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Autore: zaynseyes_    04/07/2015    2 recensioni
Louis, ragazzo che ama divertirsi e che viene considerato il puttaniere più famoso della scuola, incontra in una discoteca Harry e Niall, due ragazzi modello con in comune un miglior amico: Liam. Subito i due rivelano un certo astio nei confronti di Louis. Non sanno però che quest'ultimo è il migliore amico di Zayn, il fidanzato di Liam.
Harry e Niall accetteranno l'amicizia di Louis o semplicemente continuerano a fingere che non esista? E soprattutto, Louis è davvero quello che tutti pensano essere?
[larry, obviously]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato il momento. Fra esattamente due ore iniziava ufficialmente l'appuntamento con Harry. Louis non era nervoso, proprio no. Aveva iniziato a scegliere i vestiti da indossare solo tre ore prima e sembrava che niente lo soddisfacesse.

Dopo un'interminabile ricerca nei meandri dell'armadio, Louis trovò una camicia bianca aderente, che non pensava nemmeno di avere, e dei blu jeans che gli fasciavano il culo in modo perfetto. Non che Louis voleva che Harry gli guardasse il culo. Certo che no. O forse si.

Decise di rilassarsi un pò prima di farsi la doccia e vestirsi, così accese la televisione e guardò distrattamente qualche programma, che poteva benissimo essere considerato spazzatura.

Passò un'ora davanti alla tv e Louis nemmeno se ne accorse. Balzò su dal divano e corse a farsi la doccia. Dopodiché indossò i vestiti che aveva deciso di mettersi, ai piedi mise le sue immancabili Vans, sistemò i capelli in un modo che definì abbastanza decente e si spruzzò del profumo addosso.

Quando finì di sistemarsi, mancavano solo dieci minuti all'appuntamento. Louis si fece prestare la macchina da suo padre e con apparente  calma si diresse nel luogo stabilito da lui e Harry.

Era strano vedere la scuola di notte, al buio, con nessun studente nei dintorni. Era quasi inquietante. Parcheggiò vicino al grande portone dell'edificio, aspettando pazientemente che Harry arrivasse. Louis doveva ammetterlo: aveva una fottuta paura di dire o fare qualcosa di sbagliato, o non riuscire a spiccicare parola-- cosa molto improbabile. C'erano tante cose di cui preoccuparsi. Cose che non aveva valutato, se non negli ultimi due minuti prima dell'appuntamento.

Da lontano vide una chioma riccia camminare lungo il marciapiedi con lo sguardo rivolto verso il basso. Era Harry, era impossibile non riconoscerlo. Il suo cuore fece una capriola nel petto e Louis si obbligò a non sorridere come un ebete.

Harry alzò lo sguardo e dopo aver fatto vagare gli occhi lungo la strada, individuò-- nonostante la luce fioca dei lampioni-- una figura familiare all'interno di un auto.

Attraversò la strada e, perplesso, continuò a guardare all'interno dell'abitacolo. Louis decise di uscire fuori dalla macchina e di incontrarlo a metà strada. Harry non poteva mica sapere quale fosse la sua macchina. O perlomeno, quale fosse quella di suo padre.

Louis lo raggiunse con un ampio sorriso. Harry, dopo averlo riconosciuto, gli sorrise sghembo.

Louis gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, soffermando le labbra sulla sua morbida pelle.

"Non è stata proprio una buona idea incontrarci qui, quasi completamente al buio. A malapena ti riconoscevo" disse Harry. Dal calore della guancia, Louis dedusse che il riccio fosse arrossito.

"Ehi, ma io ti ho riconosciuto subito. Devo ritenermi offeso?" mise il broncio Louis.

"A mia discolpa posso solamente dire che non sapevo che venissi con una macchina." incrociò le braccia al petto "Non sapevo neanche che ce ne avessi una"

Louis ghignò "Infatti non è mia"

"Cosa?" spalancò gli occhi Harry.

"È di mio padre." rispose divertito "Pensavi davvero potessi rubare una macchina, riccioli d'oro?"

"Da te potrei aspettarmi di tutto." scosse la testa Harry "Sei una continua sorpresa"

"Cosa intendi?" chiese Louis curioso.

"Beh, ad esempio, non pensavo potessi avere un lato ironico e dolce. A scuola tutti ti etichettano per come ti comporti con i ragazzi, ma mai nessuno ha parlato del carattere che tieni nascosto" sotto la luce dei lampioni, gli occhi di Harry sembravano più luminosi e vivi.

