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Autore: Arwen88    16/01/2009    3 recensioni
Ed eccomi qua, sono tornata con una nuova fan fiction romantica, il pairing è Iruka- Hinata. Spero vi piaccia!
Tutto ad un tratto notò di non essere solo: ad una decina di metri davanti a lui vi era una figura, una ragazza, ferma davanti alla quercia col naso in su osservava anche lei quello spettacolo come rapita.

Ad Iruka il cuore smise per un attimo di battere: era la figura più elegante e aggraziata che avesse mai visto, avvolta in un kimono dalle sfumature tra il dorato e l'arancione teneva i capelli sciolti sulle spalle, dal suo profilo traspariva una grande pace.
Il giovane si accorse di tremare dalla paura che fosse solo un sogno... o che lei si voltasse così vedendolo, temeva scappasse o lo guardasse stranita.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Iruka Umino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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hinata iruka incompleted Buongiorno gente!!!!!!! Ok, ormai lo sapete che una delle mie coppie preferite e la Iruka-Hinata... e nel tentativo di farla amare anche a voi ecco la mia nuova storia!!!!! Ah, sto pubblicando questa stessa fan fiction sul forum "La culla della vita, ovvero l'arte in qualsiasi forma si presenti", sempre col nome di Arwen88, vi assicuro che non è un plagio! Ringrazio le ragazze del forum che mi hanno aiutato a scegliere il titolo! :)

Tutti i personaggi sono maggiorenni. Non sono di mia proprietà ma di Masashi Kishimoto.


   Di foglie, neve, glicini e ciliegi: storia di un amore

Capitolo 1: Uno strano incontro.
                                                                            

Le foglie cadevano, lentamente, oscillando a destra e sinistra. Non c'era vento.
Iruka Umino osservava quello spettacolo della natura dato dalle centinaia di foglie delle più varie sfumature di giallo e arancione standosene con una mano appoggiato al freddo vetro della sua abitazione.
Era tornato a casa da una mezz'oretta.
Dopo il lavoro un collega gli aveva offerto un passaggio che lui non aveva saputo rifiutare.
Ma lì si annoiava.
Ultimamente si annoiava spesso, non sapeva proprio come passare il tempo.
"Da quanto va avanti questa storia? È come se mi mancasse qualcosa... Magari una passeggiata mi farà bene."
Si volse verso l'appartamento e infilandosi il pesante giubbotto uscì di casa.


Camminava. In effetti all'inizio non sapeva nemmeno lui dove andava, lasciava che le sue gambe semplicemente lo portassero sempre più avanti.
Riscuotendosi dai suoi pensieri si accorse di essersi fermato. Si guardò attorno: la gente gli camminava affianco senza degnarlo di un'occhiata, impegnati semplicemente a ripararsi dal freddo pungente.
Era fermo sull'orlo di un marciapiede, la strada praticamente deserta davanti a sé testimoniava che doveva essere arrivato in periferia. Dall'altra parte della strada c'era un muro, un muro abbastanza alto, dietro il quale si potevano scorgere molti alberi.
Incuriosito decise di attraversare la strada e seguire quel muro, giunto ad un grande cancello di ferro lesse il cartello "Parco Comunale".
"Non l'avevo mai visto"
Ancora una volta le sue gambe lo conducevano da sole: prima che lui se ne rendesse conto ormai era dentro e camminava per i sentieri.
"Che strano, non c'è nessuno. Eppure è così bello qui, scommetto che in primavera è pieno di gente. Probabilmente è per colpa di questo freddo se non c'è nessuno..."
Tutt'attorno a lui si stendeva un prato coperto di foglie, alberi dalle diverse forme e dimensioni crescevano stagliando verso il cielo le loro spettacolari chiome incendiate dall'arrivo dell'autunno.
Iruka tenne il naso per aria finché la sua attenzione non fu rapita da una chioma ancora più folta delle circostanti, probabilmente era una quercia: le sue foglie sembravano danzare nell'aria.
Tutto ad un tratto notò di non essere solo: ad una decina di metri davanti a lui vi era una figura, una ragazza, ferma davanti alla quercia col naso in su osservava anche lei quello spettacolo come rapita.
Ad Iruka il cuore smise per un attimo di battere: era la figura più elegante e aggraziata che avesse mai visto, avvolta in un kimono dalle sfumature tra il dorato e l'arancione teneva i capelli sciolti sulle spalle, dal suo profilo traspariva una grande pace.
Il giovane si accorse di tremare dalla paura che fosse solo un sogno... O che lei si voltasse e, così vedendolo, scappasse o lo guardasse stranita.


Hinata Hyuuga sentì un leggero rumore alla sua destra e voltandosi scorse la figura di un uomo ad una decina di metri da lei. La fissava. Lei arrossì lievemente.
"Non mi sembra di conoscerlo. Perché mi fissa?"
Si inchinò leggermente in un rispettoso saluto e lo vide sussultare per la sorpresa. Si inchinò anche lui.


-Scusate, non volevo interrompervi.-
-Non mi avete interrotta, ero solo persa nei miei pensieri.-
Sul viso di Iruka comparse un vago sorriso: -Anch'io...-
Il rossore sulle sue guance la rendeva ancora più graziosa.
-Scusate, temo di dover andare. Arrivederci signore.-
-Oh... Arrivederci.-

Più che un saluto una speranza.


Il giorno dopo lui decise di tornare nello stesso parco, un po' più presto del giorno prima.
Aveva passato tutta la notte insonne pensando a quella fanciulla vista nel parco, tra le foglie che cadevano. Ogni volta il suo cuore batteva forte e lui non pensava ad altro che al suo desiderio di rivederla, di parlarci ancora. Appena varcato il cancello cominciò a guardarsi attorno con frenesia. Camminava svelto sui sentieri e finalmente la vide: camminava lenta, le mani dietro la schiena e gli occhi puntati sul terreno davanti ai suoi piedi.
Preso dal guardarla non si accorse di essersi fermato: e se l'avesse infastidita? Oppure avrebbe potuto prenderlo per un maniaco...
"Non è questo il momento per esitare, devo cercare subito di parlarle."
Si diresse verso di lei: -Buongiorno signorina.-
La giovane sollevò lo sguardo su di lui, negli occhi chiari si leggeva lo stupore.
-Buongiorno.-
-Spero di non disturbarla.-

Hinata ne era certa, era lo stesso uomo del giorno precedente.
Era assolutamente incredibile, per il secondo giorno quell'uomo si fermava a parlarle, sì: a parlare con lei, lei che generalmente non veniva mai notata da nessuno.
Doveva avere qualcosa  di particolare quel giovane.
-Non si preoccupi, non mi disturba.-
Il giovane a queste parole sembrò rilassarsi notevolmente.
-Lei viene spesso qui?-
-Non molto spesso, no. Direi più o meno per brevi periodi, quattro volte l'anno.-
-Ah, capito...-
La sua voce ora aveva assunto decisamente una nota triste, quasi amareggiata.
Hinata non riusciva a capire a cosa fosse dovuto.
-E lei viene spesso qui?-
Con un piccolo sussulto Iruka negò con la testa: -No, ieri... Ieri è stata la prima volta che sono entrato in questo parco. A dire il vero non sapevo nemmeno esistesse...-
-Capisco.-
Gli stava sorridendo. Era così bello quel sorriso.


Eccomi qua, spero che il capitolo vi sia piaciuto.  Me lo lasciate un commentino?
  
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