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Autore: PersephoneAm    03/07/2015    1 recensioni
' -Mi fai incazzare!-urlai,-Buonanotte!-.
Mi girai per andarmene, ma lui mi afferrò il polso e lo strinse saldamente.
-Ma quale buonanotte! Tu rimani qui!-. '
PS. Primi tre capitoli in revisione(:
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salii nella mia camera, pensando e ripensando a quello che avrei dovuto fare o meno e non riuscii a capire perché, ma mi vestii in tutta fretta, indossando un jeans e una camicetta bianca, insieme agli stivaletti neri, poi afferrai la borsa e uscii di casa, portandomi dietro anche Darko. Provai a chiamare Alex con il telefono per avvisarlo che stavo uscendo con Tommy, ma non mi rispose, così infilai il cellulare nella borsa e andai al cancello, trovando Simone e Tommy appoggiati al muretto di casa.

Stavano parlando, ma non riuscivo a capire di cosa, così mi avvicinai, provando a fare più silenzio possibile, anche se con la neve era praticamente difficile e se poi si aggiungeva anche Darko che avrebbe potuto abbaiare da un momento all'altro...

«Sei sicuro che verrà?»stava chiedendo Simo a Tommy.

L'altro sospirò, abbassando la testa. «Lo spero, Simo. Perché non ho la minima intenzione di lasciarla andare!»

Simone ridacchiò. «Ti fa onore, amico. Ma cosa è successo al Thomas che conoscevo?»

«È cambiato grazie a lei, Simo!»fece Tommy. «Prima, se qualcuno mi avesse detto che mi sarei innamorato di una ragazza, gli avrei riso in faccia fino a piangere. Ora quella prospettiva non mi sembra più tanto surreale!»

«Quindi è per lei che hai litigato con tuo zio qualche giorno fa?»

Spalancai gli occhi, sussultando dalla sorpresa. Tommy aveva litigato con suo zio per me? Era stato il litigio con quel maledetto a far innervosire a quel modo il mio ragazzo per poi far litigare me e lui?

«Mio zio vuole addirittura che io la lasci.»continuò Tommy, calciando un sassolino inesistente. «Come se per me fosse facile anche solo pensare di lasciarla.»

«E come puoi fare?»chiese Simo.

«Eh... Non la mollo, quello è sicuro!»disse Tommy. «Mio zio potrà incazzarsi quanto vuole, mandare mio cugino qui o propormi di realizzare il mio progetto solo per tenermi buono, ma non posso rischiare di perderla!»

«Deve essere davvero una brava ragazza eh.»

«Lo è.»annuì Tommy.

Decisi che avevo sentito abbastanza da Thomas per pigiare il pulsante per aprire la chiusura del cancelletto e raggiungerli all'esterno del giardino. Simo si schiarì la voce, sorridendomi e prendendo posto alla guida, facendomi così notare che erano venuti con la sua macchina e non con quella di Tommy. Appena Simone entrò nella vettura, mi fiondai addosso a Thomas, incollando le mie labbra alle sue, in un bacio appassionato, malinconico e pieno di altri sentimenti. All'inizio lo sentii rigido e sorpreso da quella mia azione, ma subito lui rispose al bacio, stringendomi la vita tra le sue braccia. Una lacrima calda scese sulla mia guancia, mentre gli carezzavo la guancia con il dorso della mano.

«Quando mi ripeti che sono una stupida, forse hai ragione sai?»singhiozzai, con la vista offuscata dalle lacrime. «Anzi... non forse. Hai ragione e basta.»

«Cosa è successo ora?»

Sorrisi mestamente. «Nulla. Mi sono accorta di quanto abbia veramente sbagliato con te, quindi se vuoi che ti lasci del tempo per pensare, lo accetto.»

«Ma quale tempo?»fece lui, spalancando gli occhi. «Non c'è bisogno di tempo per niente. Tu sei mia e io sono tuo, punto.»

«Sei sicuro di non avercela con me?«gli chiesi.

«Ma per cosa dovrei avercela con te?»

Sembrava esasperato, ma io non potevo credere che lui non se la fosse presa per il mio comportamento; d'altronde lo avevo veramente trascurato in quei mesi, avevo pensato a me, a noi, ma non a lui. Mi ero preoccupata che sarebbe stato lontano per un mese per i suoi allenamenti, che i pomeriggi in cui potevamo vederci sarebbero scarseggiati perché doveva studiare, quando avrei potuto lasciarlo stare, senza dargli troppe preoccupazioni.

Ero stata davvero un peso per lui, anche se Tommy non lo voleva ammettere!

«Senti, Alli. Io non potrei mai essere incazzato con te, per nessun motivo!»mi disse, prendendomi il volto tra le mani. «Perché ti amo! Io non posso tenerti il broncio, perché appena ti vedo sento il cuore che rimbomba per tutta la mia cassa toracica, appena ti vedo ho voglia di baciarti e stringerti a me per farti capire e far capire agli altri che tu sei solo mia.» Mi diede un bacio sulle labbra, un bacio dolce e pieno di malinconia. «Appena ti vedo ho voglia di fare l'amore con te. L'amore, Alli! Capisci? Con tutte le altre scopavo e basta, ma con te tutto è diverso!»

Io ero rimasta ad ascoltarlo in silenzio, rapita da quelle parole e dal suo sorriso, così caldo e affettuoso, da lasciarmi senza fiato.

«Quindi no, non ce l'ho con te e non potrei nemmeno se volessi!»continuò lui. «Ora sta tranquilla.»

«Voglio chiederti una cosa, però.»gli dissi, vedendolo sorridere e alzare gli occhi al cielo. «Volevo chiederti se potevi stringermi tra le tue braccia, per favore!»

