Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: futacookies    05/07/2015    10 recensioni
Spaccati di vita quotidiana per Harry e Ginny. Sprazzi di commedia, tragi-commedia e affini. Comicità scadente e quasi squallida, agitare bene prima dell’uso. Consiglio vivamente di scappare, finché siete in tempo.
«Sai», cominciò lui, «questa ferita me la sono procurata…»
«…combattendo una delle streghe oscure più potenti dalla caduta di Voldemort. Sì, Harry, lo so. Ma potevi evitare di scivolare, dopo averla disarmata?»

{Raccolta interamente dedicata a xitsgabs, per il suo compleanno. Ti voglio bene, parabatai! ♥}
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Introduzione: spaccati di vita quotidiana per Harry e Ginny. Sprazzi di commedia, tragi-commedia e affini. Comicità scadente e quasi squallida – si vede che non è il mio genere, eh? –, agitare bene prima dell’uso. Consiglio vivamente di scappare, finché siete in tempo. Fatelo! Conlapresentel’autriceNONsiritieneresponsabileperidannicausatidallalettura.
NdA: allora, premettendo che nulla di tutto questo rientra nelle mie corde, cosa non si fa per la propria migliore amica? In occasione del suo sedicesimo compleanno, le ho regalato questa raccolta sulla sua OTP, con alcuni tra i suoi generi preferiti, e con sedici prompt riguardanti la sua vita – e che lei ha inconsapevolmente fornito!
La storia si ambienta tra quella che è la fine della II Guerra Magica e il loro matrimonio; ci tengo a sottolineare che non sono in ordine cronologico – a parte la prima e l’ultima, credo – e che, sebbene siano i personaggi principali, sicuramente non saranno i soli citati (ma, dato che quelli citati sono tanti, soprassediamo).
Buona lettura, Fede ♥
___________________________________________________________________________________________________________________

 
A Gabs, il miglior Unicorno Rosa che si possa incontrare, che ha cambiato la mia vita
(e anche al Pinguino e al Panda, che senza di loro non avrei pubblicato più nulla )

 
 
La chiamavano tranquillità
 

Nascita

«Maledizione, Harry! Se non ti sbrighi mi perderò la nascita di un altro nipote!»
Ginny scendeva furiosamente le scale, assicurandosi che fosse tutto in ordine, mentre lui la raggiunse pigramente.
Ricordava frammenti dell’ultimo parto a cui aveva assistito – tanto sangue e Fleur che strillava come una banshee – quindi non aveva propriamente fretta.
Tuttavia, lo sguardo che la fidanzata gli lanciò fu davvero terribile.
«Se arriviamo in ritardo, Percy ce lo rinfaccerà fino all’ultimo dei nostri giorni.», esalò Ginny.
Le porse il braccio, preparandosi alla smaterializzazione: in fondo, per lei poteva sopportare anche di peggio.
 

Sonno

«Ginny…», mormorò, scuotendola appena.
«Ginny!», esclamò – ma in realtà le sembrò più un rantolo strozzato.
«Harry! Si può sapere che vuoi?», domandò, esasperata.
«Uhm, nulla, è solo che potresti non addormentarti proprio al momento del discorso di Kingsley? Sai quanto ci tenga!»
«Harry, sono contenta che Kingsley sia stato rieletto – davvero. Ma non puoi pretendere che non stia morendo di sonno dopo che mi hai tenuta sveglia fino alle due per raccontarmi i dettagli del tuo ultimo caso. Il tuo ultimo caso! Avrei preferito restare sveglia per altro.», commentò, infine.
Harry arrossì – probabilmente riflettendo sull’altro, a cui non aveva pensato – e lasciò che si addormentasse sulla sua spalla.
 

Caduta

«Ginny, attenta! La gamba mi fa male!»
Maledì mentalmente il momento in cui aveva scelto di fidanzarsi con un Auror e lo aiutò a mettersi comodo sul divano.
«Sai», cominciò lui, «questa ferita me la sono procurata…»
«…combattendo una delle streghe oscure più potenti dalla caduta di Voldemort. Sì, Harry, lo so. Ma potevi evitare di scivolare, dopo averla disarmata?»
Il ragazzo arrossì e borbottò qualcosa su una pioggia imprevista, e la stanchezza, e le scarpe con la suola liscia.
«Al San Mungo hanno detto che questa caduta sarebbe potuta costarmi la vita!», protestò.
«Harry Potter: dove non arrivò Voldemort, arrivò la sua goffaggine.», commentò lei con un sorriso.
 

