Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MoonyS    03/07/2015    3 recensioni
« Weasley aspetta», stavolta accelera il passo e in un istante l'ha raggiunta, fermandola per il braccio.
Presa com'ero da loro due, non mi sono neanche accorta di James che, a modo suo, cerca di proteggere mia sorella. Si scaglia frapponendosi tra i due e guardando minacciosamente Scorpius.
« Togli le mani da lei»
« Potter sparisci» risponde pacato lui.
James fa un passo verso Scorpius come per allontanarlo, ma lui non si muove di un millimetro.
« Potter, non è con te che voglio parlare»
« Tu non devi parlare proprio con nessuno» ringhia James come un cane che difende il suo territorio.
Vedo una scintilla accendersi negli occhi glaciali di Scorpius, ma poi mi accorgo che incrocia lo sguardo di Rose sopra la spalla di James e sembra calmarsi. Gira i tacchi e va via senza aggiungere altro.
(Tratto dal Capitolo 10)
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1
 
 
Calma. Non c'è motivo di agitarsi. Apro gli occhi per un istante, giusto il tempo di vedere che il sole ha già invaso la mia stanza e poi mi rintano di nuovo sotto le coperte. Se solo riuscissi a dormire. Continuo a ripetermi che non c'è motivo di essere agitata: è solo un giorno come un altro. Sento cigolare la porta della mia stanza ma spero che chiunque sia abbia pietà di una povera ragazza che finge di dormire profondamente.
<< Cara, svegliati. Oggi è un gran giorno, non vorrai passarlo tutto a dormire? >>
Ecco, mia mamma. Una donna fantastica che riesce sempre a trovare le parole peggiori nei momenti meno opportuni. Un mugolio assonnato è il mio ultimo disperato tentativo di chiedere una grazia.
<< La colazione sarà in tavola tra dieci minuti, non costringermi a mandare tuo fratello a tirarti giù dal letto.>>
Sbarro gli occhi all'istante e mentre la chioma ordinatamente acconciata di mia madre sparisce dietro la porta decido che non è il caso di farla arrivare a misure drastiche. Quella donna sa essere crudele quando vuole. Mi metto a sedere e getto un occhiata al calendario appeso al muro: 28 dicembre. La scritta troneggia al centro del foglio circondata da festoni e coriandoli che esplodono in tutta la stanza non appena il mio sguardo si sofferma a leggere.
<< Stupido calendario!>>
Gli lancio contro il cuscino ma la mia mira fa cilecca e prendo in pieno il quadro di Fiammetta McFlower intenta a curare i suoi amati Tulipani Scoppiettanti. La cornice si stacca dal muro e il vetro va in mille pezzi appena tocca il pavimento.
<< Oh no! No, no, no, no!>>
Scatto giù dal letto sperando di non aver fatto un danno irreparabile ma è la stessa Fiammetta a rimproverarmi << Non stare lì impalata! Se non ripari il vetro i miei Tulipani prenderanno l'influenza con questo freddo!>>
Nascondo il quadro dentro l'armadio in attesa di trovare una soluzione migliore prima che mamma se ne accorga e mi costringa ad aiutare Hagrid con gli Schioppodi Sparacoda per punizione. 
<< Non pensare di chiudermi qua dentro, signorina: i miei fiori hanno bisogno di luce>>
Sbatto l'anta dell'armadio abbastanza forte da assicurarmi che qualche maglione cada accidentalmente su Fiammetta.
<< Così i tuoi Tulipani stanno al calduccio, stupida rompipluffe. Spero che prima o poi arrivi uno Snaso tra i tuoi preziosi fiori >> borbotto tra me e me. Il calendario, appena gli passo davanti, si esibisce in una nuova esplosione di coriandoli che stavolta mi finiscono tutti sui capelli. Questo è troppo. Lo stacco dal muro e lo butto sotto il letto. 
<< Emy, la colazione è pronta >> urla mia madre dalla cucina come ultimo avvertimento.
<< Arrivo>> sospiro sapendo che nessuno può sentirmi mentre esco dalla mia stanza. Le scale sono ancora riccamente addobbate di decorazioni natalizie e sembra che i Bastoncini di Zucchero Saltellante stamattina siano più frenetici del solito. Mi viene quasi da ridere quando un Bastoncino scivola su uno dei coriandoli che sto seminando in giro e ruzzola giù per le scale. Quando entro in cucina lo spettacolo è raccapricciante. Sono tutti lì. La mamma, impegnata a non far raffreddare l'abbondantissima colazione che ha preparato, Rose e Hugo, che sembrano in procinto di addormentarsi con la faccia nel piatto, e papà, così divertito da una rissa tra due Bastoncini da non essersi neanche accorto del mio arrivo.