"E tu invece sei l'unico a lasciarmi sempre senza parole. Non so se questo sia un bene o un male" rispose Louis, facendosi pensieroso.

Harry gli si avvicinò "Non credo che sia poi così brutto, no?" i loro visi erano troppo vicini e Louis decise, per la sua sanità mentale e per la sicurezza di Harry da atti che potevano risultare inappropriati, di allontanarsi un pò.

Si schiarì la gola "Andiamo dai, sto morendo di fame"

Harry annuì. Entrarono silenziosamente in macchina e subito Louis l'accese, guidando verso una meta ben definita. Harry gli chiese la destinazione più o meno una quindicina di volte, ma Louis semplicemente gli sorrideva e tornava a guardare la strada di fronte a sé. Harry decise poi di arrendersi, sprofondando contro il sedile e incrociando le braccia al petto, come un bambino indispettito.

Louis parcheggiò una decina di minuti dopo, vicino ad un piccolo ristorante aperto da pochi mesi.

"Ha da un pò che volevo mangiare lì, ma non ho mai avuto tempo per andarci. Ti va bene se ceniamo in quel ristorante, se vuoi posso sempre disdire la prenotazione e-"

"Louis, va benissimo. Qualunque locale in cui servono del cibo commestibile, va bene per me"

Louis scosse la testa felice. Uscirono dalla macchina ed entrarono nell'accogliente ristorante, facendosi poi guidare dal cameriere al loro tavolo.

Louis e Harry si sedettero in un divanetto, uno vicino all'altro, i loro gomiti quasi si toccavano. Solo adesso Louis notò i vestiti che aveva addosso Harry: una maglietta grigia abbastanza semplice, dei pantaloni neri e degli stivaletti dello stesso colore dei pantaloni.

Harry percepì lo sguardo del moro su di sé e frettolosamente disse "Scusa, non pensavo dovessi vestirmi elegante, non--"

"Sei perfetto così, Harry" rispose altrettanto velocemente Louis.

Il riccio arrossì leggermente. Voltò lo sguardo e incontrò i suoi occhi così incredibilmente azzurri "Neanche tu sei così male" affermò poi, lanciando un'occhiata ai suoi vestiti.

"'Non sono così male', scherzi? Se incontrassi un altro me per strada, mi farei dare subito un appuntamento" rispose oltraggiato Louis.

"Di certo non hai problemi di autostima" scosse la testa con un sorriso divertito, scompigliandosi poi i capelli con la mano.

Louis pensò che se il riccio avesse continuato a comportarsi così per tutta la serata, con quei sorrisi completi di fossette, quelle lunghe dita ad accarezzargli i capelli e quelle frasi ad effetto che lasciavano spiazzato Louis, avrebbe avuto un problema. Nei suoi pantaloni.

Scacciò quei pensieri dalla testa, concentrandosi solo sul cameriere, che sembrasse avere la sua età, che stava prendendo le loro ordinazioni. I due, che non avevano dato neanche un'occhiata al menu, presero dei piatti comuni, piatti che ogni ristorante che si rispetti deve avere. Almeno andavano sul sicuro, e non rischiavano di non mangiare quasi nulla di quei piatti elaborati e pretenziosi che erano soliti nei grandi ristoranti.

Mentre Louis dava la sua ordinazione, vide lo sguardo del cameriere soffermato non proprio sul suo viso. Piuttosto, quest'ultimo, era troppo concentrato a lanciare occhiate al petto scolpito del giovane sotto la sua camicia stretta.

Vide Harry di fianco a sè stringere leggermente i pugni. Louis un paio di giorni prima probabilmente se lo sarebbe scopato nel bagno, ma lui non era più così e voleva dimostrarlo. Allungò perciò un braccio e lo poggiò sul divanetto, proprio sopra il posto di Harry, per fargli capire che era off-limits e che avrebbe fatto meglio a smetterla di guardarlo.

Il cameriere annuì all'ordinazione di Louis e si allontanò dal tavolo. Il moro non poteva dire di non essere lusingato dalle attenzioni dei ragazzi nei suoi confronti, ma si era vestito in quel modo solo per farsi guardare da Harry, e nessun altro.

