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Autore: PandoraHearts    03/07/2015    0 recensioni
Delle persone con poteri speciali .
Guardie a protezione di un re .
Destini intrecciati da millenni come i giochi delle ombre .
Ma senza saperlo qualcuno modificherà l' andamento del futuro stesso , proprio e dei suoi compagni .
Come la vita stessa , il mondo resterà a guardare ...
( Invenzione di un nuovo andamento della serie di yu-gi-oh )
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atemu, Marik/Malik Ishtar, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO  TERZO  - Eventi -


Ahri

1986 d.C 
Era in quel posto da quasi un anno , l’ assenza del mondo esterno si faceva ogni giorno più pesante e quelle mura sembravano restringersi ogni giorno che passava , si sentiva oppressa da quel mondo chiuso carico di doveri e tradizioni .
Quelle regole le odiava , le aveva sempre viste come un freno alla sua vita anche quando era ‘ viva ‘ ed ogni volta aveva trovato un modo per svincolarsene . In quel momento della sua esistenza pensava , ormai conscia del pericolo , che non avrebbero resistito ad un destino tessuto millenni prima da un essere che si divertiva a vederli in difficoltà e cadere sui loro tentativi di cambiare la storia . Però per ora non demordeva dal suo obbiettivo .

Marik le chiedeva sempre più frequentemente delle sue esperienze fuori da quelle mura , lei però non poteva dirgli molto perché il padre del bambino le aveva vietato di farlo e non ci teneva a vederlo triste , per cui cercava di abbozzargli qualche paesaggio disegnandolo sul suo libro e facendogli vedere quelli che aveva fatto precedentemente . Notava il suo desiderio di vedere quei luoghi con i propri occhi ed imprimerli nella sua memoria , lei però cercava di farlo ragionare coerentemente , non voleva vederlo mutare in un mostro .
I suoi sforzi si rivelarono vani quando una goccia d’ acqua dolce nel mare completamente salato .

Era nella sua camera ad annotare il resoconto della giornata sul suo ormai diventato ‘ diario ‘ come lo definivano le ragazze del clan . Scriveva le sue angosce e paure da quanto aveva appreso grazie alle sue predizioni che tra qualche tempo avrebbero marchiato anche Marik come millenni prima avevano fatto con lei .
Era già molto tardi , tutti stavano dormendo da alcune ore , ma lei non aveva sonno e trascorreva in quel modo le sue nottate a scrivere , per cercare di sfogare i suoi sentimenti era un buon modo per non impazzire ed oltretutto non poteva parlare a nessuno del suo vero scopo .
Alzò il viso dal foglio smettendo di scrivere e si voltò verso la porta .
Dei passi .
C’era qualcuno in giro .

Si alzò velocemente dal letto , prese la spada che era appoggiata alla cassettiera ed uscì dalla stanza addentrandosi nei corridoi deserti non producendo alcun suono con i propri movimenti . Segui furtivamente quelle tre figure di cui vedeva solo le ombre proiettate sui muri dalle fiamme delle fiaccole installate ad intervalli regolari ai lati dei corridoi , si teneva a distanza di sicurezza per non essere vista li osservava da dietro un angolo od una rientranza che cambiava all’ avanzare degli sconosciuti che procedevano in silenzio e con fare sicuro .
Non erano persone esterne , ma qualcuno del clan .
Dovevano avere in mente qualcosa di losco .

