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Autore: katerina_21    17/01/2009    5 recensioni
Le sorelle Gautier abitano nella campagna parigina. Sono ricche di sorprese, hanno caratteri molto diversi e forza da vendere ma sono molto unite. Danielle è un'appassionata del teatro ed è eternamente innamorata, Evelyne è intelligente e dolce mentre Clarisse adora il rischio e gli sport estremi. Se queste tre ragazze così particolari incontrassero i Jonas Brothers...cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alloraaa grazie a chi ha recensito:
Jollina la verde: Fedelissima!!! (XD) bhe prima di tutto credo proprio che hai azzeccato in pieno. Tra Joe e Danielle...bhe leggi questo capitolo e vedrai! Un bacio e mi raccomando continua a recensire!
Stargirl312: Nuova lettrice! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un bacio
Blinkina: eccoti anche qui! Sono onorata di avere una fan come te! Grazie! Dimmi se ti piace anche questo capitolo. Bacio
Buona lettura! Recensite...
-Capitolo Tre-
Il pranzo

Bang bang, he shot me down

Bang bang, I hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, my baby shot me down

[Bang bang - Nancy Sinatra]


Julie rise divertita ad una battuta del signor Jonas, mentre Danielle alzò gli occhi al cielo. Non poteva credere che dopo la serata disastrosa di ieri dovesse anche sorbirsi un pranzo così noioso. Per lo più Eve sembrava molto presa da Kevin ed i due continuavano a chiacchierare come vecchi amici ad un angolo della sala da pranzo. Danielle sbuffò. Non capiva proprio come si erano cacciate in quella situazione.
Quella mattina Julie aveva preparato una deliziosa colazione e l'aveva portata nella camera della figlia di mezzo, sentendosi un pò in colpa per la scenata della sera prima. Danielle naturalmente aveva rinunciato a mantenere il suo broncio e, vedendo la cioccolata calda con i biscotti zuccherati che Julie aveva sistemato su un vassoio come solo una madre sa fare, aveva sorriso radiosa e aveva iniziato a mangiare, comodamente sdraiata sul suo letto.
Si era già scordata di tutto quello che era successo la sera prima quando la madre aveva avuto la bella idea di invitare la famiglia Jonas a pranzo. E se pensava che i due figli della signora Denise l'avevano vista in lacrime...bhe le veniva il mal di stomaco. Nessuno l'aveva mai vista piangere, escludendo naturalmente le due sorelle e la madre.
Danielle infilò con forza il cucchiaino nella mousse la cioccolato e se ne infilò una bella quantità in bocca.
Almeno c'era il cioccolato a tenerle compagnia.

Evelyne sbirciò di nascosto Kevin, che rideva divertito e mangiava nel frattempo la sua mousse al cioccolato.
Dio, com'era carino.
In vita sua, Evelyne Gautier non era mai arrossita pensando a un ragazzo. Ma sapeva che quando a una ragazza batte forte il cuore e le gambe diventano di gelatina incontrando lo sguardo di un ragazzo... bhe può significare solo due cose: o la ragazza a problemi di circolazione, oppure è innamorata persa.
E per lei ora valeva il secondo caso. Era innamorata persa di Kevin Jonas, un cantante famoso. In realtà lei non aveva mai ascoltato una canzone sua e dei suoi fratelli. Dopo tutto una come lei, che adora la musica classica...come poteva sapere dell'esistenza dei Jonas Brothers?
Continuò a fissare il ragazzo, con una mano sulla guancia e il gomito appoggiato sul tavolo.
Ormai la mousse al cioccolato se l'era dimenticata.

