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Autore: mistaya    03/07/2015    0 recensioni
Una giovane Grifondoro che, tra Pozioni andate a male e Trasfigurazioni, vuole sognare il Serpeverde per il quale ha una cotta tremenda!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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L’amore non ha età, è sempre nascente
 
Mi fulmini per un istante, ti amo per una vita
 
Un incontro

1° anno
Cate scese giù dal treno. Era il suo primo anno a Hogwarts, e la confusione era tale che dovette mettersi in punta di piedi per vedere se ci fosse qualcuno che avrebbe potuto dare indicazioni.
Ad un certo punto comparve la figura di un uomo enorme con una barba scura e molto folta. Il suo nome era Hagrid.  Dato che ormai era sera, il gigante alzò in alto una lanterna per segnalare la strada. Disse: “Quelli del primo anno mi seguano!”
Cate obbedì. Poco dopo giunsero alla riva di un lago molto grande, che dava l'aria di essere molto profondo.
Alzò gli occhi e si trovò davanti ad un fantastico castello. Era alto e maestoso. Ne rimase incantata. Hagrid li fece salire gruppetti di ragazzi su alcune barche. Arrivati dall'altra parte del lago, Hagrid, con un solo colpo, spalancò il portone di quercia che dava l'ingresso ad Hogwarts.
Arrivò una professoressa: “Buonasera a tutti” cominciò a parlare. “Benvenuti alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts! Tra poco avrà luogo la cerimonia di Smistamento! Siete pregati di seguirmi!”.
Entrati nella Sala, Cate guardò ammirata il soffitto stellato.
Il professor Silente fece il suo solito discorso e poi il Cappello Parlante intonò questa canzone:

Benvenuti a voi del nuovo anno,
e come tutti sanno,
nelle Case vi smisterò,
perciò nella vostra mente guarderò!
Son quasi mille anni, se non di più
che questo ruolo assegnato mi fu
da messer Grifondoro, che coraggio cercava
da sir Seperverde, che l’astuzia guardava
da madame Corvonero, che guidava menti brillanti
e da lady Tassorosso, che voleva cuori puri come diamanti
ed io non mi sbaglio,
non prendo mai un abbaglio.
I più coraggiosi a Grifondoro
con il loro cuor d’oro.
I più ambiziosi a Serpeverde
a cui la gloria attende.
I più intelligenti a Corvonero
che sanno dar ragione al loro pensiero.
I più altruisti a Tassorosso
il cui talento dal cuore è mosso.
Orsù, venite avanti
con i vostri difetti e i vostri vanti!

