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Autore: Daphne BS    04/07/2015    1 recensioni
Il primo omicidio di Regulus Black. Raccontato in un modo che spero non risulti troppo banale: la sua coscienza, con domande e interventi provocatori e beffardi, gli fa rammentare momenti ed emozioni che sembrano appartenere ad un altro tempo, assai lontano. Fino a far dubitare a Regulus di essere ancora lui.
Dal testo:
" Era notte fonda. Una maledetta notte di agosto. L’ aria era piacevole e frizzante, sembrava che tutto lo smog della città avesse deciso di andare in vacanza altrove. Le stelle brillavano in cielo, gli ubriachi cantavano canzoni d’ amore, una radio trasmetteva notizie senza senso, gli innamorati si congedavano di fronte ai portoni; dei ragazzi della mia età festeggiavano in un pub non so quale evento.
Non faceva freddo, ma io tremavo."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Quando ti ordinarono di uccidere, la prima volta, tu rimanesti impassibile di fronte al Signore Oscuro.
Dichiarasti fermamente che avresti adempito al l’ ordine quella sera stessa. Ricordi ancora l’ orgoglio negli occhi umidi di tua cugina Bellatrix , lo sguardo compiaciuto dell’ uomo seduto di fronte a te.
 
 “Uomo”, che parola grossa per definire Lord  Voldemort. Si può considerare tale un individuo che per il potere si è ridotto in quello stato? A farsi onorare come una divinità dai suoi seguaci, a torturare con tale facilità chi gli disubbidisce? L’ uomo può arrivare a fare questo?
 
Lord Voldemort non è un uomo. E’ un essere.
Questo lo realizzasti da solo successivamente, quando scopristi cosa era stato in grado di fare quell’ essere.
 
Dividere in parti la propria anima.  
Pazzo. Pazzo per ottenere l’ immortalità.
 
Ma anche tu sei pazzo, vero Regulus? Hai ucciso quell’ uomo senza provare niente.
Non sai quale forza misteriosa ti ha spinto a  puntare la bacchetta contro quell’ ammasso di carne e sentimenti  disarmato, con quale voce sei stato in grado di pronunciare le parole fatali.

**
Cosa hai fatto, Regulus? Hai ucciso? Hai ucciso un uomo? (risata sarcastica)
No, no,Reg, non ci siamo. Cosa ti hanno insegnato i tuoi genitori?
A odiare chi mi è inferiore.

 
E chi sono gli inferiori?
 
I mezzosangue, i traditori, gli ibridi… tutti coloro che non sono puri.
 
Perché, tu sei puro?
 


 
Rispondi, Regulus.
 
Io…
 
Non sei puro, idiota. Hai le mani sporche di sangue, non vedi? Hai rubato la vita ad un uomo che, per l’ età, poteva essere tuo padre.  Non senti qualcosa che sembra rimorso?
 
No… io in verità non riesco a provare niente…
 
Allora perché piangi?
 
Non lo so… non lo so, sul serio.

 
**
 
Ti ricordi questo dialogo con me, la tua coscienza? Che stano, ho la voce di tuo fratello…
 
Sì,dopo che ho capito di essere dalla parte sbagliata, la mia coscienza ha assunto la fisionomia di mio fratello.

Buffo. Lui ti reputa solo un idiota che si è unito ai Mangiamorte. Lui ti odia. E tu? Tu dai a me la sua faccia?
 
Beh, non si può dire che abbia torto sul mio conto. Alla fine, sono solo questo: uno stupido ragazzino idiota che si è unito ai Mangiamorte.
 
 Ma non divaghiamo, torniamo a noi... ti ricordi quando sei tornato a casa, dopo aver svolto il tuo compito di sicario?
 
Era notte fonda. Una maledetta notte di agosto. L’ aria era piacevole e frizzante, sembrava che tutto lo smog della città avesse deciso di andare in vacanza altrove. Le stelle brillavano in cielo, gli ubriachi cantavano canzoni d’ amore, una radio trasmetteva notizie senza senso, gli innamorati si congedavano di fronte ai portoni; dei ragazzi della mia età festeggiavano in un pub non so quale evento.
 Non faceva freddo, ma io tremavo.
 
Appena entrato in casa, buttasti  a terra il tuo mantello nero, cercando di non svegliare i tuoi genitori. Ignorasti il tuo elfo domestico che ti dava il bentornato con un reverente inchino. All’ improvviso ti parve tutto inutile, finto e ridicolo: da quella casa sfarzosa e ricca di cimeli fino a quel vecchio elfo adorante.
 
 La vita mi sembrò inutile. Mi sembrò solo un grande e bizzarro teatro di burattini, a cui basta così poco staccare i fili che animano i medesimi che vi scorrazzano senza una meta precisa, guidati da un burattinaio pazzo e con un macabro gusto per le trame di cui i burattini sono protagonisti.
 
Biascicasti che avevi molto sonno e che volevi andare subito a dormire. L’ elfo ti ubbidì, come al solito. Quando lui se ne andò, tu rimanesti immobile a fissare il vuoto di fronte a te.
Salisti lentamente le scale e appena arrivato nella tua stanza ti fermasti a guardare il riflesso di te stesso sul grande specchio vicino all’ armadio: vedesti un giovane con i capelli corvini e gli occhi scuri cerchiati dalla stanchezza e dall’ orrore. Ti passasti incredulo una mano tra i capelli sudati, desti un’ occhiata ai tuoi vestiti di gran fattura sporchi di sangue e vergogna.  E capisti che quella notte non era morto un uomo solo. Emettesti un ruggito di collera, ti strappasti gli abiti di dosso con veemenza, buttandoli a terra, odiandoti. Fissasti il tuo riflesso nudo e non potesti fare a meno di notare  il marchio sull’ avambraccio sinistro. Il Regulus nello specchio sorrise folle, imitandoti.
 
Questo non sono io. Questo non è Regulus Arcturus Black.
 
Ridesti più forte. Ti buttasti sotto la doccia, sperando che il getto d’ acqua ti sciogliesse come una statua di sale.  



 

Spazio autrice:
Intanto, voglio ringraziare di cuore chi ha avuto il coraggio di leggere. Personalmente tengo molto a questa storia, ci tenevo a scrivere qualcosa sul periodo dei Malandrini... spero che l' ispirazione mi torni presto, volevo immaginarmi i deliri di Bellatrix (o di Sirius, adesso vedo) ad Azkaban. 
Bado alle ciance... riguardo la storia non credo che ci sia qualcosa da spiegare.
Ho preferito usare un passato remoto nell’ intento di far capire che per Regulus quei momenti sono assai distanti dal presente in cui vive.
Approssimativamente, Regulus si è unito ai Mangiamorte verso i sedici anni, credo (se ho scritto una cavolata, ditemelo), quindi sia il caro Orion che Walburga sono vivi e il nostro Sirius è già fuggito da Grimmauld Place.
Nel caso non si fosse compreso durante la lettura, i caratteri non in corsivo sono della Coscienza di Regulus, quelli in corsivo Regulus che ribatte.  
Per il resto... ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno letto le mie prime due storie: "Il potere logora coloro che non lo hanno" e "Il peggior ricordo di Piton", che ha raggiunto le 500 visualizzazioni.... davvero non me l' aspettavo! Grazie!


Daphne.
   
 
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