Diva

«Harry Potter», scandì lentamente Ginny, e lui seppe che si prospettavano nubi all’orizzonte.
«È mai possibile», continuò, «che dovunque andiamo tu debba essere riconosciuto?»
Provò a dire che non era davvero colpa sua, se nel Mondo Magico era un personaggio molto conosciuto, e che se fosse stato per lui non sarebbero sempre stati perseguitati dai paparazzi della Gazzetta del Profeta o da ammiratori che volevano un autografo dal Ragazzo Sopravvissuto.
Assolutamente invano.
«Insomma, capisco che tu sia molto noto e bla, bla, bla.», sentenziò, «ma non ne posso più. Adesso perfino tra i Babbani!», esclamò indignata.
Ovviamente, il tentativo di spiegarle che Arabella Figg era una Magonò fallì miseramente.
 

Pupazzo

«Dai Harry, è così carino!»
“Così carino” era un peluche Babbano assolutamente normale, con l’unica peculiarità di un folto pelo estremamente rosso – e Ginny lo voleva a tutti i costi.
«Ginny…», tentò di dissuaderla, senza riuscirci. Continuava a ripetere che quel cagnolino dal manto fulvo le avrebbe ricordato i suoi fratelli, dato che lei ormai non viveva più alla Tana.
Sapeva che era una pessima idea, portarla ad una fiera Babbana – e adesso sarebbe stato costretto a portarsi a casa qualcosa che gli ricordasse l’astio dei fratelli Weasley verso colui che era “Il Ragazzo Che Aveva Rapito La Loro Sorellina”.
«E pupazzo sia. Ma lo voglio lontano da me!»
 

Morte

«Harry, non osare nemmeno pensarci!»
Alla comparsa di quel topolino, si era scatenato il panico a casa Weasley-Potter.
Grattastinchi, portato lì da Hermione e Ron, soffiava paurosamente, mentre Ginny aveva una profonda crisi isterica e l’amico mostrava strascichi della sua esperienza con Crosta.
Il primo pensiero, era stato, naturalmente, ucciderlo: tuttavia Hermione aveva cominciato un’infinita ramanzina sul diritto alla vita di ogni essere vivente – e, sotto il suo sguardo furioso, proprio non voleva procedere.
«Harry», ordinò Ginny, «uccidilo.»
La situazione aveva preso una brutta piega sia per Harry – sospeso tra brace e padella – che per il topo, che, immaginando una brutta fine, si era dato alla fuga – salvando entrambi.
 

Miracolo

Ginny, alla fine della partita tra le Holyhead Harpies e i Cannoni di Chudley, a stento riusciva a parlare. Tutto ciò che usciva dalla sua bocca era uno sconvolto: «Non posso crederci.»
Harry non sapeva se fosse più arrabbiata con le compagne di squadra o con il fratello, che festeggiava indomito nel loro salotto.
«Taci, Ron!», gridò esasperata.
«Oh, Ginny, non te la prendere: oggi abbiamo assistito ad un vero e proprio miracolo, uno di quelli per cui ringrazierò sempre Merlino!»
In fondo, l’amico aveva ragione: quando il cercatore dei Cannoni aveva afferrato il boccino d’oro, permettendo alla squadra di vincere, era accaduto qualcosa di irripetibile.
 

Bambole

«Oh, Ginny, non di nuovo
Harry sapeva, ormai per abitudine, che la sua fidanzata tirava fuori quel suo lato estremamente infantile ogni volta che si fermavano di fronte ad un negozio di giocattoli.
In quel momento, per esempio, stava osservando rapita delle bambole incantate, di porcellana e da collezione – di quelle che si animavano, cantavano e ti facevano compagnia all’ora del tè.
«Harry, sii un po’ lungimirante: quando avremo delle figlie potranno giocarci!»
Quasi si strozzò con il frullato che stava bevendo – quello era, decisamente, un colpo basso. Lei era perfettamente consapevole che non ci fosse nulla al mondo che lo rabboniva come il pensiero dei futuri pargoli.
 

