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Autore: Sa_hp    04/07/2015    7 recensioni
- Diamine, Swan! Hai rovinato tutto. – si lamentò.
- Buongiorno anche a te, tesoro. – gli rispose, calcando volontariamente l’accendo sull'ultima parola come lui faceva spesso. – che stai pianificando, Capitano?
- Volevo portarti la colazione a letto, ma ormai il mio piano è andato in fumo. Pazienza, vorrà dire che dovrai accontentarti di un buongiorno meno romantico.
Una raccolta di one-shot l’una indipendente dall’altra, il cui unico scopo è di raccontare come Emma e Killian si rapportano alle piccole cose quotidiane.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta si aprì, annunciando, assieme ai rumori nell’ingresso, che qualcuno era rientrato finalmente a casa.
- Swan?
- Sono in salotto. – rispose quella, da una delle stanze adiacenti.
 Pochi minuti dopo fu raggiunta dall’uomo sul divano su cui si stava finalmente rilassando dopo una giornata lunga come quella.
-Che fai? – le chiese.
In risposta fece un breve cenno verso il televisore acceso e i popcorn, ora abbandonati sul tavolino basso dinanzi al divano. Lasciò che il suo braccio le circondasse le spalle e poggiò la testa sul suo petto, respirando il suo odore.
- Henry è da Regina? – si assicurò.
- Certo. Missione compiuta. Il ragazzino è giunto sano e salvo a destinazione. Nessuna complicazione durante il percorso. – la informò, usando il tono che aveva quando suo fratello gli chiedeva di fargli rapporto di quello che era accaduto durante la sua assenza sulla nave della marina reale.
- Ben fatto, Capitano. – sorrise e recuperò la ciotola di popcorn, così che potesse continuare a guardare il film, stavolta in compagnia.
Quella sera, quando era tornata a casa, il mal di testa che la tormentava ogni volta che aveva avuto una giornata particolarmente stressante era molto più insistente. Henry però doveva andare da Regina e Killian si era offerto di accompagnarlo. A nulla erano servite le insistenze di Emma, che affermava non fosse un problema guidare il suo amato maggiolino giallo un’altra volta per quel giorno. Ma i suoi due ragazzi – come spesso li definiva – non avevano voluto sentire ragioni e l’avevano quasi costretta a stendersi sul divano per farla rilassare.
- Non lo mangio mica. – l’aveva rassicurata Killian, aprendo la porta per Henry.
- Si mamma. E poi una sana conversazione tra uomini non ha mai fatto male a nessuno. Buonanotte! – la salutò.
Killian rise a quelle parole, mentre Emma assunse un’espressione a dir poco sconvolta.
Per quanto le costasse ammetterlo, suo figlio stava crescendo ed era quasi un adolescente ormai. Era normale che avesse bisogno di parlare con qualcuno diverso da lei o da Regina, e Killian era, probabilmente, la persona più indicata. Ne avevano parlato e nessuno dei due voleva che sostituisse Neal, ma poteva essergli almeno amico, dato che ormai faceva parte della vita di Emma e di conseguenza anche di quella del ragazzino.
Lui e Henry andavano d’accordo, spesso si coalizzavano addirittura contro di lei, che, sebbene tentasse di fingersi arrabbiata, quasi mai ci riusciva perché quell’aria di casa e di famiglia era sempre stata in cima alla sua lista dei desideri e averla finalmente trovata non poteva che renderla felice.
Tuttavia quella conversazione tra uomini la preoccupava parecchio. Meglio non sapere, si ripeteva. Conoscendo poi come Killian aveva trascorso i suoi anni da pirata, aveva un po’ paura dell’argomento dei loro discorsi. Ma si fidava dell’uomo che ora la stava abbracciando, e in fondo sapeva che non si trattava di niente di inadatto a un bambino come Henry.
Quando sullo schermo iniziarono a scorrere i titoli di coda, si stiracchiò, sentendosi ancora troppo fiacca e stanca.
- Interessante. – commentò Killian, continuando ancora a fissare lo schermo del televisore. – Anche se ammetto di non averci capito molto di quest’aggeggio.
Emma lo guardò divertita. Lui e la tecnologia non sarebbero mai andati totalmente d’accordo.
- Allora, andiamo a dormire? – propose, tentando di alzarsi da quel comodissimo divano.
- Dormire, Swan? – le sorrise, riportandola accanto a lui. – Oh, io non credo proprio. – le sussurrò, avventandosi sulle sue labbra.
