasciala subito andare!»
Il moro ghignò, facendo comparire le sue bolas. «Se vuoi liberarla, dovrai farlo da sola.»
La diretta interessata non se lo fece ripetere due volte e fu subito avvolta da una luce gialla. «Mew Paddy, metamorfosi!»

 

 

Mark e Strawberry camminavano uno di fianco all'altro. Come avevano messo piede all'interno del parco, una strana sensazione li aveva avvolti.
«Tart ha appena attaccato Lory e Paddy» li informò Kyle.
«Stanno bene?» domandò la leader, guardandosi intorno con circospezione.
«Sì, stai tranquilla. Sono certo che se la caveranno.»
Mark si bloccò all'improvviso, scrutando con attenzione un punto davanti a sé.
«Cosa c'è?» sussurrò la Mew Neko, fermandosi a pochi passi da lui. «Hai visto qualcosa?»
Fu un attimo. Il ragazzo si precipitò verso Strawberry, ed entrambi caddero rovinosamente a terra: un fulmine fu scagliato contro il terreno a pochi centimetri da loro.
Mark si alzò di scatto, trasformandosi nel Cavaliere Blu, e cominciò a correre.
Strawberry, ancora intontita e confusa, alzò un poco lo sguardo, massaggiandosi la nuca. Aveva avuto inizio una lotta tra il biondo e Pie, che sembrava avere la meglio.
«Mew Berry, metamorfosi!»
Un istante dopo aver concluso la trasformazione, la leader delle Mew Mew udì la voce dell'alieno: aveva scagliato l'ennesimo attacco in direzione di Mark, che lo aveva evitato con scarsa facilità, data la loro vicinanza.
Mew Berry strinse tra le mani il Fiocco del Cuore, pronta ad agire, ma Pie la anticipò.
«Attacco congelante!»
Con una capriola all'indietro degna di una ginnasta, la rossa evitò aggraziatamente il colpo. Si rimise subito in piedi, osservando la scena che si stava svolgendo davanti a lei: il ventaglio di Pie era diventato più grande del solito, e il biondo fu colpito da uno dei suoi fulmini. Cadde a terra, lasciando andare la sua spada, e sul suo volto andò a formarsi un'espressione addolorata.
«Cavaliere Blu!»
L'urlo di Mew Berry arrivò forte e chiaro alle orecchie di entrambi: mentre Mark cercava di alzarsi, Pie si preparò nuovamente per attaccare. Attese il momento giusto, quando la nemica si sarebbe trovata abbastanza vicina.
«Tempesta di vento!»
La Mew Rosa si sentì trasportare da una forza più grande di lei. Andò a sbattere contro un albero, e le energie le vennero subito a mancare.
I suoi occhi non videro altro che la chioma bionda del suo salvatore, e subito dopo, il buio.

 

 

Pam camminava a passo svelto, con sguardo serio. Non aveva aperto bocca durante tutto il viaggio verso la scuola di Strawberry: la sua mente era affollata da numerosi pensieri, tutti riguardanti Ryan.
Perché l'aveva invitata a cena? Perché non le aveva più rivolto la parola, dopo quella sera? Perché l'aveva baciata sulla guancia, se non lo aveva mai fatto prima?
«Mi stai ascoltando? Pam?»
La modella si voltò di scatto verso Mina: «Ero sovrappensiero, scusami.»
L'altra ruotò leggermente la testa di lato. «Ryan ci ha contattate. Ha detto che le altre sono state attaccate dagli alieni. Non hai sentito nemmeno una parola?»
La Mew Lupo scosse leggermente la testa.
«Non importa» sussurrò la blu, rivolta più a sé stessa che all'amica. «Abbiamo perlustrato il cortile, le aule e i corridoi, perciò, se il nostro corpo non ha reagito in alcun modo all'Acqua Mew, o si è trattato di un falso allarme, oppure si trova sul tetto.»
La viola non rispose. Continuò a guardare davanti a sé, e Mina si lasciò andare ad un sospiro sommesso.
«C'è qualcosa che non va?» proseguì la Mew Bird. «Per caso si tratta di Ryan?»
La Mew Wolf sussultò lievemente, e grazie a chissà quale divinità, le sue guance non diventarono rosse. «Come hai fatto a-»
«Lo osservi di continuo» rivelò l'altra, sorridendo. «Non so cosa sia successo tra di voi, ma è chiaro che gli piaci.»
Non ne aveva voglia di parlarne, soprattutto con Mina. Dopo quello che era successo la settimana prima, si sentiva ancora a disagio per aver rivelato alla ballerina cosa provava per lei. Pam si morse la lingua, ma ciò non bastò per frenare la sua voglia di sfogare lo stress.
«Shirogane ha tante ragazze ai suoi piedi. Lory, ad esempio. O Megan, l'amica di Strawberry. E poi, anche se fosse, Ryan non ha occhi che per quest'ultima. Dubito che il suo cuore sia disposto a rinunciare a Strawberry.»
«Quella di Lory è una cotta passeggera. Anzi, sono certa che nei pensieri della nostra ci sia già qualcun altro» affermò, senza riuscire a smettere di sorridere. «Per quanto riguarda Megan, dubito che abbia qualche speranza. E Strawberry... beh, ho notato che Ryan non la stuzzica più come prima. Ultimamente è diventato più cordiale con tutti, in realtà.»
Le due si scambiarono un'occhiata fugace, ma Mina ricominciò subito a guardare di fronte a sé, bloccandosi di fronte ad una porta.
«Ma la domanda importante è: cosa ne pensi tu, di Ryan?»
La modella abbassò inspiegabilmente lo sguardo. Cosa ne pensava di Ryan?
Non ebbe il tempo di pensarci.
Mina aprì con decisione l'enorme porta, e le due si ritrovarono così sul tetto della scuola.
«Vi stavo aspettando, Mew Mew.»