Lui mi fissò per un secondo. «Non c'è bisogno di chiedermelo.» mi disse, poi mi abbracciò, facendomi affondare il viso nel suo petto, accogliente e confortante come sempre. In quel momento mi sentii bene con me stessa, niente più sensi di colpa ne tristezza o malinconia. Mi chiesi se fosse quello il sollievo che provava chiunque chiarisse una sgradevole situazione, come quella di Tommy e mia.

«Quindi vieni da mio fratello?»mi chiede lui, carezzandomi i capelli.

Annuii, senza dire nulla. Così Tommy mi fece sedere sul sedile del passeggero, al fianco di Simone, mentre lui si metteva ai posti dietro, in mezzo ai sedili anteriori, con Darko. Mi voltai verso di loro, guardandoli giocare insieme e non so per quale motivo, davvero non so per quale, mi immaginai Tommy giocare con Darko e nostro figlio.

Nostro figlio?! Si beh, ovvio che sarebbe stato nostro, ma non seppi spiegarmi perché pensai a un figlio tutto nostro! Mi toccai la fronte, ma non scottavo, quindi non ero impazzita per la febbre alta. Un figlio... Ma come si fa a pensare a un figlio se tre ore prima ero in dubbio se tornare single o meno!?

«Se vuoi puoi accendere la radio, Alli!»mi disse Simo. «Almeno so che ti cercheresti canali con della musica! Tommy non fa altro che parlare al telefono con l'allenatore o persone simili.»

Scoppiai a ridere, guardando Tommy, il quale se ne stava altamente fregando di quello che l'amico aveva detto, dando la sua attenzione solo a Darko, che nel frattempo si era messo a mordicchiare la mano al mio ragazzo.

«Lo prendiamo anche un coniglietto, Tommy?»gli chiesi, mettendo il broncio come una bimba e guardandanolo con gli occhi tristi.

Mi rivolse uno sguardo fintamente spaventato e preoccupato, che fece scoppiare a ridere me e poi Simone. «Odio i conigli.»

«Lo so, stupido! Lo dicevo per prenderti in giro.»

Arrivammo a casa del fratello di Tommy e subito fummo accolti dalla spumeggiante Monica, che ci venne ad aprire la porta con un ampio sorriso.

«Tommy!»esclamò lei, baciando sulla guancia me e il mio ragazzo, mentre Samuele ci veniva incontro gattonando contento di rivedere suo zio, che non perse tempo a prenderlo in braccio; nel frattempo io e Simone prendemmo posto sul divano.

Continuavo a guardare Tommy e più lo guardavo con suo nipote, più il mio cervello andava fantasticando su altre cose. Subito Tommy uscì sulla terrazza per fumare una sigaretta e lo seguii. Nello stesso momento si alzò dal divano anche Simone, ma gli chiesi con lo sguardo di aspettare un attimo e lui mi sorrise, facendomi segno di andare fuori da Tommy.

»Grazie!»mormorai a Simo, scoccandogli un bacio in lontananza e fiondandomi sulla porta finestra, per poi uscire in terrazza. «Tommy...»

Lui si voltò verso di me, sorridendomi. «Scusa, ma con tutto il nervosismo che avevo addosso non sono riuscito a evitare.»

Detto questo alzò la mano, sollevando in aria la sigaretta e facendomi sorridere. Mi avvicinai a lui, sfiorandogli il mento con la punta del naso e aspirando il suo forte profumo di sigaretta e "Invictus". Che combinazione eccitante non era quella?

«Dici che ci prenderanno per matti?»gli chiesi, ridacchiando.

«Perché?»

«Perché sembrava che ci stessimo lasciando, mentre ora sembriamo due sposini felici.»

«Forse... Ma a loro non deve importare nulla!»mi disse. «E poi cosa c'entrano gli sposini felici?»

«Una battuta.»feci, alzando le spalle e riabbassandole.

«Vorresti sposarmi?»ammiccò lui, sorridendo.

Risi. «Era un modo di dire, anche se prima... Oddio è imbarazzante quello che sto per dirti...»

«Cioè?»

«Prima, mentre giocavo con Darko e dopo con tuo nipote, mi sei venuto in mente tu, che giocavi con nostro figlio.»

Lo sentii irrigidirsi e guardarmi sconcertato. «Alli... Non pensare che io sia cattivo.»mi disse lui, posando le sue dite sulle mie labbra. «Ma non credo sia il momento giusto, anche perché siamo giovani, tu soprattutto.»

«Non ho detto che lo voglio, Tommy!»ridacchiai. «Mi è solo venuto in mente il pensiero...»

«Perché in fondo lo vorresti, non negarlo.»

«Si, certo! Ma più avanti!»dissi, arrossendo come un peperone.

«Con me, giusto?»disse lui, baciandomi sul collo.

Rabbrividii. «Dipende.»

«Come dipende?»fece lui, mentre insinuava la mano nei miei jeans, stuzzicandomi.

«Se trovo qualcuno di più carino, tipo uno come Tom Felton!»ansimai, mentre il suo indice disegnava dei piccoli cerchi suo mio Monte di Venere.

«Non te lo lascerò fare, lo sai vero?»sussurrò lui, spostando anche i miei slip e nel frattempo mi mordicchiava il labbro.

Fui costretta a baciarlo, per evitare di urlare come una psicopatica, quando il suo dito si immerse dentro di me. Mi aggrappai alle sue spalle, mentre cercavo di rendergli più facile le cose. Ma proprio quando stavo per essere travolta da un incredibile orgasmo, lui ritirò la mano e mi sorrise, entrando in casa.

Ma che bastardo!
   
 
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