Nick sbuffò l'ennesima volta, studiando attentamente la situazione.
A capo tavola era seduto suo padre, con accanto la madre e Julie. Poi c'erano Evelyne e Kevin.
Nick notò con disprezzo che la ragazza continuava a fissare suo fratello mischiando con il cucchiaino da tre ore la sua mousse.
Poi c'era Danielle, che, come lui, sbuffava e brontolava tra sè e sè, fissando ogni tanto l'orologio appeso al muro. Joe, dal canto suo, le lanciava occhiate eloquenti, ignorate completamente però dalla ragazza. Nick trattenne a stento una risata maligna.
"Stavolta non hai avuto molto successo, fratellino" pensò Nick sogghignando. "Evidentemente le francesine non sono incantate dal tuo incredibile fascino".
Seduta ad un angolo, Clarisse fissava gli ospiti in modo distaccato.
"Forse è la soluzione migliore..." ragionò il ragazzo. "Forse questa ragazza ha capito che l'unico modo per non annoiarsi è isolarsi completamente. E non sbuffare e brontolare."
Sorrise suo malgrado, divertito dall'espressione apatica della sedicenne.
Notò che i suoi capelli erano molto belli, biondi come quelli della sorella maggiore, ma trascurati. Erano trattenuti infatti in una coda un pò disordinata.
Gli occhi erano di un blu intenso, e, immaginò Nick, che Clarisse avrebbe cercato di nascondere la loro bellezza, se solo avesse potuto. Era vestita in modo particolare. Lui era abituato alle ragazze della sua età del suo ambiente che davano un eccessiva importanza all'aspetto fisico, ma non sembrava così per Clarisse. Era totalmente ribelle, fuori dalle regole. Si notava dal modo di camminare, dall'aria strafottente e dai modi anticonvenzionali, non seguiva certo nessun Galateo.
La t-shirt larga che indossava, nascondeva le sue curve, che però si potevano ben immaginare. I pantaloni così enormi che probabilmente perfino lui ci avrebbe navigato dentro.
Nick sorrise, pensando a quanto era stramba quella ragazza.

Joe lanciò un'ultima occhiata a Danielle, che lo ignorava completamente.
"Che diamine!" pensò. "Di solito almeno un po' di effetto lo faccio!"
Immerso nei suoi pensieri, non si accorse che la ragazza si era alzata ed era uscita dalla casa, chiudendo piano la porta. Alzò lo sguardo e notò che Danielle non c'era più. Si alzò di botto, e senza sapere nemmeno lui che stesse facendo, corse, raggiungendo Danielle, che seduta su un masso strappava l'erba frustata.
Si avvicinò cautamente, non sapendo che dire. Cosa poteva dirle? "Ciao come va?" sarebbe sembrato un'idiota, anche se probabilmente la ragazza se n'era accorta da un pezzo.
Si schiarì la voce e Danielle si voltò sorpresa.
- Ce vuoi? - sbottò.
- Niente. - rispose.
- Allora vattene. - borbottò Danielle nervosamente.
"Oh no questo è troppo." pensò Joe aggrottando le sopracciglia. - Oh bhe lo faccio subito! Dopo tutto ho altro di meglio da fare che seguire una principessina imbronciata! Ti do un consiglio: scendi dal tuo bel trono. - esclamò. Il ragazzo sgranò gli occhi, sorpreso di quello che aveva appena detto, o meglio, urlato. Ma quella ragazza lo faceva imbestalire. Sia perchè gli piaceva, non poteva negarlo, sia perchè sembrava così presa da sè da non accorgersi degli altri.
Danielle boccheggiò, confusa e sbalordita. Quel ragazzo le sembrava l'ennesimo corteggiatore senza spina dorsale, ma evidentemente si sbagliava.
- E poi che diamine, hai minimamente pensato al fatto che probabilmente nemmeno noi moriamo dalla voglia di sorbirci questo noiosissimo pranzo? - continuò Joe ormai in carica.
- Bhe vedendo la faccia da pesce lesso di tuo fratello davanti a Eve...direi di no. - rispose lei ironica.
Joe non potè non ridacchiare. Effettivamente era vero. Suo fratello Kevin era cotto a puntino di quella bionda.
- Già... ma Nick non mi sembra molto entusiasta. E nemmeno Frankie al dire il vero. - ribattè Joe, sorridendo.
Joe si sedette accanto alla ragazza, e strappò una spiga infilandosela in bocca.
- Strano, non ti facevo così campagnolo. - osservò Danielle scrutandolo.
- Bhe io non ti facevo così cittadina. - replicò Joe ridacchiando.