Effimero

Harry si staccò per un istante da lei, lasciandole una spiacevole sensazione di lontananza.
Tra il suo lavoro e quello del fidanzato, erano sempre meno i momenti da poter passare così, accoccolati sul divano, preoccupandosi meno del mondo che li circondava e più di loro stessi.
Quando si trattava di spendere un pomeriggio dedicandosi unicamente l’uno all’altra, il tempo sembrava diventare il peggiore dei tiranni – alla stregua di un Voldemort moderno che li costringeva alla separazione.
Così effimero, inafferrabile, rapido – a tratti quasi futile, e sembravano due adolescenti innamorati e alle prime armi –, il tempo trascorso tra le sue braccia era di quanto più prezioso avesse.
 

Bluff

Come sperimentato quando aveva accompagnato Ginny a quella fiera Babbana – il loro peloso pupazzo lo guardava con occhietti vitrei dal suo posto sul divano – introdurre i Weasley al mondo Babbano era un’esperienza traumatizzante.
Almeno per lui.
Per esempio, quando Ron e Hermione erano arrivati per una tranquilla cena tra amici, non avrebbe mai detto che la serata avrebbe preso quella piega.
Perché, appena Hermione aveva fatto una battuta sul poker – più precisamente sul bluff – entrambi i Weasley avevano insistito finché non gli avevano insegnato a giocare.
Quello che né lui né l’amica avevano previsto, è che si sarebbero rivelati ottimi giocatori e che li avrebbero lasciati a corto di galeoni.
 

Predestinazione

«L’ho sempre detto, io, che eravamo destinati a stare insieme.», annunciò, rivolgendogli uno sguardo vittorioso.
Gli sventolò sotto al naso l’assurda missiva giunta qualche minuto prima, che aveva letto avida e soprattutto curiosissima.
La prese dubbioso, notando prima il mittente, poi l’espressione ilare della fidanzata.
«Sicura», le chiese, «che non abbia previsto la mia morte, di nuovo
Lei scosse la testa e lo incitò a leggere. Spesso capitava che la professoressa Cooman, in seguito alle sue ispirate sedute con la palla di cristallo, vedesse avvenimenti spiacevoli per i quali non esitava ad avvertirli.
Eppure, quella volta sembrava aver visto un futuro roseo, duraturo e privo di morte, per loro.
 

Anni

«Ehm, Ginny? Precisamente, quanti anni ha zia Muriel?», le domandò.
«Harry!», lo riprese, scandalizzata – non poteva avere così poco tatto.
«Non si chiede mai l’età di una signora! – tua zia deve avertelo insegnato.», commentò. Poi aggiunse, sorridendo: «Nessuno sa quanto sia vecchia, dopo il novantesimo compleanno, ha smesso di dichiarare l’età.»
Quando era piccola aveva provato a scoprire quando fosse nata, ma aveva soltanto guadagnato una punizione e l’attributo di “maleducata”.
«In realtà», continuò, «non amiamo molto festeggiarla, ma non ci lascia altra scelta – l’ultima volta che disertammo ci raggiunse in pompa magna alla Tana. Fred e George misero una Caccabomba al suo posto – poi non venne più
 

Bugie

«Harry, ti piace il mio vestito?», gli chiese Ginny a bruciapelo.
Sapeva che accompagnarla a fare spese l’avrebbe messo nei guai: in quel momento, infatti, stava indossando un orrendo abito d’un fucsia acceso che faceva a pugni con i suoi capelli.
«Uhm, sì, ti dona…», mormorò, sperando che non scoprisse che le aveva appena mentito.
«Bugiardo…» borbottò in risposta.
Appunto.
Era davvero fantastico che Ginny lo conoscesse talmente bene da smascherare le sue bugie, ma a volte era come vivere con una spada di Damocle sulla testa – non sapeva mai se volesse soprassedere o distruggere i suoi piccoli altarini.
«Comunque», confessò, «anch’io ti ho mentito: quella cravatta è inguardabile!»
 