Spostò imbarazzato il braccio, sperando che Harry in qualche modo se ne fosse accorto. Voleva dimostragli che di lui poteva fidarsi e che non avrebbe scopato il primo che passava. O neanche il secondo, o il terzo.

"Certo che fai strage di cuori non solo a scuola e in discoteca" disse Harry, un pò nervoso.

"Si," fece spallucce Louis "ma gli altri ragazzi non mi interessano" mi interessi tu, avrebbe voluto aggiungere, ma non osò spingersi oltre.

Harry non aggiunse altro, semplicemente sorrise e abbassò lo sguardo sul tavolo. È così tenero pensò Louis, sembra quasi un bambino se non fosse per la mascella ben definita e i muscoli ben in vista.

Parlarono poi del più e del meno, dei propri interessi, dei piani per il futuro, dei cantanti preferiti e dei telefilm più orribili che abbiano mai prodotto nella storia della televisione.

Il cameriere ritornò con in mano i piatti ordinati dai ragazzi. A Louis non sfuggì l'occhiolino malizioso del ragazzo e alzò gli occhi al cielo. Alcune persone non riuscivano a capire quando fosse il momento di smetterla.

Harry, piuttosto infastidito dal comportamento poco professionale del cameriere, accarezzò la mano di Louis da sopra il tavolo. Louis quasi sobbalzò per il gesto inaspettato. Forse così il cameriere avrebbe capito che il riccio non era lì come amico. Il ragazzo posò lo sguardo sulle loro mani per poi guardare brevemente Harry. Il suo sguardo diceva chiaramente messaggio ricevuto.

Harry sorrise soddisfatto e strinse la mano di Louis, per condividere con lui quella piccola vittoria. Louis, d'altro canto, continuò a guardare le loro mani intrecciate e si ritrovò a pensare quanto fossero giuste insieme, si adattavano l'uno all'altra.

Harry voltò lo sguardo su Louis, ancora sorridendo e il moro non potè fare altro che sorridere a sua volta. Il suo sguardo cadde poi sulle sue labbra rosse e piene, per poi distogliere lo sguardo prima che potesse fare dei pensieri poco casti.

Iniziarono a mangiare in silenzio, senza nessuno a disturbarli. Quando finirono Louis, come un vero gentiluomo, pagò il conto e insieme uscirono fuori dal locale. Harry più che altro sembrò letteralmente trascinarlo via, come se Louis potesse cambiare idea e andarsi a scopare il cameriere. Forse era solo geloso, pensò divertito.

Camminarono fino al parcheggio ed entrarono in auto.

"È stata una bella serata. A parte il cameriere poco professionale" alzò gli occhi al cielo Harry.

"Si," rise Louis, scuotendo la testa "stava diventando davvero troppo insistente e fastidioso"

"Meno male che c'ero io a salvarti." affermò Harry, inarcando un sopracciglio "Merito un premio"

"Oh, hai ragione," disse pensieroso Louis "in effetti c'è una cosa che potrei darti e che penso possa piacerti, ma non credo che sia il momento opportuno" disse malizioso Louis.

Harry arrossì, sapendo dove voleva andare a parare, così decise di stuzzicarlo un pò e "Davvero? Io credo che invece questo sia il momento perfetto. Oltretutto, come hai detto tu, credo che possa piacermi. Perché aspettare oltre?" rispose con il tono più sensuale che riuscì a fare, avvicinando il viso al suo.

Louis era pietrificato, con la bocca spalancata. Harry parlava sul serio? No, non poteva. Non credeva che sarebbe stato al suo gioco. O che fosse così fottutamente convincente. Louis si obbligò a mantenere un certo contegno. L'unica cosa che riuscì a calmare i suoi bollenti spiriti fu il pensare al fatto che, anche se volevano, non potevano farlo nella macchina di suo padre. Sarebbe stato molto imbarazzante.

"Riccioli d'oro, non mi tentare. Potrei davvero ascoltare il tuo consiglio." disse, sorridendogli appena "E comunque, la serata non è ancora finita"

Harry si allontanò e ritornò al suo posto, sistemandosi nel sedile "Cosa si fa adesso?" chiese Harry, con gli occhi che gli brillavano. Come diavolo poteva trasformarsi da diavolo tentatore a bambino di sei anni nell'arco di cinque secondi? Louis non riusciva a capirlo.

"È un segreto" rispose Louis, sorridendo quando il riccio mise il broncio.

