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Autore: H a n a e    04/07/2015    3 recensioni
|Sarada| |Naruto Gaiden| |549 Words|
I legami esistono in molte forme e non sono decisi solamente dal sangue.
I legami si creano con l'amore.
I legami sono indissolubili e impossibili da spezzare.
Questa storia partecipa al ‘Naruto Gaiden - Flashfic Contest’ indetto da Mokochan sul forum di EFP.
°°°°°
🌸H a n a e🌸
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Nome autore (su forum e sito): Leilah Valdez (Sito EFP), Leilah Valdez (Forum EFP)
Titolo storia: Legami
Fandom: Naruto
Personaggi: Sarada, Naruto, Sakura, Sasuke
Pairing: Piccolissimo accenno al SasuSaku
Introduzione: Flash di 549 parole basata sui sentimenti e pensieri di Sarada circa i capitoli 8-9 di Gaiden. Ho deciso anche io di analizzare lo stato d'animo di Sarada nel momento in cui ha avuto il risultato del test, della confusione che regnava sovrana nella sua testa e dei sentimenti della piccola Uchiha.
L'idea è nata principalmente dalle frasi che ho scritto in corsetto -prese dal manga- e alcune immagini di lei e Sakura che mi sono piaciute molto e che sono state protagoniste dell'ultimo capitolo. Ho cercato anche di far capire ciò che secondo me Kishimoto sta cercando di insegnarci attraverso questi capitoli. E cioè che -come dice Naruto- i legami non vengono stabiliti solo dal sangue e dal tempo, ma dall'affetto con cui viene creato quel legame.
Note dell’autore: Flash-fic partecipante al ‘Naruto Gaiden - Flashfic Contest’ indetto da Mokochan sul forum di EFP"






 
Legami

 
 




Non avevi ricordi di tuo padre, o almeno non molti.
Solo uno per la precisione e forse era uno dei più belli.
Era un ricordo sbiadito, lontano, che pareva quasi come un sogno dimenticato.
 
Le tue piccole manine paffute: una avvolta da quella grande e forte di tuo padre, e l’altra da quella sottile di tua madre che ti aiutavano a muovere i primi passi. E l’espressione di puro orgoglio sul volto di tuo padre quando camminasti, anche se per pochi centimetri, senza il loro aiuto era impagabile.
Per non parlare del sorriso radioso di tua madre Sakura.
 
Già tua madre...
 
Ti si era spezzato il cuore quando quel computer aveva confermato i tuoi sospetti.
Ma tu non volevi crederci, non era possibile che Sakura non fosse tua madre, tutti ti ripetevano che le assomigliavi tanto.
E in fondo al tuo cuore sapevi che era lei.
Lei ti aveva donato tutto l’amore che aveva in quegli anni, ed era sempre pronta a consolarti nei momenti del bisogno.
Era lei la donna che ti aveva cresciuta e insegnato tutto ciò che sapevi.
Lei ti aveva raccontato di tuo padre, da lei avevi conosciuto il suo nome.
 
Però ti eri sentita tradita e presa in giro e dalla rabbia avevi urlato al Settimo che non volevi più salvarla perché non era la tua vera madre.
“Perché dovrei salvare una persona che finge di essere mia madre?! Quelle persone.. mi hanno mentito sin dal giorno in cui sono nata... non mi importa più niente di loro!”
 

Avevi pianto e nella tua testa regnava la confusione più totale.
Naruto però aveva detto delle parole che ti fecero balenare nella mente tutti i momenti trascorsi con lei.
“I legami non vengono stabiliti solamente dal tempo e dal sangue. Ci sono cose più importanti di queste!”
Tenevi ancora lo sguardo basso e Naruto aveva appoggiato le sue mani sulle tue spalle
“Ricordi e sentimenti. Ecco di cosa hai bisogno.”
Lo avevi guardato negli occhi e li avevi trovati così simili a quelli di Boruto.
“Ciò che è vero e ciò che è falso non conta ora. Se quello che vuoi è aiutare devi farlo e basta.”
 
E così ti eri pentita di quanto avevi affermato poco prima.
 
Le sue carezze, gli abbracci, i baci, le volte in cui si addormentava ai piedi del tuo letto quando eri malata e il colpetto sulla fronte.
 
Quel tocco...
 
Non riuscivi a capire perché la tua mamma aveva affermato che quel gesto fosse meglio di un bacio.
Lei ti aveva risposto che lo avresti scoperto conoscendo tuo padre.
Nonostante lo trovassi insolito non ti era dispiaciuto e ti aveva fatto passare quel poco di malinconia che ti veniva ogni volta che pensavi a lui o che vedevi i tuoi compagni di Accademia con i loro padri.
Quando tua madre ti aveva toccato la fronte le avevi notato ancora una volta quel sorriso radioso, ed avevi capito che quei sorrisi erano solo per te e tuo padre.
 
Ti toccasti la fronte e un leggero sorriso apparve sulle tue labbra.
Naruto all’inizio ti guardò a bocca aperta, sorpreso da quel tuo sbalzo d’umore; ma poi sorrise anche lui perché aveva capito, aveva riconosciuto quell’espressione e quel gesto.
 
Rimasi per alcuni istanti ad occhi chiusi per poter rivivere quell’attimo.
Con il dorso della mano asciugasti le lacrime uscite poco prima.
Non potevi concederti altro tempo da perdere perché avevi una cosa importantissima da fare.
“Settimo,” pronunciasti “abbiamo una missione: dobbiamo salvare mia madre.”
 
   
 
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