Dopo aver percorso numerosi corridoi arrivarono davanti al passaggio che conduceva all’ esterno , lo stesso che lei aveva utilizzato per entrare , l’ ultimo ostacolo che li tratteneva era la botola in legno dalla loro agognata libertà . Scattò fuori dal suo nascondiglio agilmente , lanciando la spada precedentemente sfoderata dalla sua custodia che fendette l’ aria ed in pochi secondi si conficcò in uno dei gradini più alti della scalinata dell’ uscita , evitando per pochi millimetri la testa di uno di loro .
- Se fossi in voi non uscirei , c’è un allarme e verreste notati subito . – disse con una calma glaciale ed i tre si voltarono di scatto , colti in flagrante .
- Certo però che non controllate affondo il vostro mondo , se volete conoscere quello esterno dovete avere fegato ed astuzia a sufficienza per riuscire a sopravvivere . Al momento questi requisiti vi mancano . – continuò lei camminando fino a recuperare la propria spada e guardarli in faccia .
Lo dirai a nostro padre ? – chiese allarmata la ragazza , che si rivelò essere Isis , l’ altra sospirò .
- No . Se volete uscire potete farlo , per questa volta vi posso coprire , mi prenderò la punizione al vostro posto . – propose , ma il bambino scosse la testa convinto .
- Non posso lasciarti prendere la colpa , sarebbe ingiusto . – disse Marik guardandola in volto e la sua espressione fredda si addolcì appena per la correttezza dimostrata dal piccolo , questo la rasserenava .
- Basta non passare da qui e trovare un altro modo per uscire , così non ci facciamo scoprire e nessuno dovrà assumersi la responsabilità di questa cosa . – ragionò Odion iniziando a pensare a come procedere , l’ altra sospirò caricandosi la sua spada sulle spalle e tornando indietro .
- Chiamatemi quando avete risolto la questione , buona notte . – disse camminando per poi fermarsi e voltarsi indietro .
- Ecco qualcuno di voi potrebbe riaccompagnarmi ? Non ricordo la strada … - mormorò sconsolata .
Era una brava attrice , ricordava ogni minima stanza di quella casa le aveva memorizzate già nei primi mesi in cui aveva iniziato a vivere lì , ma preferiva mostrarsi debole per non attirare rogne .
- Ti accompagno io . – informò il bambino avviandosi insieme alla ragazza , scomparendo entrambi nei vari corridoi .
Procedettero in silenzio fino a quando uno dei due non iniziò una conversazione .
- Certo però che hai un senso dell’ orientamento pessimo .. – commentò Marik ridendo , l’ altra sbuffò .
- Uffa non è colpa mia , non sono portata .. , ma ha salvarmi dalle situazioni difficili c’è il mio porta fortuna . – fini toccando con una mano la catenina sottile in metallo della sua collana , guadando un po’ male l’ altro che rise ancor di più vedendo la smorfia di lei che poco dopo svanì seguita da un sorriso .
Di scatto si coprirono la bocca trattenendosi dal ridere insieme per non disturbare il sonno degli altri . In poco tempo arrivarono davanti alla camera della ragazza , salutandosi lei osservò il bambino sparire svoltando un angolo e solo allora entrò nella stanza .
Richiuse il suo libro cacciandolo sotto il cuscino , avvicinandosi alla scrivania e spegnere con un soffio la fiamma della candela , sprofondando sotto la sottile coperta chiudendo subito gli occhi e sprofondando in un sonno senza sogni .

Era un giorno come un altro , i bambini giocavano nel solito posto vicino al pozzo . Li osservava divertirsi rimanendo seduta sul pavimento in roccia , si sentiva troppo stanca per fare qualsiasi cosa e per non rimanere da sola era andata lì .
- Amiraaa ! Giochiamooo !! – esclamò Marik tirandola per il braccio destro , mentre Dalia la strattonava dall’ altro , con la frequenza del cambio di direzione sembrava di trovarsi in alto mare nel bel mezzo di una burrasca .
In quel momento non si sentiva tanto bene ..
- Per favore … basta … tregua .. – disse esasperata ed i due si fermarono , osservandola dubbiosi .
Aveva abbassato la testa di scatto quando avevano mollato la presa sulle sue braccia che ora giacevano ferme vicino al corpo , i due si avvicinarono di un passo , lei si alzo in piedi urlando sorprendendoli e spaventandoli . Iniziarono a correre per scappare dal ormai ‘ vendicativa ‘ ragazza che li inseguiva , il duo di colpevoli si divise , Dalia a sinistra e Marik a destra .
A caso scelse di seguire la bambina che vedendo la sua inseguitrice sempre più vicina aumentò l’ andatura della sua corsa fin che ne ebbe la possibilità , poi si fermò a riprendere fiato e si sedette a terra con l’ eleganza di un sacco di patate .
- Ah , non ce la faccio più .. ! – esclamò sfinita dopo ben venti minuti di corsa continua .
- Non dovevate provocarmi tu e .. – non finì la frase e scattò verso l’ altro lato della sala oltre il pozzo ad una velocità sovrumana in direzione del bambino che avevo deciso di proteggere , al suo passaggio si sentì solo il fischio dell’aria spezzata .
Avrebbe impedito l’ avverarsi di quell’ evento .
Lo scostò bruscamente con una spinta , cadde per terra non riportando alcuna lesione , mentre lei ricevette il morso del serpente che doveva prendere lui .
Avvertii un dolore tremendo allo stinco sinistro quando l’ animale affondò i suoi denti nella sua carne , il suo mortale veleno entrò a contatto con il suo sangue e chiuse gli occhi di scatto per via di un impulso spontaneo generato dal suo cervello .
Cadde a terra .
Stranamente il serpente preferì allontanarsi anzi che finirmi , doveva averlo scacciato qualcuno altrimenti mi sarei già trovata all’ interno dello stomaco di quel rettile . Quelli furono i suoi ultimi pensieri prima di sprofondare nel buio .

