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Autore: katerina_21    11/01/2009    3 recensioni
Le sorelle Gautier abitano nella campagna parigina. Sono ricche di sorprese, hanno caratteri molto diversi e forza da vendere ma sono molto unite. Danielle è un'appassionata del teatro ed è eternamente innamorata, Evelyne è intelligente e dolce mentre Clarisse adora il rischio e gli sport estremi. Se queste tre ragazze così particolari incontrassero i Jonas Brothers...cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie a Jollina la verde e Beautiful_disaster e grazie per aver recensito! ( A proposito grazie per i complimenti, beh si ho tredici anni, credo di essere la più piccolina XD comunque grazie davvero) Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Buona lettura!


-Capitolo Due-
Beccata!

La cosa più importante che tu possa
imparare è amare e lasciarti amare.
[Dal film Moulin Rouge!]

Non poteva crederci! Era al Club X, il locale più in e recente di tutta Parigi.
Cercò con lo sguado Benjamin tra la massa di gente che ballava scatenata al centro della pista. Sorrise quando lo individuò al bancone del bar. Si avvicinò, facendosi spazio a gomitate. Stava per toccare la spalla del ragazzo quando si accorse di Charlotte Bernard, che oltre ad avere un anno in più di lei aveva anche la fama di essere una tipa facile. Aggrottò le sopracciglia infuriata.
"Diamine. Ci stava provando proprio con Benjamin." pensò, vedendo la ragazza bere il suo drink guardandolo dritto negli occhi. Grugnì infuriata. Dopo tanta fatica era questo il risultato? Scosse la testa, ben decisa a non arrendersi e si passò una mano tra i lunghi capelli ramati. 
- Benjamin! - il ragazzo si voltò, sentendo la voce squillante di Danielle. Sorrise alla ragazza, che sentì per un istante il cuore fermarsi di botto. Benjamin le prese la mano e la trascinò nel bel mezzo della pista, iniziarono a ballare e la cosa più deliziosa fu godersi fino all'ultimo l'espressione furibonda di Charlotte Bernard.

- Oh no, mamma... ti scongiuro non farlo, non farlo! Danielle mi ucciderà! - Clarisse lanciò un'occhiata supplicchevole alla madre, bloccandola prima che potesse aprire la porta di casa. - Ti prego... fallo per me almeno! -
Julie sbuffò furiosa e fissò la figlia minore dritto negli occhi. - Clarisse Gautier fammi immediatamente passare. -
- Mamma, non è così drammatico. - Intervenì Eve con poca convinzione. Un'occhiata furibonda di Julie bastò a farla tacere.
- Vieni con me, Evelyne. - Le ordinò la madre. La ragazza obbedì e la seguì, lanciando un'occhiata preoccupata alla sorella minore. Clarisse sospirò, mentre la porta di casa si chiuse con un tonfo. Sentì il rombo della macchina partire e fece qualche passo in salone.
Iniziò a leggere distrattamente i biglietti d'auguri. Perchè diamine non aveva tenuto la bocca chiusa? E soprattutto perchè diamine aveva messo le mani sul cellulare di Danielle? Se non lo avesse fatto, non avrebbe visto che nell'elenco delle "chiamate ricevute" non compariva il numero dell'ospedale e soprattutto non avrebbe letto i messaggi che si erano scambiate la sorella e la sua amica, Colette. In realtà Clarisse aveva pensato di mantenere il segreto così avrebbe ottenuto un pò di soldi per andare al cinema. Ma non erano passati due minuti dal loro rientro che le cose avevano iniziato a precipitare: Julie si era improvvisamente ricordata di aver incontrato la madre di Matthew proprio quella mattina, al supermercato. Era perciò impossibile che fosse partita.
- Forse Danielle si è sbagliata...- aveva azzardato Eve. Clarisse aveva tenuto la bocca chiusa, decisa a non pronunciare nemmeno una parola. Julie però aveva insistito nel chiamare la signora Roy, per chiederle come stava il figlio.
Clarisse rabbrividì ripensando a quello che era successo subito dopo.
Alla madre di Matthew era quasi venuto un colpo quando Julie le aveva detto dell'incidente. Per fortuna Matthew era ritornato in casa proprio in quel momento, salvo e senza nessuna traccia di osse rotte o traumi cranici.
Quando Julie aveva riagganciato il telefono era decisa a sapere tutta la verità. Allora Clarisse non aveva più retto.
- E' al Club X - aveva pronunciato quella frase pentendosi subito. Si era morsa il labbro, pregando che Julie non l'avesse sentita.
Figuriamoci.