Incominciò lo smistamento. Mentre Jim Alow veniva assegnato a Corvonero, Cate vide suo fratello, Sirius, Remus e Peter seduti al tavolo dei Grifondoro e li salutò.
“Regulus Black!”, era il fratello di Sirius che era stato chiamato. “SERPEVERDE!”,
“Dorothy Emyl!”, era la migliore amica di Cate, un po’ come Sirius lo era per James. I genitori di Dorothy erano entrambi due maghi, figli di Avalon, come la madre di Cate. “GRIFONDORO!”,
“Prudence Hallwell!”, era una ragazza conosciuta sul treno, con cui Dorothy e Cate aveva legato subito, ma loro la chiamavano semplicemente Prue. La ragazza viveva da sola con la nonna materna a Oxford, dopo che la madre era morta, e suo padre, un Babbano, era andato via di casa. “GRIFONDORO!”,
“Carrie Holms!”, “CORVONERO!”,
“Rabastan Lastrange!”, era il fratello di Rodolphus Lastrange, “SERPEVERDE!”,
“Frank Paciock!”, era il futuro padre di Neville, “GRIFONDORO!”,
“Catherine Potter!”.
Quando sentì il suo nome, Cate sussultò e si avvicinò. Si sedette e la professoressa le mise il Cappello Parlante sulla testa. "Ah, bene…sì! Con te sono sicuro...GRIFONDORO!!!" gridò il Cappello.
Tutti applaudirono e Cate si sedette vicino a una ragazza dai capelli rossi, non molto distante dal fratello e dai suoi amici. “Piacere, io sono Lily, Lily Evans!” si presentò la ragazza.
Intanto stava continuando lo Smistamento.
“Alice Rain!” era la futura madre di Neville, “GRIFONDORO!”,
“Betty Steer!”, “TASSOROSSO!
“Tony Zimtech!”, “TASSOROSSO!”. E così terminò lo Smistamento.
Durante la cena, Cate notò al tavolo dei Serpeverde, un ragazzo dai capelli e gl’occhi neri, aveva un aspetto pallido, filaccioso, come una pianta cresciuta al buio, e che inspiegabilmente attirò la sua attenzione. Il ragazzo incrociò il suo sguardo per un attimo.
Il giorno dopo, le lezioni incominciarono con Trasfigurazione. A Cate, nonostante l’aspetto severo, piaceva la professoressa McGranitt, gli era sembrata in gamba, e ne aveva avuto la conferma durante la prima lezione.
Dopo Trasfigurazione, la prossima lezione era di doppie Pozione con i Serpeverde.
Il professor Lumacorno assomigliava a un vecchio tricheco. Era il Capo della Casa Serpeverde, però sembrava simpatico, anche se, a quanto gli dicevano, faceva collezione di studenti modello. La prima lezione di Pozioni, si rivelò un vero disastro. Prue sembrava essere riuscita a fare la sua pozione contro i foruncoli abbastanza bene, ma Cate e Dorothy combinarono un vero disastro…
Lumacorno, però gli disse: “Be’, ragazze…non si riesce mai al primo tentativo, riproverete la prossima volta e vi andrà meglio!”.
Le ragazze sorrisero a mo’ di ringraziamento. Suonò la campanella, e Cate salutò il professor Lumacorno. Suo zio e suo padre gliel’avevano detto che nonostante quella sua mania per gli studenti modelli, era un buon diavolo…
Dopo le lezioni, Cate andò a rilassarsi in cortile. Si fermò ad osservare le foglie ingiallite che cadevano, era segno che stava arrivando l’autunno. Notò che c’era un uccellino a terra, che sbatteva le piccole ali. “Poverino…” la ragazza lo prese tra le mani, notò che c’era un nido sull’albero, con altri due pulcini, “Sei caduto dal nido, vero? Adesso ti rimetto insieme ai tuoi fratelli!” gli disse con fare materno.
Si arrampicò sull’albero e rimise l’uccellino al suo posto. Quando lo sistemò, perse l’equilibrio e cadde dall’albero, ma andò a finire addosso a un ragazzo dai capelli neri e untuosi, facendogli cadere tutti i libri e le pergamene dalla borsa.
“Oh, Dio! Scusami!” gli disse “Mi dispiace, ti sei fatto male?”,
“Di sicuro stavo meglio prima…” disse lui ironico,
“Mi dispiace, non l’ho fatto apposta…” si scusò, e notò che era lo stesso ragazzo che aveva intravisto al tavolo dei Serpeverde la sera prima, “Comunque grazie, se non mi avessi attutito la caduta mi sarei rotta qualche osso…”,
“Bè, chiunque può commettere un errore…” fece perfido rimettendo dentro la borsa la sua roba,
“Aspetta, ti aiuto…” e l’aiutò a rimettere dentro le pergamene,
“Sei la sorella di Potter, vero?” chiese dopo averla osservata un attimo,
“Sì, mi chiamo Catherine, ma puoi chiamarmi Cate, e tu sei…”,
“Piton, Severus Piton…”,
“Sei del secondo anno anche tu?”,
“Sì…”.
