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Autore: pamina71    03/07/2015    10 recensioni
Nell'ambito del Contest: "ROSSO, ROTONDO, ROHAN" .
Quando il Cardinale era ancora un giovane Vescovo, prima dell'affare della Collana, quando la sua dubbia fama cominciava appena a trapelare...
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sesto, non commettere atti impuri.

 

Il Vescovo1 di Rohan si passò una mano sulla nuca cotennosa, per tergersi il sudore che gli provocava quella serata.

Come sempre gli accadeva ai balli, del resto. L'accalcarsi di belle dame, con scollature tali da provocare ingorghi nei corridoi, la presenza di qualche bel giovane, il vino a libera disposizione, i dolci ben impilati, tutto ciò che costituiva le attrattive di un ricevimento solleticava la sua propensione di gaudente alla bella vita.

Nonostante fosse stato indirizzato, indirizzati, si badi, non vocato, alla vita ecclesiastica sino da giovanetto, era perfettamente consapevole di essere un compendio di peccati capitali. Non tutti, occorreva dargliene atto.

L'ira e l'invidia erano al di fuori delle sue quotidiane mancanze. Il rubizzo, paffuto per non dire obeso, ilare Cardinale amava a tal punto i piaceri della vita da essere quasi immune a quei due particolari difetti., non per bontà d'animo, ma per indifferenza. Adirarsi? Per cosa, per chi? Per quelli che lo biasimavano? Il biasimo gli scorreva addosso come olio su una foglia di insalata. Per chi chiedeva a gran voce che abbandonasse l'abito talare? Magari! Avrebbe fatto carte false per vivere con un uomo qualunque, libero di agire senza controlli.

Non si riteneva nemmeno superbo. Mentre l'accidia, ah, quella sì, che poteva ben essere definita uno dei suoi vizi maggiori. L'indolenza della mattina, il difficile rialzarsi da coltri tiepide, la pigrizia nel mutare i propri atteggiamenti, l'infingardaggine, erano tutte pessime qualità che si riconosceva.

E la gola? Che meraviglioso vizio! Il vino che scende leggero sul palato, il miele che sfiora le labbra e vi si appiccica, i dolcetti mangiati a mazzetti, uva e ciliegie imboccate da una bella manina candida. Quale uomo può resistere a simili tentazioni?

Che spesso sconfina nella lussuria. Che cos'è poi, la lussuria, se non golosità dei un bel corpo che ti si offre, di una pelle fresca abbandonata alle carezze ad alla passione?

 

Il Vescovo Louis-René-Edouard si guardò intorno, per riuscire a carpire un calice di champagne da qualche cameriere di passaggio. Ne vide uno appena arrivato con un grande vassoio in argento sbalzato carico di bicchieri colmi. Ne arraffò uno con la mano lardosa, e si affrettò a bere, infilando nel cristallo il naso a spugna.

Quando sollevò lo sguardo si avvide che nel proprio campo visivo erano comparse altre persone. Per quanto fosse un ballo in maschera, la Delfina era decisamente riconoscibile, con quei capelli di un punto tanto particolare di biondo. Quanto gli piaceva quella principessina burrosa, con quelle labbra pienotte e lo sguardo assurdamente annoiato! E se quella era la premessa, chissà cosa avrebbe trovato di lì a poco, a Schönbrunn, ove doveva recarsi quale ambasciatore. E vi sarebbe arrivato in primavera, quando le belle ragazze fioriscono di sguardi e scollature. Sospirò voluttuoso al pensiero della Corte austriaca che lo attendeva.

Non che chi la accompagnava fosse da meno. Quella bellissima ragazza con la divisa. Ah, se gli aveva cominciato ad occupare le fantasie! Non aveva mai fatto mistero del fatto che amasse sia le donne, sia i giovanetti, né del fatto che amasse abbigliarsi con vesti femminili. Ed ecco che all'improvviso gli era comparsa di fronte quella fredda amazzone, vestita da uomo, anzi da soldato, a solleticargli i peggiori pensieri.

