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Autore: The_BlackRose    03/07/2015    2 recensioni
Quando la sua famiglia viene brutalmente sterminata, Jocelyn Fairchild fa di tutto per riuscire a tenere la figlia Clary lontana dal Mondo delle Ombre, mettendola a conoscenza della crudeltá e dell'istinto predatorio dei Cacciatori. Una pianta carnivora: ecco cos'è secondo Jocelyn un Cacciatore. Creature bellissime ed affascinanti a vedersi, ma spietate e letali se ti avvicini troppo. Affamati, vendicativi, sadici, assetati di sangue: questo è quello che ripete alla figlia fin da quando era in fasce.
Quando lo Shadowhunter Jace introdurrá Clary al suo mondo, riuscirá a dimostrarle quanto sia sbagliato in realtà il pensiero della madre? Potrà mai nascere qualcosa tra due ragazzi apparentemente così diversi tra loro?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Jocelyn Fray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clary e Isabelle uscirono di casa e si diressero verso il giardino sul retro, avrebbero usato un Portale per raggiungere l'Istituto. Clary si aspettava di trovare Magnus ad attenderle e in effetti era proprio così. Se ne stava lì in piedi avvolto nel suo scintillante completo blu e alle sue spalle si apriva il Portale, ciò che non si aspettava era che al suo fianco ci sarebbe stato Simon.
Smise di camminare e si bloccò a metà strada, Isabelle se ne accorse e si girò. "Sorpresa!" esclamò aprendo le braccia in direzione di Simon. Lui indossava un paio di jeans blu ed una camicia bianca e se ne stava con le braccia conserte chiaramente messo in soggezione dall'imponente stregone alla sua sinistra.
"Che ci fai qui?" chiese Clary stupita.
Fu Isabelle a rispondere al posto suo. "Pensavo che ti avrebbe fatto piacere portarlo alla festa. È il tuo migliore amico, no? Così ho fatto un po' di ricerche e ho trovato dove abitava." Abbassò il tono della voce per non farsi sentire dagli altri. "E poi è carino," concluse con un sorrisetto malizioso.
In effetti, ora che Clary lo guardava meglio, quella sera era proprio bello. Non portava gli occhiali, probabilmente sostituiti da un paio di lenti a contatto o sarebbe già andato a finire contro una cabina telefonica, e i capelli erano tirati indietro lasciando scoperto il viso dai lineamenti delicati.
Magnus in quel momento si schiarì la voce. "Non vorrei interrompere questo momento di contemplazione del mondano, ma si sta facendo tardi e io non ho ancora visto il mio splendido fiorellino. Che ne dite se ce ne andiamo alla festa?"
"Hai assolutamente ragione, Magnus. Alec ti aspetta con ansia." Prese sottobraccio Simon che prontamente arrossì. "E la nostra amica Clary deve vedere il suo principe dorato." Si avvicinò al Portale e lo attraversò portandosi dietro Simon. Clary si domandò quante volte avrebbe ripetuto 'figata' quella sera, a partire dal momento in cui sarebbe uscito dal Portale. Se lo immaginava già: "Quel Portale è una figata, ti catapulta da un posto all'altro in nemmeno due secondi." Clary sorrise al pensiero.
Magnus le si avvicinò e le offrì il braccio. "Vogliamo andare?" Clary lo afferrò e si strinse a lui un po' in ansia per il suo primo viaggio con un Portale. Lui parve leggerle nel pensiero. "Non preoccuparti, ci metteremo un attimo."
Si avvicinarono ed attraversarono la superficie traballante. Effettivamente, vennero catapultati da un posto all'altro in nemmeno due secondi.
Jocelyn indietreggiò di scatto e finì per scontrarsi con Luke che, tentando di rassicurarla, le poggiò le mani sulle spalle. "Tranquilla, adesso ti spiego tutto."
La donna si girò velocemente e gli rivolse uno sguardo di fuoco. "Come hai potuto farmi una cosa del genere?" Il suo tono di voce era basso ma tagliente quanto una lama del Paradiso. "Tu sei il mio compagno, Luke! Il mio migliore amico, la persona che meglio mi conosce al mondo. Come hai potuto portarmi qui, in mezzo a tutti questi Cacciatori?" Pronunciò quella parola come se fosse veleno nella sua bocca.
A quel punto Maryse intervenne nella discussione. "Jocelyn, non è stata un'idea di Luke. Ti ha portata qui per il tuo bene, per farti capire che non siamo come tu pensi. Ricordi che una volta eri come noi?"