Pian piano la fece distendere, continuando a baciarla dolcemente e intensamente come aveva sempre fatto con lei. Sentì le sue mani accarezzargli i capelli e decise di lasciare temporaneamente in pace le sue labbra per dedicarsi alla pelle del suo collo, pallida come la porcellana. Dannazione quanto la adorava.
Non appena, però, si fu allontanato per lasciarla respirare e riprendere fiato, la sentì tossire e poco dopo arrivarono anche gli starnuti.
- Ehi, stai bene? – le chiese.
- Sì, tranquillo. Niente di grave. – lo tranquillizzò.
Le posò un bacio sulla fronte e con stupore si rese conto che era bollente.
- No, tu non stai affatto bene. – la rimproverò. – Scotti, Swan. Meglio prendere il febbrometro e controllare.
- Febbrometro? – ridacchiò.
- Sì, quell’aggeggio che usa tua madre con tuo fratello. Devi averne uno anche qua, spero. – si spiegò.
- Si chiama termometro, Killian. E poi è impossibile che abbia la febbre. L’ultima volta che l’ho presa avrò avuto quindici anni.
- Sì, ma questo non significa che tu sia immune. Avanti, non fare la bambina.
La donna sbuffò, arrendendosi alle insistenze del pirata.
- E va bene, è nel bagno.
Pochi minuti dopo, Killian fissava spaventato lo schermo del termometro.
- Per tutti i velieri, tu hai bisogno di qualche medicina. E di riposarti. E domani non andrai a lavorare, chiaro? – le ordinò.
- Da quando in qua sei diventato mio padre? – si lamentò. – E poi io volevo andare a dormire, sei tu quello che aveva altre intenzioni. – lo accusò.
- Ora non provare a incolpare me. Avanti Swan, a letto. Io ti preparo qualcosa e ti raggiungo subito.
La sollevò quasi di peso dal divano e la spinse piano verso le scale che conducevano al piano superiore.
- Sei incredibile! – sbuffò, dirigendosi verso la camera.
Come le aveva ordinato, indossò il pigiama e si misero sotto le coperte.
Ora che ci pensava riusciva quasi a sentire le palpebre e la testa pesanti, i muscoli intorpiditi e la temperatura decisamente più alta del normale. Killian aveva ragione, non stava bene. Lo starnuto che seguì ne fu la conferma.
Era quasi addormentata quando la raggiunse. Si sedette accanto a lei e le passò un bicchiere d’acqua e un’aspirina.
- Ho chiesto consiglio a tua madre. – rispose, notando il suo sguardo interrogativo. – Ti manda i suoi saluti e dice di rimetterti presto, intanto io sarò il tuo infermitore, o qualcosa del genere. Ora bevi e poi puoi finalmente andare a dormire.
- Si chiama infermiere. – lo corresse.
- Non cercare di cambiare argomento. Prendi la medicina. – le ordinò, avvicinandole con insistenza il bicchiere.
Emma obbedì, troppo debole per protestare e per fargli notare quanto poco amasse prendere le medicine e ancor di più essere malata.
- Brava la mia Emma. – si complimentò.
Le diede un bacio sulla fronte e la aiutò a sistemarsi le coperte.
- buonanotte tesoro. – sussurrò.
- Rimani con me, per favore. – lo supplicò.
Quando da bambina aveva la febbre, nessuno le aveva mai rimboccato le coperte, nessuno le aveva mai mostrato il minimo di preoccupazione per le sue condizioni di salute. Si limitavano tutti a intimarle a stare a letto, non per il suo bene, ma per non infettare anche gli altri bambini. Così passava giorni interi da sola, in preda ai deliri della febbre.
Sentì Killian stendersi accanto a lei e gli si fece più vicina, abbracciandolo per quanto le numerose coperte che le aveva messo addosso, le permettevano.
- Grazie.
- Per cosa?
- Per correre il rischio di ammalarti anche tu. – mormorò, poco prima di addormentarsi.
Le baciò una tempia, sorridendo.
- È la cosa meno rischiosa che possa mai fare per te. 
 
Ecco a voi la seconda one-shot. È più breve della prima ma spero vi piaccia lo stesso.
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto la storia precedente, chi ha inserito la storia tra le varie categorie e naturalmente chi ha recensito. Mi ha fatto molto piacere leggere i vostri commenti e sapere che la storia vi è piaciuta. Grazie anche per essere arrivati alla fine del capitolo e per aver speso dieci minuti del vostro tempo per leggere. Aspetto i vostri pareri :)
A prestissimo!
  
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