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Autore: deminamylove    04/07/2015    5 recensioni
Spesso la vita ti illude, facendoti credere che tutto ciò da te desiderato si avveri. Eppure, purtroppo, nulla dura per sempre, né un'amicizia, né un amore. O forse tutto ciò è falso? Forse la chiave di tutto è saper aspettare? Chissà.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sangue. Era tutto ciò che riuscivo a vedere in quel bagno divenuto ormai quasi completamente rosso. E poi c'era lei, seduta sul pavimento con la schiena poggiata sulla parete. Non si muoveva ed io non sapevo che fare, non riuscivo a pensare.
"Ti prego svegliati.. o mio Dio, svegliati.." i polsi erano praticamente distrutti, parecchio sangue si era rappreso, quindi era non da poco tempo che si trovava in quella situazione.
"Porca puttana, svegliati Mary!" non sapevo davvero che fare, maledii la fottuta sveglia che non avevo sentito, l'alcol della sera prima e quelle forbici che aveva trovato per fare quell'enorme stronzata. Avevo iniziato a piangere senza accorgermene, poi con le mani imbrattate totalmente di sangue presi il cellulare e chiamai un'ambulanza. Ero letteralmente sotto shock ed inizialmente non riuscivo a parlare, nonostante la voce dall'altra parte continuasse ad incitarmi a farlo. Alla fine riuscii ad indicare le informazioni essenziali e lasciai cadere il telefono sul pavimento, con la mano che non faceva altro che tremare.
Mi chinai lentamente verso di lei, per sedermi accanto, mentre tutto il mio corpo continuava a tremare violentemente, il mio cuore batteva all'impazzata e le lacrime scendevano silenziose. Non riuscivo realmente a razionalizzare ciò che era accaduto quella notte, cosa Mary avesse fatto. 
Presi con estrema delicatezza quella testa penzolante per appoggiarla sulla mia spalla, mentre avvolgevo il resto del suo corpo in un abbraccio.
"Sono qui, okay? Andrà tutto bene.. promesso." iniziai a dondolare leggermente, come per cullarla. Era di un colorito estremamente cadaverico, così come il calore del suo corpo che ormai non c'era più,
"Stanno arrivando, sta tranquilla. Ti aiuteranno loro, starai meglio ed io sarò lì ad aspettarti. Andrà tutto bene. Tornerai a casa, con me, e tornerà tutto alla normalità." credevo così tanto in quelle parole che un piccolo sorriso di speranza comparve sul mio viso. Diedi un bacio veloce su quelle labbra che non erano più di quel rosa vivo ed acceso a cui ero abituata, per poi tornare ad abbracciarla.

Era un attacco di panico quello che stavo vivendo. Era un po' come quando anni prima ero entrata in riabilitazione, ignorante su come sarebbe stato e quando sarebbe finita. Ora non ero io ad entrare in un centro medico, ma la mia migliore amica, e la cosa peggiore era che questa volta non vi era nemmeno la certezza che ne sarebbe uscita sana e salva.
Sembrava essere passata un'eternità da quando i soccorsi erano arrivati ed avevano portato me e Mary in questo posto. Corridoi bianchi pieni di dottori anch'essi vestiti di quel colore. Luci ovunque e sembrava fare un gran freddo.
"Signorina Lovato." finalmente qualcuno che aveva qualcosa da dirmi su Mary arrivò.
"Sì, eccomi. Come sta?.."
"Beh.. ha perso davvero molto sangue ed il suo corpo è completamente privo di forze.. non sappiamo ancora se e quando si riprenderà." quelle parole non facevano altro che farmi star peggio.
"Capisco.." riuscivo a stento a trattenere le lacrime.
"La buona notizia è che ha un gruppo sanguigno molto comune, le abbiamo già trovato un donatore." era sempre meglio di nulla.
"Posso vederla?.."
"Mi dispiace, ma in questa fase di urgenza solo la famiglia può."
"Sono io la sua famiglia in questo momento! Non può vietarmi di starle vicino ora che non ha nessuno!" non potevo accettarlo, non potevo lasciarla sola ora che aveva bisogno di me più che mai.
"Mi dispiace, ma le regole sono regole e valgono anche per lei. Non vi resta che aspettare e sperare."