<< Tanti auguri tesoro>>
La mamma viene ad abbracciarmi come se non mi vedesse da mesi. Papà deve averla sentita perché improvvisamente si volta nella mia direzione e si alza per venire a farmi gli auguri. Mi stringe a se e io ricambio con maggiore forza, come quando ero bambina.
<< Miseriaccia, anche la mia piccola è cresciuta!>>
Rose e Hugo sghignazzano divertiti. Probabilmente mi prenderanno in giro tutto il giorno per le commosse dimostrazioni di affetto di papà. Ormai tutti hanno capito che per lui sarò sempre la piccola di casa, perché anche se Hugo ha un anno in meno di me è già considerato un ometto. Mi siedo a tavola e non so neanche da dove cominciare. Mamma sembra aver dato sfogo all'intero repertorio delle sue ricette. Prendo una fetta di torta di zucca mentre osservo divertita papà e Hugo scommettere su chi vincerà la rissa tra Bastoncini.
<< Caro, è già arrivato qualche gufo? >> chiede la mamma con finta indifferenza. Le sue parole si perdono nei cori di incitamento dei due uomini di casa. Quando mamma estrae la bacchetta per un attimo temo che stia per Schiantare papà, invece la punta sui due Bastoncini che vengono colpiti da scintille rosse e saltellano spaventati a nascondersi dietro il vischio appeso sulla porta.
<< Ron! >> sembra quasi urlare sottovoce poi.
<< Ehm... gran bella mossa tesoro. Certe dimostrazioni di violenza vanno interrotte all'istante.>>
Lei lo fulmina con gli occhi, ma è impossibile non vedere il sorriso divertito dietro quello sguardo agghiacciante. A quel punto ripete la domanda che era stata ignorata. 
<< Ron, è arrivato qualche gufo?>>
<< Se vuoi la Gazzetta di oggi è di là in salotto>> 
Stavolta non c'è la minima ombra di divertimento dietro l'occhiataccia che gli rivolge mamma. Papà per un attimo sembra   passare in rassegna tutti i possibili errori che può aver appena commesso e poi finalmente capisce.
<< No, ancora niente. >>
Addento la mia fetta di torta e, lo ammetto, qualcosa dentro il mio stomaco è appena diventato più pesante. Ma la giornata è ancora lunga.
<< Mamma avevo pensato di portare Emy a fare una passeggiata, che ne pensi?>>
Il mondo sembra fermarsi per un attimo quando tutti, compresa me, puntano su mia sorella Rose sguardi sospettosi.
<< P.a.s.s.e.g.g.i.a.t.a>> scandisce lei << Non ho mica detto che voglio rapinare la Gringott >>
<< Io ci sto >> accetto senza quasi rendermene conto. 
Nostra madre sembra soppesare attentamente ogni dettaglio ma alla fine non riesce a trovare motivazioni sufficientemente valide per dirci di no.
<< Un po’ di tempo insieme non potrà certo farvi male, ma non allontanatevi troppo.>>
Ingurgito velocemente quello che resta della mia fetta di torta e corro in camera a prepararmi. La proposta di Rose ha sorpreso un po' tutti perché io e lei non siamo mai state troppo affiatate. Mia sorella è un tipo molto particolare. È una strega brillante, talmente brava da far invidia anche a persone più grandi di lei. Ha preso da nostra madre, Hermione Granger, leggendaria a Hogwarts per il suo coraggio e la sua intelligenza. Se io avessi conosciuto la mamma alla nostra età probabilmente avrei rivisto Rose in tutto e per tutto, fatta eccezione per i capelli. Mi sono sempre sentita un po' in soggezione con lei perché so di non essere la strega perfetta. In realtà non so neanche se sono una strega e il pensiero di non esserlo mi terrorizza. È questo il motivo principale per cui ho accettato questa strana iniziativa di mia sorella: oggi è il mio undicesimo compleanno e non ho intenzione di stare tutto il giorno ad aspettare una lettera che sarebbe già dovuta arrivare da ore. Indosso il mantello e il mio adorato cappello giallo, poi scendo in salotto trovando Rose già pronta ad aspettarmi.
<< Mamma, papà, noi andiamo! >> urla lei e mi spinge fuori dalla porta come se temesse che qualcuno ritirasse all'ultimo momento il proprio consenso.
<< Cosa c'è sotto? >> le chiedo osservando distrattamente le nostre impronte sulla neve.
<< A cosa ti riferisci?>>
Riuscirei quasi a crederle se non la conoscessi talmente bene da notare quell'incrinazione nervosa nella sua voce. Mi limito a rivolgerle uno sguardo indagatore degno di nostra madre. Rose mi sorride, sorprendendomi.