Joe lasciò cadere il bastone sbuffando.
- Kev, che facciamo? Mi sto annoiando. - si lamentò. Frankie si rabbuiò improvvisamente, lui si era divertito finora, giocando a cavalieri. Poco prima aveva trovato, insieme a Joe, due bastoni, simili a delle spade, e da lì gli era venuta la splendida idea di utilizzarli proprio come armi. Dopo un'ora trascorsa recitando dei spadaccini però, il fratello maggiore si era stancato, forse proprio perchè l'aveva battuto tre volte di seguito. Frankie ridacchiò soddisfatto. Kevin nemmeno aveva tentato di sconfiggerlo, troppo preso nel leggere una rivista. Ma Frankie sapeva che in realtà aveva paura di essere umiliato.
- Non so Joe... - rispose Kevin distrattamente, ancora con il naso attaccato alla rivista. Joe sbuffò e alzò gli occhi al cielo, poi si avvicinò al fratello e gli strappò dalle mani il periodico.
- Nemmeno mi hai ascoltato! - esclamò Joe indispettito. - Che ne dite se andiamo a vedere chi abita lì? - domandò Joe indicando la villa dei vicini. Frankie alzò le spalle incurante.
- Va bene... - rispose Kevin alzandosi.

La musica rimbombava e Danielle notò che la folla si stava diradando. Charlotte si era avvicinata ancheggiando, sbattendo come una cerbiatta i grandi occhi blu. Danielle l'avrebbe volentieri strozzata.
- Benjamin...c'è una festa tutta la notte qui vicino. Che ne dici, ci andiamo? - domandò la ragazza ignorandola completamente. Danielle sbuffò. Per fortuna però il ragazzo aveva continuato a fissarla, trascurando Charlotte che continuava a strusciarsi inutilmente contro di lui. 
- Danielle tu vieni? - le chiese Benjamin sorridendo.
Stava quasi per rispondere di sì quando si ricordò che in teoria lei non avrebbe dovuto nemmeno essere lì. Charlotte colse al volo l'occasione per ridere perfidamente. La squadrò con aria di superiorità e disse: - Benjamin, la bimba deve andare a ninna. Lasciala stare...-
Il ragazzo la guardò un pò deluso e a quella vista Danielle sentì il cuore farsi letteralmente a pezzi. Per delle stupide regole non poteva ottenere ciò che voleva. Sospirò, osservando con disprezzo Charlotte che continuava a ballare lanciando occhiate ammiccanti a Benjamin.
Ad un tratto accadde qualcosa di terribile. 
- Danielle! Esci subito!
"Non può essere" pensò Danielle. Chiuse gli occhi sperando che quella voce fosse solo frutto della sua immaginazione. E invece le grida si fecero ancora più acute.
- Danielle! Dove sei?!
Oh no era davvero lei. Chi aveva spifferato tutto? Colette non poteva essere stata, assolutamente e le sue sorelle non sapevano niente... lanciò un'occhiata a Benjamin e Charlotte che avevano smesso di ballare e la guardavano stupiti.
- Te l'ho detto, Ben. Danielle deve andare a ninna. 
Prima che potesse contrabattere, Julie spuntò davanti a lei, con la faccia arcigna e la bocca piegata in una smorfia furiosa. - Vieni subito con me. SUBITO. - La trascinò all'uscita, strattonandola attraverso un mare di facce curiose. Poco dopo erano in macchina. Eve teneva lo sguardo basso, Julie lanciava occhiate furiose allo specchietto retrovisore, mentre Danielle sentiva gli occhi riempirsi di lacrime mano a mano che si avvicinavano a casa. Benjamin ora sicuramente pensava che fosse una bambina. Sicuramente. Soffocò un singhiozzo.
- Come hai fatto a scoprirlo? - chiese rabbiosa.
- Telefonando alla madre di Matthew. E a quel punto Clarisse mi ha raccontato la verità. - rispose Julie seria.
- Clarisse? - domandò lei confusa. - E lei come l'ha scoperto?
- Con il tuo telefono...- rispose Eve. - Ha letto i messaggi ricevuti e...
- Quella piccola impicciona! - sbottò Danielle furiosa. Le lacrime ancora pungevano, insolenti.
- Non intendeva...- fece per dire Eve.
- Lo so, lo so...- la interruppe Danielle borbottando. Julie parcheggiò l'auto velocemente, ancora con la bocca piegata in una smorfia furiosa. Danielle scese di corsa, scoppiando a piangere.
- Danielle! - la chiamò la madre. Lei continuò a correre, con gli occhi appannati. Nemmeno capiva dove stava andando, non vedeva niente. Ad un tratto andò a sbattere contro qualcosa.
Alzò il viso e incontrò lo sguardo di due occhi profondi come un abisso. Allora quel qualcosa era un qualcuno...
- Ehi...- dissero quegli occhi. O almeno lo disse chi possedeva quegli occhi. Sorrise incerta, tirando su con il naso e allontanandosi dal ragazzo barcollando. Si accorse perciò di un altro ragazzo, un pò più alto del primo, con i capelli ricci e gli occhi verdi. C'era anche un bambino, che, mano nella mano con il secondo ragazzo, la fissava sorpreso. Si asciugò in fretta le lacrime e osservò con attenzione quei tre. Sembravano fratelli. Forse erano i nuovi vicini di cui aveva sentito parlare la madre qualche giorno fa.
- Scusa... - mormorò imbarazzata, rivolta al ragazzo con cui si era scontrata. - Mi dispiace. -
- Non fa niente. - disse quello sorridendole. Aveva un bel sorriso, pensò Danielle.
Eve la raggiunse, con il fiatone. - Ehi, Danielle...che ti è...- si interruppe quando si accorse che la sorella non era affatto sola. - Oh. - disse.