"Okay, me ne starò zitto e non ti chiederò nient'altro. Ciò non toglie il fatto che sia un ragazzo cattivo" disse, guardando fuori dal finestrino.

"Fa tutto parte del pacchetto 'bad boy': il fumare, l'essere puttaniere, il piangere come una femminuccia e il non dire ad un ragazzo la destinazione finale di un appuntamento"

Harry rise rumorosamente, guardando le macchine che sfrecciavano veloci accanto a loro.

Pochi minuti dopo Louis si fermò e i due scesero dall'auto. Il riccio si guardò intorno per capire dove il ragazzo l'avesse portato. Si voltò poi verso Louis, con gli occhi quasi sgranati e un sorriso incredulo.

"Davvero, Louis? Un negozio di caramelle?" chiese Harry "Forse mi hai preso per un bambino delle elementari o qualcosa di simile"

"Perché, non lo sei?" chiese Louis fintamente stupito "Tanto so che vuoi entrarci. A chi non piacciono le caramelle, Haerry? Beh, io ho intenzione di entrare, prendere chili e chili di caramelle e uscire soddisfatto, mangiandomele poi tutte da solo"

Harry alzò gli occhi al cielo "Non si può dire di no alle caramelle. Certo che entrerò in quel dannato negozio"

"Bene" Louis sorrise compiaciuto.

"Anche questo fa parte del pacchetto 'bad boy'?" chiese divertito Harry.

Questa volta fu il turno di Louis di ridere rumorosamente, sotto lo sguardo dei passanti che gli lanciavano occhiate indispettite.

Uscirono dal negozio un'ora dopo, con la pancia piena per i troppi dolci. Entrarono in macchina e Louis l'accese, guidando senza una meta ben precisa. Voleva stare con Harry più tempo possibile. Però, dopo aver visto l'ora tarda, decise che fosse il momento di riaccompagnare Harry a casa.

"Dove abiti, di preciso? Avrei bisogno di un indirizzo"

"Louis davvero, non ce n'e di bisogno, puoi lasciarmi davanti a scuola" disse lui.

"Harry, lo sai quanti stupratori e serial killer ci siano a quest'ora in giro?" rispose Louis, forse esagerando un pò. In fondo lo faceva per la sicurezza di Harry.

"Okay" sospirò e poco dopo gli riferì l'indirizzo.

Arrivarono poco dopo davanti casa sua ed Harry guardò in modo impacciato Louis.

"Mi sono divertito tantissimo. È-È stata proprio una bella serata" pronunciò debolmente Harry.

"Si, concordo pienamente" rispose Louis annuendo.

"Bene. Okay. Forse, sì, dovrei rientrare a casa. Quindi, ci vediam--"

Louis prese il viso di Harry con entrambe le mani e lo baciò. All'inizio si limitò ad appoggiare le labbra sulle sue, improvvisamente insicuro del fatto che Harry volesse baciarlo. Poi però il riccio gli mise una mano tra i capelli e l'altra nell'incavo del suo collo, permettendogli l'accesso alla sua bocca e Louis capì che poteva spingersi oltre.

La sua lingua giocò con quella di Harry in un miscuglio di passione e impazienza. Harry fece scendere una sua mano sul suo petto e la sua pancia, toccandogli gli addominali tenuti nascosti dalla camicia bianca e gemendo sottovoce. Louis, dopo il mugolio del riccio, fece passare la sua mano sotto la sua maglietta, accarezzandogli la schiena. Harry si ritrovò bloccato tra il corpo di Louis e la portiera, mentre Louis si occupava di lasciargli dei segni violacei sul collo e sul petto, lasciato scoperto dalla maglietta.

Harry gemette e in un gesto involontario, o forse no, sollevò il bacino, facendo scontrare il sesso di Harry con la pancia di Louis.

Il moro gemette per poi sospirare di frustrazione "Non possiamo" disse, mordendo leggermente una porzione di pelle del collo di Harry.

Il riccio, nonostante la posizione scomoda, intrecciò le gambe con le sue, continuando a muovere leggermente il bacino per cercare un pò di soddisfazione.

Louis trattenne un gemito "Aspetta Harry, così non mi aiuti" disse Louis, guardandolo negli occhi, adesso lucidi per il momento.

"Si, scusa" mormorò lui.

"Questa è la macchina di mio padre. Mi sento un pò a disagio, capisci? E poi..."

"Cosa?" chiese Harry.