<< Vuoi sapere un segreto?>>
Mi guardo intorno, chiedendomi inconsciamente se stia parlando proprio con me, poi annuisco emozionata e curiosa.
<< Allora ti faccio una promessa: quando saremo a Hogwarts te lo racconterò.>>
Rimango perplessa per un attimo. << Questo significa che adesso non devo fare domande?>>
<< Esatto >> sorride di nuovo.
È incredibile vedere quanto mia sorella sembri diversa al di fuori di casa. Non l'avevo mai vista così sorridente e cordiale. Non che sia una musona, però è sempre così dannatamente impegnata ad impersonare la copia perfetta della Leggenda Granger da non dare quasi mai spazio ad altro. Mi ritrovo per la prima volta a chiedermi come sia realmente la vita di Rose.
<< Quindi perché siamo uscite? >>chiedo confusa.
<< Per fare una passeggiata >> risponde come se fosse la cosa più ovvia e svolta verso la piazza con le altalene. Ci andiamo a sedere e iniziamo a dondolarci in silenzio, una accanto all’altra. L’aria gelida ci sferza il viso e non posso fare a meno di chiedermi a cosa stia pensando Rose, così sorridente e immersa nei suoi pensieri.
<< Secondo te arriverà?>>
Sembra sobbalzare al suono della mia voce e non so se sia più per la domanda o perché l’ho tirata giù dal suo mondo di sogni ad occhi aperti. 
<< Eh?>> chiede quasi confusa.
Sento di nuovo quel peso nello stomaco che mi spinge sempre più giù. La sua reazione non mi rincuora affatto. Starà pensando a come indorare la pillola per dirmi che ormai la risposta è certa. Tentennando ripeto << Secondo te arriverà la lettera?>>
<< Non essere sciocca >>
La guardo atterrita. << Io… non… io non andrò…>>
<< Eh? Ma ti senti? >> e scoppia a ridere.
Resto basita. << Ti sembra il momento di ridere?>>
<<  La tua faccia! >> biascica lei tra le risate.
Proprio non la capisco. Metto il broncio e mi giro dall’altra parte a braccia incrociate. Neanche la vedo quando scende dall’altalena, presa come sono dalla mia rabbia. Me ne accorgo solo quando vengo colpita in piena faccia da una massa fredda e bagnata che mi fa perdere l’equilibrio per lo spavento. Cado all’indietro con un soffice tonfo attutito dalla neve. Faccio per rialzarmi imprecando, ma un’altra palla di neve mi prende sulla nuca.
<< Rose!>> urlo sentendola ridere a crepapelle. Quando la terza palla mi colpisce capisco che è arrivato il momento di contrattaccare. Diamo inizio ad una battaglia degna di essere ricordata nei libri di Storia della Magia. Non so per quanto andiamo avanti, so solo che alla fine ci ritroviamo sdraiate a terra ridendo.
<< Tregua >> imploro ansimando. Entrambe siamo esauste e bagnate fradice.
<<  Se la mamma ci vede tornare così ci mette in punizione fino ai M.A.G.O.>>
<<  No, ti prego, non ho voglia di passare il resto della mia vita in punizione.>>
Rido, ma Rose si fa seria e si mette a sedere. << La lettera arriverà.>>
Continuo a fissare il cielo sopra di me, forse perché non ho il coraggio di guardare mia sorella. 
<< A te, James e Albus è arrivata prima ancora che scendeste a fare colazione.>>
<< Non vuol dire niente. Dovresti vederti, Emy, hai la magia che ti scorre nel sangue. Sarai una grande strega, forse anche più di me.>>
Sono colpita dalle sue parole. La guardo con occhi sbarrati, tanta è la sorpresa nel sentirmi dire quelle parole. <<  Ok, più di me no. È impossibile.>>
Si mette a ridere e io le lancio una palla di neve. D’istinto si ripara il viso con le mani mentre mi riprende << Ehi! Non eravamo in tregua?>>
<<  Si, ma questa te la meritavi proprio.>>
Ci mettiamo a ridere e ancora per un momento sembra che le mie preoccupazioni svaniscano. Improvvisamente sento delle voci dall’altro lato della piazza. Mi volto e cerco di mettere a fuoco le figure avvolte dai lunghi mantelli neri. Sono tre ragazzi, ma non credo di conoscerli anche se uno di loro ha un viso familiare. Proprio lui sembra notarci. Alto, molto magro, i suoi capelli sono talmente biondi da rischiare di confondersi con il paesaggio innevato che lo circonda. 
<< Rose, conosci quei ragazzi?>>
Mia sorella si volta a controllare e il suo sguardo incrocia quello del ragazzo. I due si riconoscono all’istante, le loro espressioni parlano chiaro. 
<< È meglio se iniziamo a tornare verso casa, si è fatto tardi >> dice Rose senza scomporsi più di tanto. 