Non sognò niente , vi era solo il nulla nella sua testa odiava dormire perché ogni volta che lo faceva tornavano in mente solo la sua vita ed ogni suo gesto si ripeteva all’infinito .
La sua nascita , i giochi , i primi allenamenti come guardia , la gioia e la spensieratezza … tutto questo sostituito in un attimo da atroci scontri , sangue e morte . In quei momenti vedeva chi era veramente tra i cadaveri che giacevano a terra , le vite che sottraeva con un eleganza e fluidità di movimenti ; era solo un mostro assetato di sangue . Voleva dimenticare , ma allo stesso tempo voleva ricordare il suo passato …
Con questa idea fece applicare un blocco nella pietra della sua collana dove rinchiuse i suoi ricordi più brutti , ogni volta che andava a dormire nessun ricordo veniva a disturbarla e cullata dall’ oscurità rimaneva assopita .

Aprii gli occhi appesantiti dal lungo sonno , voltò appena la testa verso destra non trovando nessuno vicino a lei . Provò a mettersi a sedere sul letto , ogni parte del corpo era intorpidita , non si doveva essere mossa da quel letto da alcuni giorni però non sapeva calcolare quanti , dopo alcuni sforzi ci era riuscita . Per rimanere in quella posizione aveva appoggiato la schiena alla testiera del letto , non sapendo cosa fare guardò la coperta bianca illuminata dalla fioca luce di una candela appoggiata sulla scrivania .
- Ora credo di sapere fino a che punto si può spingere la tua ostinazione , anche se credo non faccia molta differenza .. – commentò Shadi emergendo dall’ ombra proiettata sul muro di fronte alla ragazza .
- Che bello rivederti , sei sempre una ventata di buoni propositi ed interesse , sul serio . – disse lei di rimando sarcastica , anche se il ragazzo rimase impassibile a quella presa in giro , così lei preferì cambiare argomento .
- Dov’è Marik ? Sta bene ? – chiese rivolta al suo interlocutore , ma l’altro in risposta gli diede il silenzio ; questo fece preoccupare di più la guardia .
- Rispondi , cosa gli è successo ? – continuò a chiedere aspettò qualche minuto , sospirò , non avrebbe ottenuto nessuna informazione rimanendo in quella camera . Scostò la coperta del letto , prese con se la sua spada e si diresse a grandi falcate verso la porta , il ragazzo non la fermò .
- Ormai non puoi impedire il suo destino .. – disse freddo , osservandola rimanendo in piedi vicino al letto . A quelle parole sgranò gli occhi e si voltò verso Shadi , sul volto della ragazza era comparso un sorriso stanco e tirato .
- Sono davvero così tanto patetica ? – chiese lei qualche lacrima le rigò le guance , smise quasi subito di mostrarsi debole . Aprì la porta con uno strattone ed iniziò a correre tra i numerosi corridoi conoscendo già la strada , veloce come un ombra .