"Non voglio che tu pensi che ti voglia solo portare a letto. Quindi, per quanto la situazione sia dura da gestire, non voglio metterti nessuna fretta, in nessun modo" disse Louis sinceramente.

"In due giorni ho visto molto di te, Louis, e niente di tutto quello non mi è piaciuto. So che non sei quello che gli altri pensano che tu sia e ne ho avuto la dimostrazione. Adesso, per favore, saliamo da me? Non posso più aspettare, Louis" rispose sicuro e con un pizzico di impazienza.

Lo coinvolse poi in un bacio che di casto non aveva proprio nulla, ma che anzi portò i loro corpi ad avvicinarsi.

"Non-- ci sono i tuoi genitori, Harry" cercò di essere ragionevole Louis, allontanandosi appena da Harry.

"Hai ragione," fece un piccolo urlo frustrato "allora andiamo da te"

"Harry, per favore. Sto cercando di fare un passo alla volta nella nostra relazione. Non voglio fare sesso al primo appuntamento, sarebbe troppo squallido e tu non ti meriti questo" disse Louis, ritornando nel proprio sedile.

"Louis, non devi farti influenzare da quello che pensano gli altri di te. Fai quello che ti senti di fare, io di certo non ti giudicherò. Si, apprezzo il fatto che tu voglia fare tutto per bene e con calma, ma questo non significa che dobbiamo reprimere i nostri istinti" rispose Harry con sicurezza.

Vide Louis in difficoltà, alla ricerca delle parole giuste da dire. Harry non lo lasciò pensare e agì. Si mise a cavalcioni su di lui, affermandogli leggermente i capelli e inclinandogli la testa verso l'alto per obbligarlo a guardarlo negli occhi.

"Okay, come vuoi tu, non faremo sesso." annunciò, scendendo a baciargli il collo e la clavicola.

Louis emise un mugolio a bassa voce, cercando di trattenere i gemiti. Le sue mani si spostarono sul sedere di Harry, portandogli il corpo a contatto con il suo.

Harry gemette sulle sue labbra per poi spostarsi verso l'orecchio di Louis "Almeno però permettimi di ringraziarti come si deve per la splendida serata" disse Harry con voce sensuale.

La sua mano scese lenta ad accarezzargli il petto e la pancia piatta, per poi soffermarsi sul cavallo dei pantaloni.

"Non--non devi-" incominciò Louis, respirando a malapena.

"Shhh. Goditi il momento e non pensare a nient'altro" lo interruppe Harry, sbottonandogli i pantaloni e prendendo in mano il sesso di Louis.

Il moro trattenne il respiro per qualche secondo, chiudendo gli occhi subito dopo.

"Voglio guardarti" affermò Harry, avvicinando le labbra alle sue, senza però toccarle.

Louis obbedientemente aprì gli occhi e lo guardò intensamente, con gli occhi languidi di piacere.

Harry incominciò a muovere la mano, prima lentamente e poi velocemente, godendosi i gemiti trattenuti di Louis e il modo il cui le sua labbra si arricciavano o venivano torturate dai suoi denti.

Pochi minuti dopo, Louis venne nella sua mano e sospirò soddisfatto. Il riccio appoggiò la fronte contro quella del moro, le loro labbra aperte quasi si sfioravano.

"Non è giusto. Tu non-"

"Tranquillo." lo rassicurò Harry, dandogli un bacio a stampo "A me ci penseremo la prossima volta" gli fece l'occhiolino, ritornando al posto del passeggero e pulendosi la mano sui jeans.

La prossima volta. Ci sarebbe stata una prossima volta e Louis non vedeva l'ora che arrivasse.

"Buonanotte, Lou" lo salutò Harry, dandogli un bacio dolce e casto. Era solo un leggero sfioramento di labbra che Louis concluse con un piccolo morso sulle sue labbra piene.

Dopodiché, il riccio uscì dalla macchina e si diresse verso l'ingresso di casa sua. Si voltò un'ultima volta verso Louis, salutandolo con la mano e con un ampio sorriso.

Louis scosse la testa divertito e mise in moto l'auto. Quel riccio mi sta facendo impazzire.

◆◆◆◆◆◆

L'indomani mattina varcò l'ingresso del portone dell'immenso edificio, entrando così nel cortile. Ormai stava diventando un'abitudine quella di arrivare presto a scuola solo per vedere e parlare con Harry.