Coraggio

«Harry, non avevi qualcosa da dire?»
Il Bambino Sopravvissuto lanciò un’occhiataccia al suo migliore amico e prese un respiro profondo: forse l’idea di invitare anche lui ed Hermione non era stata ottima.
Si schiarì la voce e si tastò le tasche in cerca di quella maledetta scatoletta. Estremamente leggera, aveva detto il gioielliere, ma allora perché sembrava pesargli un quintale?
«Ginny», mormorò, schiarendosi nuovamente la voce – dov’era il suo coraggio, quando serviva? L’aveva forse consumato tutto combattendo Voldemort? – «vuoi, ehm, sposarmi?»
Dopodiché ci fu un lungo attimo di silenzio, e si sentì soltanto Ginny chiedere ad Hermione: «Pensa davvero che direi di no?»
 

Karma

«Ah! Vendetta, tremenda vendetta!», esclamò Ginny, osservando soddisfatta il boccino che si muoveva a stento nella sua mano. «Cosa dicevi, Harry? “È impossibile che qualcuno prenda il boccino prima di me”?»
Forse, pensò Harry, avrebbe dovuto tenere a mente che, per quanto la sua fidanzata preferisse il ruolo di Cacciatrice, lo aveva egregiamente sostituito a tempi della Umbridge.
Quando atterrarono vennero accolti da Hermione, che esultò con l’amica, e da Ron e i restanti fratelli Weasley, che, pur ghignanti, non gli negarono parole di consolazione.
«Questo», sentenziò Hermione, «è quello che i Babbani chiamano karma – da oggi conosciuto tra i maghi come “Harry, lascia Ginny in pace, la prossima volta”!»
 

Fede

«Ti fidi di me?», chiese Ginny, e gli salì il forte impulso di rispondere: «No.»
Data l’infelice situazione, però, si limitò ad annuire – non che non nutrisse la più totale fiducia nei suoi confronti, ma, vista la sopracitata situazione, era piuttosto cauto.
Le era venuta la stramba idea di fargli una sorpresa – conoscendola, avrebbe potuto essere di tutto.
«Sciocco.», borbottò la ragazza. «Abbiamo appurato che sei un pessimo bugiardo, almeno con me.»
«Fidati e basta.», gli disse, e attese che annuisse convinto prima di togliere le mani dal suo volto.
Nel suo salotto, con sguardi terrorizzati e terribilmente a disagio, sedeva la famiglia Dursley al gran completo.
 

Lacrime

«Mamma, per favore, non piangere! Altrimenti comincerà anche…», il singhiozzo strozzato di Hermione l’avvertì che ormai era troppo tardi.
«Come non detto.», borbottò rassegnata.
Sapeva che al suo matrimonio ci sarebbero state lacrime di gioia e commozione da ogni dove, ma quella era un’esagerazione.
«Dai, poteva andare peggio…», commentò Harry stringendole la vita e baciandole teneramente la spalla – tuttavia, quando George iniziò a distribuire a tutti fazzoletti declamando: “Crescono così in fretta!”, non immaginava proprio come la situazione sarebbe potuta peggiorare.
«Guardati intorno: sembra che siamo appena morti, non sposati!», si lamentò.
Chiunque, in quella chiesa – Hagrid, la sua famiglia, perfino la McGranitt! –, era commosso dal loro lieto fine.
 
____________________________________________________________________________________________________

Note dell’Autrice: non mi piace per nulla, quello che ho scritto. Ma ormai è fatta, quindi posso solo andare a seppellirmi. Però, qualcuno ha detto che visto come spreco di tempo e inventiva (va be’, non ha proprio detto così, ma sono melodrammatica e dico quello che voglio) potrebbe essere un regalo apprezzabile. Speriamo.
Avrei voluto mettere tante note carine è blablabla, ma sono attualmente troppo stanca e forse le scriverò domani. Forse.
Comunque, grazie anche solo di aver letto questa raccolta, biscotti e bacini a tutti.
Fede ♥
  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: futacookies