- Scegli sempre la strada più difficile , quando la smetterai di farti del male e resterai ad osservare in disparte l’ operato delle pedine di questo destino ? – chiese sorridendo amaramente per un momento e poi tornare il solito sé freddo ed imperturbabile , sparendo nello stesso modo in cui era arrivato lì .

L' ambiente in cui si trovavano riuniti tutti gli adulti del clan dei custodi delle tombe , ognuno avvolto nel proprio mantello nero che li rendeva delle semplici figure indistinguibili l’ una dall’altra , all’ interno di quella che sembrava essere la stanza di un tempio egizio . Le pareti erano ricoperte da scritte in geroglifico accompagnate da disegni di divinità ed antichi faraoni , dal soffitto alto .
Marik era sdraiato a pancia in giù sopra ad un altare in pietra , incatenato a mani e piedi per tenerlo fermo , piangeva e chiedeva aiuto ad Odion anche se tutti lo ignoravano , compreso il padre . L’uomo era al fianco del figlio insieme ad altre due figure dal volto coperto .
- Siamo qui riuniti oggi per rendere mio figlio un membro effettivo di questo clan e mio successore . – disse scaldando la lama del coltello che aveva in mano con la fiamma di una candela che teneva in mano uno dei due uomini vicino a lui .
- Fermatevi ! Lasciatelo stare ! – esclamò d’ istinto , tutte le persone riunite in quella sala si voltarono verso di lei , ma il padre del bambino iniziò la maschiatura senza considerarla .

Sguainò la sua spada lasciando cadere a terra il fodero in cui era riposta , scattò verso di loro colpendo i primi avversari che le si paravano davanti con l’ elsa della spada alle gambe od al petto con colpi netti e precisi , cadevano a terra doloranti non riportando alcuna ferita .
Qualche volta riusciva a vederli in volto , ma preferiva non soffermarsi ad osservarli come faceva sempre perché ogni viso delle persone che aveva ucciso rimaneva inciso nella sua memoria e quando li ricordava le sembrava di morire dentro .
Era come un mortale virus da cui non si poteva scappare , non c’era alcuna cura al rimorso .
Si sentiva già stanca la testa le girava e le gambe dolevano , era fuori allenamento e contribuiva anche il veleno del serpente da cui non era ancora guarita del tutto . Quelle persone non diminuivano , anzi sembravano aumentare ad ogni nemico che metteva fuori gioco , si stava irritando da quella situazione di svantaggio numerico .
Aveva notato Odion che rimaneva in disparte sembrava non sapere cosa fare , se attaccarla o meno , ma al momento non importava evitò un uomo scattando verso destra , ma ricevette un pugno in piena faccia che le spaccò il labbro inferiore .
Tutti si fermarono , sgranando gli occhi quello che l’ aveva colpita si mise a ridere come un isterico contento del suo operato , lei invece sputò per terra il sangue che aveva accumulato in bocca ed iniziò a ridere versando anche qualche lacrima per la mancanza di ossigeno dei polmoni , piantò nella roccia del pavimento la sua spada per reggersi in piedi .
- Complimenti sul serio , sei stato molto fortunato nel colpirmi di sorpresa … - disse tra le risate guardando in basso , barcollando come se fosse ubriaca anche se non lo era .
- .. ma la tua buona stella si spegne adesso , credo che il riscaldamento debba finire ora . – concluse sorridendo innocentemente a tutti i presenti che assunsero espressioni spaventate e terrorizzate , sapevano di cosa era capace .