Poco dopo Julie versò il tè in cinque grosse tazze blu.
Portò il vassoio in salone, dove erano seduti Frankie, Joe, Kevin e infine Eve. Danielle invece era scomparsa nella sua camera, lasciando i nuovi ospiti con la sorella maggiore. Clarisse già dormiva, inconsapevole che la mattina seguente Danielle gliela avrebbe fatta pagare.
- E' buonissimo questo tè, signora Gautier. - approvò Kevin sorridente. Eve lo continuava a fissare, incantata da quei modi tanto sicuri e quegli occhi verdi, proprio come la campagna parigina. - Uno dei migliori tè che io abbia mai assaggiato. - continuò.
Julie ridacchiò compiaciuta. Julie Gautier amava i complimenti.
- Cos'è successo a vostra figlia? - domandò Joe curioso. Kevin gli diede una gomitata. - Ahi! Che c'è? Io non...- proseguì Joe, lanciando un'occhiata irritata al fratello maggiore.
- Non importa, - iniziò Julie sorridendo, ormai addolcita dal complimento di Kevin. - Bhe ecco Danielle sa bene che non voglio che frequenti certi locali e soprattutto sa bene che non voglio che mi menta... e oggi l'ha fatto. - concluse sospirando.
Joe sorseggiò dalla sua tazza pensieroso. Avrebbe voluto sapere qualcosa di più su Danielle. Perchè piangeva? Nemmeno sapeva il perchè fosse tanto interessato a quella ragazza; forse perchè quegli occhi blu lo avevano colpito subito, quegli occhi che contrastavano tanto con i suoi lunghi capelli rossi. Sorrise, senza nemmeno renderne conto. Alzò lo sguardo e incontrò quello di Kevin, che lo guardava con un'aria strana.
- Che ti prende? - gli bisbigliò. Joe scosse la testa, cercando di nascondere le sue emozioni dallo sguardo attento del fratello maggiore. Si soffermò a guardare Frankie che mangiucchiava un biscotto di malavoglia.
- Mi dispiace...ma noi andiamo, ci stanno aspettando, non è vero Kev? -
Kevin lo osservò sorpreso, poi annuì, lanciando, con grande sorpresa di Joe, una veloce occhiata a Eve.

  
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