Si guardò intorno e vide il riccio di spalle mentre parlava con Liam e Niall. Sorrise fra se e se e gli si avvicinò. Fece segno a Liam e Niall di non annunciare la sua presenza e con un ultimo passo, afferrò da dietro il riccio, facendo scontrare il suo petto con la sua schiena. Harry fece un urlo poco virile e rapidamente si voltò verso il ragazzo dietro di sé.

Louis gli sorrise e "Buongiorno" gli sussurrò all'orecchio.

"Louis, ma sei matto? Mi hai fatto venire un colpo!" rispose Harry, arrossendo.

"Woah, che è successo qui?" disse Liam, confuso ma allo stesso tempo felice.

"C'è qualcosa che dovete dirci, ragazzi?" continuò Niall, sorridendo e incrociando le braccia al petto.

Harry e Louis si guardarono negli occhi prima di sorridere come degli ebeti.

"Forse si, forse no" fece spallucce Harry, rivolgendo la sua attenzione ai due amici di fronte a lui.

Louis ci riflettè un pò. Adesso cos'erano esattamente loro due? Decise che più tardi gli avrebbe fatto una sorpresa, invitandolo a casa sua, e che insieme ne avrebbero discusso. Non voleva diventare un suo scopamico, quindi era meglio essere chiaro.

Liam alzò un sopracciglio mentre Niall se la rideva. Il biondino aveva già capito tutto, a quanto pare.

"Ehi, ragazzi" salutò Zayn con un sorriso, comparendo di fianco a loro.

Louis si allontanò impercettibilmente da Harry ma quest'ultimo gli afferrò le mani, ancora appoggiate sui suoi fianchi.

"Louis, devo parlarti" affermò il moro con sguardo indecifrabile.

Il moro annuì e si staccò da Harry per seguire Zayn in un luogo, lontano per quanto fosse possibile, da occhi indiscreti.

Si ritrovarono faccia a faccia. Louis abbassò lo sguardo e serrò la mascella. Non avrebbe sopportato un altro rimprovero per il suo vecchio stile di vita. Se solo ci avesse provato, stavolta gli avrebbe risposto a ton-

"Mi dispiace" disse rapidamente Zayn, prendendo ad osservare il muro dietro il muro.

Louis, che era pronto a dirgliene quattro, alzò lo sguardo e osservò stupito Zayn "Cosa?"

Il pakistano sospirò e si passò una mano fra i capelli, guardandolo finalmente negli occhi "Sono stato uno stupido, okay? Non dovevo dirti quelle cose, ma non volevo neanche che Harry soffrisse e- e Dio, mi dispiace. Non volevo darti del puttaniere senza emozioni che si interessa solo del sesso. Mi dispiace così tanto"

"No, hai detto solo la verità." Louis scosse la testa "Però avevi torto su una cosa: non ho mai pensato, neanche per un attimo, di volere Harry solo per il sesso. Mi piace davvero tanto, Zay, e gli altri ragazzi non mi interessano. Il riccio sa come farmeli dimenticare tutti con un solo gesto" sorrise Louis. Così fottutamente tenero, pensò Zayn.

"Si, magari con un solo gesto della mano " rispose malizioso.

Louis arrossì e lo spinse gioiosamente "Chi è che pensa solo al sesso, adesso?"

Zayn ridacchiò "Dovevate vedervi stamattina. Avevate gli occhi a cuoricino" roteò gli occhi.

"Senti chi parla, Mr. Non-Tolgo-Gli-Occhi-Dal-Mio-Fidanzato-Perché-È-Troppo-Bello-E-Dolce" disse Louis incrociando le braccia al petto, con un sorrisetto sghembo.

Lui sorrise "Mi sei mancato cosi tanto Louis" disse, avvicinandosi e abbracciandolo.

"Credevo di aver perso il mio migliore amico." chiuse gli occhi Louis, stringendolo piu forte "Non lo fare mai più o la prossima volta ti castro"

"Amico, poi dovrai fare i conti con Liam" Zayn rise.

Louis si staccò dall'abbraccio con gli occhi lucidi "Andiamo o potrebbero sospettare che stiamo scopando selvaggiamente in un vicolo buio"

Zayn annuì e gli sorrise. Finalmente si era risolto tutto. Era bello riavere il proprio amico al suo fianco, ancora una volta.