- Mamma, potrei andare a fare Zorbing? Il primo corso è proprio oggi...- disse Clarisse pregando con gli occhi la madre, che, però, era voltata di spalle, intenta nel lavare i piatti.
- Clarisse, falla finita. Quello Zorbin lì.. come si chiama...- borbottò Julie.
- Zorbing. - la corresse Clarisse.
- Ecco. Quello Zorbing è pericoloso. Tra l'altro dovrei mandarti da sola? Non mi sembra che i tuoi amici frequentino quel corso... - osservò Julie asciugnado con uno straccio un piatto.
- Ma mamma! Tom è malato, ha la bronchite. E Colette...bhe Colette... - balbettò lei.
- Colette non la mandano, giusto? Ecco hai visto? Non sono l'unica "mamma cattiva" - sorrise astuta la madre. Clarisse alzò gli occhi al cielo, malidicendosi mentalmente per aver nominato l'amica.
- Bhe ma se ci andassi con qualcuno...mi ci manderesti? - domandò speranzosa, con già un preciso piano in testa.
- Sì, certamente. - rispose Julie ridendo. - Ma tanto nessuno vuole fare quello.. quel Sobin...-
- Zorbing. - la corresse nuovamente la figlia. - Comunque aspetta e vedrai... - ridacchiò furbamente.

Nick era seduto sul divano di casa Gautier, aspettando che qualcuno lo venisse a chiamare e lo riportasse a casa sua.
Magari non quella di Los Angeles...ma almeno nella casa nuova.
Osservò Frankie, che, annq
oiato quanto lui, fissava concentrato le sue mani pitturate di blu.
Un paio di enormi pantaloni gli ostacolarono la vista, facendogli alzare lo sguardo scocciato.
- Che vuoi? - domandò.
- Mi devi fare un favore. - rispose Clarisse, ignorando completamente il tono infastidito di Nick. Il ragazzo alzò un sopracciglio scettico.
- E perchè dovrei accontentarti? -
- Perchè in cambio farò tutto quello che vuoi! - esclamò la ragazza con occhi supplichevoli. - Ti prego...- aggiunse, imitando alla perfezione lo sguardo "cuccioloso" del fratello mezzano di Nick.
Lui alzò gli occhi al cielo, però un po' intenerito.
- E cosa dovrei fare? - domandò lui.
Clarisse sorrise grata. - Evvai! - gridò. Nick si alzò dal divano, un pò preoccupato. - Mamma esco a fare Zorbing! - urlò lei.
"Zorbing?" pensò Nick. "Che diamine è?"
- Che cosa? Clarisse Gautier, Dimmi.Immediatamente.Cosa.Diamine.Stai.Facendo - Julie la incenerì con lo sguardo e Nick sentì un brivido lungo la schiena. Ma evidentemente Clarisse era immune allo sguardo micidiale della madre.
- Nick si è offerto gentilmente di accompagnarmi alla prima lezione. - Clarisse lanciò un'occhiata eloquente a Nick, che annuì terrorizzato. - Bhe...quindi come tu hai detto poco fa...mi avresti mandato se ci fosse stato qualcuno con me...ed eccolo qua! - esclamò la ragazza sorridendo. - Bhe ciao mamma, ci vediamo! - ridacchiò e trascinò il ragazzo per un braccio, uscendo di corsa di casa e ridendo come una matta. Nick, contagiato dall'allegria isterica di Clarisse, scoppiò a sghignazzare come un bambino. Cosa che non faceva da molto tempo.
Alla fine, tutti noi a volte dobbiamo comportarci come bambini...altrimenti finiremmo per scordarci cosa si prova ad esserlo.
  
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