C’è qualcosa che mi sfugge, ne sono sicura ma non dico niente e mi alzo, affrettandomi a seguirla lungo la strada. Quando abbiamo messo un po’ di distanza tra noi e il gruppetto le chiedo << Chi erano?>>
<< Nessuno di importante, solo dei ragazzi da cui è meglio tenersi alla larga.>>
Improvvisamente mi trovo con i ricordi al binario dell’Espresso per Hogwarts, solo pochi mesi fa. Stavamo accompagnando James e, per la prima volta, Rose e Albus. Era stato papà quella volta a raccomandare di mantenersi alla larga da quel ragazzo. Ricordo perfettamente quei capelli.
<< Scorpius? >> chiedo concludendo ad alta voce i miei ragionamenti.
Mia sorella annuisce. << Malfoy. Scorpius Malfoy.>>
<< Vi conoscete? Sembra che ti abbia riconosciuta.>>
<< Siamo Weasley, impossibile non notarci >> dice divertita, scuotendo i suoi lunghi capelli rossi.
Le mando un’occhiataccia e lei ride. Non è una cosa tanto simpatica da dire all’unica Weasley dai capelli castano scuro. 
<< Al contrario di voi io sono un pezzo unico >> ribatto stizzita, pur sapendo che non è vero. Ho sempre desiderato avere dei bellissimi capelli fiammeggianti. 
Quando rientriamo a casa cerchiamo di passare inosservate, ma la testa della mamma fa capolino dalla cucina appena mettiamo piede in salotto. Ci analizza centimetro per centimetro, quasi si aspettasse di vederci rientrare con un braccio in meno o in più.
<< Si può sapere che avete fatto? >> chiede con tono minaccioso.
Guardo Rose come per chiederle se sia normale aspettarsi che da un momento all’altro la mamma tiri fuori la bacchetta e ci Schianti. Lei, invece, con la massima tranquillità sfodera un enorme sorriso sbalordendo tutti. 
<< Siamo state sull’altalena>> 
Per un attimo mi sembra quasi di vedere la bacchetta della mamma afflosciarsi dentro la sua tasca. 
Da dentro la cucina si sente la voce di papà << Hermione che ti aspettavi? Che avessero dato inizio ad un traffico clandestino di Puffole Pigmee? Sono bambine ancora, non c’è motivo di preoccuparsi. >>
L’attenzione della mamma così viene deviata da noi a nostro padre che, anche se la conosce da sempre, sembra non imparare mai. Vediamo un bagliore rosso e improvvisamente si sente un urletto poco virile provenire dalla cucina. Ci affrettiamo a salire verso le nostre camere prima che a nostra madre torni la voglia di indagare su di noi.
<< Sei un genio. Diabolica! >> dico a mia sorella prima che scompaia dentro la sua stanza.
Mi sorride con un finto viso angelico. << Mi dispiace solo per papà.>>
Ridiamo e poi ognuna torna nel suo mondo. Nel calduccio della mia camera inizio ad avvertire i brividi dei capelli umidi. Le estremità delle dita sembrano ghiaccioli a contatto con la mia pancia mentre cerco di togliere il maglione inzuppato. Adesso muoio di freddo, ma ne è valsa la pena. Guardo l’orologio sul mio comodino e stento a credere che sia già pomeriggio. Non mi ero proprio accorta di aver passato fuori così tanto tempo. A breve, dunque, arriveranno i miei cugini per la festa che ha organizzato la mamma. Non ho mai amato particolarmente il giorno del mio compleanno, ma quest'anno ho ancora meno voglia di festeggiare. Getto un'occhiata fuori dalla finestra e non c'è neanche l'ombra di un gufo. Decido che forse è meglio fare la doccia e smetterla di pensare.
 
Note dell'autore: Eccomi qui con il primo vero capitolo di questa storia in cui inizio ad introdurre un nuovo personaggio, Emy. Come avrete capito si tratta della secondogenita dei Wealey/Granger perchè evidentemente quando ho immaginato la storia non mi bastavano ottocento Weasley in giro per il mondo magico, sarebbe stato troppo semplice! Meglio aggiungerne un altro, non credete anche voi? Emy è un personaggio dal carattere molto particolare, giusto quello che mancava per dare un tocco in più a questa famiglia così grande e bizzarra, ma impareremo a conoscerla con il tempo (anche se non sarà la protagonista assoluta). Ho deciso di postare solo metà di quello che era in origine il primo capitolo proprio per dare più spazio a lei, mentre dalla prossima volta faremo la conoscenza di tutti gli altri. Vi ringrazio immensamente se vi siete fermati a leggere e spero che possiate scrivermi qualche consiglio o commento!!
Ciao Ciao!!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MoonyS