Si voltò di scatto verso il padre di Marik che solo dopo aver sentito il peso del suo sguardo ed il rumore dei suoi passi avvicinarsi sempre di più a lui , la degnò di considerazione .
Smise di marchiare la schiena del bambino .
- Perché stai intralciando le nostre tradizioni ? – chiese freddo
- Ah , non ci arrivi proprio , eh ? Comunque , non voglio perdere altro tempo spiegandotelo non capiresti .. credimi quando ti dico che hai fatto molti errori da quando sono qui e tutti i membri di questo clan ne subiranno le conseguenze , ti conviene smettere questo rituale ed iniziare a comportarti da padre . – finì guardandolo negli occhi , che l’ uomo sgranò .
L’ aspetto della ragazza che aveva di fronte era mutato , gli occhi da verdi diventarono color ambra con l’ iride allungata come quella di un gatto ed i capelli si erano scuriti fin quasi a diventare neri .
Gli sorrise , tornando normale in pochi secondi .
- Scusa , non mi so controllare bene quando sono arrabbiata , ma non mordo mica , sai ? – disse lei fingendosi dispiaciuta , mentre l’ altro sembrò seccato .
Spostò il suo sguardo dall’uomo la schiena del suo protetto , a quella vista strinse le mani fino a far sbiancare le nocche e nello stesso istante le catene che tenevano fermo il bambino si disintegrarono ; rimase soltanto della polvere argentata .
Il piccolo si mise faticosamente a sedere osservandola , l’altra distolse lo sguardo .
- Ragazzina smettila di rallentarmi , portatela via ! – urlò e gli uomini nella stanza si risvegliarono da quello stato di torpore in cui erano caduti , procedettero in gruppo verso di lei .
- Mi dispiace Marik .. non posso fare più nulla .. – mormorò lasciandosi prendere da quegli uomini ,era troppo stanca anche se non lo faceva notare . Il suo sguardo era puntato a terra non voleva vedere la sua faccia , ma alzò comunque il viso da terra ed osservò il volto del bambino che aveva di fronte .
Rassegnazione , tristezza e paura , aveva visto il suo vero aspetto per cui era comprensibile , tutti alla fin fine la temevano .. persino la persona che voleva proteggere .

Con una corda spessa le legarono le mani dietro la schiena con un nodo molto stretto , lei non oppose resistenza continuando a guardare il pavimento . 
Tre uomini la portarono fuori dalla sala , procedettero in silenzio accompagnati dall' eco delle grida disperate di Marik all' udire ognuna di quelle richieste disperate , le sembrava di ricevere una coltellata al cuore ed alla coscienza .
Solo quando non udì più alcun suono sollevò lo sguardo da terra , notando d' essere in un ala dell' edificio sotterraneo che non aveva mai visto .
Il luogo era un corridoio di cui non si vedeva la fine per mancanza di torce che rischiarassero le zone immerse nell' oscurità , si riuscivano a notare solo le prime porte in ferro spesso con sopra all' altezza degli occhi un unica finestrella sbarrata . Le pareti erano tempestate da muffa e muschio , l' odore pungente che aleggiava era penetrante e pesante .
Le lacrimarono gli occhi per il disgusto e trattenne a stento un connato di vomito .
Perfetto , la stavano perfino incarcerando ! 

Si fermarono davanti ad una delle prime porte , l' uomo che aveva alla sua destra aprì la porta , che cigolò sinistramente , quando fu aperta del tutto ricevette da dietro una spinta e non potendosi proteggere con le braccia all' urto cadde a terra sul fianco destro .
Gli uomini dietro la soglia della cella la richiusero velocemente la porta a chiave . 
La stanza sprofondò nel buio , lei si alzò faticosamente da terra ed osservò il luogo in cui si trovava e rabbrividì un poco . Era circondata da numerose ossa e crani umani , dovevano essere circa cinque persone diverse .
Sospirò affranta , quella era la sua punizione per non aver ragionato prima d' agire ritrovandosi in un luogo dimenticato dagli dei stessi .

ANGOLO  AUTRICE 

Salve ! Come va ? 
Sicuramente molti di voi in questo momento si staranno godendo il mare o la piscina .. io purtroppo non sono tra queste persone , mi sto letteralmente squagliando con questo caldo ! >x< 
Comunque , ho descritto in questo capitolo alcune parti già esistenti nell' anime ( il morso del serpente , la marchiatura ed il piano per uscire .. ) ed altre che ho inserito io .

Allora non sapendo che altro dire se non che per Amira le cose si stanno mettendo maluccio ... ^^'' 
Vi saluto !! -' w ' - 
 
   
 
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