Ed è quello che ho fatto per uno, due.. dieci giorni. Dieci giorni interi passati in ospedale ad aspettarla. Jake era venuto a trovarla, anche se non poteva entrare, come me. La situazione non migliorava, o almeno non fino a quel giorno.
"Signorina Lovato!" l'infermiera mi chiamò visibilmente contenta. Forse erano buone notizie, forse una speranza c'era davvero.
"Sì!? Cosa c'è!?"
"Si è mossa e ha aperto gli occhi per qualche secondo. Ce la farà signorina, ce la farà.." mi aveva preso le mani, felice lei stessa per ciò che mi stava riferendo.
"Posso.. posso vederla?" chiesi a quel punto con voce tremante.
"Sì.. potete vederla." ed in quel momento il battito accelerò.
Ero sulla soglia della porta, senza avere la forza di entrare. Non riuscivo nemmeno a ricordare com'era il giorno in cui l'avevo trovata quasi senza vita in quel bagno. Avevo completamente rimosso l'immagine dalla mia mente, faceva troppo male.
Non riuscivo nemmeno a riconoscerla. Era stesa su quel letto, pallida. Mi sedetti accanto al letto e le presi tremante la mano. Era gelida.
"Ehy, tesoro.. sono qui." le sussurrai leggermente. Con l'altra mano le accarezzai i capelli, ormai crespi e non più di quel castano intenso di prima. In quel momento vidi le sue ciglia muoversi e due iridi uscire sottili dietro quelle palpebre.
"Amore.." dissi, mentre una lacrima usciva lenta, fino a raggiungere quella curva che era il mio sorriso "sono qui. Andrà tutto per il meglio, vedrai.." percepii il suo tentativo di stringermi a sua volta la mano, purtroppo fallito, ma non importava. Era viva, respirava e per ora era ciò che più contava.

I giorni scorrevano lenti. Iniziò ad emettere qualche suono, che piano piano si trasformava in parola finché non ebbe la forza di parlare.
"Sei una scema, zitta!!" mi diceva sottovoce ridendo.
"Guarda che è vero! Quell'infermiera non fa altro che guardarti.." ridevo anch'io, tra uno sguardo malizioso ed un altro.
"Sì, certo. Peccato io sia orribile in questo momento.." tentò di darmi uno schiaffo sul braccio mettendo il broncio, ma sembrò più una carezza. Era ancora troppo debole, così le afferrai la mano accarezzandola tra le mie e guardandola pensierosa. Lo sguardo passò alle bende che le coprivano il polso. Quando se ne accorse, ritirò il braccio, anche se con grande sforzo.
"Non pensarci, okay? Va tutto bene." iniziò a dire con un leggero sorriso. Io la guardavo e sembrava tutto tranne che felice.
"Non è tutto okay.." risposi io poi, con gli occhi che stavano diventando lucidi.
"Sì invece, non vedi? Sono viva." disse con voce ferma, ma distogliendo lo sguardo dal mio.
"Sei viva per miracolo! Se non ti avessi trovata in tempo.." ora le lacrime scorrevano e la voce si era alzata. Pensare a lei senza vita era un'immagine troppo pesante da sostenere. Lei continuava a guardarsi le mani, senza parlare.
"Perché lo hai fatto?" chiesi dopo qualche minuto di silenzio, calmando la rabbia che stava nascendo.
"Avevo bevuto."
"Stronzate." non capivo perché non volesse dirmi la verità.
"Magari non ce la facevo più." disse poi, come se avesse finalmente deciso di aprirsi con me.
"A fare cosa?" 
"A vivere.." vidi una lacrima bagnarle il volto.
"Perché dici così? La vita è meravigliosa."
"Cosa vale la mia vita? Nulla. Ho una famiglia di merda, non ho sogni e soffro per qualcuno che prima mi illude ed il minuto dopo sa solo andarsene da me." la vedevo piangere e volevo solo abbracciarla, ma non ci riuscivo. Mi sentivo tremendamente in colpa perché sapevo di essere io quel qualcuno. Pensava io non la volessi e questo mi faceva stare davvero male. Lentamente mi avvicinai a lei con le mani, per prenderle il volto. Lei fu così costretta a voltarsi e guardarmi negli occhi. 
"Non puoi fare così.." disse, aumentando le lacrime mentre avvicinavo il mio viso al suo "non puoi andartene e tornare a tuo.." la zittii e smise di divincolarsi nel momento in cui le mie labbra toccarono delicatamente le sue. Erano umide, bagnate di lacrime. Lei inaspettatamente aprì la bocca ed io accontentai la sua richiesta. Fu forse il bacio più vero che ci fossimo mai date e sentii qualcosa dentro di me sbloccarsi mentre pensavo alla possibilità di non poterle più toccare, quelle labbra. Quando ci staccammo poco dopo, la guardai negli occhi, completamente rossi. Sembrava davvero sconvolta.
"Ti amo, Mary." le dissi, più sincera che mai.


Spazio autrice: La storia sta per finire ed io mi faccio sempre attendere, e spero vivamente ogni volta che l'attesa ne valga la pena. Ad ogni modo, come ho già detto manca poco alla fine. Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo :) A presto.
  
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