Cate gli raccolse le ultime pergamene. I due ragazzi si misero a parlare fino a che non ricominciarono le lezioni. Osservandolo meglio, Cate studiò i suoi lineamenti un po’ vampireschi, che gli davano un’aria di uno che è pieno di acume e presunzione, il naso poi non era una vera bellezza, aveva delle mani lunghe e magre, che sembravano maneggiare bene sia una bacchetta che un coltello. “Le mani di un pozionista…” pensò, anche suo cugino Mikailov, che era un guaritore, le aveva così. Erano le mani di un uomo in quello di un ragazzo. Ma quello che era davvero impressionante di lui erano gl’occhi: neri, lucido, come un tunnel di cui non si riusciva a vedere l’uscita. Gli occhi di un ragazzo deciso, che sa cosa vuole dalla vita e sa come può ottenerlo.
“Io devo andare a Incantesimi, ci vediamo Potter!” la salutò,
“A presto Severus!” gli disse.
Nel pomeriggio ci fu la prima lezione con Morgause, che insegnava Difesa contro le Arti Oscure. Cate e Dorothy la conoscevano già da tempo: Morgause era una Sacerdotessa di Avalon, ed una delle insegnanti più severe di Hogwarts. Capo della Casa Corvonero, che assegnava a pochi dei punti, e ne toglieva sempre molti, a tutti, e non faceva favoritismi, nemmeno per quelli della sua Casa.
Tutti erano già seduti e la stavano aspettando. La Sacerdotessa entrò e attraversò l’aula in fretta. “Non ci saranno inutili perdite di tempo, né scuse che reggeranno in questa classe!” disse, poi fermandosi davanti alla cattedra, continuò: “Tuttavia, non mi aspetto che molti di voi sappiano apprezzare una materia affascinante, come la Difesa contro tutto ciò che è oscuro, ma...” passò tra i banchi guardando uno ad uno negl’occhi i nuovi alunni, “…a chi invece è interessato, io posso insegnare come usare nel modo giusto la mente, ad acuire i propri sensi, posso dirvi come ridurre in cenere la gloria di chi vuole sottomere gl’altri per puro divertimento…a riuscire a distruggere l’ambizione dei nemici…e volendo anche a scappare per un soffio alla morte…” si girò verso il banco dove erano sedute Cate e Dorothy.
Morgause conosceva bene Shana, la madre di Cate, e anche il cugino della prima: Mikailov Lovelace. Non vedeva di buon occhio quest’ultimo, dato che aveva sposato una Serpeverde. Per alcuni figli di Avalon, bisognava sempre diffidare da chi usciva da quella Casa, perché ne erano usciti per lo più stregoni malvagi. I figli nati dal matrimonio tra Serpeverde e i figli dell’Isola Sacra, venivano chiamati Samaine, ovvero come il periodo più arido dell’anno secondo il calendario celtico, perché da loro non ne sarebbe mai uscito nulla di buono. Una volta si chiamavano così i figli nati dall’unione delle sacerdotesse con gli stregoni Oscuri. Shana, come molti altri figli di Avalon, non era d’accordo con il gruppo al quale apparteneva Morgause. Da anni, infatti, le due fazioni di maghi, si scontravano: quella di Morgause si batteva per vietare i matrimoni tra Serpeverde e i figli dell’Isola di Avalon, che uscissero dalla Casa dei Grifondoro, dei Tassorosso o dei Corvonero. Shana e suo marito, Jeremy, lo disapprovavano, non solo per il matrimonio di Mikailov con Alcyone, ma anche perché gli sembrava ingiusto impedire a delle persone che si amavano di non potersi sposare per degli sciocchi pregiudizi.
Morgause guardò Cate con freddezza. “Miss Potter…” pronunciò girando intorno al suo banco, “Che piacere!”, la sua voce era melliflua, “I suoi genitori come stanno?”,
“Bene, grazie…” rispose Cate. Morgause non le piaceva per niente,
“Sempre a difendere le cause per i poveri disperati?”, Cate capì a cosa si riferiva: durante l’estate, Shana e Jeremy Potter, avevano fatto da testimoni al matrimonio di una figlia dell’Isola Sacra, Darcy Lambert, con un Serpeverde, Gray Langan. I due volevano sposarsi, ma la famiglia di lei non approvava pienamente il matrimonio, influenzati dai pregiudizi degli stregoni della fazione di Morgause, ma i Potter li avevano convinti, e questo aveva segnato una sconfitta per Morgause e gl’altri stregoni della sua fazione.
Cate la guardò male. La Sacerdotessa voleva sfidarla e se voleva la guerra, lei gliela avrebbe data!
Il giorno dopo, Cate e la sua classe ebbero la loro prima lezione di Volo. Per lei e Dorothy era stata un’esperienza davvero nuova. Ne stavano parlando ancora in cortile, quando Cate vide Severus. “Eccolo lì!” disse Cate a Dorothy,
“Chi? Quello dell’albero?” chiese Dorothy, che sapeva dell’avventura capitata all’amica,
“Sì! Ahhhh!” e si nascose dietro l’amica,
“Che c’è?” chiese Dorothy perplessa,
“Ci sono Sirius e James! Non devono vedermi!”,
“Perché? Che hai combinato?”,
“Mentre mi esercitavo in Trasfigurazione ho trasformato alcuni cuscini della nostra Sala Comune in serpenti, per sbaglio, e quando lo hanno saputo si sono incavolati di brutto!”,