"A proposito di scopare, che è successo tra te e Harry?" chiese malizioso, mentre ritornavamo dagli altri.

Louis ghignò e scosse la testa "Non ci penso nemmeno a dirtelo"

"Oh andiamo!" esclamò "Io ti ho detto ogni dettaglio della nottata con Liam"

"Si, e poi non sono riuscito a dormire per giorni." roteò gli occhi Louis "E comunque non abbiamo fatto sesso"

"Non è possibile, avevate entrambi uno sguardo di consapevol-- aspetta, non mi dire che ti ha fatto un pompino!" quasi urlò Zayn.

Louis subito gli mise una mano sulla bocca, non facendo in tempo però a zittirlo. Un gruppo di ragazze si girarono verso di loro, con facce disgustate ma neanche poi così tanto scandalizzate. Tutti conoscevano Louis e il suo modo di corteggiare i ragazzi. Alcune ragazze addirittura ne erano gelose.

"Zitto, idiota, non mi ha fatto un pompino. Cosa ti fa pensare che non sia stato io a farglielo?" incrociò le braccia al petto.

"Perché a te non piace il sesso orale. A te piace dominare, avere il controllo" disse Zayn con un sorrisetto.

"Mi conosci cosi bene che la cosa è quasi inquietante." affermò Louis scandalizzato "E no, non mi ha fatto un pompino"

Arrivarono nel frattempo davanti agli altri ragazzi. Loro li guardarono preoccupati e ansiosi di sapere se avessero fatto pace. Louis lanciò un'occhiata a Harry, che stava aggrottando le sopracciglia. Louis gli fece un sorriso rassicurante.

"Perché quelle facce?" chiese Zayn stranito, portando un braccio sulle spalle di Louis "Non è mica morto qualcuno"

Subito i tre si rilassarono sotto lo sguardo sereno e divertito del pakistano, sorridendogli.

"In realtà pensavamo che vi foste uccisi a vicenda" ridacchiò Liam.

"Non potrei mai. Con chi parlerei di sesso, poi?" chiese Louis ingenuamente.

"Perché diavolo parlate di sesso voi due?" chiese Harry confuso.

"Per condividere le nostre esperienze. Come pensi possa essere così bravo, allora?" scherzò Louis. O forse no.

Harry roteò gli occhi al cielo "Mi sembra di aver già affrontato questo discorso. Non credo, se prima non lo provo" disse malizioso, mettendogli un braccio intorno al fianco.

"Woah, Louis, devi raccontarmi un sacco di cose, amico" affermò Zayn, dandogli una pacca sulla spalla.

"Mi sento a disagio." scherzò Harry "Se da domani in poi mi guarderai in modo strano, saprò che Louis ti ha detto qualcosa su quello che abbiamo fatto. Sono indeciso se rabbrividire o semplicemente evitarti per il resto della mia vita"

"Tranquillo riccioli d'oro, non gli ho detto nulla di ieri" gli fece l'occhiolino Louis.

"Sapevo fosse successo qualcosa! Beh, ho già capito cosa avete fatto, ma non vi preoccupate, non lo dirò a nessuno" rispose Zayn con un sorrisetto pieno di consapevolezza.

"Devo preoccuparmi anch'io? Insomma, non voglio che la mia vita sessuale sia spifferata ai quattro venti" affermò un pò preoccupato.

Louis rise di gusto "Troppo tardi, amico"

Zayn gli diede una gomitata tra le costole, accompagnata da un'occhiataccia.

"Okay, non voglio sapere altro. Ciao ragazzi" salutò Niall, andandosene con una faccia disgustata.

La campanella suonò e Zayn e Louis salutarono i rispettivi partner, il primo con un bacio passionale, il secondo con un imbarazzato bacio all'angolo della bocca.

Si sorrisero e si diressero con i loro rispettivi amici all'ingresso della scuola per poi separarsi e andare ognuno nella propria aula.

La giornata per Louis era iniziata benissimo e sapeva che pomeriggio sarebbe andata anche meglio.

 

 

_________________

Capitolo postato e in attesa di una vostra opinione!

Come potete notare ho diviso il primo capitolo in due, perchè era davvero troppo lungo e poteva sembrare eccessivamente noioso, quindi in teoria questo è il quarto capitolo, lol

Ringrazio ancora chi la sta leggendo e seguendo, vi amo. Tanto. Tanto tanto.

Al prossimo capitolo ;) <3

  
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