Prima che Jocelyn potesse aprir bocca, Luke parlò. "Hai passato tutti questi anni a ribollire nella tua stessa rabbia e non hai mai dato la possibilità a nessuno di farti vedere la realtà. Hai subito una tragica perdita, la peggiore che si possa immaginare, e ne sei rimasta talmente sconvolta da chiudere completamente la tua mente." Lo sguardo di Jocelyn si fece cupo a ricordare la sua famiglia scomparsa. "Fino ad oggi non ho mai tentato di dissuaderti, ma è arrivato il momento che qualcuno intervenga." Le diede un bacio sulla fronte e i suoi muscoli contratti parvero rilassarsi per un momento. Aveva colpito un tasto dolente. "Noi vogliamo solo il meglio per te, dacci la possibilità di mostrarti com'è in realtà questo mondo."
Nessuno aveva la capacità di calmare Jocelyn quanto Luke. Anche nei momenti più stressanti e difficili, lui era come un bicchiere d'acqua fresca dopo una lunga camminata. Le infondeva calma e sicurezza, riusciva a rilassarle i nervi come nessuno, nemmeno il suo precedente marito, era mai riuscito a fare. Se avesse ascoltato quelle parole da una persona diversa, sarebbe già corsa via diretta verso casa, il suo luogo sicuro. Ma a sentirle fuoriuscire dalla bocca da Luke assumevano un significato diverso. Lui era la sua ancora, la sua sicurezza, la sua casa, voleva solo il meglio per lei. Si chiese se fosse veramente quello di cui aveva bisogno, cambiare idea. Metà della sua vita aveva covato rabbia su rabbia e ciò non le aveva di certo facilitato la vita, e se tutto ciò fosse finito? Guardò il suo Luke nei brillanti occhi azzurri.
"Io...non lo so, Luke. Non so ciò che è giusto fare."
"Dai a me e a Maryse una possibilità." Jocelyn si voltò a guardare l'altra donna che le rivolse un sorriso amichevole. Sembrava cambiata in tutti quegli anni. "Se vorrai andartene, torneremo a casa immediatamente. Ma almeno lasciaci provare." Sentì la mano di Luke che stringeva la sua e chiuse gli occhi. Ripensò a quando era giovane, come aveva fatto a non accorgersi che era lui la persona giusta per lei? Aveva impiegato troppi anni per rendersene conto.
Jocelyn era una donna molto testarda, ma non era stupida, capiva quando era il momento giusto di allentare la presa.
Strinse la mano di Luke e si lasciò guidare verso l'entrata dell'Istituto mentre il cuore le sprofondava.
Clary venne scagliata sul marciapiede e, se non ci fosse stato Magnus a sorreggerla, molto probabilmente sarebbe finita a terra. Si sistemò il vestito e guardò intorno a sé. Erano davanti all'Istituto, da cui proveniva della musica e un intenso vociare. Sulle scalinate sostavano un gran numero di Cacciatori e immaginò che all'interno ce ne fossero ancora di più. Sembravano tutti molto allegri, con sorrisi scintillanti stampati in faccia. Proprio davanti a lei c'erano Isabelle e Simon, si staccò da Magnus e li raggiunse. Simon era parecchio frastornato e continuava a guardarsi in giro, probabilmente per cercare di capire che fine avesse fatto il portale. Avrebbe fatto così tutta la serata, continuando a ripetere la parola 'figata' in continuazione mentre accanto a lui passavano Shadowhunters e i pochi Nascosti presenti alla festa.
Isabelle aprì la borsetta rossa e ne estrasse tre maschere. "Non dimentichiamoci di queste," ricordò mentre ne tendeva una ad ognuno. La sua era nera e in stile veneziano, decorata da lunghe piume rosse e bianche e brillantini color oro. Quella di Simon era molto semplice, nera e lucida. La maschera di Clary invece era di un color blu brillante che si intonava perfettamente al suo vestito; non aveva piume o applicazioni complicate, era semplicemente decorata da ghirigori bianchi e neri che si intrecciavano sul tessuto. Era davvero bellissima.
Clary si girò e vide Magnus che tirava fuori dalla tasca posteriore una maschera tale e quale al suo completo blu scintillante, era stranamente semplice rispetto al suo solito abbigliamento. Si infilarono tutti le maschere e si diressero verso l'entrata dell'Istituto.
Appena varcata la soglia videro una sagoma nera e bianca che si avvicinava in fretta verso di loro e si scagliava su Magnus. Alec gli buttò le braccia al collo e lo strinse in un profondo abbraccio che lo stregone ricambiò. "Mi sei mancato, fiorellino."
"Ci siamo visti due giorni fa," mormorò Alec con il viso affondato nell'incavo del collo del suo ragazzo.
"Mi sei mancato lo stesso."