 

 

«Credi davvero di poter girare in tondo all'infinito? Guarda che prima o poi esaurirai le energie!» esclamò ironicamente Tart, divertito dal fatto che Mew Paddy continuasse ad evitare le sue bolas e le radici del chimero-pianta semplicemente correndo o con delle capriole.
In realtà, la Mew Scimmia stava semplicemente attendendo l'attimo propizio, il momento adatto per sferrare il suo attacco e poter finalmente liberare Lory -quest'ultima, fortunatamente, dopo un primo spavento iniziale, era riuscita a calmarsi e aveva iniziato a confidare nelle capacità di Paddy.
L'alieno lanciò per l'ennesima volta le sue bolas, che rotearono rapidamente verso lei: la bionda aumentò la velocità, giungendo esattamente sotto la radice che stringeva il corpo di Lory.
Perfetto.
Mew Paddy allungò le braccia in avanti: le bolas di Tart rimbalzarono sui suoi tamburelli, cambiando così direzione. Il ramo fu spezzato, e la Mew Verde, pur essendo in caduta, si affrettò a trasformarsi, cosicché potesse atterrare grazie alle sue abilità.
Il giovane Ikisatashi osservò la scena sbigottito, ma subito dopo, la sua espressione mutò: serrò la mascella, e strinse con forza i pugni. Si preparò a lanciare nuovamente la sua arma, ma una voce lo bloccò.
«Basta, Tart.»
Il castano si voltò alla sua sinistra, incrociando lo sguardo ametista del fratello maggiore. «Pie? Ma cosa...»
«L'Acqua Mew non è qui» proseguì, col suo solito tono di voce incolore «perciò tanto vale sprecare energie.»
Tart lanciò un'ultima occhiata alle due Mew Mew sotto di lui: dopo aver fatto tornare il chimero-pianta al suo stato primordiale, scomparì nell'aria insieme a Pie.
Paddy sciolse la sua trasformazione, incrociando le braccia. «Dici che dobbiamo fidarci?»
«Dubito che se ne sarebbero andati se l'Acqua Cristallo si fosse trovata nei dintorni. Forza, raggiungiamo le altre!»

 

 