Peccato che, a quanto pareva, non lo facesse per diletto, ma per ordine di quel dispotico padre che si ritrovava. E peccato che, apparentemente, non sapesse trarre vantaggio dalla propria situazione. Avrebbe ben potuto apprenderle lui, quali occasioni cogliere, e quali lasciar passare. Mentre la fama che la circondava parlava di una rigida Vergine di Ghiaccio. Ancora più stimolante, come conquista. Possibile che fosse davvero come la si dipingeva? Possibile che non avesse cedimenti? Neanche per quel bel giovane dagli occhi verdi che le aveva sempre visto accanto? Lui, un pensierino sul ragazzo ce lo avrebbe pure fatto. Un bel visino, un bel corpo. Chissà se il padre lo aveva messo accanto alla soldatina dopo aver verificato che le sue inclinazioni non lo avrebbero portato ad insidiarla? O non se ne era preoccupato, certo che la differenza di rango l'avrebbe salvaguardata?

 

Decise di andare a parlarle. Voleva verificare se le voci rispondessero a verità.

Si avvicinò col suo passo reso traballante da un inizio di gotta, non prima di aver scambiato il calice vuoto con uno ben riempito dei uno champagne di ottima annata.

Lo sguardo tra l'incuriosito e il diffidente che gli stava rivolgendo la donna bionda cui si stava avvicinando lo rese persino più spavaldo.

- Buonasera.

- Eminenza... - rispose Oscar inchinandosi. Questo era un momento che il Vescovo amava, quando la curvatura del busto costretto dai corsetti evidenziava dolci valli che non avrebbe certo definito di lacrime. Ma con la divisa si perse questo piccolo piacere, pensando che nel caso in questione sarebbe stato molto meglio trovarsi alla spalle della deliziosa ragazza.

Non che osservarla di fronte fosse male, con quei deliziosi pantaloni bianche che le stringevano le gambe magre e lunghe, sfiorandole tentatori l'inguine. Si prese il tempo di osservare il busto sotto la giacca, giungendo alla conclusione che, evidentemente, si fasciava il petto come le converse. Benissimo. Aveva dei ricordi stupendi a proposito delle fasce delle converse.

Tutto l'esame si svolse con una rapidità tale da non creare preoccupazioni di sorta nelle due persone dinanzi a lui.

- Siete troppo giovane, per restare in un angolo senza danzare, Comandante.

- Per me non è un ricevimento, ma parte del mio incarico.

- Ve ne dispiacerà moltissimo.

- Non direi, giacché non amo danzare

"E come potresti, cara? Non puoi essere né dama né cavaliere, chissà che frustrazione!"

- Permettetemi di dirvi che commettete un errore, danzare è uno dei piccoli piaceri della vita.

- Credevo che gli ecclesiastici rifuggissero dai piaceri terreni. - Rispose Oscar.

- Oh, non dovete credere a tutto ciò che vi dicono di noi...qualche leggera gratificazione possiamo averla...Al contrario di Voi, a quanto pare. Sembra siate una delle persone più morigerate della Corte.

- Mi sembra un titolo abbastanza usurpato. Credo di essere una persona normale.

"La bionda ha sparato la balla del secolo!"

- Tutto di voi mi dice che la normalità non è la compagna dei vostri giorni.

André cominciava ad agitarsi per quel serrato ed inquietante botta e risposta.

- A mio modesto avviso - Proseguì il Vescovo - Voi state solo aspettando che arrivi il momento in cui vi autorizzeranno (o vi autorizzerete) qualche piacere.

Oscar sentì le gote che le pizzicavano dalla rabbia e dall'imbarazzo.

- Siete davvero convinto di conoscermi, a quanto pare! - La voce stava diventando astiosa e sibilante.

- No, questo no, ma ho conosciuto alcune persone come voi, le più rigide e fedeli alla consegna affidata loro, diventare insofferenti, ribelli e poi abbandonarsi alla gioia con più slancio degli altri. E qualcosa mi dice che voi appartenente in pieno alla categoria. Credetemi, se vi dico che invidio molto l'uomo che riuscirà a risvegliarvi da questo sonno ghiacciato.

Poi si avvicinò per sussurrarle :

- Potete venire a trovarmi in qualsiasi momento, giorno o notte.

Si voltò e la lasciò basita, poggiata alla colonna per non crollare, gli occhi infiammati e il respiro corto.

Andandosene, il Vescovo pensò che poteva ben aspettare. In fondo, anche l'attesa è un tipo di piacere.

 

 

 

 

 

 

1 Nella mia storia non è ancora stato elevato al soglio Cardinalizio, cosa che avverrà nel 1778, mentre il ricevimento si svolge nel febbraio 1771, anno in cui (il 27 aprile) diverrà ambasciatore in Austria.

   
 
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