Isabelle aveva letteralmente gli occhi a cuoricino. Quando i due si staccarono, Alec rivolse a tutti un gran sorriso. "Ciao, comunque," ridacchiò. "Ragazze siete bellissime." Poi si accorse di Simon e ai avvicinò per stringergli la mano. "Io sono Alec, piacere." Simon sembrava abbastanza sconvolto. D'altronde, vedere un Cacciatore di demoni ed uno stregone che si stringevano in quel modo non era roba da tutti i giorni.
Isabelle prese Simon sottobraccio. "Beh, noi due ce ne andiamo. Devo mostrare a Simon l'Istituto," e con ciò scomparì su per le scale con un sorriso malizioso e un Simon tutto rosso al braccio.
Alec li guardò sorridendo e si chinò verso Clary. "Jace è nella sala delle feste." Dopodiché prese Magnus per mano e anche loro scomparvero. Mentre si allontanavano, sentì Magnus commentare l'abbigliamento di Alec. "Ti sei deciso a mettere una cravatta finalmente, e niente buchi nei vestiti. Sono sorpreso."
Clary rimase ferma per qualche secondo dondolandosi sui tacchi, poi decise di salire le scale. Arrivata al piano superiore si ricordò di non sapersi orientare in quel posto enorme, ma le bastò seguire la fiumana di gente e la musica per trovare la sala. Era una stanza molto grande e affollata, nell'aria era diffusa un'atmosfera di gioia generale. Decine, se non centinaia di persone erano ammassate all'interno: c'era chi ballava, chi chiacchierava, chi mangiava. Clary sorrise all'idea di passare una così bella serata in compagnia di Jace. Beh, prima doveva trovarlo. Si addentrò nella folla alla ricerca del suo principe dorato.
Jace si era avventato sul buffet dopo aver finito di parlare con un paio di ragazzi. Era tutto troppo squisito per riuscire a fermarsi, il giorno dopo avrebbe dovuto fare un doppio allenamento per bruciare tutte quelle calorie.
Si guardò in giro. Fino a quel momento la serata stava procedendo bene, lui si stava abbastanza divertendo e le persone con cui aveva parlato erano tutte molto gentili e simpatiche. Per non parlare poi di quanto erano buoni quei pasticcini alla crema. Si avventò nuovamente sul vassoio e ne afferrò uno, lo addentò e il sapore dolce e fresco della crema gli esplose in bocca. Gettò la testa all'indietro e fece un verso di apprezzamento. Fece per dare un secondo morso al pasticcino quando un fruscio rosso catturò la sua attenzione, lo stesso fruscio della prima notte in quel locale. Jace rimase a bocca aperta e il pasticcino gli cadde di mano andandosi a spiattellare sul pavimento di marmo e schizzando crema da tutte le parti.
Indossava una maschera, ma la riconobbe subito. A pochi metri da lui, avvolta in un meraviglioso vestito blu e nero, c'era Clary.
Clary? Che cosa ci faceva lì? La osservò per qualche secondo, sembrava così diversa. Era meravigliosa, tanto da sembrare irreale. Si risvegliò dalle sue fantasie e, scavalcato il povero pasticcino spiattellato, si diresse verso di lei.
Clary parve accorgersi di lui pochi secondi dopo e, con un enorme sorriso abbagliante stampato in faccia, gli si scagliò addosso abbracciandolo forte.
"Che ci fai qui?" le chiese sorpreso continuando a stringerla.
"Ringrazia Isabelle per questo." Si staccò da lui e si tolse la maschera che gettò a terra. Anche Jace se la tolse per poterla guardare meglio. Il viso era truccato in modo da far risaltare i suoi bellissimi occhi verdi e i capelli fiammeggianti erano stati chiaramente acconciati dalle mani esperte di Isabelle. Era ancora più bella di quanto avesse immaginato. Le posò una mano sulla guancia e gliela accarezzò lievemente con il pollice mentre la guardava negli occhi sorridendo. Lei arrossì e nascose il viso nell'incavo del suo collo.
"Sai, il primo giorno che ti ho incontrata non avrei mai detto che saresti stata capace di arrossire," annunciò Jace ridacchiando.
Clary sollevò la testa e gli avvolse le braccia attorno alla vita. "E io non avrei mai detto che saresti stato capace di baciarmi senza avere un secondo fine."
"E chi te lo dice che non ho un secondo fine?" Risero entrambi. "Vieni, andiamo a ballare,"
e, prendendosi per mano, si addentrarono nella folla.


Note dell'autrice:
Anche se con un giorno di ritardo (sì, ci sono cascata di nuovo), ecco il quattordicesimo e penultimo episodio. Già, il prossimo sarà l'ultimo *lacrime*, quindi assicuratevi di non perdervelo.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito la storia, senza di voi non sarei mai riuscita a continuare fino al capitolo 14.
Vi saluto e alla prossima settimana! <3

  
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