«Fiocco d'Azione!»
Ghish evitò la freccia di Mina per un pelo. L'alieno fece comparire i suoi sai, e dedicò un sorriso minaccioso alla Mew Lorichetto.
Si teletrasportò dietro di lei, e le cinse il collo con il braccio destro, puntando una delle sue armi contro la sua guancia.
«Mi dispiace colombella, ma questa volta non posso starti dietro più di tanto. Io e la tua amica abbiamo un conto in sospeso (****)» sussurrò, lasciandola andare goffamente a terra.
Come se l'avesse sentito, la Mew Lupo sferrò il suo attacco: il verde si teletrasportò ancora, questa volta a pochi centimetri da lei, ed ebbe inizio una lotta corpo a corpo.
Cosa ne penso io di Ryan?
Ghish fendette l'aria con uno dei suoi sai, sfiorando i capelli di Mew Pam. Quest'ultima cercò di contrastarlo con la sua frusta, ma l'essere sovrappensiero non l'aiutò per niente.
Devo dire che è... carino. In tutti i sensi. È affascinante, e gentile, anche se chi lo conosce bene direbbe il contrario. Eppure... eppure ho la netta sensazione di non conoscere il vero Ryan Shirogane.
Le arrivò un pugno dritto nello stomaco. La modella si piegò in avanti dal dolore, tenendosi la pancia con le mani, e nel giro di poco, si ritrovò in ginocchio.
Oh Ryan... non mi posso affezionare a te. Ho già perso troppo dalla vita. E io non voglio soffrire ancora.
«Mew Pam!»
L'urlo di Mew Mina le arrivò come un eco lontano. Ancora dolorante, alzò un poco lo sguardo, rendendosi conto che Ghish non era più davanti a lei.
L'alieno aveva preso a lottare con la blu, mentre lei era a terra, incapace di fare qualcosa.
Sapeva che l'amica non ce l'avrebbe mai fatta da sola, ma non riusciva a muovere un muscolo.
Le forze la stavano lentamente abbandonando quando, ad un tratto, una strana sensazione le pervase tutto il corpo. Il dolore allo stomaco sparì subito dopo, e la ragazza, dopo essersi alzata in piedi, fu circondata da una strana luce celeste, che le donò calore e pace.
«Mew Pam, che cosa sta succedendo?»
Un tuffo al cuore.
«Ryan, ho trovato l'Acqua Cristallo» sussurrò, con una gioia che non le apparteneva.
Ghish osservò la scena con gli occhi spalancati, lasciando lentamente andare la presa sulle braccia di Mew Mina. «L'Acqua Mew...»
La Mew Wolf gli dedicò lo guardò con fare minaccioso, dopodiché rivolse un'occhiata d'intesa all'amica.
«Fiocco d'Azione!»
«Fiocco d'Energia!»
Il verde sentì due forze opposte colpirgli la schiena e la pancia. La pelle diafana prese a bruciare all'istante, ma lui non se ne preoccupò. Sentì due mani stringergli le braccia, e subito dopo si ritrovò altrove.

 

 

«Quindi, l'Acqua Mew ti ha dato più forza?» domandò Lory, poggiando i gomiti sul tavolino.
La Mew Viola annuì. «Sì. Oltre ad aver risanato le ferite e gli sforzi, ha anche potenziato la mia frusta. Quando ho colpito Ghish, ho percepito una nuova energia dentro di me, e credo di avergli fatto veramente male, cosa che non è mai successa prima.»
«È una delle tante qualità dell'Acqua Cristallo» rivelò Kyle. «L'unico problema è che, a meno che non costruiamo un contenitore simile a quello degli alieni, l'unico modo per conservarla è utilizzare il Cuore del Cristallo (*****), rinchiudendola nel piccolo recipiente di cristallo rosa che c'è sopra allo scettro.»
«Meno male che mi sono svegliata per tempo allora!» esclamò la rossa, massaggiandosi distrattamente la testa.
«Perché, ti sei addormentata?»
A Mark scappò una risata. «No, Paddy: mentre stavamo combattendo contro Pie, Strawberry è svenuta!»
Mina, al contrario, sbuffò. «Questa volta gli alieni non hanno creato chimeri, e non sono stati molto seri durante i combattimento. Non vi sembra un po' strano?» chiese, osservando gli sguardi pensierosi dei presenti.

 

***

 

«Si può sapere che cosa ti passa per la testa?»
«Per una volta sono d'accordo con Tart. Ero a un passo così per impossessarmi dell'Acqua Cristallo, se tu non mi avessi interrotto.»
Pie puntò i suoi occhi seri in quelli dorati di Ghish. «Credo che io e te la pensiamo allo stesso modo su di lui.»
Il mezzano sussultò. «A chi ti riferisci?»
Il viola abbassò un poco lo sguardo. «A Profondo Blu.»













 



(*)= Non spaventatevi, è il participio passato del verbo esigere xD
(**)= In Giappone l'ottava classe corrisponde alla nostra seconda media, e si frequenta a 13-14 anni.
(***)= Episodio 35.
(****)= Capitolo 5, quando Mew Pam ferisce il braccio di Ghish.
(*****)= In lingua originale Mew Aqua Rod, lo scettro utilizzato da Mew Berry negli episodi 26 e 43. Ho trovato il nome in un sito, ma non sono certa che sia il nome vero e proprio, dato che nell'anime -se non ricordo male- non è mai stato nominato.

 

 

 

 

 


C'è voluto più del previsto, ma sono qui!
In questi giorni sono un po' impegnata con le prove per uno spettacolo, per questo motivo ho scritto la seconda parte del capitolo un po' di fretta, e sinceramente non mi convince neanche un po' :/
Vi saluto! E spero che anche questa volta abbiate gradito ^^



P.S. Avrei aggiornato prima se la chiavetta non avesse fatto i capricci -.-

   
 
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