“Mamma mia…”.
Sirius e James, però se ne andarono subito dal cortile, e Severus e un suo compagno Serpeverde si stavano dirigendo verso di loro, ma Piton non sembrava essersi accorto di Cate. “Ciao!” gli disse balzando fuori all’improvviso,
Piton sussultò, “Ah, sei tu Potter!”,
“Ma chi è, la scema dell’albero?” gli chiese sottovoce il suo compagno, ma lui lo zittì,
“Come va?” gli chiese Cate,
“Bene, oggi almeno non mi sei piombata addosso!”. I ragazzi risero tutti e quattro.
“Lei è Dorothy!” la presentò Cate,
“Piacere!” e Dorothy strinse la mano ai due Serpeverde,
“Lui è Rodolphus Lastrange!” disse Severus, e i ragazzi si strinsero la mano,
“Ah, sei il fratello di Rabastan Lastrange, vero?” chiese Dorothy,
“Sì…” rispose lui, e poi si rivolse a Severus, “Severus, dovremmo andare ad Erbologia!” gli ricordò,
“Okay, ci vediamo Potter!” gli disse Severus,
“Ciao!”. Quando i due Serpeverde si allontanarono, Cate prese Dorothy per un braccio. “Andiamo, Dorothy!”,
“Dove?” chiese l’amica preoccupata,
“Li raggiungiamo davanti alla serra, conosco una scorciatoia!”,
“No, Cate…”. Ma l’amica non la sentì e corse via.
Quando Severus e Rodolphus arrivarono davanti alla serra, vi trovarono Dorothy e Cate col fiatone. “Ciao…” pronunciò quest’ultima respirando profondamente.
Così i giorni passavano…
Arrivò la fine di novembre.
Un pomeriggio, Cate andò in biblioteca e vi trovò Severus che ricopiava degli appunti. Si sistemò i capelli e gli andò vicino. “Ciao…” lo salutò,
“Ciao!” gli rispose indifferente,
“Posso sedermi qui?”,
“Fai pure!”.
Cate prese il libro di Pozioni. Talvolta posava gl’occhi sul libro e a volte su di lui. Doveva esserci un modo per rompere il ghiaccio…
“Scusa…” lo chiamò a un certo punto “sei bravo a Pozioni?”,
“Sì, perché?”,
“E’ che…io da sola non ci riesco a studiarla, mi aiuti?”,
Severus si sporse oltre il tavolo per guardare il libro della ragazza, “Mi togli una curiosità?”,
“Cosa?”,
“Come pensi di imparare qualcosa se tieni il libro al contrario?”.
Cate si accorse che era vero, e lui scoppiò in una risata sarcastica. Aveva voglia di sprofondare…
Dopo qualche attimo imbarazzante, si ritrovarono a studiare Pozioni insieme. I due rimasero in biblioteca per parecchio tempo, poi alla fine lei gli chiese: “Senti, ti va se domani studiamo insieme?”, notò che lui la stava guardando impassibile, e arrossì,
“Mi stai chiedendo un appuntamento?”,
“No, no…volevo solo sapere se ti interessava studiare insieme a me…non…non è…”,
“Ti va bene domani alle quattro?”,
“Come?”,
“Ho detto: ti va bene domani alle quattro?”,
“Sì!”,
“Allora ci vediamo domani, vicino al lago!”,
“Forte…” si accorse di aver fatto una gaffa, “Cioè, volevo dire…” e arrossì ancora di più,
Piton accennò a un sorriso ironico, “A domani, Potter!”.
Cate, ancora imbarazzata, sorrise.
Il giorno dopo, Piton andò al lago. Le foglie degli alberi erano tutte gialle o rosse, certi alberi erano del tutto spogli. Si fermò sotto un albero che era ancora pieno di foglie. “Ehi!”. Alzò la testa e vide Cate sull’albero. Sembrava una fata dei boschi tra le foglie ingiallite dell’albero.
“Ciao!” la salutò,
“Che fai la sotto? Sali!”,
“Salire? Non mi dirai che vuoi studiare la sopra?”,
“Perché no? A casa lo facevo sempre, dai sali!”.
Piton obbedì. Lei gli tese la mano per aiutarlo a salire. Mise la borsa insieme alla sua, in una fessura dell’albero.
“Non è bello qui?” gli chiese,
Severus si guardò intorno, “Fa il suo effetto…” rispose con noncuranza,
“Tu sei un tipo che non si emoziona facilmente, vero? Sempre con il naso sui libri…” lo prese in giro,
“Hai tracciato la mia perfetta descrizione!”,
“E dai!”, Cate prese da un buco nell’albero un vasetto e dalla sua borsa un tasca con del pane, “Ti va un po’ di miele?”,
“Dove lo hai preso?”,
“Me lo hanno lasciato le api che erano nell’albero…”,
“Te lo hanno lasciato le api?” fece perplesso,
“Sì, assaggia!” e inzuppò una fetta di pane nel miele e la porse al ragazzo,
“Però, non è male…” gli disse dopo averne mangiato un boccone. La ragazza gli sorrise. I ragazzi parlarono a lungo, e poi scesero dall’albero per studiare.
Cate aveva l’impressione che questo primo anno a Hogwarts sarebbe stato molto buono, e forse anche tutti gli anni avvenire…
 
Per un istante le nostre vite si sono incontrate…le nostre anime si sono sfiorate.
(Oscar Wilde)
  
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